Quello che appare chiaro è che la Siria è in mano alle forze rivoluzionarie, a ribelli che hanno letteralmente spazzato via in pochi giorni un regime che durava da oltre 50 anni, una dinastia di dittatori il cui esponente principale ora si trova in Russia assieme alla famiglia, messosi in salvo dopo la devastante irruzione delle forze ribelli che lo hanno costretto a chiedere asilo politico ad uno dei suoi storici alleati.
Molti giornali oggi titolano la liberazione da un regime feroce e da una dittatura sanguinaria che ha tenuto il paese nel terrore per decenni. Per ora non si sa bene come andrà: le forze che hanno scacciato il regime hanno affermato che il paese continuerà ad essere temporaneamente governato dal premier in carica, ma la sensazione è che sia tutto in rapido e sconvolgente divenire.
Molti siriani che erano fuggiti durante la repressione del regime si apprestano a tornare a casa e il sentimento prevalente, almeno da quello che appare dalle immagini prese da coraggiosi reporters che rischiano la propria vita per documentare un fatto eccezionale é di gioia, e di felicità per essersi finalmente liberati di una feroce dittatura. Le carceri sono state prese d’assalto e molti hanno potuto riabbracciare parenti che non vedevano da decenni.
Il palazzo presidenziale preso d’assalto è quello che impressiona di più: vedere come la famiglia di Bashar al Assad viveva nel lusso sfrenato, con in garage decine di moderne auto di lusso, e vedere la gente prendere suppellettili di ogni genere dentro stanze enormi e arredate con estrema cura mentre la popolazione soffriva la fame, fa riflettere su come sia potuto accadere cosi in fretta che un fortino come quello sia potuto essere assaltato e conquistato quasi con facilità. E le statue e le effigi trascinate nella polvere e calpestate e gli spari e le grida di vittoria, tutto fa parte di una scena quasi surreale che sembra quella di un film e invece è realtà.
Ora è tutto da vedere su come le forze ribelli si relazioneranno col resto del mondo, ma quello che appare abbastanza chiaro ad una prima superficiale osservazione è che dopo anni di repressione c’è una popolazione che saluta questa “rivoluzione” come l’inizio di una nuova era.