I crauti

Fatto! deve avere esclamato il tizio che ha chiamato il dentista per prenotare un appuntamento per il ministro della Giustizia. Spacciandosi per segretario del ministro, un tale chiama un dentista di Treviso e prenota una vista per lo stesso. Ma qualche cosa non torna. La segretaria del dentista richiama ma nessuno risponde e a quel punto si insospettisce.

Si scopre che il numero da cui proviene la chiamata appartiene alla redazione de Il Fatto quotidiano. Oh perbacco! e che c’entra Travaglio coi denti di Nordio?

Ma che roba è ‘sta roba? ma niente è una trovata del Fatto per incastrare Nordio: volevano essere certi che fosse andato a curarsi la splendida dentatura perché, perdinci non si può fare il ministro con i denti cariati. Ma ora c’è un avviso o una comunicazione di indagine, insomma una denuncia. E che sarà mai? Travaglio Marco è abituato alle denunce, le colleziona, ne uscirà…condannato, sono garantista, lui solo così si diverte.

A me è simpatico Travaglio, ha quello sguardo pacioso e quella espressione sempre serena, mette ansia, ma ci sta. Ogni guardata di Travaglio alle telecamere, diffonde ansia nel paese ma tanto siamo abituati, l’ansia è un meccanismo di difesa, dicono gli esperti, se non ansiamo non andiamo da nessun parte. E Marco è un ansiogeno perfetto, per quello Lilly lo vuole sempre ospite fisso: l’ansia genera ascolti, gli ascolti generano …la sua pensione milionaria.

Ma insomma, che stai a dire? direte. Niente, oggi mi va così, mi piace Travaglio, lo trovo bello, affascinante attraente e che volete da me?

Se Nordio non aveva pensato di prenotarsi una seduta, c’ha pensato lui. Ci tiene al sorriso dei ministri. Povero Norbio (si dice così in Veneto di una persona un po’…ingenua) ce l’hanno tutti con lui, persino coi suoi denti se la prendono. Succede che però la trappoletta non sia scattata perché Nordio Carlo (cliente del dentista) non era il ministro ma un omonimo e il suo dentista non era neppure quello lì…

Sembra la canzoncina dei crauti della indimenticabile Monica:

Il mondo gli crede

Dice che ha parlato con Putin. Molte volte. Ah si? e che cosa si sono detti? Non si sa, non lo dice, lasciamo la curiosità per ora. Fidiamoci, è un brav’uomo, ha vinto le elezioni col barbatrucco anche questa volta: il mito dell’uomo super potente unto dal Signore (che funziona sempre) e i soldi di quel figuro, quello strano personaggio, mezzo uomo e mezzo statua di cera che ha il mondo come pallina da massaggi da sottopiede.

E va alla grande il suddetto diplomatico pacifista che sta per mettere fine alla guerra in Ucraina e per trasformare in un posto da favola dove gli epuloni americani potranno rilassarsi e spendere fortune in hotel extralusso: un posto dove saranno state sgombrate assieme alle macerie gli sfrattati che credevano di poterci tornare. Illusi, vi farà prendere la strada dei campi (profughi) e la nuova Nakba avrà l’impronta della scarpa numero 50 del presidente pacifico come logo e lo slogan sarà: ve la do io l’America…

Cosa dice Putin di queste trattative segrete? Nulla. Uno stranamente afasico presidente russo, lascia un’ inquietante scia di “si dice” ma non si dice nulla da quelle parti. Tace perché sa che l’amico americano sta dalla sua parte e farà i suoi interessi e sa che degli ucraini se ne infischia e di Zelensky ne vuole fare un pupazzetto da appendere dietro la Bat mobile.

Dice che ha parlato con Putin, che Putin è molto dispiaciuto per tutti quei morti…già, immagino, deve aver pianto al telefono o forse no, forse per parlarsi non usano il telefono, forse si parlano tramite qualche diavoleria inventata dal marziano, oppure si parlano tramite messaggi portati da piccioni viaggiatori, più sicuri e meno intercettabili. Ma si parlano dice. E il mondo gli crede. Ancora gli crede. Ne sono quasi certa: il mondo crede che in fondo sia un buono. Uno che farà finire le guerre, tutte le guerre prima di subito. E uno così pieno di grana non può che essere un vincente, simpaticamente folle, ma vincente.

Sono tutte bugie quelle che dicono che si vuole comprare il mondo, che voglia mettere tutti sotto le sue suole e che se ne infischi delle regole, della legge, della democrazia e della solidarietà, della ricerca, del clima…insomma di tutte le balle che si sono inventati per complicargli la vita.

E’ iniziata una nuova era, il mondo sta per diventare un enorme teatro dove lui calcherà la scena ogni giorno e rimetterà in ordine tutto quello che va storto. Raddrizzerà tutti i quadri sbilenchi e metterà fine una volta e per tutte alle ipocrite giustizie, alle ipocrite teorie sulla solidarietà e alla ipocrita teoria sulla difesa del pianeta dai nemici che lo insediano. E il sole non tramonterà mai, neppure se gli promette di risorgere…

Andrà via rubato

Sarebbe sufficiente per mandarla a casa o, opportunamente rivestita con abiti firmati e valigia accessoriata di tutto, in quel di Budapest a subire il processo che ha sfangato. Si perché l’eroina ha bisogno che il “sacrificio” si compia per esserlo. E non basta un anno di prigione che neppure ai piombi, eh no, per essere credibile l’eroina deve andare a processo e vincerlo a mano bassa. Se mente mente. E se mente nero su bianco sulle sue “memorie” mente su tutta la linea. E possiamo tenere una che mente a beccarsi 20mila euro al mese per passare il tempo a scrivere le sue balle su un libro che, guarda caso, una famosa casa editrice italiana le sta sta pubblicando e commercializzando? Andrà a ruba, hanno pensato i commerciali della casa.

E sarebbe lo slogan adeguato a pubblicizzarlo visto il soggetto che lo firma. Una che ora dice che le hanno messo il manganello nel borsone quelle vipere degli agenti magiari, per incastrarla perdinci. Ma noi italiani non lo ruberemo, lo compreremo in massa perché a farci fare fessi siamo rari esemplari mondiali (salvo qualche milione di eccezioni).

La orodeputata Salis (perché ormai tutto quello che tocca si trasforma in oro) afferma nel suo libro di essere stata incastrata: non aveva manganelli, non ha picchiato i nazisti…e allora che rivoluzionaria sei Salis? Davvero eri in Ungheria per diporto? e che antifascista sei? Ti hanno incastrata? e perché? eri (in)desiderata a Orban? ma va? non gli piacevano i tuoi shorts? Oppure ti aveva fatto proposte che tu non potevi non rifiutare? Il tuo fascino latino lo aveva inebetito?

Farà il botto editoriale questo libretto di bugie di una abituata a mentire, Non aveva il manganello per autodifesa, come aveva detto il papà, no, glielo hanno infilato nello zaino gli agenti quando l’hanno arrestata. Capito? Lei a Budapest era in vacanza con qualche amico, così come era in camporella il giorno che a scuola spiegavano il Nazismo, aveva ben altro da fare col suo ragazzo a prendere lezioni di anatomia scampagnata.

Mi sta diventando quasi simpatica, sembra il personaggio di un film della commedia all’italiana. Monica Vitti ne avrebbe fatto un monumento di comicità.

Il beduino

Lo hanno definito in ogni modo, ma questo mi pare il più centrato: “transazionale”, che, scusate la modestia io convertirei in “beduino”. Parlo sempre di lui? Si è vero. Mi affascina, mi intriga, soprattutto mi piace il suo “incarnato”, deve usare una “terra rara” e molto costosa. La mia, quella che ogni tanto, non sempre, mi spolvero sulle guance o anche su tutto il viso quando mi sento un po’ “smortarella” (ma poca però) è di una marca di alta gamma, ma la sua deve essere preparata da un nativo americano pratico di intrugli e dentro ci deve aver messo di tutto, persino qualche filtro amoroso se il Tyfoon è riuscito a imbellettarsi così bene da sedurre così tanti americani e convincerli a votarlo, quel torsolo…oh, pardon, mi auto modero…quel broccolo.

La storia fa i protagonisti e non viceversa. Che Trump ne sia uno, non c’è dubbio e la Storia che ci propone ogni giorno da che si è intrufolato di nuovo alla Casa Bianca, nello studio ovale (come la sua testa) ne sta facendo un grosso grasso e soprattutto smargiasso presidente americano che alla storia è già passato e ora ripassa e la storia non potrà ignorarlo. Eh, no.
Insomma, la faccio breve perché sennò vi addormentate…si tratta di ciò:

Il beduino tratta con l’Ucraina per ottenere lo sfruttamento delle sue “terre rare” e pare che Zelensky (chiamatelo fesso…) ci stia. Non solo, pare che sia proprio stato lui a proporlo al beduino, dimostrando di esserlo ancora più di lui (non dimentico che i Beduini sono tra i più grandi transazionisti al mondo).

Pace fatta…ma con chi? Perché a Putin sta già volando da giorni una Mosca gigantesca sotto al naso che gli sussurra…bzzzz bzzzzzz, l’amico americano te la sta per fare sotto al naso, sveglia…gli stai solo preparando il terreno, pirla (le mosche non lo temono, si fa per dire ) e lo stanno mettendo in allarme.

Insomma i due Beduini stanno per concludere un affare che potrebbe scoppiare e far saltare tutti i suoi piani di conquista.

Ma sarà così che si evita la terza guerra mondiale? Con qualche pugno “di terra rara”?

Scommetto, ma scommetto proprio, che i nostri geopolitici espertoni non lo avevano previsto.

I due Beduini stanno spiazzando anche loro che con questa guerra si erano conquistati una “piazza”? E’ possibile, anzi trump…abile.

Bottegucce nazionali

Il nostro amico Romolo non demorde. Ho scelto di pubblicare una sintesi di una sua lettera più lunga, ma, conoscendo la sua passione per la materia (l’Europa Unita) ritengo che sia sufficiente per farci riflettere. Quanto scrive Romolo non è semplicemente un’ opinione di un cittadino italiano che vorrebbe vedere un’Europa protagonista sulla scena mondiale, ma è una questione quasi vitale e discussa da molti eminenti europeisti che premono perché l’Europa diventi veramente una “Potenza” e non sia più schiava di piccoli interessi di “bottegucce nazionali” o nazionaliste, ma una entità ben definita e in grado di incidere sugli eventi e non solo subirli.

“Vano è predicare pace e concordia, quando alle porte urge Annibale, quando negli animi di troppi Europei tornano a fiammeggiare le passioni nazionalistiche”. 

Luigi Einaudi,

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La nostra premier Giorgia Meloni pensa (giustamente) a fare gli INTERESSI DELLA NOSTRA NAZIONE, cosi’ come a fare gli interessi della propria nazione pensa Macron e la Le Pen che, se prende potere in Francia, non e’ da meno dei suoi predecessori;

Scholz mira a salvaguardare la sua Germania, Sanchez tira per la Spagna, Orban per l’Ungheria…e via dicendo.

Sembriamo, in Europa, seguendo i corsi e ricorsi storici di “vichiana” memoria, ne’ piu’ e nemmeno come erano i Greci dinanzi alla minaccia dell’invasione persiana:

con le tante, piccole “polis” arroccate nel loro “nazionalismo cittadino”, invidiose l’una dell’altra, gelose della loro indipendenza ma…

incapaci di far fronte comune contro il loro piu’ potente nemico: i Persiani!!!

Erano cosi’ frammentati fra loro, i Greci, che nella memorabile battaglia di Maratona, combattuta a soli 40 km da Atene, a fronteggiare il poderoso esercito medioorientale v’erano soltanto alcune migliaia di Ateniesi e pochi loro alleati di Platea!!!

E gli Spartani? I Tebani? I Corinzi? I Cretesi?

Spariti…, a fregarsi le mani pregustando la rovina di Atene!!!

Un sovrannaturale coraggio ed una sfacciata fortuna, inimmaginabile, fece si’ che le sorti di quello scontro volgessero a favore di quei pochi eroi ellenici…Ateniesi, altrimenti…

In Europa, ripeto, ci troviamo nella stessa identica situazione, piu’ o meno.

All’epoca, pero’, tempo dopo quegli eventi, ci fu un certo Alessandro, divenuto poi Magno, che riusci’, un po’ con le buone e un po’ con le cattive (piu’ con quell’ultime in verita’),

a costringere quel gregge, sparpagliato ma ricco di potenzialita’, di elleni, ad unirsi ai suoi macedoni e a creare quella poderosa macchina politico miitare in grado di far crollare proprio quei Persiani ex insidiatori della liberta’ greca e a costruire, sulle loro rovine, un impero straordinario.

In Europa, purtroppo, non abbiamo un “Alessandro Magno” in grado di coalizzare i singoli Paesi della U.E. in una confederazione politica.

Oggi i leaders europei sono divisi gia’ all’interno dei loro stessi Paesi; 

sono tutti convinti che, chiudendosi nei loro gusci nazionali, salvano la loro indipendenza.

Pensando ciascuno alla PROPRIA NAZIONE, si illudono di sopravvivere alla potenza politico-economico-militare dei colossi mondiali…

come fa oggi la Danimarca dinanzi alle pressioni di Trump per ottenere la Groenlandia.

Ai miei tempi, sotto casa, c’era la piccola bottega del “droghiere” di fiducia, dove la mamma ti mandava a prendere il sapone per i panni o la mortadella per la cena o gli spaghetti, sfusi, per il pranzo.

C’era il macellaio, attraversata la strada, dove il sabato si acquistava un po’ di macinato o qualche osso per “il bollito” o il ragu’ della domenica.

C’era l’oste, a cui stendevi una bottiglia vuota portata da casa, perche’ te la riempisse di vino spillato dalla botte posta nel retrobottega.

C’era il calzolaio per risuolare qualche scarpa bucata…

Oggi, tutti quei personaggi della nostra infanzia sono spariti, sostituiti dai “centri commerciali”, dai “supermarket”, dalle catene di “megastore” che hanno fagocitato le bottegucce…

L’Europa, purtroppo, vive ancora con le sue “bottegucce nazionali”, illudendosi di sopravvivere dinanzi ai “megastore” cinesi, statunitensi, russi e …musulmani.

Romolo Piccinini

La miccia

Trump campeggia su tutti i giornali, le notizie di ogni testata si aprono con le sue sparate. I dazi che intende mettere ai prodotti importati da Messico, Canada e Cina e anche da noi, stanno già creando un clima da terza guerra mondiale. E ci siamo dentro di già. Lui sta facendo un sacco di soldi coi suoi meme e i suoi slogan e il resto del mondo può andarsi a fare …benedire. L’uomo più potente del mondo, il commander in chief del pianeta, circondato da una banda di inguardabili cialtroni e megalomani miliardari, sta distruggendo le fondamenta della democrazia americana e forse, mondiale.

Il suo atteggiamento strafottente e vendicativo sembra dire: io sono io e voi non siete un c…

Altro che pacificatore. Si sta dimostrando Trump il vendicatore in nutrita compagnia di vassalli decisi a sostenerlo senza vergogna.

Trump sta dimostrando disprezzo totale per l’umanità e sta conducendo una campagna di espulsioni massiccia mai vista nella storia d’America e in assoluto. Sta cacciando a calci nel sedere tutti quelli che non gli hanno baciato l’anello quando era presidente e anche dopo, una vera e propria massiccia campagna di licenziamenti in tronco di tutti quelli che secondo lui non gli avrebbero dimostrato la “fedeltà” che merita. Via, fuori, cacciati da posti anche di prestigio, dalla sera alla mattina.

Se durante la sua prima presidenza mi era sembrato quasi una macchietta, ora mi fa paura. Si, lo confesso. Ha lo sguardo torvo e rancoroso di chi ne ha per tutti .

L’opposizione è muta, l’America è paralizzata dalla scoperta di aver messo a comandare un tipo come questo e si sta accorgendo ogni giorno di più di quanto ne pagherà le conseguenze e le prime si vedono già. Persino Putin sembra troppo silenzioso, quasi ammutolito davanti a tanta protervia. Aspettata si, ma sottovalutata, quasi derisa.

La sua intenzione di comprarsi il mondo, dimostra tutta la sua devastante arroganza e megalomania, narcisismo e totalitarismo.

Non dimentichiamo che ha in mano la valigetta dei codici. Il mondo non è mai stato in pericolo così tanto come da quando quell’individuo si è infiltrato di nuovo alla Casa Bianca. Se Biden era quel “mostro” che tanti volevano farlo passare, questo Gorilla Kong è potenzialmente mille volte più pericoloso. E il mondo sembra impotente e tragicamente sottomesso.

Quando comincerà ad accorgersi veramente del pericolo e a cominciare a disinnescarlo?

La mina Trump ha la miccia accesa, manca poco al countdown. Speriamo che qualche santo trovi il fiato per spegnerla prima che sia troppo tardi.

Innegabile

Meloni sbaglia, secondo me, a dare troppa importanza alla Magistratura e ai suoi sgambetti. Perché è innegabile che il momento sia critico e che lo scontro, infinito, tra poteri dello Stato sia in questo momento piuttosto duro.

I toni che la premier sta usando per difendere le proprie scelte, sono decisamente sopra le righe, forse lo sa anche lei e si tratta di una strategia o forse è semplicemente irritata per quello che succede e cerca solo di ottenere la simpatia degli elettori? Ma, sempre secondo me, o a mio modesto parere, come dicono i ben scriventi, in entrambi i casi sbaglia. Sbaglia e da troppa soddisfazione all’opposizione che sembra aver trovato il famoso gancio in mezzo al cielo per uscire dal torpore comatoso nel quale era sprofondata e cercare inguardabili alleanze.

E non è un bene perché di assistere ancora a scontri tra chi difende strumentalmente la Magistratura e chi per difendersi attacca a sua volta è insopportabile.

Abbiamo già visto e già dato. Speravo che Meloni non cadesse in questo tranello.

Non si parla dei problemi degli italiani ma di quelli del Potere, quello con la P maiuscola che entra nelle nostre vite e le regolamenta e le complica all’infinito Ed ho la sensazione di stare sopra una giostra dove non sono salita di mia volontà, ma, come in un cult di Hitchcock, sono la vittima di un perverso personaggio che mi spinge verso il baratro.

Ce ne vuole perché parli Prodi e se parla Prodi in un momento così delicato per il paese non è un buon segnale. Doveva in qualche modo giustificarsi? Meloni lo ha nominato e lui ha sentito il dovere di presentarsi agli italiani come il buon nonno comprensivo? Ha detto che se Meloni continua così si esaurisce. Si sfinisce…capito Meloni? sei capatosta, ascolta nonno Prodi e prodizzati un po’, stai in disparte, sparisci per qualche giorno, fatti solo un po’ più in la.

Ci sta. A seguire i consigli dei saggi a volte si indovina. Volatilizzati. Prendi un volo con destinazione un’isoletta del Pacifico (e pacificati anche tu), ascolta musica tibetana e rigenerati con passeggiate in riva al mare e fai anche qualche bagno (consiglio: senza indumenti) di notte…fatti fare un certificato medico, sei stressata… Solo per un poco e poi torna e dimenticati lo scontro coi magistrati, perdona loro e prosegui per la tua strada.

Meloni, prodizzati e ri melonizzati e ne guadagnerà il clima. Basta, anche basta… pioggia, governo allagato. Facciamo uscire un po’ di sole in questo cielo nero.

Il senso di Ilaria per la casa

Ilaria Salis in Commissione casa…l’abusivismo europarlamentare! Ecco cosa la paghiamo a fare: ora è tutto chiaro. Bonelli è Fratojanni la volevano lì per fare sensazione e quando gli ricapitava di essere ridicolizzati così? Si, perché parlano di loro, finalmente. Non sono più due scomparse della politica (ben pagate per non fare niente) ma due protagonisti a buon diritto e persino a buon rovescio. Insomma ne hanno un buon tornaconto.

A me, invece, che politica non sono, il conto non torna. A dire il vero non sono mai stata brava a far di conto ma ancora non ho fatto bancarotta e mi barcameno, ma a sentire questa notizia mi sono sentita la “barca” che andava alla deriva. So io cosa mi costa e cosa mi è costata casa. E ora arriva questa fenomena che mi dice…a me, che lei si batte per la casa a tutti, mai più case vuote e mai più senza casa. Ma senta mo bene signora parlamentare europea: lei ciurla e ciurla parecchio coi soldi nostri. Il suo senso del ridicolo e dell’umorismo é pari a quello di Smilla per la neve…lascia agghiacciati.

Lei che non si è difesa nel processo come invitano Meloni a fare, ma dal processo, gli stessi che ora si vantano di cotanta perla, il duo tragico di cui sopra, ora si bea di essere la paladina del diritto alla casa, cioè di occupare abusivamente? Come ha fatto lei?

Ma, in fondo è una buona idea, una così alla commissione casa è la persona giusta al posto giusto, chi meglio di lei? Si batterà per l’ideale di fornire un tetto abusivo a chi ne ha bisogno. E’ una missione che porterà avanti con impegno e fantasia.

Dove c’è Salis c’è casa. D’altri.

Mai disperar

La Russia ha colpito e danneggiato gravemente un sito, patrimonio dell’umanità a Odessa, provocando nove feriti non gravi. Ieri aveva colpito un ospedale a Sumy provocando sei vittime e dieci feriti gravi. Trump dice di essere in costante contatto radio con Putin, tramite suoi tirapiedi, ma nel contempo rimprovera Zelensky di non essersi ancora sbragato davanti al potente nemico.

Tulsi Gabbard la svitata nuova capa dei servizi di Intelligence americani, ha affermato ieri che la Russia ha aggredito perché provocata. Si capisce ora come una simile sciroccata sia arrivata a capeggiare i servizi segreti americani e quanto ne sarà degna e competente dirigente: poveri noi, voi, loro, essi…

Zelensky in mezzo a questo putinferio ancora non si arrende ad arrendersi, pare convinto a tenere in piedi l’Ucraina anche da solo come Atlante. Ma, dice, Putin si rifiuta di parlargli, lo teme, dice, mentre l’altro accampa che non lo degna perché scaduto, expired o meglio congelato alla presidenza proprio da lui che non lascia che gli ucraini vivano in pace e possano andare a votare per, eventualmente, sostituirlo. La legge marziale imposta dalla sua aggressione militare triennale, lo vieta.

La UE flebilmente minaccia altre improbabili sanzioni e però la fermezza dei suoi propositi sembra incerta quanto la fine che faranno i governi traballanti di alcuni paesi membri non irrilevanti.

Trump Il Buono e Saggio, ha bloccato per 90 giorni i fondi per gli aiuti umanitari e le associazioni sono in grave subbuglio. Zelensky ha detto che troverà il modo di far pervenire gli aiuti a chi ne ha bisogno prendendo i soldi da altre fonti non meglio specificate.

I coreani sono scappati a casa a pied di corsa (sono quasi arrivati) e i russi sono ancora in forse se riescono a scacciare gli ucraini istallati ormai da mesi nel loro prezioso e inattaccabile territorio.

Bene, ho quasi finito, non disperate.

Amaro in fondo: Alessandro Orsetti si dice pessimista…ma non ho letto oltre…pace lontana o forse imminente? Non dico niente, ho già detto fin troppo, chi è arrivato fin qui mi renda atto che ho fatto un resoconto molto stretto e che se era distratto ora è edotto, forse aggiornato e però poco contento. ..
Stretta la foglia…larga la via…io, se vi piace, ho detto la mia.

Ed ecco l’Indovino che ha azzeccato tutte le previsioni…portasse un po’ …sfortuna?

Ma no, anzi, guardatelo, mette allegria…pare un orsacchiotto.

Una fra le tante

In questi giorni la cronaca è rivolta soprattutto alle vicende internazionali e ai problemi della politica e del governo.

Sembra che il fenomeno del femminicidio, dopo la sentenza di Turetta, sia finito nel dimenticatoio.

Ci sono casi di donne che scompaiono e non vengono ritrovate che dopo anni. Questo è il caso di una diciannovenne uccisa a lato di una strada a Los Angeles e rimasta sconosciuta per 46 anni. E’ una storia molto complicata. Io non intendo scendere nei dettagli. la cito per introdurre un racconto di una scrittrice che ne ha colto con profondità uno degli aspetti più inquietanti di queste scomparse: l’indifferenza con la quale sempre più spesso vengono accolte queste notizie.

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L’anello di Reet


Dormivi abbracciata al ramo di un albero che ti impediva di precipitare sul
fondo di un canyon. Cinque metri sopra di te, Mulholland drive. Non so
come ma io ero lì, con te. Ti sussurrai le parole che avevi scritto quando
eri ancora in Canada “Il passato è un sogno, il suo ricordo indugia ancora”.
Tu ti svegliasti e mi chiedesti qual era il tuo nome. Reet, risposi, che
significa perla. Tu avesti la sensazione che il tuo vero nome fosse come
una perla sparita in un calice di vino, tutti ti chiamavano con il nome di
quel vino e nessuno scorgeva la perla che risplendeva dal fondo. Mi
chiedesti se avevo uno specchio, perché volevi vedere il tuo volto. Io non
avevo uno specchio, ma avevo con me un mazzo di tarocchi ispirato
all’arte di Alfons Mucha. Tu amavi l’arte, volevi diventare tu stessa
un’artista. Estrassi la carta che ritraeva la Temperanza con le fattezze
della Sammaritana di Mucha, quel poster di cui una copia si trova anche al
Los Angeles County Museum of Modern Art. Guarda come ti somiglia, ti
dissi. Hai gli stessi capelli naturalmente biondi e ondulati come i raggi del
sole nascente, gli stessi occhi verdi come il mare che culla il sonno del
sole. Ti dissi quel che nel Libro di Thoth è scritto a proposito di questa
carta: “Dissolvi la perla nella coppa di vino, bevi, e rendi manifesta la virtù
di quella perla”. Tu ti mettesti a piangere ed era come se le tue lacrime
fossero perle che sparivano in un calice di vino. Quando ti chinasti per
accostarvi le labbra il vino del tuo falso nome si dissolse e la perla del tuo
vero nome risplendeva nella bellezza della tua anima. Sono tanto triste,
mi dicesti, perché per me sarà per sempre Novembre. No Reet, replicai. Al
tuo anulare porti un anello ornato da un granato rosso sangue ed Il
granato rosso è come un seme della melagrana di Persefone. Presto
giungerà la primavera ed il sanguinoso sole di Los Angeles, il “bloody red
sun of fantastic L. A.” cantato dal tuo amato Jim Morrison, ti restituirà il
sangue che hai perduto e tu riemergerai lungo il ciglio di Mulholland
drive. Avrai il sorriso di chi è felice di riprendere il proprio cammino, ed il
tuo anello scintillerà al sole. In memoria di Reet Jurvetson ( 1950 – 1969 )

Eva Colombo