Dice che ha parlato con Putin. Molte volte. Ah si? e che cosa si sono detti? Non si sa, non lo dice, lasciamo la curiosità per ora. Fidiamoci, è un brav’uomo, ha vinto le elezioni col barbatrucco anche questa volta: il mito dell’uomo super potente unto dal Signore (che funziona sempre) e i soldi di quel figuro, quello strano personaggio, mezzo uomo e mezzo statua di cera che ha il mondo come pallina da massaggi da sottopiede.
E va alla grande il suddetto diplomatico pacifista che sta per mettere fine alla guerra in Ucraina e per trasformare in un posto da favola dove gli epuloni americani potranno rilassarsi e spendere fortune in hotel extralusso: un posto dove saranno state sgombrate assieme alle macerie gli sfrattati che credevano di poterci tornare. Illusi, vi farà prendere la strada dei campi (profughi) e la nuova Nakba avrà l’impronta della scarpa numero 50 del presidente pacifico come logo e lo slogan sarà: ve la do io l’America…
Cosa dice Putin di queste trattative segrete? Nulla. Uno stranamente afasico presidente russo, lascia un’ inquietante scia di “si dice” ma non si dice nulla da quelle parti. Tace perché sa che l’amico americano sta dalla sua parte e farà i suoi interessi e sa che degli ucraini se ne infischia e di Zelensky ne vuole fare un pupazzetto da appendere dietro la Bat mobile.
Dice che ha parlato con Putin, che Putin è molto dispiaciuto per tutti quei morti…già, immagino, deve aver pianto al telefono o forse no, forse per parlarsi non usano il telefono, forse si parlano tramite qualche diavoleria inventata dal marziano, oppure si parlano tramite messaggi portati da piccioni viaggiatori, più sicuri e meno intercettabili. Ma si parlano dice. E il mondo gli crede. Ancora gli crede. Ne sono quasi certa: il mondo crede che in fondo sia un buono. Uno che farà finire le guerre, tutte le guerre prima di subito. E uno così pieno di grana non può che essere un vincente, simpaticamente folle, ma vincente.
Sono tutte bugie quelle che dicono che si vuole comprare il mondo, che voglia mettere tutti sotto le sue suole e che se ne infischi delle regole, della legge, della democrazia e della solidarietà, della ricerca, del clima…insomma di tutte le balle che si sono inventati per complicargli la vita.
E’ iniziata una nuova era, il mondo sta per diventare un enorme teatro dove lui calcherà la scena ogni giorno e rimetterà in ordine tutto quello che va storto. Raddrizzerà tutti i quadri sbilenchi e metterà fine una volta e per tutte alle ipocrite giustizie, alle ipocrite teorie sulla solidarietà e alla ipocrita teoria sulla difesa del pianeta dai nemici che lo insediano. E il sole non tramonterà mai, neppure se gli promette di risorgere…