Il mondo attuale è in mano ai bulli. Kaja Kallas ha detto che Putin è l’aggressore e che Trump deve riconoscerlo e dirlo chiaramente e che se vuole la pace deve fare pressioni su di lui.
Le “pupe” stanno dimostrando coraggio e determinazione.
Ieri Trump ha detto che la guerra in Ucraina è la guerra di Biden non la sua e così ha messo le manone avanti: attenzione io me ne potrei lavare le mani. Smentendo tutto quello che aveva detto in campagna elettorale e cioè che con lui la guerra o le guerre, sarebbero finite subito.
Manco per nulla, sono peggiorate sia in Ucraina che in Medio Oriente.
Putin ha intensificato gli attacchi giornalieri e Netanyahu continua a bombardare la Striscia di Gaza. Trump è concentrato sulla bufera dei dazi creata ad arte da lui e sulla quale ha senza dubbio lucrato, ormai lo dicono tutti e quindi delle guerre se ne infischia.
Non solo, il nuovo ordine mondiale, quello che Putin auspicava con la vittoria di Trump dal 2016, si sta avverando ed è disordine e caos. Con i dittatori non può esserci niente altro che guerra, disordine e caos.
L’America di Trump non è più la stessa che abbiamo conosciuto fin qui, ma un paese ostile al mondo intero dove i diritti umani vengono violati, la libertà d’espressione negata, la libertà di stampa idem e dove la giustizia, in molti casi, viene sottomessa al potere. Tutto il contrario della Democrazia.
E il deterioramento progressivo ma inesorabile della democrazia in America è un problema globale, investe il mondo intero che rischia di arretrare di secoli e dove il pericolo di guerre e di sopraffazioni è sempre in agguato.
La vittoria di Trump si dimostrerà un boomerang per gli americani che hanno creduto alle sue parole, la recessione è già iniziata e la guerra lanciata da Trump coi dazi, si intensificherà portando gravi scompensi a livello mondiale.
E’ più che mai necessario prendere consapevolezza di questo e lottare da cittadini del mondo perché i bulli non riescano nel loro intento di sovvertire le regole democratiche e farlo precipitare nel caos. Manifestare il proprio dissenso verso le guerre, le sopraffazioni i soprusi in ogni forma lecita, credo sia un dovere di tutti.
Kaja Kallas dimostra coraggio e, credo, dovremmo prendere esempio da questa donna che sa che potrebbe avere delle ritorsioni ma non se ne cura e dice chiaramente il proprio pensiero in faccia ai bulli.
Solo così si difende la democrazia, con coraggio e determinazione e rischiando qualcosa in proprio perché la libertà è un bene troppo prezioso per lasciare che i bulli la condizionino giorno dopo giorno senza che ce ne accorgiamo.
Cosa c’è di più vantaggioso che iniziare un conflitto mondiale mentre gli stati Uniti ed i loro ex alleati sono stati precipitati nel caos?
L’Ue darà telefoni usa e getta ai funzionari in viaggio verso gli Stati Uniti
https://www.wired.it/article/commissione-europea-usa-telefoni-usa-e-getta-rischio-spionaggio/
«È raro nel mondo che i conflitti siano così bianco o nero. Ecco, la guerra in Ucraina è bianco o nero. C’è un aggressore e una vittima».
Ecco, con questa frase la rappresentante europea ha messo nero su bianco una delle accuse più frequenti che mi sono state fatte da quando scrivo di questa guerra e non solo qui: “tu vedi tutto bianco o nero”…la conferma che ci vedevo giusto e non ci sono sfumature possibili e Trump con la sua politica del si e del no e della “colpa è di tutti meno che di Putin”, lo ha confermato in pieno.
Anni di discussioni talvolta anche feroci condensate in queste quattro righe che una donna ha finalmente avuto il coraggio di dire e di sottoscrivere: che lo dica io non conta, anzi fa scappare tutti dal blog perché non sono “dialogante”, ma se lo dice l’alta rappresentate della politica estera della UE è tutta altra storia.
Tiitolo: Kaja Kallas ha l’acromatopsia. Medici pacifisti ufficializzano la diagnosi.
L’incidenza di questa condizione varia da circa 1 su 30 000 a 1 su 50 000.
L’inserto di questa settimana è un documento della Croce rossa sul diritto internazionale umanitario dal titolo “international humanitarian law and the challenges of contemporary armed conflicts”
https://www.icrc.org/sites/default/files/media_file/2024-10/4810_002_CH%204.pdf
R
la “diagnosi” verrà certamente ufficializzata dai media italiani più vicini a Putin, aspettiamoci il solito Travaglio Quotidiano in veste di esperto armocromatico. O, volendo, arma cromatico (ne uccide più la lingua che la spada…)