In medio stat virtus

“Do not speak to the press”, cioè: non parlate coi giornali…disse il Papa, probabilmente (perché non vorrei mi arrivasse una scomunica…).

Ha detto davvero “frociaggine”? Si, pare proprio che Francesco abbia detto “c’è troppa frociaggine”, durante un convegno coi vescovi a porte chiuse.

Dunque? Se sei a porte chiuse e ne esce quello che si dice, siete una massa di…pettegole! Persino sulla stampa estera e finito Pope Francis, altro che non parlate coi giornalisti…

Ma lui intendeva scherzare, ribatte qualcuno dei convenuti, non sapeva che il termine è offensivo e che cavolo! Quante storie. Lui che disse: “chi siamo io noi per giudicare?”, ora, a porte chiuse dice che nei seminari c’è già troppa frociaggine. Embeh? Ce ne volete dell’altra?

Veramente io non sapevo che quando si entra in seminario ti chiedono se sei gay. Ma che cosa se ne fa la Chiesa di sapere le tendenze sessuali dei preti se non possono praticare la sessualità? Non possono, ma potrebbero, eh eh…e il Papa non è nato domani. Vivaiddio.

E un Papa deve essere informato sui fatti, se ce n’è troppa ce n’è troppa. Mica ha detto nulla di sbagliato. Il troppo si sa non va mai bene, perché la virtù sta sempre nel mezzo. Nei media non sta in mezzo, ma neppure ai lati. Che pettegole…

Cucire

Avrebbe dovuto invitare anche il nemico, cioè Vladimir Putin, all’incontro per la pace che si terrà in un hotel di lusso della Svizzera centrale, come annunciato dal governo svizzero il prossimo 15 giugno.

Occasione persa per Zelensky che ha ufficialmente invitato Joe Biden e Xi Jinping ma non Putin. Magari ha pensato che invitando il cinese, fosse implicito l’invito a Putin ma rimane sempre il fatto che Putin sarà il convitato di pietra. Una posizione sempre scomoda e che non porta a concludere quasi nulla, quasi sempre. O forse sono stati proprio gli svizzeri ad invitarlo a non invitarlo (scusate il bisticcio di parole).

Ma spero di sbagliare, non sono esperta di nulla, men che meno di geopolitica, dico solo la mia. Ma è comprensibile questo errore comunicativo ( se di errore si tratta) del presidente ucraino. Non fa che contare i morti, ogni giorno e l’ultimo attacco devastante ad un centro commerciale di Kharkiv non aiuta certo il “morale delle truppe” che dopo due anni è mezzo è comprensibilmente sotto i tacchi dei boots.

https://tg24.sky.it/mondo/2024/05/26/ucraina-russia-guerra-ultime-notizie-26-maggio-diretta

Anzi, più deprimente di così la guerra non potrebbe essere, l’Ucraina è sfinita, certo, ma non finita. Il suo leader è sempre in prima fila (oggi è in Spagna a prendere accordi col leader spagnolo per ottenere aiuti) anche se il suo mandato sarebbe scaduto lui non scade e rimane in piedi ad affrontare il nemico,

Lo trovo ammirevole, nonostante tutto è ancora li dopo due anni e mezzo, dopo infinite polemiche su di lui e la sua conduzione, dopo che mezzo mondo lo ha snobbato e l’altro mezzo aiutato si, ma con mugugni e qualche passo di quadriglia o di quick step per rimangiarsi, più che confermare i tanti massicciamente propagandati aiuti che poi, alla fin fine, si sono ridotti a molta chiacchiera e non troppo o perlomeno mai sufficiente arrosto.

Ma Putin, anche invitato, sarebbe andato? Io credo di no, per molti motivi più uno, quindi forse ha fatto bene a non invitarlo, però, rimane sempre il fatto che anche il solo gesto forse avrebbe potuto accendere anche solo un lumicino, piccolo piccolo, che poi magari Vladimiro avrebbe provveduto a spegnere con le bombe.

Insomma: sono presi con le bombe sia in Ucraina che altrove, ma in Russia però non va proprio benissimo. Sembra, pare, da quello che leggo che ci sia maretta tra i vertici della difesa e quelli dell’Intelligence russa, insomma una specie di resa dei conti interna tra caporioni. Dopo la cacciata di Shoigu, ormai ex ministro della difesa pare che Putin debba vedersela con non pochi problemini interni ai suoi ministeri più importanti.

Forse forse gli farebbe gioco che la prossima conferenza di pace (se andrà in porto) servisse anche a lui perché continuare a spendere uomini ed energie in una guerra infinita senza cavare il classico ragno dal classico buco, potrebbe rappresentare un buco nella sua patinata immagine. Non sia mai. Il rammendo non deve essere una delle sue tante doti, lui preferisce strappare che cucire, ma, mi sa, che forse è arrivato il momento di pensare anche a cucire. Non so, è una sensazione e spero davvero che sia giusta e porti a qualcosa di positivo.

Finalmente.

Potere

“Dove l’amore impera, non c’è desiderio di potere, e dove il potere predomina, manca l’amore. L’uno è l’ombra dell’altro.”
Carl Gustav Jung

Si, perché il potere è il contrario dell’amore, basti pensare a quante donne vengono uccise dai compagni che dicono di amarle solo perché si rifiutano di subirne il potere. Il potere implica il comando e molti degli uomini che uccidono vogliono comandare. Nei secoli passati ma anche non molto tempo fa, le donne erano assoggettate al potere maschile: l’uomo ordinava e la donna obbediva. E succede ancora in molti paesi dove vigono leggi retrograde e che attestano la superiorità maschile e il suo potere sulle donne.

Dicono di amarle ma in realtà vogliono solo esercitare potere e quando loro decidono di farla finita e che vogliono la loro libertà, le ammazzano. Le ammazzano perché temono di perdere potere.

E le ammazzano in maniera brutale ed efferata e crudele perché sfogano su quel povero corpo ormai inerte la rabbia (ancestrale) del mancato riconoscimento nella società attuale del potere maschile. Del potere di disporre delle donne come se fossero cose e non esseri umani.

La prova ne è che nelle guerre lo stupro è una delle armi più meschine ed atroci e molto usata e chi la usa è sempre il potere che si esprime nella sua massima violenza e perversione.

Le guerre sono una dimostrazione di maschilismo e di potere. Chiunque voglia la guerra è frustrato nelle sue enormi patologiche ambizioni e desiderio di potere e ha bisogno di un guerra che alimenti il proprio ego malato e lo rassicuri che è potente e niente e nessuno può togliergli il potere.

E per questo si fanno le guerre: per l’ambizione frustrata di malati di protagonismo e di smania di potere. Il desiderio del potere è più forte di qualsiasi altra cosa e alcuni sono capaci di arrivare a distruggere il mondo pur di conquistarlo e mantenerlo anche distruggendo quanto dicono di avere di più caro e a volte persino se stessi.

Senza ombrello

Mi dispiace non posso portare avanti un blog dove si parla solo di morti e di guerra, francamente, non ne posso più. Trovo che giriamo e rigiriamo sempre intorno alle stesse cose: io la penso in un certo modo, o in modo certo, chi commenta la pensa completamente all’opposto quindi? Sono sola contro tutti…beh, tutti tutti no, ma siamo talmente pochi che sarebbe facile contarci e dire chi sta con cosa e con chi.

Ci contiamo sulle dita di una mano e ci conosciamo ormai bene. Cioè, conosciamo quello che pensiamo ed è difficile credere che qualcuno di noi possa cambiare idea. Ieri è entrato un nuovo personaggio con un nick strano (tutti i nick sono strani), ha detto la sua ma forse non si farà più sentire perché qui è difficile entrare e restare. Siamo troppo radicati nelle nostre idee, ci fa paura cercare di vedere un orizzonte diverso e chi entra trova un ambiente chiuso a riccio e pungente pure.

Io, parlo per me adesso, non sono facile da convincere. Su questo non ci piove…a proposito, ieri il premier inglese Rishi Sunak ha annunciato le elezioni generali per il 4 di luglio, anticipandole di mesi. Lo ha fatto sotto una pioggia torrenziale davanti al numero 10, come tradizione e non ha portato l’ombrello perché troppo “tradizionale”. Ma certo, come lo vedete uno che tiene l’ombrello aperto mentre fa una dichiarazione che lascia tutti a bocca aperta?

Cosa avrebbero detto di lui? che aveva paura di bagnarsi? Eh no, ci vuole coraggio ad annunciare le elezioni con tanto anticipo e praticamente dimettersi senza aver dato alcun segnale preventivo di volerlo fare, doveva bagnarsi per forza: premier uscente bagnato, premier fortunato, Ma mi sa che non vuole neppure rientrare.

Ma, insomma dicevo, non sono facile da convincere. Ieri qualcuno (ma sapete di chi parlo) mi ha proposto di vendermi un ponte o la fontana di Trevi. Mi sono offesa quasi a morte, ma sono subito resuscitata perché conosco il tipo e immagino non volesse offendere anche se è difficile non pensare che una puntina di malizia ce l’avesse messa.

Non sono permalosa, badate, ma perbacco e anche perdinci, sette anni di blogmasteraggio con alti e bassi come in tutte le cose, per sentirmi dare della …(attributo maschile al femminile)? Anche no. Non sono negoziabile, tiro giù la saracinesca e me ne vado al mare o in montagna e buonanotte ai cantatori.

Va bene?

Ma, siccome non sono Rishi e oggi qui splende il sole dopo settimane di temporali a ripetizione, mi sento ottimista che questo mio piccolo sfogo non avrà alcuna conseguenza seria e non cambierà le sorti del paese. In fondo chissene se un blog chiude? (ma non chiude) solo mi fa venire l’orticaria solo l’idea di dover passare un commento dove c’è citato il professore Alessandro Orsini ( da parte di un altro Alessandro che pare lo abbia preso a balia).

Ma chi è questo Orsini? Ma che palle (lasciatemelo dire quando ce vo’), io non lo sopporto con quel musetto da topolino furbetto che si insinua dapper…tetto. Non mi piace lui, non mi piacciono le sue idee, lo trovo arrogante e insipido, un’approfittatore che naviga a vista tra le tempeste per fare soldi sulle disgrazie mondiali. Geopolitico? ma non era meglio se faceva il geologo? E comunque le sue teorie sono tutte filo russe e filo palestinesi…e che volevate che si mettesse con gli ucraini o gli israeliani? Bravi furbi e quando avrebbe attirato le masse con simili argomenti? Mai, ve lo dico è furbo più che geopolitico è molto politico, non mi meraviglierei diventasse leader di partito o addirittura premier.

Comunque l’annuncio di Sunak davanti al number ten di Downing street ha lasciato tutti stupefatti e furiosi (strano per gli inglesi, è proprio cambiato il mondo) e gli articolisti si sono sfrenati. Le prime pagine titolano “Le Deluge” con le foto di un Sunak soaking wet (inzuppato), ma se non sarà zuppa, anche questa volta, sarà pan pepato …no, bagnato.

Un’ombra sul viso

Sospetto che il mondo non sia più rotondo, sospetto

qualcosa lo abbia mutato e sia diventato di colpo quadrato.

Sospetto fondato se quello che noto se quello che

che vedo se quello che sento se quello che provo

è solo e soltanto un vuoto profondo e spigoli acuti

a me tutt’attorno.

Che cosa è mutato cosi all’improvviso da farmi provare

un rimpianto soffuso, un’ombra che passa di fretta

sul viso e lascia l’impronta di un vago sorriso?

Il mondo quadrato l’ho solo inventato ma in fondo

si tratta soltanto di idea di triste rancore per cose

diverse lontane e disperse lasciate o scordate

o per sempre passate.

Il mondo quadrato è solo un pretesto per dire

di ciò che mi infonde timore che il mondo rotondo

fin qui conosciuto diventi di colpo un ricordo perduto.

Prego presidente

Mi rivolgo alla premier Meloni perché provveda a istituire una task force che si occupi di prelevare tutti i cani pericolosi e mordaci che in Italia stanno aggredendo e causando ferite e anche la morte di persone che si trovano a passare per la strada o che hanno la sventura di incontrarli nei pressi dei giardini da dove escono incustoditi e renderli inoffensivi.

Le leggi ci sono ma non c’è chi le fa rispettare.

L’ultima notizia: sabato scorso una ragazza di 15 anni è stata aggredita da un Pitbull che era al guinzaglio e si è liberato per azzannare lei e una bambina di sette anni. La madre di quest’ultima si è gettata dal balcone di casa per soccorrerle. Ora sono fuori pericolo ma con ferite e traumi che non guariranno facilmente.

E ne succedono ogni giorno di casi come questo e siamo ormai in balia di una massa di incompetenti incoscienti che credono che portare a spasso un Pitbull sia come portare un barboncino. Pitbull, Doberman, Mastini, Dogo, Pastori tedeschi ect.etc. possono sfuggire ai padroni e aggredire o anche uccidere il malcapitato che gli capita a tiro.

Per favore presidente, provveda al più presto a far rispettare le regole e a mettere fuori legge nel nostro paese i cani pericolosi. Già ne abbiamo fin troppi di problemi.

https://tg24.sky.it/cronaca/2024/05/17/foggia-pitbull-serracapriola

E basta con la retorica: cani, migliori amici dell’uomo. I cani sono bestie, soprattutto quelli feroci, e i loro padroni ancora più bestie di loro se non lo capiscono.

Lo specchio

Dante mise Caifa e Anna (sommi sacerdoti) tra gli ipocriti, li descrisse crocifissi a terra nel canto 23esimo dell’Inferno (VI Bolgia).

Io cominciai: «O frati, i vostri mali…»; 
ma più non dissi, ch’a l’occhio mi corse 
un, crucifisso in terra con tre pali.                                  

Quando mi vide, tutto si distorse, 
soffiando ne la barba con sospiri; 
e ’l frate Catalan, ch’a ciò s’accorse,                            

mi disse: «Quel confitto che tu miri, 
consigliò i Farisei che convenia 
porre un uom per lo popolo a’ martìri.

Quell’uomo era Gesù che Caifa e Anna denunciarono al Sinedrio facendolo crocifiggere mentre i frati erano Catalano e Loderingo mandati a far da pacieri a Firenze tra Guelfi e Ghibellini ma senza successo.

Meglio di Dante nessuno potrebbe descrivere un ipocrita. Tutti sappiamo chi sono, almeno una o più volte nella vita ci è capitato di avere a che fare con questa categoria di persone che si comportano in modo da sembrare sinceri mentre sono bugiardi e mentre sorridono stringono un pugnale tra le mani pronto a trafiggerti.

I “frati” descritti nel canto sono come quelli che si ammantano di virtù e verità ma in realtà sono affabulatori molto abili nel convincere gli altri della propria sincerità e onestà mentre sono sempre pronti a pugnalare alle spalle. Spettegolare, lanciare accuse false, diffamare e alla fine, quando scoperti, persino a riderti in faccia se gli fai notare che hai capito il loro gioco e continuare a sparlare dietro le spalle al solo scopo di farti del male e prevalere e mostrarsi per quello che non sono mentre sono serpenti pronti a iniettarti il loro veleno.

E ci sono sempre stati e sempre ci saranno, oggi più di ieri.

Io ne incontro tutti i giorni da che ho contezza di esistere. Non li riconosco subito ma non ci vuole molto per capire che sono bugiardi come il demonio. Ti sorridono davanti e magari ti fanno pure i complimenti, ma poi, appena giri le spalle, quello che gli esce dalla bocca è puro fango ricoperto da uno strato di zucchero per farlo sembrare qualcosa di diverso, ma è puro fango. Ed è schifoso e viscido e come il fango agisce dovunque si posi.

Perché, a mio parere, non c’è persona più infida e pericolosa di un ipocrita e lo puoi trovare dovunque, dalla riunione di condominio fino alle alte sfere della politica, in Parlamento. E ne abbiamo conosciuti tanti e tanti ne conosceremo di persone comuni o politici che si travestono da agnelli ma sono in realtà lupi famelici.

Lo so, non dico nulla di nuovo o di originale, ma oggi mi va cosi perché mi è toccato in questi giorni di dover constatare quanto purtroppo e sempre nella vita, si incontrino persone cosi: ipocriti che quando si sentono scoperti invece che scusarsi rilasciano il veleno che hanno dentro e oltre al danno cercano di farti digerire anche le beffe.

Preferisco mille volte che mi si dica in faccia quello che si pensa piuttosto di avere a che fare con persone all’apparenza “gentili” ma che poi si rivelano dei nemici feroci solo per il gusto di sfogare la rabbia che hanno dentro. Una rabbia patologica che si tramuta in cattiveria e che li rende capaci di tutto pur di liberarsene. Anche di riversarla addosso a chi non gli ha fatto nulla se non trovarsi sul loro cammino e magari ( loro credono) fargli ombra.

Difendersi da loro è sempre difficile, si può ignorarli ma questo li rende ancora peggiori. C’è solo da sperare di riuscire a neutralizzarli soprattutto pensando che in fondo la cattiveria che li rode li fa vivere male e alla fine si ritorcerà contro di loro perché arriva per tutti quel giorno in cui, guardandosi allo specchio ci si riconosce per quello che si è veramente.

E lo specchio non è mai ipocrita e dice sempre la verità.

Il posto di Angela

Angela Dorothea Kasner in Merkel è una delle donne più famose del pianeta. Si è ritirata a vita privata nel 2021 dopo aver governato per quasi 16 anni la Germania.

Angela è una fisica, ricercatrice di chimica quantistica, professione che svolge il suo attuale secondo marito, detto anche il “fantasma” in quanto non lo si vede mai assieme a lei tranne che una volta l’anno. Angela ha accumulato una lunga serie di onorificenze e per molti anni è stata sulla scena mondiale con garbo e riservatezza ma anche con determinazione e coraggio.

A lungo è stata presa in giro per le sue giacche colorate e per la sua scarsa ambizione nel vestire: veste preferibilmente tailleur pantalone di colori sgargianti. Ma è un particolare irrilevante della sua biografia. Ha conosciuto tutti i leader mondiali ed ha avuto una riconosciuta capacità diplomatica e di negoziazione che pochi leader europei possono vantare. Ha una capacità molto elevata di entrare in sintonia con le persone e questo le deriva dal fatto di essere del segno del Cancro, un segno che esprime una profonda sensibilità ed un carattere particolarmente portato alle relazioni.

Insomma, la dottoressa Kasner avrebbe, a mio parere personale, tutte le caratteristiche per prendere il posto della sua ex ministra Ursula Von der Leyen alla presidenza della Commissione della Unione Europea. L’europeismo di Angela Kasner Merkel (nome del suo primo marito), è noto e con lei alla guida credo che l’Europa potrebbe contare molto di più sulla scena mondiale in un momento delicato come quello attuale.

Lo so che potrebbe sembrare fantascienza e che lei che quest’anno compirà 70 anni (il 17 di luglio) e con tutta probabilità se mi leggesse penserebbe che sono pazza e che non ne ha nessuna voglia: sta troppo bene a casa a preparare manicaretti perché pare sia anche un’ottima cuoca. Ma io penso che ci sia bisogno di una donna come lei, di una statista come lei alla guida di un carrozzone diventato quasi inutile e con lei potrebbe ritornare a contare e a farsi sentire.

Ma il maschilismo mondiale, lo so, metterebbe molti veti alla sua candidatura. Dopo Ursula, deludente per molti, ci vuole un maschio! Uno che sappia tenere salde le redini e che abbia “l’autorità” per dare un’impronta “maschile” alla leadership di una unione che si va frantumando e che potrebbe dare una scossa alla geopolitica attuale.

Dopo una donna, un altra donna? No, direbbero un molti, me li sento nelle orecchie. Merkel poi…non scherziamo non ha l’età…

E invece io ce la vedo.

Come può una come lei restare a casa a sfaccendare tra pentole e casseruole , a pelare patate e a preparare dolci? No. Decisamente lei dovrebbe ritornare ad avere un ruolo importante, di prestigio, che conta e che possa imprimere un svolta decisiva in questo scenario sempre più inquietante ed allarmante per il pianeta, a partire dai temi dell’ambiente fino a quelli (altrettanto) caldi delle guerre in corso. Le sue “aderenze” coi maggiori attori politici mondiali potrebbero forse portare a imboccare la strada per il raggiungimento di accordi che sembrano ormai così lontani dalla realtà da sembrare irraggiungibili. E da far sembrare inevitabile una pericolosa escalation dei conflitti che potrebbe avere un effetto domino alquanto inquietante.

Un’ambasciatrice di pace che non può che essere una donna. La “Colomba” Angela potrebbe tornare a svolazzare coi suoi colori sgargianti e lasciare una scia sulle note di Imagine, come la fata delle fiabe. Una fatina matura ma con la grazia intatta di una femminilità portatrice di valori dei quali si sente la mancanza e che solo una donna come lei potrebbe miracolosamente riportare in vita. Insomma, se non sarà lei il “dopo” di Ursula, almeno rientri nella scena in qualche ruolo importante, possibile mai che non ci sia più posto per una come lei sulla scena politica mondiale? Secondo me bisognerebbe inventarlo!

Non lo so

Per cosa e chi voto? Questa volta sono davvero in grossa difficoltà. Andrò a fare un giro alla scuola dove si vota ma poi nel segreto delle urne chi voto non ne ho la più pallida idea sono li tutti in fila coi nomi le facce i temi i partiti e gli spartiti e persino gli spariti sparuti perduti andati e mai ritornati.

Ci andrò non ci andrò non lo so non lo so e non lo voglio neppure sapere questa tornata elettorale mi ha stancato il morale ce l’ho a terra per fatti personali e collettivi per una Italia che amo e che odio e per una Europa che non so più cosa sia chi ce l’abbia mandata e perché.

Sono confusa delusa indecisa e non voglio mettere croci non voglio dare voti a chi non si meriterà di certo il mio voto perché il mio voto vale vale lo so che vale ma chi se lo merita io non lo so e perciò rifletterò penserò piangerò scriverò lavorerò si lavorerò passerò il mocio in cucina e poi ancora l’aspirapolvere sui tappeti leggerò scaraventerò il libro contro il muro e poi lo raccoglierò e lo rimetterò sullo scaffale e lo lascerò riposare fino a fare la polvere alta un dito.

Ma forse non voterò forse no forse non so perché all’ultimo mi prenderà l’ansia di fare il dovere di cittadino e sentirò il complesso di colpa farsi avanti e dirmi che devo andare a votare perché le donne il voto lo hanno avuto tardi nel ’46, nel ’48 è tardi non ricordo forse e allora forse andrò e mi ritroverò più indecisa che mai più sola che mai davanti a un foglio pieno di simboli e di nomi e di disillusioni che tanto anche questi qui sono sempre come quelli li e quelli li poi mi deluderanno come tutti qui e li.

Perciò non lo so. Voi?

Deriva, da dove arriva?

No cara Ritanna, io, da elettrice di sinistra non ci sto a questa narrazione, mi sono stancata di leggere che in Italia c’è una “deriva autoritaria” quando nessuno da sinistra e dico NESSUNO ha osato dire niente di simile mentre i cittadini italiani privi di inutile Green Pass venivano trattati peggio degli ebrei durante il fascismo.

La scrittrice, giornalista e femminista, commenta le proteste che hanno interrotto l’intervento della ministra: “La censura la esercita chi ha potere nei confronti di chi non ce l’ha. Un cittadino quale mezzo ha, oltre al voto, per far sapere che non è d’accordo? Se ci fosse stata violenza le avrei espresso vicinanza”

Questo lo scrive in merito alla contestazione subita dalla ministra Roccella al salone del libro qualche giorno fa: impedita completamente di parlare da un gruppo di manifestanti “pacifici”. Alla faccia del pacifismo! Roccella non è una roccia, ma una timida e gentile signora piuttosto bassa di statura ed esile. Le viene regolarmente impedito di parlare dovunque non sia una sede istituzionale e però non si tratta di censura, no, ma di libera manifestazione di dissenso.

Ma a cosa che non ha aperto ancora la bocca che viene subissata di insulti? Ma che razza di schifo di paese stiamo diventando? Io mi vergogno di essere italiana, ve lo dico, se continua questa deriva populista da parte di una sinistra che boccheggia e che ha perso le elezioni ma non se ne vuole fare una ragione. Il fascismo è nella testa di chi impedisce a qualcuno di esporre le proprie idee ma non parlo di vittime presunte come Scurati del quale si fa il martirologio ogni giorno e che può parlare ed ha cento megafoni che gli amplificano la voce e non ha certo bisogno di farlo in Rai pagato coi soldi dei contribuenti italiani.

Il fascismo è nella testa di chi si avventa contro i cordoni di polizia perché vuole sfondare per entrare in qualche luogo quando la polizia è li per fare il proprio dovere a difesa dell’ordine pubblico. E non ditemi che è democratico e pacifico sputare contro gli agenti e definirli “merde” o lanciare sassi o peggio contro di loro e poi andare a piangere da mammà che non sono stati lasciati liberi di manifestare “pacificamente”.

Il fascismo è pretendere di spaccare, scassare, offendere…durante una manifestazione “pacifica” che pretende quello che vuole e lo pretende con la forza, la brutalità, gli spintoni e i calci contro chi fa solo il proprio dovere.

E spaventa che intellettuali come Ritanna Armeni si schierino con i violenti contestatori del nulla che impediscono di parlare ad una donna che non minaccia né offende ma vuole semplicemente esporre il proprio pensiero. Non siamo d’accordo? Bene, la si contesti ma con mezzi civili e democratici altrimenti la deriva fascista scenderà a valanga, ma da sinistra e non da dove la si aspetta e paventa da due anni (e non c’è).