Abbiamo solo guerra dovunque ti giri, Israele sta sterminando Hamas e ha colpito a morte il loro capo, quel Sinwar ideatore dell’attentato del 7 ottobre. Ma, dicono, la guerra non è finita ancora e la morte a Gaza dei tanti civili, non viene considerata un prezzo troppo alto che i palestinesi devono pagare perché le armi si fermino e ritorni la pace. Pace che da quelle parti non c’è mai stata e forse mai ci sarà. La guerra continua nonostante tutti gli appelli per farla cessare. Al contrario, sembra che si protrarrà ancora per molto tempo se non interverrà qualcosa di nuovo che al momento non è alle viste. I moniti degli Usa a permettere di far arrivare a quella popolazione martoriata gli aiuti di cui hanno bisogno, sembrano essere stati recepiti, non la richiesta di cessate il fuoco che non trova, per ora, nessuna accoglienza.
Sul fronte ucraino i russi continuano ad avanzare anche se lentamente. Zelensky chiede ancora di poter usare i missili per colpire istallazioni militari in territorio russo e soprattutto chiede di poter entrare al più presto nella Nato. Teme che l’inverno alle porte possa portare la mazzata finale alle sue truppe ormai decimate e col morale a terra. E gli ucraini ora non hanno solo le bombe o i missili russi da cui doversi difendere ma anche un arma subdola e quasi invisibile: dei piccoli droni che l’esercito russo sta sparando contro qualsiasi cosa si muova, per ora pare solo a Kherson e i cittadini vengono colpiti all’improvviso da queste piccole cariche esplosive che si abbattono su di loro e che se non li uccidono li lasciano a terra sanguinanti e mutilati. Un orrore infinito che lascia sgomenti.
E da noi? Cosa succede da noi? Piove, ancora e sempre piove, almeno o di più al centro nord, i fiumi esondano e le previsioni dei catastrofisti delle conseguenze del surriscaldamento globale si stanno avverando e noi italiani, sembriamo essere tra i più minacciati da catastrofi naturali.
Direi che potrebbe bastare, almeno per oggi, chi mi ha letto fino a qui ha pensato che il mio umore sia sotto i tacchi e non avrebbe torto. Ma, in tutta questa tragedia diffusa c’è un filo di speranza che proviene da Francoforte. Si da Francoforte dove è in corso la Buchmesse, la Fiera del libro e vi partecipa il nuovo ministro della Cultura italiano, sorto miracolosamente dalle ceneri di Sangiuliano e che si offre anima e core al pubblico declamando un discorso che lascia tutti a bocca aperta: “Dobbiamo riaffermare la centralità del pensiero solare, il punto d’incontro tra la rigidità delle ideologie, della battaglia delle idee che si discioglie nella luce meridiana dello spirito mediterraneo”…ecco, Giuli ci mancava. Ma lo abbiamo trovato dentro qualche vecchia cantina, rispolverato e messo a ministrare li proprio dove il dente doleva assai. Il ridicolo ex ministro è stato sostituito con uno ancora più ridicolo di lui. Questo inarrivabile e pomposo personaggio che al suo secondo discorso pubblico si è fatto conoscere già e abbiamo capito che il “pensiero solare” ormai è la cifra dell’italianità, soprattutto ora che piove quasi ovunque e i fiumi esondano senza pietà, Giuli esalta la “luce meridiana dello spirito mediterraneo”. Non c’è da ridere, il “pensiero solare” è aulico, debordante di amor patrio e di sacro romano orgoglio…
Temo che una Boccia qualsiasi per questo bel tipo qui sia del tutto inutile. Forse solo una Eleonora Duse che gli appaia di notte ai piedi del letto e gli declami qualche ode del Vate con voce d’oltretomba, potrebbe affascinarlo tanto dal distoglierlo dai suoi doveri di ministro e forse, solo dopo che i cronisti lo avranno immortalato mentre parla da solo al ristorante, davanti ad una sedia vuota, Meloni deciderà che quel posto può rimanere vacante, almeno fino a che non le apparirà D’annunzio…nella luce meridiana dello spirito mediterraneo.. a palazzo Chigi e lei non deciderà che è finalmente la persona giusta per quel ruolo.