Il pappagallo

Con questo attentato a Magdeburgo, il Natale 2024 si presenta da piedi. Podalico proprio. Io ho sviluppato una specie di orticaria verso questa importante ricorrenza. Mi spaventa e mi deprime. Non per il suo significato in sé, ovviamente no: un messaggio di pace, la nascita del Salvatore ( e solo Lui sa quanto il mondo abbia bisogno di salvatori). Ma tutto il corollario, la frenesia la pubblicità e la mercificazione e se poi accadono fatti come questo dove succede che uno svitato si lancia con la macchina contro la gente inerme che passeggia tra le bancarelle, allora mi sento una fitta al cuore. Ci sono dei morti e un numero altissimo di feriti. Ne approfitto per esprimere solidarietà alle vittime.

In Germania ci saranno presto nuove elezioni, la campagna elettorale inizia male. L’insonne onnipresente miliardario eletto al fianco di Trump, starnazza sui social e scrive amenità che non ripeto. Ne hanno parlato tutti i giornali, basta e avanza. I primi benefici della travolgente vittoria di Trump si vedono già: questo petulante pappagallo che pontifica su tutto e tutti e che è già presidente eletto ombra (ma mica tanto). Lui parla a vanvera su tutto e da badante o consulente (co- insultante) di Trump, ha già dimostrato di sentirsi proprietario dell’universo.

Mi sentirei di dedicargli una massima di Sant’Egidio (decida lui dove collocarsi):

L’ignorante parla a vanvera, l’intelligente parla al momento opportuno, il saggio parla se interpellato, il fesso parla sempre.

Sed lex

Matteone ha un po’ di strizza. E’ normale. Dice che non ha paura, che c’è sempre la possibilità di ricorrere se dovesse essere condannato…sei anni, mica peanuts. Ma fa il Trump e finge serenità. Che secondo me non prova affatto ed è giusto così. E’ lievemente ingrassato, esce dallo schermo delle sue dirette con quel faccione ripieno, ma è normale, mangia di più per frenare lo stress. Ha ricevuto diverse bottiglie di prosecco delle cantine Zaia coi migliori auguri del governatore. Una la tiene in frigo per stapparla oggi, comunque vada: se va bene se la scola tutta, se va male se ne scola due. Ma poi non si mette alla guida perché tanto ha l’auto blu…verde, insomma verde blu.

Ma poi che avrà mai fatto? Tenuto 147 persone a bordo di una nave senza permettergli di sbarcare per una ventina di giorni…i giudici lo considerano sequestro di persona. Sed lex. Lui dice che ha solo fatto il proprio dovere. Beh, vedremo. Male che vada comunque non credo che andrà in galera, non c’è posto, che cella dovrebbero mettere a disposizione per un ministro della sua fatta? Andiamo. E le cucine poi. I cuochi si ribellerebbero, il menù standard del ministro li manderebbe in depressione per superlavoro. No, non è cosa. E poi ha il compito di portare a termine l’opera: il ponte. Lo vuole proprio depositare lui di persona sullo Stretto. A spalla lo porta e poi lo depone sulle acque con cautela e lo fissa ai due estremi. Ce la fa, ci tiene è la sua mission. E con una simile impresa da compiere volete che i giudici di Palermo non si sentano di essere perlomeno comprensivi?

Beh, sarà quel sarà, come cantava…non ricordo ma ora mi viene in mente portate pazienza. Sono un po’ smemorata ultimamente, lo confesso, devo fare una curetta ricostituente. No il prosecco Zaia no, sono astemia e non lo reggerei.

Vittime a vita

Il processo del secolo (non quello di Salvini), si è concluso con la condanna di Dominique Pelicot a 20 anni di carcere e pene dai tre ai 15 anni agli altri 49 deficienti criminali che hanno stuprato la moglie col suo consenso. Anzi, no, era lui ad invitarli a farlo. Succede in Francia in una amena località semi turistica la cui comunità è stata sconvolta da questa mostruosa vicenda.

Il processo si è svolto a porte aperte per volontà espressa della vittima: Gisele Pelicot, moglie e madre che per 50 anni ha condiviso la propria vita con quello che doveva diventare il suo violentatore abituale, il mostro che le metteva la droga nelle pietanze e nelle bibite per farla andare quasi in come e aprire la porta della camera da letto, dove lei russava semincosciente, per assistere alla violenza che altri deficienti criminali come lui attuava su quel povero corpo inerme.

Come la possiamo chiamare questa cosa? Uno schifo? mi pare davvero poco. Le cronache italiane ne hanno parlato con parsimonia mentre in Francia il caso ha destato molte polemiche e molta rabbia e sconcerto, soprattutto tra le donne francesi. Si saranno chieste in tante se non avessero subito lo stesso trattamento.

Possibile che ci sia un solo Pelicot in Francia o nel mondo? o non ce ne sarà più di uno che ancora non è stato scoperto? E come scoprirlo se lei, la vittima, fino al giorno prima della scoperta considerava il marito una bravissima persona ed un compagno dolce e affezionato?

Pelicot che ha 72 forse passerà il resto della sua vita in galera, gli altri se la caveranno meglio, ma lei, questa donna all’apparenza fragile ma che ha dimostrato un coraggio da leonessa, avrà davvero ottenuto giustizia?

Non sono pochi 20 anni per un crimine come questo? 100, forse, sarebbero stati ancora pochi.

Ma questo caso è esempio di come lo stupro sia considerato quasi una pratica se non proprio ortodossa ma non poi così grave. In fondo poi che cosa sarà mai se quella era che se la dormiva e non si è accorta di nulla? Qualcuno degli imputati è arrivato anche a dire che lui si sentiva la coscienza apposto perché il marito era d’accordo. Io direi che c’è da inorridire al pensiero che uomini giovani o meno, abbiano potuto pensare che lei potesse persino essere consenziente ad una simile aberrazione.

Allora, diciamolo fuori dai denti: signori uomini che leggerete e magari penserete che batto sempre lo stesso chiodo e sono noiosa perché tanto Gli Uomini, non sono quel gruppetto di deficienti e far passare l’idea che non sia così è una cosa ridicola…si lo so che alcuni di voi lo penseranno.

Ma io vi dico una cosa: uomini che si comportano come quelli non sono uomini , non possono essere definiti tali ma lo sono purtroppo e non sono marziani ma individui “normali” con famiglia e figli e che se ne andranno per strada e non avranno il marchio di stupratore scritto sulla fronte ma lo sono e anche se il capo della banda passerà in galera il resto dei suoi giorni, lei la vittima non avrà mai giustizia, nessuno le potrà mai ritornare la sua integrità morale e materiale e i giudici avrebbero dovuto, a mio parere, prevedere per lei un risarcimento milionario che gravasse sulle vite di ognuno di quei criminali fino alla loro morte.

Ma non sarà così e tutto verrà presto messo nel dimenticatoio e passerà alla storia come una anomalia e un caso “strano” ma le vittime di queste “stranezze” continueranno ad essere vittime per tutta la vita.

Aspettando la pace trumpiana

Ormai di speciale, l’operazione di Putin ha veramente poco. Speciosa, piuttosto. Fallimentare direi. In quasi tre anni siamo ad un punto davvero morto, senza ironia. Leggo oggi che a farne le spese sono i soldati coreani affiancati ai russi. ma va? ma che davvero credevano che gli ucraini li avrebbero accolti con mazzi di rose?

Intanto Trump pare un po’ fuori dai giochi, se ne va a Parigi a fare l’ipocrita con Macron e il resto del mondo, ma poi torna a casina e da dello stupido a Biden che ha autorizzato gli ucraini ad usare missili a largo raggio in territorio russo. Ma intanto sono ancora li dalle parti di Kursk, i russi non riescono a scacciarli, come mai? Eppure il borioso neo eletto ha detto o no che avrebbe fatto finire la guerra in 24 ore? ma a partire da quando? E’ di oggi la notizia che un generale russo, addetto alla parafernalia chimica, è saltato in aria su un monopattino. Va a sapere come mai. Insomma la pace non sembra vicina affatto. Ma la matassa si ingarbuglia di più ancora.

Trump sembra concentrato a sbiancarsi la dentiera in vista della proclamazione ufficiale e poco altro. mentre Putin prepara i suoi balistici nelle sue fabbriche per tenere il mondo col fiato sospeso. Ma, pare, il mondo abbia altro di cui occuparsi che delle sue ubbie. L’aggressore degli ucraini, a detta del dittatore siriano è stato occupato a “evacuare” la famiglia degli Al Assad. Loro, pare, non volessero, ma Putin ha deciso così per il loro bene. Che filantropo! Un diversivo ogni tanto gli serve per distrarsi un po’.

E di guerre ormai, in giro ce ne sono di più “attraenti” della sua che si sta trasformando in un crudele “gioco di società” dove l’aggressore intra specifico uccide il suo simile per esaltare la propria personalità e rimanere fisso ed eterno al potere (“la guerra è un uomo che uccide un altro uomo”). Illusione perché il potere può tradire da un giorno all’altro e puoi ritrovarti col sedere per terra. Succede, sono cose di questo mondo.

Con buona pace degli esperti che fin qui hanno predicato che Putin è invincibile e che gli ucraini se la devono mettere in saccoccia. Per ora in saccoccia se la mettono loro assieme ai putinisti sparsi per il nostro paese che sono tanti e insistono a dire che gli ucraini hanno perso. Ma chi ha perso l’occasione per stare zitto è proprio chi si è finora riempito la bocca di chiacchiere. E ora se ne sta in attesa degli eventi sproloquiando di tanto in tanto solo per non perdere l’abitudine. Aspettando la pace trumpiana.

Solo per amore

Ma perché hanno invitato Pippo Conte ad Atreyu? C’è davvero da chiederselo. Forse sperano che si faccia effedillino? Può darsi, sarebbe uno di meno da battere alle prossime elezioni. Ma è una presa per i fondelli degli elettori. Ancora una dopo tante che ormai non si contano più. Politica della più pasticciata questa di far parlare questo timido personaggio, quest’uomo schivo, sotto e sovra messo (è di bocca buona, come lo metti sta). Consigliato da Travaglio: vai il mondo è tuo se lo vuoi, spacca, Giorgia è un’amica, gli ha detto. Giorgia, ti stai facendo del male da sola. Tanto male che vada ci becchiamo ancora il Piddì al prossimo governo. Ma tu questa sceneggiata avresti dovuto evitarla. Seccante. Ma che roba è? Lasciarlo parlare a ruota libera, solo qualche sorrisino e domandina con lo sguardo ebete di Sechi a cui si era seccata la lingua e lo chiama “presidente” mentre l’altro gongola e agita le gambette in preda ad un attacco di prostatite acuta per la gioia di essersi impalcato proprio lì, dove può dire finalmente cosa pensa del Piddì. E lo dice: non siamo il cespuglio di nessuno, capito Schlein? Tu non c ‘eri li sopra a dire quello che pensi si debba fare per il bene paese. No, eri a fare la siepe e raccontare le fiabe, pacata e misurata e pluri cromata mentre questo si sbavava di essere applaudito ad ogni stronz… che diceva e rideva pure. Si sente avvocato, dice, occhio, la politica lo attira sempre però come una calamita, vuole impegnarsi civilmente come se nulla fosse stato e non si fosse già impegnato abbastanza (al Monte), quale migliore occasione per dire alla sinistra: mi fate schifo e vendicarsi? Ma si vede che a sinistra gli fanno schifo, non sono abbastanza ben pettinati e non arrotano le erre, troppo miserabili. Occhio perché è pure vendicativo e manda maledizioni di quelle che non se ne vanno che dopo un pellegrinaggio a Compostela. E Renzi ne sta già pagando le conseguenze: è quasi sbiancato.

Ma c’è ancora chi lo cerca, chi lo chiama e chi dice che si deve essere testardamente unitari. Con questo qui? siete testardi davvero, de coccio proprio. Bersani che ancora si lecca le ferite dello streaming, che va in televisione a dire è questa acqua qua, se non ci alleiamo perdiamo, ancora? Bersani ancora non hai capito la lezione, sei tosto, capoccione proprio. Tutti dentro dunque, tutti sul Greyhound del Pd, ben stipati, coast to coast chi ci sta e gli altri sulla rastrelliera.

Ma non contate su Conte, ve lo ha detto, lui non ci sta (questa volta) e neppure si stringe, non gli servite più, siete inutili come un subacqueo senza muta, piuttosto corre da solo (con la sua muta…di grillini fedeli). Tanto ci manca ancora alla fine della partita e sa che deve fare scintille, mostrare tutta la faccia (putiniana) che più tostata non potrebbe essere, dopo aver scippato il partito a Grillo, occhio Meloni che questo ti sfila il tuo da sotto il sedere e il tuo partito diventa Fratelli di Conte e non fa prigionieri. Ha capito che gli conviene essere inclusivo con le destre, tanto lui è rotto a tutte le esperienze e non è disponibile a matrimoni di convenienza. Solo per amore…del potere e anche della gloria, che non è mai abbastanza.

Viva…l’ipocrisia (in cantina)

Confesso che la vicenda Ballando con le stelle – Mariotto, mi incuriosisce. E’ puro gossip?Magari non solo, la Rai è pubblica, ci mettiamo del nostro. Dunque, questo signore, simpatico giudice di gara, noto al pubblico da decenni, stilista di moda e vario eventuale, pare si sia approfittato di una posizione favorevole per fare la mano morta su uno dei ballerini. Poi, sempre, pare, è scappato dal programma per, versione ufficiale, salvare una situazione estrema nella maison che lui ha nel cuore (oltre che nel portafoglio). Ma, versione ancora più ufficiale (poco gentiluomo) sarebbe stato colto da improvvisa tachicardia gastrica (“infarto alla panza”). Bah, bih, boh. Passata una settimana e sopito il fragore ieri è tornato al suo posto più querulo che mai. La sempiterna conduttrice, abituata a fare patti, da lungi con quello innominabile (vade retro), serafica ma lievemente imbronciata ha annunciato al pubblico (beota) che Mariotto è solo preda di un momentaneo periodo difficile e pazienza.

Reintegrato a buon diritto e anche rovescio in seno alla nostra Berenice e alla sua corte, ha fatto un po’ lo spiritoso con molta seriosa sfacciataggine.

Abba…viva la Rai e sempre viva l’ipocri(rai)sia. The show(man) must go home.

Non lo sappiamo (o lo sappiamo)?

Distratti dal Natale imminente ormai da oltre un mese, ci interessiamo poco o nulla di quello che succede intorno a noi. Hanno eletto Trump? Viva Trump, non è peggio di altri e anche lo fosse chi se ne frega? Gli americani sono tutti uguali, uno vale l’altro, meglio guardare a casa nostra. La guerra in Ucraina continua con i coreani a supportare i russi: e allora? Buon per Putin, chissà che quel pazzo di Zelensky si metta il cuore in pace e si tolga finalmente dalle palle, tanto che ci frega a noi degli ucraini?

In Georgia hanno eletto Presidente della Repubblica un esponente del partito che ha vinto le elezioni (pare con brogli) ex calciatore e filo russo. Da 17 giorni ci sono proteste davanti al Parlamento: la gente non ci sta e, assieme alla loro presidente uscente, una donna molto coraggiosa, protestano inscenando una partita di calcio . Ma chi se frega anche dei georgiani? si mettano il cuore in pace: ha vinto chi ha vinto, brogli o non brogli, filo russi e anti europeisti, se ne facciano una ragione, abbiamo altri problemi.

Noi italiani abbiamo problemi grossi davvero: al governo con la donna di destra che non sembra risentire delle critiche esagerate e continue di una opposizione meschina che non sa bene cosa dire e cosa fare se non partecipare alle proteste di piazza e andare fuori dei cancelli delle fabbriche a fingere solidarietà coi lavoratori. Persino la giornata contro le vittime della mala giustizia snobbano. Non fa abbastanza figo. E poi i giudici è meglio tenerseli buoni. Mentre la santa opinione pubblica snobba qualsiasi cosa faccia o dica e la bolla “fascista” a prescindere. Una sana “rivolta sociale” che si rivolta se gli mostri l’etichetta ma poi è capace di mangiarsi tutto il contenuto della scatola pieno di vermi basta che stia a “sinistra” o da quelle parti che ormai neppure a sinistra sanno quali sono.

Mentre un Pinocchio salterino di legno va a sparlare del PD alla festa di FdI, con la bocca piena di ceci e la faccia di tolla e i piedi che bruciano dalle tante balle che racconta. Un misero personaggio da avanspettacolo che cerca di risalire la corrente e sputacchia sentenze contro chiunque gli capita a tiro. Ma sa come sfruttare la corrente del menefreghismo e del menimpippismo, pronto a cogliere ogni segnale nell’aria per gettarsi a capofitto a seguire l’onda.

Italiani insipienti e deresponsabilizzati monopattinati e cervello lavati, girano per le strade e le piazze delle nostre città in cerca di uscire dal tunnel del divertimento dal quale però l’uscita è preclusa. Ma non lo sanno. E intanto i babbi natale scalano le pareti cappottate degli edifici ristrutturati, col sacco vuoto come le idee meravigliose di dilettanti della politica sempre in fregola e in crisi di astinenza dal potere.

Il risultato

Donald Trump ha detto ai microfoni di una nota emittente americana: I love Italy e di Giorgia Meloni: she is a leader and a fantastic person…

Tieh. L’opposizione freme non gongola come dovrebbe, freme. Elly Schlein non ha commentato, ha fatto finta di non aver sentito. Eh, già, che vuoi che importi? detto da quello che Meloni è fantastica? Ma chi gli crede? quello le spara sempre grosse E’ vero, le spara grosse ma questa è grossa davvero. Ma ci pensate? no lo so che non si pensate e manco ci volete pensare, non ve ne frega un accidente, lo so. E, direte, non mi verrai a dire adesso che ti piace Trump?

Acchì? no, anche se devo dire che in questi giorni si presenta con un look più serio, diciamo più presidenziale. Ma certo sempre lui è. Ma che dica queste cose della nostra premier e passi di cavalleria…anche no. Ricordo quanto si è beato Giuseppi quando Trump gli ha parlato e gli ha detto qualche cosa che non ricordo. Ma Giorgia che importanza ha? Che cosa conta Giorgia? Lei è premier— ah ah ah ah, eddai, che barzelletta.

Noto un maschilismo da paura in Italia, oggi più che mai. Ogni occasione è buona per attaccare Meloni, perfino l’Accademia del Lincei contro la soppressione di quelle vergognose multe per chi non ha eseguito il vaccino anti Covid. Ma se lo aveva detto fin da subito? Questa promessa mantenuta non fa testo, bisogna attaccarla per forza anche qui.

Ma, insomma, incidentalmente la foto con Trump ha fatto il giro del mondo…ma che offessa, dicono gli oppositori della bionda premier, farsi fotografare con quello e sorridere pure…

Trump ha anche detto che la sceglierà come interlocutore privilegiato per i suoi rapporti con la UE. Come sapete bene non ho una grande simpatia per lui, ma, se davvero riesce a mediare per arrivare a chiudere la guerra in Ucraina, di certo, ne riconoscerò il merito e se la nostra premier può farsi sua ambasciatrice per arrivare ad una definizione, finalmente di questa brutta, bruttissima vicenda, non posso che riconoscere anche a lei il merito.

Non mi tirerò indietro a dire che entrambi avranno avuto il merito di essere riusciti a far finire una guerra disastrosa e spero che questo accada quanto prima.

E l’opposizione che deve fare il proprio mestiere e picchiare duro sulle cose che non vanno, in questo caso, dovrebbe abbassare le ali e dire che il nostro paese ha avuto un ruolo decisivo. Non lo spero, non lo faranno, troppo meschini.

Ma se accadrà, non importa chi lo riconoscerà tra gli invidiosi e meschini, l’importante sarebbe arrivare al risultato. E il risultato è una posta in gioco molto alta. Per il mondo intero.

E’ carina la Meloni quando sgrana quegli occhioni, ha lo sguardo da cerbiatta ma la chiaman: la coatta. Eppur ce la mette tutta e piacer le piace assai, ma non basta, sei di destra le rispondon da sinistra. Ah, davvero ma Trumpone non resiste a quell’occhione e le dedica un sorriso che la manda fuori pista. Le fa tanti complimenti senza giri di parole, forse più che ai sentimenti bada a far le capriole. Anche lui che tutto ha vinto deve pure stare attento a curar le relazioni per non rifinir carponi. E all’Italia che lui ama manda tanti bei bacioni. (Che scemenza me lo dico da sola…).

Pippo lo sa

Parla chiaro e senza intoppi

Non si mangia le parole

Le rimastica un po’ in gola

Le rigira un po’ tra i denti

E poi sputa l’osso e i semi

Tutti addosso ai copresenti.

Dice che non sta a sinistra

Non gli piace quel contesto

Preferisce far da solo ed aver

Libere mani che allearsi con

Qualcuno che lo può tradir domani.

Non ha proprio tutti i torti Pippo Conte

Anzi ha ragione, ora che ha schiacciato

Il grillo con due piedi e può parlare

Si diletta a sproloquiare di categorie

Passate e discetta  d’avvocato che

S’arringa  sul sagrato.

Progressista indipendente ma de che

Si può sapere? Ma da tutto il partitume

Che con lui vorrebbe stare. Lui non

È merce in vetrina e si fa pagare caro.

La sinistra lo reclama? Lui ci sta ma che sia

Chiaro, pone lui le condizioni vuole tutto

Quel che vuole e non è disposto a stare

In poltrona ad aspettare.

Sembra che dal sacro fuoco ,le sue

Terga sian bruciate, se non  state ai

Suoi concetti non provate a ragionare.

Lui c’ha la costituente e la base consistente

Non si fa menar pel naso e non dice si a un bel niente.

Ecco questo è il suo programma: stare fuori dalle rogne

Camminare sulle acque e volar sopra le fogne.

Sempre attento al suo destino ed a quel del Movimento,

cinque stelle con lo sconto e la mancia al fattorino

I diritti (umani) delle donne

Ho scelto questo articolo della Carta dei di diritti umani la cui firma è avvenuta il 10 dicembre del 1948:

Articolo 19
Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione incluso il
diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare,
ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza
riguardo a frontiere.

per evidenziare che La Carta dei diritti umani prevede molte altre clausole e tra queste i diritti delle donne ad essere trattate in maniera paritaria rispetto agli uomini. Purtroppo in Italia (ma il mondo fornisce esempi ancora peggiori), non è cosi. In Italia le differenze di genere sono ancora notevoli. Per esempio la differenza di trattamento, sia salariale che normativo è ancora una realtà: le donne vengono pagate di meno e licenziate con più facilità. E non è cambiato nulla durante il governo in carica guidato per la prima volta da una donna: le pari opportunità non hanno fatto alcun passo avanti: le donne sono ancora discriminate sul lavoro, hanno un trattamento dispari rispetto agli uomini e sono facilmente ricattabili e licenziabili. Inoltre le statistiche hanno provato che le donne sono ancora le principali artefici della cura della casa e delle persone di famiglia che hanno bisogno di assistenza: figli o genitori anziani.

E’ vero che ultimamente il mondo della fiction ci presenta donne magistrato, avvocato o imprenditrici di successo, ma è appunto fiction, nella maggioranza dei casi le donne occupano ancora posti di subalternità nelle aziende come nella amministrazione pubblica. I rari esempi di donne con funzioni marcatamente maschili sono appunto eccezioni che stanno a confermare la regola.

Ma l’Italia ha una donna alla guida del governo per la prima volta nella sua storia. Una donna che ha saputo assurgere a questo ruolo grazie alla sua capacità di mediare, di fare opposizione e di fare politica in senso lato. Gli italiani l’hanno votata e il suo gradimento dopo due anni e mezzo è ancora alto. La fenomenologia della leader si attaglia perfettamente a questa donna volitiva e di carattere. Sa stare in consessi internazionali senza mostrare nessuna timidezza e anzi dimostrando fierezza e compostezza e in qualsiasi contesto sa confrontarsi con i suoi omologhi maschi tenendogli testa e ottenendo spesso il riconoscimento che lei è una donna con la quale si può discutere. E questo è un grande risultato per una che ha portato il proprio partito a diventare negli anni dal nulla il partito di maggioranza relativa.

La sua competenza e la sua capacità di interagire a livello mondiale con quelli che vengono definiti (spesso a torto) i grandi della terra (quasi sempre maschi) è indiscussa e indubbia. Ma ha molti detrattori e non solo tra i partiti all’opposizione ma anche nella maggioranza che guida. Traditori dai quali guardarsi continuamente le spalle. Lei è una donna di destra anzi di estrema destra. La sua storia è nota ma la sua provenienza specifica ha dato adito a molte illazioni sul fatto che sia una estremista pericolosa. Bene, in questi anni nei quali è stata, ministro, parlamentare ed ora che è premier, pare avere confutato del tutto questa teoria. Le sue posizioni “estremiste” sembrano essere molto ragionevoli e la sua politica decisamente “moderata”. Continuare a definirla fascista senza se e senza ma significa non avere argomenti validi per contrastare la sua azione di governo e cercare un espediente piccino per screditarla. Ma lei è un caso “da studiare” e non la “normalità” perché prima di lei e molto probabilmente dopo, ci sono stati e ci saranno ancora solo maschi a occupare posti di potere.

Ma questo post parte dalla dichiarazioni dei diritti dell’uomo che dovrebbe essere un faro per tutti i paesi che si vogliono definire “civili” e rispettosi dei diritti umani. Ma, purtroppo, vediamo così tante violazioni di questi diritti che questo documento di estrema importanza, sembra essere diventato carta straccia.

Le donne, dicevo. Le donne hanno riconosciuto qui il loro diritto ad una vita pienamente consapevole e libera ma vediamo che spesso questa vita viene recisa in giovanissima età da maschi con gravi problemi di identità personale e che non riconoscono alle donne il diritto di essere persone con capacità e in grado di autodeterminarsi. La violenza di genere è ancora molto praticata e le donne devono guardarsi da nemici invisibili spesso tra le persone di famiglia soprattutto i loro compagni. Che siano poi uccise in maniera brutale ed efferata da loro è un fatto che leggiamo tutti i giorni o quasi sulle cronache e che ultimamente alimenta polemiche oziose e senza costrutto che vanno nella direzione opposta a quella di far maturare una società che rispetta le donne e le aiuta a avanzare nella carriera e nella soddisfazione delle proprie aspirazioni.

Ma tra i maschi (in generale)i queste vicende sono molto minimizzate, si tende a fare squadra, a cercare di sminuire il problema dandone la colpa spesso alle donne stesse che non saprebbero gestire i propri sentimenti e non riconoscerebbero dei potenziali assassini quando iniziano una relazione. Cioè, la tendenza a far ricadere in tutto o in parte sulle donne, la “colpa” della loro stessa eliminazione è accentuata e non solo da parte degli uomini in generale, ma spesso anche le donne cadono in questo tranello e denunciano la incapacità delle altre donne di scegliere un compagno che le rispetti.

In pratica: becche e bastonate, spesso anche dopo morte. E, paradossalmente pur con la continua affermazione del valore delle donne e della loro importanza nella società da parte delle istituzioni preposte a far valere i diritti umani, le condizioni delle donne in Italia come in molti altri paesi, sono ancora e sempre di arretratezza culturale quando non di vera e propria discriminazione e violenza fisica e morale che impedisce loro un sano sviluppo della personalità ed il conseguimento di quegli obiettivi che sono preclusi a molte se non sono come sempre accade: figlie di o mogli di o compagne di. E le lotte delle donne sono spesso derise e minimizzate e ridotte a manifestazioni di insofferenza, poco considerate e poco “sofferte”. E più il tempo passa e più l’universo maschile tende a riprendersi anche quegli spazi che sembravano destinati ad essere aperti anche alle donne. “Inconsapevolmente” ma sempre più decisamente il mondo sembra andare nella direzione di apparentemente aprirsi ai diritti delle donne ma in realtà contenerne sempre di più le aspirazioni dentro un recinto predeterminato che in realtà le costringe a girare a vuoto nel tentativo sempre più arduo di uscirne…vive.