Papa Pop

Un Papa sui generis, Bergoglio. Parla. Si, parla. Dice e dice anche molto. Ma che cosa dice? Dice cose che noi umani…forse non comprendiamo a fondo, perché deve esserci un perché di quello che dice. Un Papa sa sempre quello che dice e se lo ha detto il Papa…

Ma Francesco è un papa pop. O un pop papa. Fate voi. Insomma, “troppa frociaggine”, ” ucraini alzate bandiera bianca”, “preti non fate omelie troppo lunghe la gente prende sonno”, e ora…”si può ridere anche di Dio”.

Si può? Che cosa? Francesco sei sicuro vero? non è che ti sei espresso male? Ma sarà Dio che può ridere di noi e ne avrebbe…ma noi di lui? E come? che cosa dovrebbe farci ridere di Dio?

Le batture di qualche comico in cerca di visibilità’ perché da oggi abbiamo sdoganato…anzi Francesco, pare, abbia sdoganato le battute su Dio.

Ma se diciamo sempre “scherza coi fanti e lascia stare i santi”, ancor meglio si dovrebbe attagliare a Dio, questa massima.

Ma per Francesco oggi è una giornata particolare, Scola ci farebbe uno dei suoi capolavori.

Deve incontrare Biden e non solo, ma lui, il presidente americano gli sta un pochino, diciamo, sui libretti di messa. Si, perché, il cattolico Biden è quello che ha scatenato la Nato e la Nato scatenata ha scatenato il russo, poverino Puttino, piccinino…

Ma come si fa, dico io (pensa lui) a scatenare la Nato? Bisogna incatenarla la Nato, il Puttino poverino si arrabbia giustamente. E poi se ti morde ti devi fare l’antitetanica.

Perciò ridete fratelli anche di quello che rappresenta in terra…ma Lui lo sa? lo sa lo sa, e quanta pazienza deve portare con questo papa pop.

Ma se non ha pazienza Lui chi la deve avere?

Gentilezza

Mi trovo da qualche giorno in un amena località a mezza collina nell’alto trevigiano. Il paese è piccolo ma ben servito e vi si respira un aria che mi riporta alla mia infanzia quando il Veneto non era ancora stato quasi completamente devastato dalla modernità e dalla industrializzazione. Ieri, verso il tramonto, tornavo da una passeggiata in un percorso naturalistico molto suggestivo: un sentiero ben delineato in mezzo a campi di frumento e prati e boschetti di acacie, tra papaveri, camomilla, ranuncoli, malva e sullo sfondo i monti che ieri, dopo giornate di pioggia anche molto insistente e a tratti violenta, si stagliavano netti e offrivano una vista commovente e mozzafiato.

Per raggiungere il sentiero che il comune ha provveduto ad asfaltare per renderlo facilmente percorribile anche in bicicletta, devi attraversare il paese e superare un’azienda di apicoltura che ha disposto arnie disseminate un po’ ovunque tra gli alberi. La strada di accesso al sentiero è una bella strada di ville e case di campagna tutte con giardini ben tenuti e siepi di gelsomino che spandono il loro profumo tutt’intorno creando un’atmosfera deliziosa.

Mentre stavo per imboccare la via del ritorno, appena dopo uno splendido tramonto (la giornata era stata ventosa, fresca ma secca, dopo la pioggia scrosciante del mattino) ad un tratto si è messo a piovere. Una pioggia dritta, fitta, improvvisa. Mi ero portata uno di quegli ombrellini che stanno nello zainetto, ma si era rivelato insufficiente e perciò decisi di fermarmi sotto una sorta di porticato che sovrastava il cancello di una bella villa di colore rosso fiamma. Dopo qualche minuto scorgo una figura di donna sulla porta di ingresso. Adesso mi scioglie i cani, ho pensato…e invece, con mia grande sorpresa (non sono più abituata alla gentilezza) mi fa: ” ha bisogno di un ombrello più grande? glielo presto, se vuole”.

L’ho ringraziata e le ho risposto che no, non serviva, non avevo ancora molta strada e poi la pioggia stava per cessare. Lei mi ha fatto un sorriso e poi mi ha salutato con un cenno della mano. Che gentile, ho pensato. Noi veneti possiamo apparire a volte un po’ ruvidi ma, soprattutto qui, dove si respira ancora un’aria antica, la gentilezza e la solidarietà e l’accoglienza dei veneti è rimasta intatta e si manifesta anche così con l’inaspettata offerta di un ombrello ad una sconosciuta che si ripara sotto il portico di casa e dalla quale non temi nulla perché non hai sviluppato quella diffidenza nel prossimo, che è poi una forma di difesa, che si respira ormai soprattutto nei centri dove la concentrazione di gente di molte diverse nazionalità ( non sempre ben disposta) sta diventando così massiccia che ti senti quasi un intruso a casa tua.

La bellezza della natura dispone gli animi verso una maggiore fiducia nel prossimo e verso una semplice ma non scontata solidarietà che fa dei rapporti umani una felice interazione tra persone che condividono un pezzo di strada e non importa chi sei e da dove vieni, se ti serve un riparo sono disposto ad offrirlo senza chiedermi se questo gesto possa avere delle implicazioni negative. E credo che tutta l’Italia assomigli a questa gentile signora ma che non ne siamo più consapevoli e stiamo poco a poco buttando alle ortiche il meglio di noi per rifugiarci dietro schermi un po’ troppo invadenti e forse anche un po’ disumanizzanti.

Mandarceli

Bene, sotto il 50% l’affluenza non meraviglia: delle europee non si interessa quasi nessuno e la UE è vista quasi come un “nemico” da buona parte della popolazione.

Però queste elezioni sono state uno spartiacque e ora molti devono farci i conti: Macron ha indetto nuove elezioni dopo la debacle del suo partito, il partito di Scholz ai minimi storici, mentre da noi Meloni è l’unica premier europea ad aver tenuto e non solo, aumentato i voti posizionandosi al 29%. Anche il PD si posiziona molto bene mentre altri, tipo quel bel tipo del Conte deve fare i conti con la sua supponenza, arroganza, ipocrisia e anche se ha messo la Pace nel simbolo, mal gliene incolse e ben gli sta. Non lo sopporto da sempre e ora la mia non sopportazione si sta allargando a macchia d’olio anche ad altri. Ci deve riflettere sopra, ha detto, si si , rifletti bene mi raccomando e chiedi consiglio a DiMiao via Skype e confortati col tuo ex vice Salvini, fatevi una sana piangiata assieme ma poi asciugatevi le lacrime (di coccodrilli) e andate a laurà se vi riesce, salario minimo per voi dovrebbe essere 0 euro all’ora e rimborso agli italiani di quello che gli siete costati finora (inestimabile).

Per non parlare di Salvini, le sue spacconate, il generale farneticante e quel “premier” sulla lista…peggio avrebbe potuto persino fare e gli è andata male come si meritava (lui e il burbanzoso militare fighetto).

Peggio di lui ha fatto il neo politicante pacisofista Santoro che non ha raggiunto la soglia: sbarrato. Dove volesse andare con quella prosopopea c’è da chiederselo ma è una domanda troppo futile.

Bene i Verdi, quei due hanno fatto la scelta giusta candidando quella suonata della Salis che è diventata eurodeputata: della serie: il demerito paga. Vai a spaccare teste in giro per l’Europa e ti ritrovi la poltroncina di velluto sotto al sedere, veramente la trovo una cosa insopportabile.

Beh, io ho votato e ora me ne starò alla finestra a guardare il passeggio, la mia parte l’ho fatta, mentre buona parte dei miei connazionali se ne è infischiato. Meriterebbe qualche fischio ma se ne farebbero il baffo, perciò desisto. E salvo i fischi per quei bei personaggi succiati che però in democrazia hanno tutto il diritto di provarci e noi tutto il diritto di mandarceli.

Palloncino

Forse aveva pianificato di morire in volo. Un ex astronauta forse non può sopportare di “partire per un altro mondo” in un letto. Il generale maggiore  William Anders un ex astronauta della missione Apollo 8, è morto ieri precipitando col suo areo, pilotato da lui, nelle acque delle Isole San Juan nello stato di Washington. Lui è stato quello che ha immortalato il sorgere della terra in quella celeberrima foto dove si vede il nostro pianeta che emerge dalle tenebre dell’atmosfera lunare e sembra, parole sue “un palloncino di Natale”. Aveva descritto quella emozionate (a dir poco) esperienza in una intervista nel 1997: ” eravamo andati un po’ su e giù, quando ci siamo accorti di quella sfera che emergeva dal buio ed è stata la più impressionante delle esperienze”, aveva detto. E poi aveva scattato le foto.

Il generale Anders aveva 90 anni, una bella età per guidare in perfetta solitudine un aereo, ma forse era una cosa che faceva abitualmente, per un ex astronauta era probabilmente difficile adeguarsi a rimanere ancorato alla terra e il bisogno di volare era più forte di lui e quella terra che lui aveva visto sorgere quel giorno di tanti anni fa e che aveva definito “home”, forse, se la sentiva gravare sulle spalle ed ogni tanto doveva prendere il volo.

Buon viaggio generale Anders e che “l’atterraggio” ti sia facile e sicuro, il mondo non ti dimenticherà, il “palloncino di Natale” ti sia compagno di altri straordinari viaggi in un mondo inesplorato che forse tu, con la tua smania di avventura hai voluto raggiungere prima che fosse arrivata l’ora. Forse.

https://www.theguardian.com/science/article/2024/jun/07/apollo-8-astronaut-william-anders-dead

Senza virgole

Non vedo perché no e non capisco perché Meloni insista a non volere che gli ucraini puntino le armi anche oltre confine, in territorio russo, da dove provengono i missili che uccidono la loro gente, tutti i santi giorni.

Forse lo fa per non essere maggiormente criticata, il tiro alla Meloni è lo sport più diffuso in Italia da quando è salita al soglio e detiene il “potere” sempre maschile da quando c’è la Repubblica. Una “piccola” donna, fiera e decisa. Non piace alle opposizioni perché viene da quella ideologia li? E perché le opposizioni non provengono forse da quell’altra ideologia li?

In questi giorni si celebra lo sbarco degli Alleati in Normandia 80 anni fa. Ancora troppo pochi per sedare gli animi degli odiatori degli americani e degli anglofoni. Non avesse voluto il cielo non fossero mai sbarcati, ora non saremmo un paese democratico ma ben altro, forse.

Quello che forse ci meritavamo dopo aver fatto alleanze con un infame psicopatico che si capiva lontano un migliaio di miglia ache era da tenere lontano.

Fra qualche giorno si vota. Io voterò, chi? ancora non lo so, ma non certo per il partito democratico di Elly, ma manco per nulla, troppi dei miei voti si è presa la psudemomonacrazia del PD coi suoi reucci le sue correnti e la sua ipocrazia.

Voterò chi pare a me che possa portare avanti l’idea che scacciare Putin dall’Ucraina è la missione vitale per continuare a mantenere viva la speranza di pace che è stata da lui calpestata da un giorno all’altro quel famoso giorno di febbraio di due anni e qualche cosa fa.

E chi possa portare avanti un idea di Europa che sopravviva a chi la vorrebbe prona ai dittatori e ai terroristi: primo fra tutti Trump, un antiamericano antieuropeo antipatico antidemocratico pregiudicato spregiudicato e spergiuro senza morale e senza vergogna… senza virgole.

Falsari

La sincerità non paga. Da sempre. Meglio dire bugie, nascondere la verità, edulcorarla. C’è chi ha un livello di comprensione delle cose che reputa alto o altissimo e invece, spesso è basso, anzi basissimo quasi raso terra ed ha bisogno di sentirsi raccontare delle menzogne perché lo rassicurano. Non tutti hanno lo stesso livello di comprensione e questo differisce a volte anche molto da persona a persona, ma facciamo fatica ad accettare una simile verità che ci scompone il quadro che abbiamo dipinto di noi stessi ed al quale, col tempo, ci siamo affezionati.

Insomma le bugie non hanno affatto le gambe corte, come ci dicevano da bambini, ma lunghissime da poter vincere le olimpiadi del salto in lungo. Vale per tutti i campi, ma vale soprattutto in una professione precisa, specifica e molto, ma molto sopravvalutata: il giornalismo.

Ci aspettiamo che i giornalisti ci dicano la Verità. Quella con la V maiuscola, quella che non si discute, non si opina, non si può contestare: è lei, la Verità e basta e ci possiamo fidare. E invece non è cosi. Ci sono molti modi di rappresentare la verità e di dargli la forma che ci piace, che ci soddisfa, che ci tranquillizza…insomma una verità manipolata, non più cruda, ma bollita a fuoco lento fino a farne uscire il sapore aspro e renderla “appetibile”. Per poi essere presentata su di un piatto da portata, contornata da altre minime verità che siano gradevoli al “palato” dei lettori. Il giornalista è spesso un narcisista che più che amare la verità, ama se stesso e che decide che la sua professione può dargli molto “onore”, reputazione, fama e perché no? Soldi. Molti soldi.

Molti giornalisti sono anche scrittori, sfornano in media un libro all’anno e di solito il tema è la politica, i politici o qualche vizio della società e, in genere vendono e anche molto. Saranno bravi? Certo, alcuni sono davvero bravi. Altri sono delle mezze calze tirate allo spasimo per sembrare intere, che arrivano a malapena alla caviglia con grande fatica ma il “pubblico” non lo sa e si legge la “roba” che scrivono come se dentro quei libri ci fosse la saggezza umana e persino divina compendiata in un centinaio di paginette magari a caratteri larghi per far sembrare ogni parola scritta una massima alata e imperdibile.

Quando sono giovani sono “rampanti”, quando invecchiano diventano “sermoneggianti”. Fateci caso, hanno sempre un “ruolo” un atteggiamento che li pone on the right side of the road. Perché se l’esperienza insegna, il velleitarismo e la presunzione non imparano e procedono per la stessa strada magari infarciti di saggezza “imprestata” per non dire rubata a chi ne ha ma non la vende perché non tutto ha un prezzo, o semplicemente perché sta nei libri dei grandi che pochi conoscono e che certi giornalisti riescono facilmente a contrabbandare per propria.

Dopotutto il genio non ce lo si può dare: o si ha o si rubacchia, qui e la.

E molti la fanno franca. Arrivano magari a raggiungere i propri obiettivi, il successo, la fama, i soldi ma poi? Alla lunga la falsità non paga e vengono scoperti e però rimangono a concionare le loro mezze verità infarcite di massime altrui, vanno in TV, sono anche molto richiesti e sparacchiano con aria da guru delle banalità che molti prendono per “rivelazioni” perché il giornalista che ha fatto di questa professione un mezzo per super valutare il proprio ego, sa che alla gente piace sentirsi dire quello che vuole sentirsi dire e lo dice. Spesso e volentieri senza vergogna sapendo che non è proprio proprio la verità ma quello che lui stima esserlo con la massima (o minima) approssimazione.

Ed è pura presunzione di verità che però la gente si beve come da una fontanella pensando di bere acqua fresca e invece si sta bevendo acqua inquinata dall’ambizione e dal culto della personalità di qualcuno che finge di essere ma non è e che se niente niente ha la sensazione che la sua vera personalità possa uscire nuda e cruda, passa in altro campo dove la verità manipolata è molto spesso, la regola che viene insegnata ai neofiti e portata avanti per tutta la vita, fin che dura e a volte dura molto a lungo e dove la verità trova poco spazio e la falsità è venduta per buona più spesso di quanto si riesca a credere.

E, se non lo avete ancora capito ve lo dico io quale è: la politica dove molti giornalisti o pseudo tali cercano rifugio e dopo una vita passata a propinare false verità, provano a riciclarsi per propinare verità fasulle, travestite, truccate e pronte per essere vendute sul mercato della credulità della “gente” assetata e affamata pronta a bersi e a mangiarsi qualsiasi cosa pur di placare l’ansia che la rode e che certi giornalisti riescono ad alimentare con la pretesa di raccontare “storie vere” che altro non sono che falsi d’autore.

Il tempo che danza

Conosco la forma del tempo
è fatta di tante figure,
figure che hanno col tempo,
cambiato di forma e colore.

Che sono rimaste però
fissate per sempre nel cuore.
Le ho tutte davanti ogni giorno,
mi parlano spesso di me.

Sorridono oppure sono tristi,
dipende da come le guardi.
Si fanno più indietro ogni volta
che provo soltanto a parlargli.

Il tempo da forma ai ricordi
di tanti che non son più quì,
che sono però a me d’attorno,
che stanno al riparo di giorno.

Ma il tempo che arrivi la notte
e li sento girar per le stanze.
Lo fanno con gran discrezione
e il tempo scandisce le danze.

Condannato

Trump è stato condannato, i dodici giurati (come gli apostoli) hanno sentenziato che è colpevole della tramacciata vicenda nella quale ha cercato di seppellire sotto il suo denaro una relazione con una diva del porno. L’ha costretta sotto minaccia a prendere i soldi che poi ha trasferito sulle carte contabili alla voce: spese legali.

Spese illegali, direi. E infatti.

Ma sento già nelle orecchie l’ipocritume mondiale gridare allo scandalo: deep state, deep state, come se sapessero di cosa parlano…come se sapessero di cosa parlano quando parlano delle “paraculate” dell’ex…boh… chiamarlo presidente è un oltraggio alla memoria di quasi tutti gli ex presidenti Usa. Quasi tutti.

Il monte Rushmore è rosso dalla vergogna da quando quello li è diventato quella roba li.

Non sono contenta no, Non me ne potrebbe importare di meno e questo è un problema che si va ad aggiungere ai tanti che già hanno gli americani e noi con loro: Trump è una spina nel…sedere del mondo e non ci possiamo sedere tranquilli fino a che quello circola libero o sotto arresto a piede libero o a piede occupato, sempre pericoloso è.

Ma i giurati non avrebbero potuto fare altrimenti.

Altrimenti la Giustizia sarebbe stata fatta a brandelli (come spesso succede) e loro non se la sono sentita di sbrindellarla: troppe prove, sarebbe valso come …baciare il…la mano al potere e loro non se la sono sentita. Troppo smaccata sarebbe stata la rivelazione che se la facevano sotto e di corsa.

Ora Trump strilli, urli, si agiti, ridiventi super presidente del mondo…per me…guardate io non lo considero davvero innocente ma super colpevole di tutto e di più.

E oggi sono buona.

PS: per i pacisofisti che dicono che con Trump non ci sono state guerre: ha detto che fosse stato presidente lui avrebbe bombardato Mosca…

Che stro…

Giorgia Meloni può non piacere a molti italiani, ma è la Presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana e in quanto tale non può e non deve venire insultata e meno che meno bullizzata.

Ormai la vicenda è nota, quasi patetica: il governatore della Campania, Vincenzo De Luca ha usato la frase ” lavora tu stronza” a seguito di un’affermazione della premier dopo una manifestazione di sindaci.

https://tg.la7.it/politica/de-luca-meloni-si-riferiva-provocazione-str-video-29-05-2024-214119

E lo ha detto in una trasmissione televisiva che tutti potessero sentire. la cosa è finita li. Ieri Meloni ha dovuto incontrarlo a Caivano e mentre si approcciava a lui tendendogli la mano ha detto: “sono la stronza della Meloni, presidente, come sta”?

Lui ha fatto orecchie da mercante (quale è) o da beduino e ha sorvolato ma poi ha rincarato la dose dicendo che la Meloni si è “auto qualificata”.

Un dipendente dello stato, quale è De Luca si permette di offendere chi lo stesso stato lo guida e ne rappresenta la terza carica ufficiale si permette di darle della “stronza” pubblicamente, la fa franca perché non viene denunciato e poi che fa? Invece di scusarsi con lei inventandosi qualsiasi scusa che avrebbe certamente diminuito la portata dell’offesa anche se rimane, si inventa di non aver sentito perché in faccia sua si sentiva le gambe con la tremarella e il pizzo dei boxer che fremeva, ma poi, dietro la sua scrivania di “governatore” posizione privilegiata e dalla quale si è permesso di lanciare quella squallida offesa, la reitera dicendo che si è auto qualificata, cioè, si è data della stronza da sola.

Ma a lui nessuno ha il coraggio di dare dello stronzo? In quanti da sinistra si sono levati per far valere le prerogative di parlamentari e gli fanno notare che lui è un “servitore dello stato” che deve servire con decoro?

O pensa di essere il re della Campania? E credo che Meloni rimarrà molto delusa se aspetta che da sinistra si levino voci di donne che protestano per il reiterato oltraggio al capo del governo, se ne staranno ben zitte e mute, sempre che non dicano che la colpa è di Meloni perché ha sbagliato a presentarsi a lui in quel modo.

Me le sento nelle orecchie le sfegatate cinquestelle (in cerca d’autore) …ma una premier non si presenta usando un termine come quello, deve ottenere deferenza col suo comportamento, deve essere d’esempio…ipocrite, fasulle e in cerca di voti.

Fossi in lei lo denuncerei per vilipendio. A questo punto però gli farebbe solo un piacere perché ai prepotenti come lui le denunce fanno il solletico e servono, come al quel brav’uomo perseguitato di Trump, per fare fessi gli elettori facendo pure le vittime. Che str….

In medio stat virtus

“Do not speak to the press”, cioè: non parlate coi giornali…disse il Papa, probabilmente (perché non vorrei mi arrivasse una scomunica…).

Ha detto davvero “frociaggine”? Si, pare proprio che Francesco abbia detto “c’è troppa frociaggine”, durante un convegno coi vescovi a porte chiuse.

Dunque? Se sei a porte chiuse e ne esce quello che si dice, siete una massa di…pettegole! Persino sulla stampa estera e finito Pope Francis, altro che non parlate coi giornalisti…

Ma lui intendeva scherzare, ribatte qualcuno dei convenuti, non sapeva che il termine è offensivo e che cavolo! Quante storie. Lui che disse: “chi siamo io noi per giudicare?”, ora, a porte chiuse dice che nei seminari c’è già troppa frociaggine. Embeh? Ce ne volete dell’altra?

Veramente io non sapevo che quando si entra in seminario ti chiedono se sei gay. Ma che cosa se ne fa la Chiesa di sapere le tendenze sessuali dei preti se non possono praticare la sessualità? Non possono, ma potrebbero, eh eh…e il Papa non è nato domani. Vivaiddio.

E un Papa deve essere informato sui fatti, se ce n’è troppa ce n’è troppa. Mica ha detto nulla di sbagliato. Il troppo si sa non va mai bene, perché la virtù sta sempre nel mezzo. Nei media non sta in mezzo, ma neppure ai lati. Che pettegole…