Al capezzale del malato, c’erano quattro corvi e qualche cornacchia. L’unica “colomba” era la nostra premier anche se un po’ freddina. Il consulto è stato breve e piuttosto controverso ma la diagnosi unanime: il malato è grave, anzi gravissimo.
Non c’é unione in questa Europa, l’esercito è utopia e però si farà, con calma, presto e bene non ci viene. Ci vuole il suo tempo. Hanno detto il francese e l’inglese e il tedesco, gli altri erano in ordine sparsissimo e di poco conto. C’era la Von der Leyen invisa a tutti, non poteva mancare ma a fare cosa? C’era Meloni coi peli sollevati di un metro e mezzo. Non ci voleva andare a questo vertice raffazzonato, improvvisato, dell’ultimo, ma proprio ultimo minuto e minuto, piccolo, egoista e centrato sulla grandeur francese, sulla spocchia inglese e sulla tremebonda imprevedibilità tedesca e infatti è arrivata con un’ora di ritardo, voluto e calcolato.
Ma cosa si sarebbero detti infine? Poco o niente. Tutti attenti a non sfigurare davanti al convitato di marmo, a non sparare bombe che poi potevano ritornagli sulla coppa del collo, Meloni compresa, anzi più di altri. Ha già abbastanza guai ci manca solo che si metta contro Trump!
Ma gli ucraini possono stare tranquilli: l’Europa non li abbandona ma se la fa sotto alla grande e il vertice di insicurezza era per affermare soprattutto questo: abbiamo una exit strategy? un piano B o C?
E la risposta non poteva che essere: no, chiara e forte. Non ce l’hanno. Un piano condiviso è solo quello che occupavano per non stare al piano terra terra, proprio. Per il resto stavano ognuno su piani diversi e si parlavano col megafono, si sorridevano col tiralatte e erano d’accordo col cavolo.
Ma dove andiamo senza gli Usa? si sono detti senza dirselo. Anche se mettiamo assieme gli arsenali arriviamo all’angolo del vicolo e poi dobbiamo sparare mortaretti.
Pare che Meloni abbia lisciato il pelo a Vance, quello delle “gattare senza figli”. In fondo, pare abbia detto Meloni, ha detto anche cose condivisibili anche se ha usato toni aggressivi ma l’ha fatto per il nostro bene…
Ma lo pensava veramente? Meloni è furba e politica, sa sempre cosa dire e come dirlo. E soprattutto sa stare zitta e forse però questa volta le cose non le sono uscite nell’ordine giusto. Pazienza, forse è una strategia. abbiamo fede, che, come dicono qui da noi …a carità già ci siamo. Politica ghe vol, politica…però se pensa davvero di ritagliarsi il ruolo di mediatrice tra le UE e gli Usa, ce la potrebbe fare. E’ un compito difficile ma qualcuno il “lavoro sporco” lo deve pur fare. Trump va preso con le pinze da ostetrico ma va comunque preso, come una medicina amara quando serve. E, dopotutto, qualcuno che gli parla e cerca di farlo ragionare ci vuole. lei, come “analista” di Trump forse potrebbe funzionare se non altro per limitare i danni. Anche se la vedo dura e non glielo auguro: l’osso è talmente duro che temo si romperebbe la dentatura.
Certo, la bella faccia di Macron non bastava a mettere d’accordo su temi così sensibili come armarsi, spendere, coordinarsi, scendere a patti col “nemico” o coi “nemici” di sempre ora amici per forza e per poco, davvero poco amore.
E non ce n’era proprio amore a quel vertice di pochi, con quel cherry pick di maldestri e impauriti leader e leaderini: su tutti incombeva la sagoma grande, grossa e massiccia del presidente Usa e quella più contenuta ma altrettanto spaventosa del suo vice, che avrà detto anche cose “condivisibili” come afferma la furba Meloni e ci sta (che lo dica), ma a me, personalmente, trasmette ancora più inquietudine di Trump. Ma bisogna ragionarci e anche se coi mati no se fa patti, bisogna pure che qualcuno cerchi di farli ragionare.
Se ci sarà mai unione tra questi sarà solo per fregarsi a vicenda meglio, come nella fiaba di Cappuccetto Rosso e i lupi hanno una prateria aperta ancora più larga dove fare razzie e non ci sono dubbi che le faranno. I lupi non si spaventano davanti all’esercito che non c’è, come non si spaventano della UE che non c’è e che non ci sarà. Per ora e forse per sempre. Ma non disperiamo, non si sa mai e può darsi che sia proprio Trump a darle una spinta, sarebbe l’occasione propizia sempre che non la faccia cadere in un precipizio.
Siamo a punto e a virgola. Il capo per ora fa quello che vò.