La Corte penale internazionale ha emesso ordini di cattura per i russi Shoigu e Gerasimov, rispettivamente ex ministro della Difesa e primo viceministro della difesa della Federazione Russa.
Entrambi potrebbero essere arrestati se si recano all’estero. L’accusa è di aver deliberatamente attaccato i civili durante l’invasione in atto in Ucraina e di aver danneggiato installazioni energetiche provocando gravi disagi alla popolazione. Così ora anche due alti rappresentanti dell’entourage di Putin, oltre a lui stesso sono ricercati per crimini di guerra e contro l’umanità.
Potrebbero anche farsene il classico baffo e rimanere imperterriti a vivere nel proprio paese o spostarsi solo dove la Corte non è riconosciuta e impunemente dimenticarsi che esiste una Corte penale che li incrimina di reati contro l’umanità.
Ma dovrebbero prima ricercare dentro di sé l’umanità che probabilmente non sanno dove stia. Se la sono persa per la strada se riescono a dimostrare tanta crudeltà e tanto disprezzo per gli altri esseri umani e il loro diritto all’indipendenza e alla libertà. Ovviamente parlo di chi ha il potere di uccidere, vuoi perché comanda un esercito o una Nazione che, essendo una dittatura, non ha nessuna remora ad agire nel totale spregio delle minime regole di convivenza civile che il mondo si è dato, in particolare dopo che se l’é date e a lungo durante conflitti interminabili, assurdi che hanno comportato la distruzione di intere città e la morte di milioni di persone. Tutto nel nome di una presunta e pretesa “superiorità” di chi si intesta il diritto di decidere della vita e della morte di chiunque decida che non fa parte della propria “cerchia”. E lo fa in totale spregio delle regole da lui stesso firmate e controfirmate e delle quali chiede conto quando si tratta di difendere i propri interessi.
La Russia di Putin ha deciso che gli ucraini non sono esseri umani, ma ostacoli da distruggere per arrivare a proclamarsi padroni di un territorio che non gli appartiene ma che considera di sua proprietà e perciò avanti con le armi in pugno a massacrarli a distruggere tutto quello che può essere distrutto per fiaccare la resistenza di chi pretende di essere umano e libero e di decidere della propria vita.
Ora la Corte Penale Internazionale però ha deciso di considerare questi tre signori dei criminali di guerra e dichiararli ufficialmente tali. Possono infischiarsene, ripeto, non riconoscere la Corte, dire che hanno agito per il bene del proprio popolo contro la minaccia costante del perfido Occidente, di sentirsi la coscienza apposto (ma in che posto e che coscienza?), ma rimane il fatto che sono chiamati a rispondere davanti al mondo di crimini contro l’umanità.
Possono far finta di nulla, ma questa condanna non fa che diminuire il prestigio mondiale di un grande paese che potrebbe essere governato meglio e contribuire a favorire la pace mondiale invece che rappresentarne una minaccia.