Vostradamus

Beh, ci volveva Nostradamus per capire che avrebbe vinto Kamala Harris? Io lo scrivo qui da oltre un mese, ma a me nessuno da retta. Infatti i sostenitori di Trump, qui sopra in abbondanza, si sono (parzialmente) defilati. Un certo Lichtmann, nome di derivazione germanica che significa ” uomo della luce”, lo ha confermato e se lo dice lui pare che possiamo crederci. Io ci credo, ma ripeto, da molto prima che me lo dicesse lui.

E non mi dite che Harris è come Trump, Kamala Harris è l’esatto opposto di Trump: una persona seria e preparata e non potrà non fare meglio di lui, anche perché fare peggio ha dell’impossibile.

Putin non aspetta altro che di vedere il suo amico americano (non è un ossimoro) assiso su quel trono a fare i cavoli suoi e anche quelli degli amici. E non aspetta altro che gli Usa taglino i viveri a Kiev, ma dovrà rivedere i suoi piani perché Trump non passa. Non passa è grasso, sfatto, falso, indicibilmente ridicolo, spregiudicato e pregiudicato: un soggetto pericoloso, razzista e misogino che con i superpoteri conferitigli dalla Suprema Corte farebbe alto e basso come gli pare a lui e procederebbe in una unica direzione: fare gli affaracci suoi, altro che contadini del Midwest.

Con Harris la storia andrà in tutt’altra direzione: Kiev riceverà gli aiuti necessari a difendersi dalla smodata ambizione del dittatore russo e potrà contare sugli alleati europei compresa la Germania che ha annunciato per bocca del suo cancelliere che presto invierà altri sistemi di difesa avanzati e che non è vero che gli aiuti diminuiranno ma anzi si intensificheranno.

E anche l’operazione Kursk sarà un successo per gli ucraini e per il loro leader – eroe che da attore comico si è tramutato in un condottiero determinato, tenace e organizzatore super efficiente. Putin non lo avevi previsto eh? pensavi ti sarebbe strisciato ai piedi chiedendo pietà vero?

E invece nisba e con Harris alla guida degli Usa, Zelensky sarà ancora più forte e Putin si dovrà decidere finalmente a mostrare quella faccia che tiene coperta ma che è la sua vera faccia, non troppo diversa da quella che mostra sempre in realtà ma la seconda faccia é esattamente uguale alla prima solo che questa è posta sul retro e la mostrerà, anche se con riluttanza, quando dovrà rinculare e lo farà dicendo ai suoi che si vince anche cosi: facendo retromarcia, manovra difficile e che richiede perizia ed esperienza. Si vince anche perdendo…

E in molti gli crederanno, gli dovranno credere.

Il ridicolo

Crozza ne avrà già fatto una macchietta. Parlo del (ridicolo) ministro della Cultura Sangiuliano protagonista di questa pochade di fine estate, questo improvviso amorazzo del ministro con una avvenente quarantenne aspirante consulente e forse aspirante persino a qualcosa di più.

Ma, purtroppo per lei le sua aspirazioni, almeno per il momento sono sfumate. La signora Boccia, che ormai rotola su tutti i media, dovrà forse aggiornare la sua agenda e abbassare un po’ il tiro. Ma quando si era visto un ministro della Repubblica che va in TV, al TG1 a chiedere scusa alla moglie e al primo ministro, per aver perso la testa per una donna? E quando si è mai visto un ministro che piange in TV pentito e contrito e pronto alle dimissioni da marito e ministro nel caso le due donne della sua vita lo chiedessero?

Mai. Ne sono certa, faremo ancora il giro del mondo con queste notizie e chi già ci guarda dall’alto in basso, ci guarderà raso terra proprio, tutta invidia. Già, gli italiani, lo sanno tutti sono i famosi ” latin lovers “, di che ci meravigliamo?

Veramente il ministro non è proprio quello che potrebbe definirsi un latin lover ma la signora Boccia sicuramente ne avrà apprezzato le doti di spirito e profonda cultura, serietà, laboriosità. insomma non sarà il Bova dei ministri ma ha il suo perché

E lei pure ha il suo perché, rientra tutto in questa novella un po’ boccaccesca di fine estate, forse lui per ora la sfanga e forse lei si troverà qualche altro gonzo, pardon, ganzo da sedurre e forse la moglie e la premier perdoneranno il ministro facile alle seduzioni e però ora deve rigare diritto e mettersi paraocchi come i cavalli o degli occhiali con le lenti nere tipo Gino Paoli prima maniera o Totò nel famoso ruolo dello iettatore.

Gli darebbero anche un certo tono…da intellettuale.

Il grande dittatore

L’ultima strage, solo in ordine di tempo dopo due anni e mezzo di guerra in Ucraina è quella di ieri a Poltava che ha causato almeno cinquantuno morti e oltre duecento feriti.

I russi se ne infischiano che a morire siano i civili: uomini donne e bambini che stavano cercando di svolgere la propria vita come se l’incubo infinito che gli grava sulle teste da anni non fosse una realtà quotidiana con cui fare i conti, In Ucraina il tempo è sospeso. Non so se gli ucraini sperano che tutto finisca presto, ho come l’impressione che siano rassegnati a affrontare una guerra senza fine ma senza disperazione. L’offensiva dell’esercito ucraino a Kursk in Russia continua e non sembrano esserci reazioni da parte dei russi per liberare quelle zone se non gli attacchi intensivi che si ripetono ormai giornalmente sulle città ucraine.

Hanno trovato una scusa in più per continuare a massacrare gli ucraini e sfiancare la loro resistenza. E’ una tattica che ha sempre dato buoni risultati.

Zelensky ha ordinato un rimpasto di governo e molti ministri saranno sostituiti.

Mentre Putin se la gode e aumenta l’autostima e sta a guardare l’Europa sull’orlo del collasso economico politico, gli Usa alle prese con la campagna più surreale di tutti i tempi, con Trump pronto a scatenare l’inferno in caso di sconfitta. La crisi mediorientale che gli fa gioco perché c’è un altro “dittatore” democratico che gli fa da contraltare e a lui dei bambini palestinesi non potrebbe fregare di meno, anche loro servono alla sua “narrativa” e mentre buona parte del mondo è occupato a scagliare anatemi contro gli ebrei ( ma non è una novità), lui se ne va in Mongolia a ricevere gli onori di chi dovrebbe consegnarlo alle autorità che dovrebbero processarlo per crimini di guerra.

Un bel quadro generale che sembra andare tutto nella direzione che lui vuole: il Nuovo ordine mondiale con la Russia capolista di una nuova coalizione di potenti pronti a governare il pianeta. Con lui a capo di tutti. Il sogno del Grande Dittatore sta per avverarsi?

Pare di si e pare che siano solo ( o quasi) gli ucraini ad averlo capito a pieno e a contrastarlo.

Non aprite quella porta

Se davvero Sharon Verzeni è stata uccisa senza un movente, se davvero lei non conosceva il suo assassino, se davvero andava a camminare dopo mezzanotte perché a quell’ora fa più fresco, allora siamo messi molto ma molto male.

Se a diciassette anni senti il bisogno di sterminare la famiglia perché ti sentivi a disagio e poco capito, se davvero la violenza, ovunque, la maleducazione, l’ira repressa, l’odio che si legge negli occhi persino in quello che sta dietro di te alla cassa del supermercato perché ha fretta, è caldo, tu non sei abbastanza veloce a mettere via la tua mercanzia, questo mondo é spaventoso e incomprensibile.

Se davvero i proprietari di cani (le proprietarie in questo caso) riescono a scatenare risse tra cittadini in una piazza di Bologna che si scazzottano tra di loro, se davvero pensiamo che una “popolazione” di circa o più di otto milioni di cani, in maggioranza bestie feroci, sia una cosa normale e che sia un pieno diritto e anzi una cosa da lodare, farsi trascinare per la strada da un molosso di 50 chili che appena ti passa vicino sbava e potrebbe benissimo strapparti il polpaccio e mangiarselo in un boccone…allora siamo messi molto ma molto male.

Se davvero Mattia Santori in consiglio comunale a Bologna ha espresso solidarietà per una famiglia che ha avuto le sue oche azzannate da due cani sciolti i quali avrebbero potuto uccidere chiunque non solo le oche, ma questo Mattia non lo dice, si limita ad esprimere la sua vicinanza per il dolore provato dai proprietari delle oche…e non rileva che i cani che ormai sono diventati padroni di tutto costituiscono un pericolo molto grave per le persone, no Mattia pensa alle oche…

Se davvero il governo ha deciso che gli ucraini non possono usare le armi che gli sono state regalate in territorio russo perché i russi potrebbero aversela a male, come se loro non le usassero le armi di mezzo mondo in territorio ucraino ( e l’opposizione è d’accordo) allora siamo messi ancora peggio.

Se tipi come Vanacci e Salis possono essere proclamati europarlamentari per meriti ed “impegno civile”, se ormai dove ti giri giri c’è solo ruffianeria interessata a mantenere le proprie posizioni di potere in qualsiasi ambito, allora siamo messi molto ma molto male.

Se davvero possiamo stare sempre e solo coi palestinesi vittime di Israele perché Israele è un mostro a sette teste e Hamas sta solo facendo “gli interessi del suo popolo”, allora siamo messi male, molto male.

E’ solo una constatazione che faccio con molto dispiacere perché io credo che il nostro paese potrebbe essere meglio di così ma che, purtroppo, troppa scellerata politica di troppi arruffapopoli senza costrutto che si sono seduti comodamente in poltrone che li hanno accolti per “volontà popolare” ma che non meritavano, abbia finito per farci diventare questa “roba qui”: un paese insensato che ha perso la bussola e non la ritroverà perché l’ha riposta nell’angolo più segreto della cantina più disordinata e carica di vecchi e inutili orpelli dei quali non riusciamo a liberarci per guardare veramente al futuro senza provare quella stressante sensazione che ci cascherebbero addosso tutti insieme se solo volessimo aprire quella porta.

Le altre facce della medaglia

Sei ostaggi di Hamas rinvenuti cadaveri dalle IDF, le forze militari Israeliane a Gaza.

Chi, per mesi, mi ha accusato di non interessarmi dei destini dei palestinesi e di parlare soprattutto di Ucraina, si guardi bene le facce di questi uomini e donne che hanno patito in questi mesi le pene dell’inferno in terra ed ora hanno finito di soffrire un calvario inimmaginabile.

Ma i loro cari non li rivedranno più vicino a loro nelle loro attività giornaliere, non li avranno più con loro ma li piangeranno per sempre e darne la colpa al governo di Israele senza considerare la ferocia e la crudeltà dimostrata dai loro torturatori e assassini si chiama, a mio parere, in un solo modo: voler guardar solo da una parte e trascurare l’altra.

La sporca guerra iniziata dopo l’attentato di Hamas riporta anche questo oltre gli eccidi della popolazione innocente che non ha colpe se non di trovarsi nel bel mezzo di una faida che va avanti da decenni e che non vede soluzioni se non una piccola tregua in questi giorni per poter vaccinare contro la polio i bambini di Gaza. Le responsabilità di Israele sono evidenti come sono evidenti, allo stesso modo, le responsabilità dei terroristi e di chi li foraggia e sta dietro a loro, quelli che si mescolano ai civili e li usano come scudi umani da sempre.

La prossima presidente Usa (almeno spero) Kamala Harris, ha detto nel suo discorso di accettazione a candidata dem alla presidenza che gli Usa staranno sempre con Israele ma che allo stesso modo difenderanno il diritto del popolo palestinese alla libertà, all’autodeterminazione e alla dignità. E spero davvero che le sue parole non cadano nel vuoto ma si traducano in aiuti concreti a queste popolazioni stremate e a vere iniziative per favorire un futuro migliore a chi si trova a pagare le colpe di pseudo governanti interessati solo alle proprie mire politiche.

Quella dignità che le autorità palestinesi, con la scusa di fare il loro bene non hanno difeso affatto ma al contrario hanno innescato questo ennesimo scempio che ricade, oltre che sulle vittime israeliane dell’attentato (l’ultimo solo in ordine di tempo) proprio su quei palestinesi che dicono di voler proteggere dalla cattiveria degli ebrei e che stanno proteggendo così bene da farli ammazzare tutti, da farli affamare e vivere in condizioni indescrivibili.

Guardateli per favore i volti di queste persone e chiedetevi se solo Israele sia “cattiva” o non sia arrivato anche il momento di condannare e senza troppi artifici verbali, chi li ha trucidati e uccisi per fomentare ancora e ancora un conflitto senza fine e che si ritorce contro gli innocenti.

https://www.theguardian.com/world/live/2024/sep/01/middle-east-crisis-live-israeli-military-says-bodies-of-six-hostages-recovered-in-gaza

La fine di agosto

Ho ragione…a prescindere. ma da che? da tutto, ovvio. Di chi parlo? ma di tutti quelli che hanno sempre ragione: “questo è il governo peggiore che abbiamo mai avuto”, dicono da sinistra e però non sappiamo ancora se il prossimo sarà migliore o non sarà persino peggio del peggiore. Il governo dell’oppositore è sempre il peggiore, questo poi, condotto da una donna…ma se persino Marco Travaglio il criticone per antonomasia, ha detto che Giorgia è una “persona per bene”? Infatti dopo questa dichiarazione a sinistra mi sembrano sbalestrati un po’ afoni. Rosy Bindi ha parlato? Si, e che vuoi che sia? quella ogni tanto si da una spolverata alle ragnatele e esce dal guscio, ma ci rientra subito e le sue parole cascano nell’oblio. Però almeno lei qualcosa dice…parla di pace e dice che la sinistra non ne parla. Per forza, a sinistra aspettano Renzi. O meglio il ritorno di Renzi a dare una sventagliata alle carte ferme sulla scrivania di Elly da mesi. Forse non sono abbastanza tono su tono e i problemi del PD per Elly non sono prioritari. Manco se lo ricorda che ne è la segretaria. Quando si sveglia la mattina fa fatica ad ingranare, ha la pressione bassa e si domanda, sempre, mentre si lava i denti: ma sono davvero io la segretaria del PD? Le ritorna la memoria solo dopo la prima telefonata di Matteo che le da il buongiorno: “buongiorno principessa” le dice quello. E lei va in brodo di giuggiole. “Lo facciamo ‘sto campo largo”? le chiede ogni mattina da quel giorno dell’abbraccio dopo la partita del cuore. E lei risponde sempre di si, è una inclusiva Elly. E da li capisce che è la segretaria del PD: dalla corte assassina di quel fascinoso dell’ex premier.

Non si può resistere al suo fascino: la battuta sempre pronta, l’aria di chi si è appena svegliato fresco, riposato e sfacciato. Ormai qualche brizzolo nella folta criniera gli da quell’aria sapiente o saputella che affascina e intriga. Intrigante come non mai, Elly ne è caduta rapita.

E lui lo sa. Uno che pare non ci stia e sempre quel gran rompipalle di Giuseppi. Oh, si, lui deve fare il ritroso, mai con Renzi, mai con quello che mi ha fatto lo sgambetto, mai…e però neppure mai più con Grillo e neppure quasi più col Movimento che non vuole stare con Conte, mai più con te, dicono alcuni sostenitori di Grillo contro l’ingrato avvocato… sembra uno scioglilingua. Eh, già, l’ingratitudine umana è un difetto che in politica si amplifica e così pare che il grande campo sia rimandato, per ora il campo è stretto, anzi angusto, far ripassare Renzi per la cruna del PD è difficile ma non impossibile.

Con un piccolo sforzo, spingendo un pochino…certo convincere il burbero Giuseppi sarà difficile ma dove pensa di andare da solo? Dovrà cedere prima o poi. Oppure vada pure da solo e sia quel che sia, se non sarà proprio largo questo campo sarà un campetto da oratorio, meglio di niente tanto con Renzi di nuovo in campo la partita è sicuramente di quelle da seguire fino alla fine. La fine di che o di chi? mah intanto accontentiamoci è la fine di agosto ed è già qualcosa. Poi si vedrà.

Aspettando Trump

Siamo alla fine dell’estate o ad altra fine di qualcosa di indefinito? Troppo caldo, troppe ferie, troppa esaltazione per un aereo e un pilota ucraino caduto per “fuoco amico”, leggo e percepisco. Ho le antenne? Si quelle che mi sono cresciute in questi anni in cui ho raccolto opinioni sul blog e sentito varie voci, per lo più discordanti dalla mia.

In Ucraina si sta compiendo un massacro giornaliero sotto gli occhi di tutti ( da molto più di due anni e mezzo) ma noi che facciamo? Ce la prendiamo con Zelensky (il comico) perché un suo militare si fa sparare addosso (pare) da altri ucraini e, guarda caso, muore. Un combattente della resistenza, un uomo con esperienza fatto fuori incidentalmente dai suoi. Incidenti che possono capitare? No, non devono capitare, per l’opinione pubblica europea e italiana in particolare, annoiata ormai dalla guerra o dalle guerre, più propensa a gustarsi uno dei tanti gelatoni o granite nella piazza di città e paesi invase da turisti dell’ultimo minuto (non si butta niente) è un enorme spreco. Eccoli quelli ingrati degli ucraini, si ammazzano tra loro quando spendiamo una fortuna per mantenerli equipaggiati di armi sofisticate. Ah, che somari, che buoni a niente e che noia stare ancora a parlare di quelli li che non se la sanno cavare da soli, chiedono armi e soldi in continuazione e poi li buttano nel water. Oh ma se li sognano ancora i nostri soldi, pensano tra una leccata al cono e uno spritz al bar, affollato ma non troppo perché tanti sono ancora al mare.

Ma che razza di paese siamo diventati? Italiani, eravamo “brava gente” ora che siamo? Litigiosi indefessi smanettari di telefoni cellulari sul cui video compare di tutto e di meno, sempre li a guardarlo come se dovesse uscire il genio della lampada.

E cosa ci sono andati a fare in Russia? si chiedono mentre il gelato gli cola sui piedi. A buttare ancora i nostri soldi e noi qui a pagare bollette salate e pepate per colpa loro. Come se loro fossero li a divertirsi con gli aeroplanini e non venissero ammazzati ogni giorno dall’esercito invasore di uno che se la ride sotto i baffi che non ha e non potrebbe avere perché i peli se li sogna, glabro come una palla da biliardo dappertutto meno che sullo stomaco dove proliferano peli lunghi due metri tenuti appena a bada da mutande di cemento non armato (almeno quello).

Ma andiamo su, ma guardiamo all’altro fronte dove quei prepotenti degli ebrei stanno massacrando per puro sfizio la popolazione palestinese, ma almeno loro non ci chiedono di mandargli munizioni, aerei, carri armati e persino tra poco ci chiederanno di arruolarci per difendere l’Ucraina.

Aspettando Trump che uscirà certamente vincitore dalla sfida con quella sottospecie di sotto donna simil nera erede del “rimbambito” dimissionato, che millanta di fare cose che non sa fare, che non vuole fare e che non sa neppure da che parte cominciare.

Putin e Trump: loro si che possono sistemare un po’ questa situazione grottesca che impedisce agli italiani di guardarsi in pace le partite, di andare al cinema tranquilli a guardare un bel film di guerra, di farsi una passeggiata in santa pace senza vedere sempre quella faccia da peracottaro del leader ucraino che esce da tutti i buchi a chiedere aiuto. Ma si aiutino da soli una buona volta, ma è mai possibile che la tirino così lunga? Non si staranno divertendo troppo alle nostre spalle?

Avanti opposizione al governo interna ed esterna, convincete quella povera illusa che crede di governarci che è ora che tagliamo i viveri a Zelensly, un guitto, saltabanchi col naso che ci prende per il naso…lasciamolo cuocere nella sua minestra, non si vuole arrendere alla grande Russia, peggio per lui, noi che c’entriamo?

Per puro caso

Il delitto sembra perfetto. Parlo di quello di Sharon Verzeni, la ragazza che passeggiava intorno a mezzanotte per le strade del suo paese in provincia di Bergamo: Terno d’Isola. Che nome strano. Avrà certamente un suo perché e da un mese è continuamente sulle pagine di cronaca nera anzi nerissima a causa di questo ennesimo femminicidio. Uccisa da qualche coltellata alla schiena, così, mentre passeggiava ascoltando musica con le cuffiette.

Intanto pare davvero strano che Sharon passeggiasse per le vie deserte del paese a quell’ora, non è certo orario di passeggiate e infatti non c’era quasi nessuno in giro, testimoni neppure a pagarli e i tanti occhi delle telecamere pare non abbiano registrato nulla se non un fantomatico ciclista di cui non si sa ancora niente.

Strano caso, uno dei più strani tra i tanti, tantissimi casi che ormai guardiamo quasi distrattamente come se uccidere una donna quasi ogni tre giorni fosse una cosa che “deve succedere” a questo ritmo per non tradire la statistica. E non fanno quasi più notizia se non, come in questo caso quando sono decisamente un dilemma che solo Hitchcock avrebbe potuto risolvere.

Dunque lei esce lasciando il compagno a letto a dormire e se ne va in giro per le strade deserte del paese intono alla mezzanotte, l’ora dei vampiri. E va beh. All’una meno dieci succede che qualcuno, le tira delle coltellate che inizialmente la fanno barcollare, resiste e chiama il 118, fa in tempo a dire : “mi ha accoltellata” e muore. Bastava un secondo in più per dire quel nome, un nome che lei doveva conoscere se ha detto “mi ha”, mi ha chi? Altrimenti avrebbe detto. “mi hanno”.

L’alibi del fidanzato convivente sembra di acciaio: dormiva beato. Lo hanno torchiato a lungo ma lui non sa, si inventa ipotesi per collaborare con gli inquirenti ma non è stato lui e non è indagato, dice.

Già, già. Una storia strana. C’è in mezzo persino Scientology e quindi diventa ancora più complicata ma, pare che non c’entri, pare.

Insomma forse Sharon è stata uccisa da un fantasma che si aggirava per le strade di Terno d’Isola in preda ad una crisi notturna di dispnea e trovandosi un coltello tra le mani ha pensato di usarlo contro questa strana figura di donna che passava, di notte per le vie desolatamente deserte del paese. E così si spiegherebbe perché le decine di telecamere (del tutto inutili) non hanno registrato “presenze”, un assassino immateriale scelto dal destino per troncare una giovane vita. Di donna, ma solo per puro caso.

Profumo

Amo il cioccolato, fondente e ripieno o anche intero, ricco di profumo invitante davvero irresistibile. Ne mangio poco perché ha molte calorie ma quel quadratino delizioso è un piccolo sfizio che mi permetto tutti i giorni. Mi gratifica, mi piace mi da la sensazione di tornare bambina, quando lo dovevo dividere coi fratelli che spesso se lo mangiavano tutto e a me non restava che la stagnola.

Ricordo in particolare delle tavolette ricoperte di stagnola dorata, con della granella di mandorle che mangiavo da bambina come merenda quando tornavo da scuola. Non sempre c’era e quando non c’era mangiavo una mela. Le mele c’erano sempre e sono, da sempre il mio frutto preferito. Erano tutte dentro un cesto di vimini sul tavolo della cucina e ne sentivo il profumo da lontano, anche prima di aprire la porta di casa. E mi prendevo quelle più rosse e mature e me le sgranocchiavo mentre facevo i compiti.

A volte anche due o tre, manco mi accorgevo di averle mangiate se non per i torsoli che andavano ammonticchiandosi sul tavolo e poi venivo sempre sgridata perché ne avevo mangiate troppe e mi avrebbero rovinato l’appetito.

E poi, a cena, avevo una particolare antipatia per la minestra di verdure che dovevo mangiare fino all’ultimo cucchiaio e finiva sempre che ne lasciavo un po’ e allora giù sgridate perché i bambini poveri l’avrebbero mangiata tutta e io ero un’ingrata. E non so perché ma lo faccio spesso ancora adesso per rappresaglia a quel rimprovero che sentivo immeritato.

Perché vi racconto queste cose? Non saprei, mi va cosi. Sono piccole cose. I sapori, i profumi del cibo, possono rimandarci a dei ricordi, molti ricordi, come le Madeleine di Proust. Io non amo i ricordi, ma certi profumi di cibo hanno il potere di farmi ricordare dei momenti del passato con una intensità che rasenta la nostalgia e però non saprei bene a cosa mi riportano ma sono ricordi potenti di situazioni che mi hanno formato il carattere. Ne sono certa. Ricordi spesso dolorosi che non ricordo apposta o che fingo di non ricordare. Magari succede che so di aver fatto una certa esperienza in un certo periodo della mia vita, ma non la ricordo per quanto mi sforzi, non mi viene in mente nulla, magari mi ricordo il prima e il dopo ma il durante mi sfugge. Ed è allora che mi viene in mente un qualche profumo di cibo particolare che si intrufola d’improvviso e mi da la sensazione di rivivere qualcosa che però non so che cosa sia. Vi sembro strana, lo so.

Delle volte, mentre cammino per strada, durante le mie passeggiate quotidiane, sento provenire dalle case dei profumi di cibo che cuoce, può trattarsi di un ragù o di uno spezzatino con le patate o di pesce fritto o di pollo al forno… e come li sento mi capita subito di sentire una specie di felicità infantile, come di un’aspettativa di cose buone e rimango un poco ferma ad annusarli per percepire meglio quella impagabile e sfuggente sensazione.

Amo i profumi ma non solo di cibo, anche quelli dentro le bottigliette e qualcuno, non dirò la marca, mi piace in modo particolare perché mi sembra di entrare in un’altra dimensione, più felice e più serena. Cosa sarebbe la vita senza i profumi?

Ma, quando  di  un  passato lontano non resta   più nulla,  dopo    

la morte degli esseri, dopo la distruzione delle cose, soli, più fragili ma più vividi, più immateriali, più persistenti, più fedeli, l’odore e il sapore rimangono ancora a lungo, come anime, a ricordare, ad attendere, a sperare, sulla rovina di tutto il resto, a sorreggere senza piegare, sulla loro stilla quasi impalpabile, l’immenso edificio del ricordo.”

M.Proust

Idioti tecnologici?

Cambiamo un po’ argomento, qui non si fa che parlare di guerra. La guerra o le guerre sono temi importanti ma rischiano di farci perdere di vista la realtà più “spicciola”.

Per esempio la dipendenza da smartphone che sta diventando una patologia. Molte ricerche lo dicono, la dipendenza da aggeggi tecnologici, in particolare il telefono cellulare, si sta diffondendo in maniera evidente ed inquietante. Non mi voglio togliere dalle statistiche: la noto anche su di me. Ma cerco, se ci riesco, di allentare, di non farmi dominare dalla tentazione di avere sempre uno schermo davanti.

Noto però che da un po’ di tempo, la tendenza a camminare guardando lo SMP è molto diffusa tanto che ormai è diventato pericoloso fare un giro a piedi ovunque ci sia un po’ di gente perché rischi di andarci a sbattere se non sei tu a stare attento a schivarla.

“Temo il giorno in cui la tecnologia supererà le interazioni umane. Il mondo avrà una generazione di idioti” (Albert Einstein)

Temo anch’io che ci stiamo incamminando verso l’idiozia da SMP sempre più a grandi passi, corti e incerti e mai ben distesi per tema di finire lunghi sul marciapiedi o in mezzo alla strada.

L’eccesso o l’abuso di aggeggi che dovrebbero servire a “comunicare”, ci sta rendendo sempre di più degli “idioti” e incapaci di interagire? Ci parliamo solo attraverso uno schermo, le relazioni umane stanno diventando sempre più difficili, l’incomprensione aumenta e non siamo più capaci di guardarci negli occhi. Ormai persino tra amici o coniugi o amanti o in qualsivoglia relazione “sentimentale” abbiamo bisogno della “mediazione” di un aggeggio che scherma le emozioni e le filtra, le riduce a semplice scambio di parole spesso inutili se non dannose e manca spesso la comunicazione diretta, visiva, come la non verbale quella che spesso è più significativa e ci fa intuire immediatamente ancora prima delle parole che tipo di “complicità” esiste o può svilupparsi tra due persone che cercano di portare avanti una relazione qualsivoglia, anche importante o non banale.

Persino tra fratelli può succedere che non ci si capisca più a causa di troppe “comunicazioni” non in presenza. E’ più facile telefonarsi o messaggiarsi che prendere la macchina e fare quel tragitto che serve per incontrarsi (ovviamente se non si abita più assieme, ma a volte persino in quel caso). Ma col tempo le comunicazioni telefoniche diventano sempre più “distaccate” e insoddisfacenti perché non ci si vede, non si ha un vero “contatto” umano che ci faccia interagire con l’altro in maniera diretta e per forza di cose più sincera, più “umana”. Anche un abbraccio, una stretta di mano, lo stesso guardarsi mentre si parla, notare i segni sul viso che mimano le emozioni e più delle parole sono in grado di comunicarle in maniera diretta. La presenza stessa dell’altro influisce sulla qualità delle relazioni, il poter appoggiare una mano su quella di un amico che soffre, per esempio, o mettere un braccio attorno al collo di un fratello o un amico ( o, comunque, ad una persona alla quale si voglia comunicare affetto) o prenderlo a braccetto, gesti significativi che possono allentare la tensione, alleviare un dolore e rendere la comunicazione tra i due più intima e profonda.

Ed avviene anche se “ci si vede” attraverso lo schermo perché uno schermo non potrà mai sostituire la presenza fisica per quanto a volte sia meglio di niente.

Vale lo stesso tra genitori e figli. La comunicazione è alterata dal continuo guardare lo smartphone. Ogni accenno di conversazione viene stroncato sul nascere perché un genitore o un figlio prende compulsivamente in mano il telefono e l’altro si sente immediatamente rigettato, escluso, non considerato. Per non parlare delle tragedie familiari che l’uso sconsiderato e compulsivo del telefono possono scatenare: la gelosia che può suscitare il vedere il partner sempre con quell’impiastro davanti agli occhi o all’orecchio, può far arrivare a rendere l’altro insicuro e timoroso dei tradimenti fino ai casi estremi, ma piuttosto frequenti in cui la gelosia diventa intollerabile e finisce con una separazione.

Per non parlare delle semplici interazioni umane per strada, nei negozi, nei bar, l’impossibilità di scambiare anche qualche parola o anche la possibilità di fare nuove amicizie o iniziare nuove relazioni o anche amori proprio a causa di quel telefono che funge ormai da muro invalicabile che separa gli uni dagli altri in maniera tale da farci diventare tutti dei fantasmi che percorrono la propria strada in solitudine senza neppure più la possibilità di scambiarsi persino un “buongiorno” che non sia interrotto o annullato del tutto da quel potentissimo “utensile” che ormai sta diventando padrone delle nostre vite.

Con questo non significa che io non comprenda i molti lati positivi della tecnologia, no, ma mi piacerebbe incrociare per la strada o nei luoghi pubblici, ancora delle persone che sono consapevoli della realtà che gli gira intorno e non completamente assorbiti da una realtà virtuale proiettata su di uno schermo luminoso.