Le mie sentite condoglianze al popolo americano che crede nei valori della Costituzione americana. Il De Profundis dato da questa elezione che ha eletto il peggior individuo che l’America potesse esprimere, si estenda al resto del mondo che crede nella Libertà e nei valori democratici. Sia fatta la volontà di suicidarsi del popolo americano che lo ha votato.
La sfilza di rallegramenti arrivati a Trump da parte del nostro governo è stucchevole. A cominciare dalla Premier Giorgia Meloni:
“A nome mio e del governo italiano, le più sincere congratulazioni al presidente eletto degli Stati Uniti d’America Donald Trump. Italia e Stati Uniti sono Nazioni ‘sorelle’, legate da un’alleanza incrollabile, valori comuni e una storica amicizia. È un legame strategico, che sono certa ora rafforzeremo ancora di più. Buon lavoro presidente“.
A nome tuo, Meloni, non certo mio, io mi dissocio totalmente e mi rifiuto di partecipare alle congratulazioni. Non nel mio nome. Da cittadina di questo paese mi rifiuto di unirmi alle tue congratulazioni. Non ci credo che tu sia così contenta e se lo sei non mi rappresenti in nulla. Io non sono “sorella” di quello. Certo sta dalla tua parte ed hai segnato un gol, ma avresti potuto dimostrare meno contentezza, quello non porterà bene neppure a te.
Lasciamo perdere le note tragiche di altre congratulazioni pervenute all’individuo da Salvini, Tajani, Fontana La Russa e non ultimo il Presidente Mattarella. L’ultimo per dovere istituzionale, gli altri per puro servilismo.
Mi consola molto poco lo speech che Kamala ha tenuto ieri davanti ad una folla contrita e delusa: triste e però non doma. La vice presidente ha detto che riconoscere la vittoria di Trump è doveroso ma che la riconosce perché è un dovere dato dal rispetto della Costituzione. Che permetterà che il passaggio di consegne si svolga pacificamente (non come il 6 gennaio 2121) ma che continuerà la sua lotta per la democrazia e che “solo quando è veramente buio si possono vedere le stelle”.
Si, per ora vedremo il buio e la prima conseguenza della vittoria di Trump è già oggi visibile con la crisi in Germania, la fine della coalizione di governo e la possibilità di elezioni anticipate.
E il futuro sempre più nero pece. Ma io voglio provare ad essere ottimista. La vittoria di questo individuo porterà a galla le contraddizioni di una società in disfacimento a livello mondiale. E non sarà facile uscirne vivi ma la speranza deve sempre essere un faro. Flebile, timido e lontano, ma sempre vivo.