Aspettando la pace trumpiana

Ormai di speciale, l’operazione di Putin ha veramente poco. Speciosa, piuttosto. Fallimentare direi. In quasi tre anni siamo ad un punto davvero morto, senza ironia. Leggo oggi che a farne le spese sono i soldati coreani affiancati ai russi. ma va? ma che davvero credevano che gli ucraini li avrebbero accolti con mazzi di rose?

Intanto Trump pare un po’ fuori dai giochi, se ne va a Parigi a fare l’ipocrita con Macron e il resto del mondo, ma poi torna a casina e da dello stupido a Biden che ha autorizzato gli ucraini ad usare missili a largo raggio in territorio russo. Ma intanto sono ancora li dalle parti di Kursk, i russi non riescono a scacciarli, come mai? Eppure il borioso neo eletto ha detto o no che avrebbe fatto finire la guerra in 24 ore? ma a partire da quando? E’ di oggi la notizia che un generale russo, addetto alla parafernalia chimica, è saltato in aria su un monopattino. Va a sapere come mai. Insomma la pace non sembra vicina affatto. Ma la matassa si ingarbuglia di più ancora.

Trump sembra concentrato a sbiancarsi la dentiera in vista della proclamazione ufficiale e poco altro. mentre Putin prepara i suoi balistici nelle sue fabbriche per tenere il mondo col fiato sospeso. Ma, pare, il mondo abbia altro di cui occuparsi che delle sue ubbie. L’aggressore degli ucraini, a detta del dittatore siriano è stato occupato a “evacuare” la famiglia degli Al Assad. Loro, pare, non volessero, ma Putin ha deciso così per il loro bene. Che filantropo! Un diversivo ogni tanto gli serve per distrarsi un po’.

E di guerre ormai, in giro ce ne sono di più “attraenti” della sua che si sta trasformando in un crudele “gioco di società” dove l’aggressore intra specifico uccide il suo simile per esaltare la propria personalità e rimanere fisso ed eterno al potere (“la guerra è un uomo che uccide un altro uomo”). Illusione perché il potere può tradire da un giorno all’altro e puoi ritrovarti col sedere per terra. Succede, sono cose di questo mondo.

Con buona pace degli esperti che fin qui hanno predicato che Putin è invincibile e che gli ucraini se la devono mettere in saccoccia. Per ora in saccoccia se la mettono loro assieme ai putinisti sparsi per il nostro paese che sono tanti e insistono a dire che gli ucraini hanno perso. Ma chi ha perso l’occasione per stare zitto è proprio chi si è finora riempito la bocca di chiacchiere. E ora se ne sta in attesa degli eventi sproloquiando di tanto in tanto solo per non perdere l’abitudine. Aspettando la pace trumpiana.

Solo per amore

Ma perché hanno invitato Pippo Conte ad Atreyu? C’è davvero da chiederselo. Forse sperano che si faccia effedillino? Può darsi, sarebbe uno di meno da battere alle prossime elezioni. Ma è una presa per i fondelli degli elettori. Ancora una dopo tante che ormai non si contano più. Politica della più pasticciata questa di far parlare questo timido personaggio, quest’uomo schivo, sotto e sovra messo (è di bocca buona, come lo metti sta). Consigliato da Travaglio: vai il mondo è tuo se lo vuoi, spacca, Giorgia è un’amica, gli ha detto. Giorgia, ti stai facendo del male da sola. Tanto male che vada ci becchiamo ancora il Piddì al prossimo governo. Ma tu questa sceneggiata avresti dovuto evitarla. Seccante. Ma che roba è? Lasciarlo parlare a ruota libera, solo qualche sorrisino e domandina con lo sguardo ebete di Sechi a cui si era seccata la lingua e lo chiama “presidente” mentre l’altro gongola e agita le gambette in preda ad un attacco di prostatite acuta per la gioia di essersi impalcato proprio lì, dove può dire finalmente cosa pensa del Piddì. E lo dice: non siamo il cespuglio di nessuno, capito Schlein? Tu non c ‘eri li sopra a dire quello che pensi si debba fare per il bene paese. No, eri a fare la siepe e raccontare le fiabe, pacata e misurata e pluri cromata mentre questo si sbavava di essere applaudito ad ogni stronz… che diceva e rideva pure. Si sente avvocato, dice, occhio, la politica lo attira sempre però come una calamita, vuole impegnarsi civilmente come se nulla fosse stato e non si fosse già impegnato abbastanza (al Monte), quale migliore occasione per dire alla sinistra: mi fate schifo e vendicarsi? Ma si vede che a sinistra gli fanno schifo, non sono abbastanza ben pettinati e non arrotano le erre, troppo miserabili. Occhio perché è pure vendicativo e manda maledizioni di quelle che non se ne vanno che dopo un pellegrinaggio a Compostela. E Renzi ne sta già pagando le conseguenze: è quasi sbiancato.

Ma c’è ancora chi lo cerca, chi lo chiama e chi dice che si deve essere testardamente unitari. Con questo qui? siete testardi davvero, de coccio proprio. Bersani che ancora si lecca le ferite dello streaming, che va in televisione a dire è questa acqua qua, se non ci alleiamo perdiamo, ancora? Bersani ancora non hai capito la lezione, sei tosto, capoccione proprio. Tutti dentro dunque, tutti sul Greyhound del Pd, ben stipati, coast to coast chi ci sta e gli altri sulla rastrelliera.

Ma non contate su Conte, ve lo ha detto, lui non ci sta (questa volta) e neppure si stringe, non gli servite più, siete inutili come un subacqueo senza muta, piuttosto corre da solo (con la sua muta…di grillini fedeli). Tanto ci manca ancora alla fine della partita e sa che deve fare scintille, mostrare tutta la faccia (putiniana) che più tostata non potrebbe essere, dopo aver scippato il partito a Grillo, occhio Meloni che questo ti sfila il tuo da sotto il sedere e il tuo partito diventa Fratelli di Conte e non fa prigionieri. Ha capito che gli conviene essere inclusivo con le destre, tanto lui è rotto a tutte le esperienze e non è disponibile a matrimoni di convenienza. Solo per amore…del potere e anche della gloria, che non è mai abbastanza.

Viva…l’ipocrisia (in cantina)

Confesso che la vicenda Ballando con le stelle – Mariotto, mi incuriosisce. E’ puro gossip?Magari non solo, la Rai è pubblica, ci mettiamo del nostro. Dunque, questo signore, simpatico giudice di gara, noto al pubblico da decenni, stilista di moda e vario eventuale, pare si sia approfittato di una posizione favorevole per fare la mano morta su uno dei ballerini. Poi, sempre, pare, è scappato dal programma per, versione ufficiale, salvare una situazione estrema nella maison che lui ha nel cuore (oltre che nel portafoglio). Ma, versione ancora più ufficiale (poco gentiluomo) sarebbe stato colto da improvvisa tachicardia gastrica (“infarto alla panza”). Bah, bih, boh. Passata una settimana e sopito il fragore ieri è tornato al suo posto più querulo che mai. La sempiterna conduttrice, abituata a fare patti, da lungi con quello innominabile (vade retro), serafica ma lievemente imbronciata ha annunciato al pubblico (beota) che Mariotto è solo preda di un momentaneo periodo difficile e pazienza.

Reintegrato a buon diritto e anche rovescio in seno alla nostra Berenice e alla sua corte, ha fatto un po’ lo spiritoso con molta seriosa sfacciataggine.

Abba…viva la Rai e sempre viva l’ipocri(rai)sia. The show(man) must go home.

Non lo sappiamo (o lo sappiamo)?

Distratti dal Natale imminente ormai da oltre un mese, ci interessiamo poco o nulla di quello che succede intorno a noi. Hanno eletto Trump? Viva Trump, non è peggio di altri e anche lo fosse chi se ne frega? Gli americani sono tutti uguali, uno vale l’altro, meglio guardare a casa nostra. La guerra in Ucraina continua con i coreani a supportare i russi: e allora? Buon per Putin, chissà che quel pazzo di Zelensky si metta il cuore in pace e si tolga finalmente dalle palle, tanto che ci frega a noi degli ucraini?

In Georgia hanno eletto Presidente della Repubblica un esponente del partito che ha vinto le elezioni (pare con brogli) ex calciatore e filo russo. Da 17 giorni ci sono proteste davanti al Parlamento: la gente non ci sta e, assieme alla loro presidente uscente, una donna molto coraggiosa, protestano inscenando una partita di calcio . Ma chi se frega anche dei georgiani? si mettano il cuore in pace: ha vinto chi ha vinto, brogli o non brogli, filo russi e anti europeisti, se ne facciano una ragione, abbiamo altri problemi.

Noi italiani abbiamo problemi grossi davvero: al governo con la donna di destra che non sembra risentire delle critiche esagerate e continue di una opposizione meschina che non sa bene cosa dire e cosa fare se non partecipare alle proteste di piazza e andare fuori dei cancelli delle fabbriche a fingere solidarietà coi lavoratori. Persino la giornata contro le vittime della mala giustizia snobbano. Non fa abbastanza figo. E poi i giudici è meglio tenerseli buoni. Mentre la santa opinione pubblica snobba qualsiasi cosa faccia o dica e la bolla “fascista” a prescindere. Una sana “rivolta sociale” che si rivolta se gli mostri l’etichetta ma poi è capace di mangiarsi tutto il contenuto della scatola pieno di vermi basta che stia a “sinistra” o da quelle parti che ormai neppure a sinistra sanno quali sono.

Mentre un Pinocchio salterino di legno va a sparlare del PD alla festa di FdI, con la bocca piena di ceci e la faccia di tolla e i piedi che bruciano dalle tante balle che racconta. Un misero personaggio da avanspettacolo che cerca di risalire la corrente e sputacchia sentenze contro chiunque gli capita a tiro. Ma sa come sfruttare la corrente del menefreghismo e del menimpippismo, pronto a cogliere ogni segnale nell’aria per gettarsi a capofitto a seguire l’onda.

Italiani insipienti e deresponsabilizzati monopattinati e cervello lavati, girano per le strade e le piazze delle nostre città in cerca di uscire dal tunnel del divertimento dal quale però l’uscita è preclusa. Ma non lo sanno. E intanto i babbi natale scalano le pareti cappottate degli edifici ristrutturati, col sacco vuoto come le idee meravigliose di dilettanti della politica sempre in fregola e in crisi di astinenza dal potere.

Il risultato

Donald Trump ha detto ai microfoni di una nota emittente americana: I love Italy e di Giorgia Meloni: she is a leader and a fantastic person…

Tieh. L’opposizione freme non gongola come dovrebbe, freme. Elly Schlein non ha commentato, ha fatto finta di non aver sentito. Eh, già, che vuoi che importi? detto da quello che Meloni è fantastica? Ma chi gli crede? quello le spara sempre grosse E’ vero, le spara grosse ma questa è grossa davvero. Ma ci pensate? no lo so che non si pensate e manco ci volete pensare, non ve ne frega un accidente, lo so. E, direte, non mi verrai a dire adesso che ti piace Trump?

Acchì? no, anche se devo dire che in questi giorni si presenta con un look più serio, diciamo più presidenziale. Ma certo sempre lui è. Ma che dica queste cose della nostra premier e passi di cavalleria…anche no. Ricordo quanto si è beato Giuseppi quando Trump gli ha parlato e gli ha detto qualche cosa che non ricordo. Ma Giorgia che importanza ha? Che cosa conta Giorgia? Lei è premier— ah ah ah ah, eddai, che barzelletta.

Noto un maschilismo da paura in Italia, oggi più che mai. Ogni occasione è buona per attaccare Meloni, perfino l’Accademia del Lincei contro la soppressione di quelle vergognose multe per chi non ha eseguito il vaccino anti Covid. Ma se lo aveva detto fin da subito? Questa promessa mantenuta non fa testo, bisogna attaccarla per forza anche qui.

Ma, insomma, incidentalmente la foto con Trump ha fatto il giro del mondo…ma che offessa, dicono gli oppositori della bionda premier, farsi fotografare con quello e sorridere pure…

Trump ha anche detto che la sceglierà come interlocutore privilegiato per i suoi rapporti con la UE. Come sapete bene non ho una grande simpatia per lui, ma, se davvero riesce a mediare per arrivare a chiudere la guerra in Ucraina, di certo, ne riconoscerò il merito e se la nostra premier può farsi sua ambasciatrice per arrivare ad una definizione, finalmente di questa brutta, bruttissima vicenda, non posso che riconoscere anche a lei il merito.

Non mi tirerò indietro a dire che entrambi avranno avuto il merito di essere riusciti a far finire una guerra disastrosa e spero che questo accada quanto prima.

E l’opposizione che deve fare il proprio mestiere e picchiare duro sulle cose che non vanno, in questo caso, dovrebbe abbassare le ali e dire che il nostro paese ha avuto un ruolo decisivo. Non lo spero, non lo faranno, troppo meschini.

Ma se accadrà, non importa chi lo riconoscerà tra gli invidiosi e meschini, l’importante sarebbe arrivare al risultato. E il risultato è una posta in gioco molto alta. Per il mondo intero.

E’ carina la Meloni quando sgrana quegli occhioni, ha lo sguardo da cerbiatta ma la chiaman: la coatta. Eppur ce la mette tutta e piacer le piace assai, ma non basta, sei di destra le rispondon da sinistra. Ah, davvero ma Trumpone non resiste a quell’occhione e le dedica un sorriso che la manda fuori pista. Le fa tanti complimenti senza giri di parole, forse più che ai sentimenti bada a far le capriole. Anche lui che tutto ha vinto deve pure stare attento a curar le relazioni per non rifinir carponi. E all’Italia che lui ama manda tanti bei bacioni. (Che scemenza me lo dico da sola…).

Pippo lo sa

Parla chiaro e senza intoppi

Non si mangia le parole

Le rimastica un po’ in gola

Le rigira un po’ tra i denti

E poi sputa l’osso e i semi

Tutti addosso ai copresenti.

Dice che non sta a sinistra

Non gli piace quel contesto

Preferisce far da solo ed aver

Libere mani che allearsi con

Qualcuno che lo può tradir domani.

Non ha proprio tutti i torti Pippo Conte

Anzi ha ragione, ora che ha schiacciato

Il grillo con due piedi e può parlare

Si diletta a sproloquiare di categorie

Passate e discetta  d’avvocato che

S’arringa  sul sagrato.

Progressista indipendente ma de che

Si può sapere? Ma da tutto il partitume

Che con lui vorrebbe stare. Lui non

È merce in vetrina e si fa pagare caro.

La sinistra lo reclama? Lui ci sta ma che sia

Chiaro, pone lui le condizioni vuole tutto

Quel che vuole e non è disposto a stare

In poltrona ad aspettare.

Sembra che dal sacro fuoco ,le sue

Terga sian bruciate, se non  state ai

Suoi concetti non provate a ragionare.

Lui c’ha la costituente e la base consistente

Non si fa menar pel naso e non dice si a un bel niente.

Ecco questo è il suo programma: stare fuori dalle rogne

Camminare sulle acque e volar sopra le fogne.

Sempre attento al suo destino ed a quel del Movimento,

cinque stelle con lo sconto e la mancia al fattorino

I diritti (umani) delle donne

Ho scelto questo articolo della Carta dei di diritti umani la cui firma è avvenuta il 10 dicembre del 1948:

Articolo 19
Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione incluso il
diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare,
ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza
riguardo a frontiere.

per evidenziare che La Carta dei diritti umani prevede molte altre clausole e tra queste i diritti delle donne ad essere trattate in maniera paritaria rispetto agli uomini. Purtroppo in Italia (ma il mondo fornisce esempi ancora peggiori), non è cosi. In Italia le differenze di genere sono ancora notevoli. Per esempio la differenza di trattamento, sia salariale che normativo è ancora una realtà: le donne vengono pagate di meno e licenziate con più facilità. E non è cambiato nulla durante il governo in carica guidato per la prima volta da una donna: le pari opportunità non hanno fatto alcun passo avanti: le donne sono ancora discriminate sul lavoro, hanno un trattamento dispari rispetto agli uomini e sono facilmente ricattabili e licenziabili. Inoltre le statistiche hanno provato che le donne sono ancora le principali artefici della cura della casa e delle persone di famiglia che hanno bisogno di assistenza: figli o genitori anziani.

E’ vero che ultimamente il mondo della fiction ci presenta donne magistrato, avvocato o imprenditrici di successo, ma è appunto fiction, nella maggioranza dei casi le donne occupano ancora posti di subalternità nelle aziende come nella amministrazione pubblica. I rari esempi di donne con funzioni marcatamente maschili sono appunto eccezioni che stanno a confermare la regola.

Ma l’Italia ha una donna alla guida del governo per la prima volta nella sua storia. Una donna che ha saputo assurgere a questo ruolo grazie alla sua capacità di mediare, di fare opposizione e di fare politica in senso lato. Gli italiani l’hanno votata e il suo gradimento dopo due anni e mezzo è ancora alto. La fenomenologia della leader si attaglia perfettamente a questa donna volitiva e di carattere. Sa stare in consessi internazionali senza mostrare nessuna timidezza e anzi dimostrando fierezza e compostezza e in qualsiasi contesto sa confrontarsi con i suoi omologhi maschi tenendogli testa e ottenendo spesso il riconoscimento che lei è una donna con la quale si può discutere. E questo è un grande risultato per una che ha portato il proprio partito a diventare negli anni dal nulla il partito di maggioranza relativa.

La sua competenza e la sua capacità di interagire a livello mondiale con quelli che vengono definiti (spesso a torto) i grandi della terra (quasi sempre maschi) è indiscussa e indubbia. Ma ha molti detrattori e non solo tra i partiti all’opposizione ma anche nella maggioranza che guida. Traditori dai quali guardarsi continuamente le spalle. Lei è una donna di destra anzi di estrema destra. La sua storia è nota ma la sua provenienza specifica ha dato adito a molte illazioni sul fatto che sia una estremista pericolosa. Bene, in questi anni nei quali è stata, ministro, parlamentare ed ora che è premier, pare avere confutato del tutto questa teoria. Le sue posizioni “estremiste” sembrano essere molto ragionevoli e la sua politica decisamente “moderata”. Continuare a definirla fascista senza se e senza ma significa non avere argomenti validi per contrastare la sua azione di governo e cercare un espediente piccino per screditarla. Ma lei è un caso “da studiare” e non la “normalità” perché prima di lei e molto probabilmente dopo, ci sono stati e ci saranno ancora solo maschi a occupare posti di potere.

Ma questo post parte dalla dichiarazioni dei diritti dell’uomo che dovrebbe essere un faro per tutti i paesi che si vogliono definire “civili” e rispettosi dei diritti umani. Ma, purtroppo, vediamo così tante violazioni di questi diritti che questo documento di estrema importanza, sembra essere diventato carta straccia.

Le donne, dicevo. Le donne hanno riconosciuto qui il loro diritto ad una vita pienamente consapevole e libera ma vediamo che spesso questa vita viene recisa in giovanissima età da maschi con gravi problemi di identità personale e che non riconoscono alle donne il diritto di essere persone con capacità e in grado di autodeterminarsi. La violenza di genere è ancora molto praticata e le donne devono guardarsi da nemici invisibili spesso tra le persone di famiglia soprattutto i loro compagni. Che siano poi uccise in maniera brutale ed efferata da loro è un fatto che leggiamo tutti i giorni o quasi sulle cronache e che ultimamente alimenta polemiche oziose e senza costrutto che vanno nella direzione opposta a quella di far maturare una società che rispetta le donne e le aiuta a avanzare nella carriera e nella soddisfazione delle proprie aspirazioni.

Ma tra i maschi (in generale)i queste vicende sono molto minimizzate, si tende a fare squadra, a cercare di sminuire il problema dandone la colpa spesso alle donne stesse che non saprebbero gestire i propri sentimenti e non riconoscerebbero dei potenziali assassini quando iniziano una relazione. Cioè, la tendenza a far ricadere in tutto o in parte sulle donne, la “colpa” della loro stessa eliminazione è accentuata e non solo da parte degli uomini in generale, ma spesso anche le donne cadono in questo tranello e denunciano la incapacità delle altre donne di scegliere un compagno che le rispetti.

In pratica: becche e bastonate, spesso anche dopo morte. E, paradossalmente pur con la continua affermazione del valore delle donne e della loro importanza nella società da parte delle istituzioni preposte a far valere i diritti umani, le condizioni delle donne in Italia come in molti altri paesi, sono ancora e sempre di arretratezza culturale quando non di vera e propria discriminazione e violenza fisica e morale che impedisce loro un sano sviluppo della personalità ed il conseguimento di quegli obiettivi che sono preclusi a molte se non sono come sempre accade: figlie di o mogli di o compagne di. E le lotte delle donne sono spesso derise e minimizzate e ridotte a manifestazioni di insofferenza, poco considerate e poco “sofferte”. E più il tempo passa e più l’universo maschile tende a riprendersi anche quegli spazi che sembravano destinati ad essere aperti anche alle donne. “Inconsapevolmente” ma sempre più decisamente il mondo sembra andare nella direzione di apparentemente aprirsi ai diritti delle donne ma in realtà contenerne sempre di più le aspirazioni dentro un recinto predeterminato che in realtà le costringe a girare a vuoto nel tentativo sempre più arduo di uscirne…vive.

E’ girato il vento…e ora?

Quello che appare chiaro è che la Siria è in mano alle forze rivoluzionarie, a ribelli che hanno letteralmente spazzato via in pochi giorni un regime che durava da oltre 50 anni, una dinastia di dittatori il cui esponente principale ora si trova in Russia assieme alla famiglia, messosi in salvo dopo la devastante irruzione delle forze ribelli che lo hanno costretto a chiedere asilo politico ad uno dei suoi storici alleati.

Molti giornali oggi titolano la liberazione da un regime feroce e da una dittatura sanguinaria che ha tenuto il paese nel terrore per decenni. Per ora non si sa bene come andrà: le forze che hanno scacciato il regime hanno affermato che il paese continuerà ad essere temporaneamente governato dal premier in carica, ma la sensazione è che sia tutto in rapido e sconvolgente divenire.

Molti siriani che erano fuggiti durante la repressione del regime si apprestano a tornare a casa e il sentimento prevalente, almeno da quello che appare dalle immagini prese da coraggiosi reporters che rischiano la propria vita per documentare un fatto eccezionale é di gioia, e di felicità per essersi finalmente liberati di una feroce dittatura. Le carceri sono state prese d’assalto e molti hanno potuto riabbracciare parenti che non vedevano da decenni.

Il palazzo presidenziale preso d’assalto è quello che impressiona di più: vedere come la famiglia di Bashar al Assad viveva nel lusso sfrenato, con in garage decine di moderne auto di lusso, e vedere la gente prendere suppellettili di ogni genere dentro stanze enormi e arredate con estrema cura mentre la popolazione soffriva la fame, fa riflettere su come sia potuto accadere cosi in fretta che un fortino come quello sia potuto essere assaltato e conquistato quasi con facilità. E le statue e le effigi trascinate nella polvere e calpestate e gli spari e le grida di vittoria, tutto fa parte di una scena quasi surreale che sembra quella di un film e invece è realtà.

Ora è tutto da vedere su come le forze ribelli si relazioneranno col resto del mondo, ma quello che appare abbastanza chiaro ad una prima superficiale osservazione è che dopo anni di repressione c’è una popolazione che saluta questa “rivoluzione” come l’inizio di una nuova era.

Mondo spericolato

Che strano mondo. Tutti riuniti a Parigi a festeggiare l’inaugurazione della risorta Cattedrale di Notre Dame dopo l’incendio del 2019 che l’aveva quasi distrutta. Non mancava quasi nessuno, giusto il Papa, ma aveva già deciso di non esserci, si trova come un pesce fuor d’acqua tra i grandi della terra, ha preferito levarsi dal mucchio. Un bel mucchio davvero con Macron in testa che sorride a tutti, che fa l’occhiolino a Trumpone maldestro ma ora commander in Chief e dunque onorevole spregiudicato, fasullo incantatore di serpenti senza turbante per non turbare il capello phonato. Storico evento nel vento che spazzava Parigi e che avrebbe spazzato volentieri tutti dentro la Senna. Incolpevole testimone di tanta traco e tanza. Inutile dire che c’era anche Elone. C’era perché ormai Trumpone non esce più se non accompagnato dalla sua guardia del corpo e dell’anima, ammesso che ce l’abbia un’anima sta ben riposta dentro il suo fornito wallet che Elone ha il compito di salva e guardare.. A vergognarsi dei propri peccati erano tutti in prima e seconda e terza fila a guardare gli stucchi ammirati e a perdersi tra i fotografi , gli scatti i sorrisi le strette ipocrite di mani viscide.

Solo Zelensky ancora vestito da sparata militare, aveva il suo solito sguardo triste, la faccia compunta di chi non ci crede più alla Vittoria, ma insiste con il nuovo capoccione americano che la guerra deve finire ma senza far vincere Putin. Il presidente russo mancava, ovviamente ma la sua presenza era percepibile e percepita da lungi. Trumpone aveva un ” He is a great guy” anche per lui, di sicuro, mentre lo aveva anche per Macron col quale si era preso a testate in passato. Il mondo in mano a questi qui, E c’erano anche Biden e consorte e non poteva mancare la rappresentanza italiana. Mattarella con figlia e Giorgia senza figlia. Molto arrabbiata con lei, ha detto Giorgia che è premier e madre ( e anche lei great guy) e indossava uno strano vestito di pizzo che la infagottava e pareva annoiarsi alla grande. Pensava ai casi suoi, alla Albania, alla Romania, alla telepatia e alla claustrofobia. Le prende sempre in certe occasioni. Si vede il pentimento strisciare nell’occhio ceruleo. Meglio se stava a casa a confezionare candele assieme a mammà.

Mancava la Der Leyen ma nessuno ne ha sentito la mancanza, spocchiosetta anzichennò e poco amata ma rivotata e a lei questo interessava, le cerimonie non fanno per lei, anche lei tolta dal mucchio spiccava per assenza. Ma erano anche in troppi e la cattedrale pareva contenere il mondo, mentre intonavano i cori e si alzavano i salmi, Trumpone pensava alle buche dei suoi campi da golf che doveva tenere pulite dai ragni e a come scacciare i grilli talpa dal green. Una task force impegnata day and night per questi compiti e lui a perdere tempo prezioso a stringere mani umidicce e a pulirsi le sue dentro le tasche del cappotto firmato col sangue dall’ultimo stilista della Casa Bianca dove tra poco riposerà le terga e potrà finalmente riprendersi dalle fatiche della sua vita spericolata.

Non solo de…natalità

In Italia ormai da anni, c’è un calo nei matrimoni e un aumento delle separazioni e dei divorzi. Le nuove generazioni temono il matrimonio come unione duratura e preferiscono convivere magari per tempi brevi e cambiare partner più di frequente.

Beh, non sarebbe un male se questo non prevedesse anche un calo della natalità, ovviamene chi rimane single di solito non ama accollarsi la responsabilità di un figlio e se lo fa si trova ad affrontare mille difficoltà. L’uscita dalla famiglia di origine viene dilatata sempre di più. mentre negli anni settanta del novecento, i giovani tendevano a lasciare la casa dei genitori prima possibile anche per mezzo del matrimonio, ora è esattamente il contrario: sempre più giovani ritardano l’uscita dalla casa dei genitori o se la lasciano per un periodo, ci ritornano prima e più spesso di quanto si immagini.

Lo dicono le statistiche. E non solo, pare che tra i giovani (ma non solo) ci sia la tendenza alla castità, pare, sempre dalle statistiche che per un’alta percentuale delle coppie (giovani ma anche no) ci sia la tendenza a non avere rapporti sessuali. E tra i giovani a mantenere a lungo un regime di castità. I sociologhi si interrogano su questa tendenza e ovviamente offrono molte spiegazioni, tutte molto valide: le difficoltà nel trovare lavoro stabile, nell’acquistare o affittare un alloggio, e non ultime le difficoltà crescenti nel rapporti interpersonali: troppo internet, troppi rapporti “virtuali” e troppa falsa “socializzazione”, riducono i rapporti interpersonali a dei feticci di una vera relazione dove due si incontrano e sperimentano un rapporto reale con tutte le conseguenze del caso, compresa una certa conflittualità.

Magari si formano gruppetti di ex compagni di scuola che rimangono amici a lungo, oppure gruppi di colleghi di lavoro che si ritrovano per una serata in pizzeria. Ma il coinvolgimento in una relazione duratura e stabile sembra non essere più un ideale da raggiungere ma sempre di più un optional costoso e guardato quasi con circospezione.

Ed è un peccato. Si perché se è giusto che le donne, come gli uomini possano godere della propria autonomia e libertà, così facendo si rinuncia ad un aspetto importante della vita di relazione che può sfociare nel matrimonio il quale può essere problematico ma presenta indubbi e reciproci “vantaggi” e una sana vita di relazione quando non troppo problematica è sicuramente preferibile alla solitudine, magari auto imposta o solo subita . La responsabilità che questo legame comporta, però, sembra spaventare molti giovani e indurli a preferire rapporti occasionali o addirittura nessun rapporto.

Cosa ha portato la nostra società a questo risultato? E quanti errori abbiamo commesso dei quali noi “adulti” non siamo consapevoli? Sarebbe interessante scoprirlo e magari vedere se con l’aiuto delle istituzioni non si possa arrivare a capire il problema per cercare delle valide soluzioni. Ne va del futuro e del benessere delle generazioni future. E, assieme alle sfide climatiche, credo sia il problema che la nostra società si troverà a dover risolvere con celerità se vuole continuare ad esistere.