Da Fazio, Gentiloni ha detto che il Pd ha una buona squadra ed è l’unico in grado di governare il paese. Il paese che non deve rischiare tutto votando dei partiti non in grado di governare. Così, parlò.
Lo confesso, Fazio mi sta antipatico, non lo guardo. Ma neppure Gentiloni mi ispira grande simpatia. Ma ho dato un’occhiata al video e mi ha fatto una gran pena. Non è convinto neppure lui di quello che dice. Ma la forma viene prima della sostanza quando si occupa un posto come il suo.
Ambizioso non sembra e sa che Renzi scalpita. Il candidato premier del centronistra dovrebbe essere lui.
Lui che appena poco tempo fa disse, spergiurò, che se non avesse vinto al referendum avrebbe lasciato per sempre la politica. Gentiloni è il frutto di quella mancata promessa. Quale credibilità può avere uno che è subentrato per fare quelle ” quattro cose”, per tenere in piedi un governo che traballava dopo la clamorosa sconfitta al referendum del 4 dicembre 2016?
Si è dimostrato capace, ha portato avanti il lavoro, ma niente di più. Non è credibile. Ed è proprio il primo lui a non crederci.
Il Pd a guida renziana si è dimostrato incapace di governare, non solo, ha prodotto ancora più disuguaglianza ed ingiustizia. Ed ora siamo ancora in mezzo alla palude, la stessa che Renzi aveva detto che avrebbe bonificato.
Anzi, lo siamo più che mai dopo cinque anni persi che avrebbero potuto essere usati per dare davvero slancio ad un paese sempre più stanco ed incarognito.
Abbiamo ancora un quattro che incombe. Il 4 dicembre, il 4 marzo, la quarta gamba del centrodestra…
Il quattro è il numero degli elementi: terra, aria, fuoco e acqua, in numerologia rappresenta la terra, quindi la stabilità, il contatto con il suolo, la solidità. Ma il quattro è anche un brutto voto a scuola. Quarantaquattro sono i gatti, in fila per sei col resto di due e quattro sono sempre le “cose” da fare nei governi che non riescono mai a farle. E quattro gatti sono i partecipanti alle feste poco gettonate.
Insomma, si è capito, non mi suona bene il quattro, meno che mai in questo caso. Meglio sarebbe stato un bel 10 o 13 marzo, come data per il voto. Perché, se la sua positività consiste nell’essere il numero della solidità, potrebbe anche significare, in forma negativa, l’impossibilità di uscire da una “quadratura” che ci impedisce di progredire.
Ad Arcore, ieri, pare che i centrodestri abbiano trovato la “quadra”. Con Berlusconi le quadre si trovano sempre, lui dice sempre di si a chi vuole che lo accontenti e che faccia quello che vuole lui, Ha sempre l’aria di essere condiscendente, ma poi fa sempre quello che vuole. Ci cascano sempre tutti. Ci sono cascati anche gli scafatissimi Salvini e Meloni. Tanto, hanno pensato, poi ti freghiamo noi, quando sarò quel dì.
Cosi siamo messi e noi dovremmo votare questa gente? Vogliono tutti togliere e mettere. Ma non si smentiranno: toglierano a noi e metteranno, sempre a noi, qualcosa, che non si può dire.
Ho l’impressione che ci ritroveremo al governo un tavolino per sedute spiritiche le cui quattro gambe: Berlusconi, Salvini, Meloni, Renzi, saranno traballanti ma si reggeranno le une con le altre. Premier potrebbe essere Maroni.
E’ vero, c’è qualche nuova formazione che promette di mettere e togliere, come si usa, ma dovranno, forse , farsi quattro ossi all’opposizione.
E qui però, mi sento un senso di vertigine e devo prendere una pausa.
Ci risentiamo quando avrò riacquistato un minimo di equilibrio,vado a mettermi una zeppa sotto ai piedi. Quadrata non sono mai stata.
N.B. Vorrei assicurare i miei quattro lettori che non sto dando i numeri, almeno non più del solito.