Chi sono i furbi? Son quelli che credono di fregare il prossimo e di farla franca. Possono essere politici o anche no, uomini e donne normali, per cosi dire, perché la normalità non esiste.
Sono quelli che macchinano dalla mattina alla sera per fregare il prossimo. E qualche volta ci riescono. Pensano di saperne sempre una pagina o due più del libro e di saperne di sicuro di più degli altri. Di quelli che intendono fregare, di sicuro.
Sono dei mediocri ma si credono molto intelligenti. Esattamente come chi si crede bello o affascinante o irresistibile. Non sono che dei poveri frustrati.
Ma si credono al di sopra della moltitudine umana di cui fanno parte ma vogliono distinguersi e per distinguersi fanno, appunto, i furbi. E si credono anche intelligenti.
Gli italiani (parlo in generale, ovvio) sono particolarmente furbi o si credono di esserlo. Si lasciano andare e si cullano nella convinzione di essere meglio degli altri. Di poter mangiare i risi in testa a tutti. Ma sono dei frustrati.
Mi è capitato spesso di incontrarne: li riconosco dalla “puzza”, in senso traslato, intendo dall’odore, cioè, per meglio dire, dall’aura che spirano. Un’ aura da furbetti che si riconosce a un tratto da qualche ammiccamento di troppo o da qualche parola buttata li.
L’Italia ne sforna parecchi di tipi così. E non sono simpatici. A me non lo sono di certo. Cercano a volte di apparire quello che non sono ,ma la furbizia gli si legge in faccia ed hanno la tipica…”faccia da mona”,, così li definiamo noi veneti che abbiamo la battuta pronta.
Facce da mona.
Non serve che vi spieghi cosa significa, potrete trovare la spiegazione in internet. Ma non è offensivo è solo un nostro, particolare modo di definire i furbi o meglio i furbastri che si credono intelligenti e invece sono “mona”.
E sono di più gli uomini, dei mona, mi dispiace dirlo perché le donne quando sono furbe non sono affatto mona, sono pericolose e basta.
Mentre il furbo mona è solo mona! E se ne vanta pure, beato lui. Lasciamogli credere di essere furbo. La furbizia del mona che non è poi così furbo come si crede. Si può vantare con gli amici che si complimenteranno con lui per la sua furbizia ma che penseranno: “che mona”!
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Questo post l’ho scritto l’anno scorso, oggi per puro caso l’ho ripescato e ho pensato di pubblicarlo. Ovviamente non mi riferisco a nessuno in particolare, a tutti noi è capitato di incontrare qualcuno che voleva fare il furbo. Magari non ce ne accorgiamo subito, ma poi, a lungo andare, qualche cosa ci fa scattare la famosa scintilla e ci chiediamo: ma questo non mi starà prendendo in giro?
A me è capitato di incontrarne qualcuno e devo dire che ci sono cascata qualche volta, cioè ho pensato che fosse serio/a e però col tempo mi sono accorta che non lo era. O, forse, ero io a vederlo da una prospettiva diversa. Capita.
Questo richiama il tema della consapevolezza. Nel senso che molto spesso siamo troppo presi dai nostri problemi e non possiamo riflettere abbastanza e perciò cadiamo nella rete di persone che ci vogliono “usare”. Sono i “manipolatori”, quelli che usano il proprio talento nel sembrare quello che non sono. Alcuni fanno leva sulle loro disgrazie, te le raccontano nei minimi particolari e magari poi scopri che era tutto inventato e volevano solo farsi compatire e attirare attenzione.
Si, qualche volta mi è capitato e credo che sia un’esperienza comune a tanti. Ma ci si resta male, ci si chiede quale sia la nostra capacità di giudicare e se lasciarsi ingannare non sia una colpa, cioè se non sia una cosa che potevamo evitare standoci più attenti. Ma non credo sia possibile evitare delle delusioni. L’importante credo è superarle e lavorare su noi stessi per non lasciarci influenzare troppo e riuscire a non innalzare troppi muri per difenderci da esse.
La gioconda detta anche “monna lisa” ce l’ha una faccia “furbetta” come se ne avesse appena mollata una dentro la tela convinta che nessuno fuori se ne avveda.
Monna è un derivato di madonna, termine usato un tempo per definire tutte le donne. https://venipedia.it/it/enciclopedia/va-mona
I tempi cambiano inesorabilmente e “mona” cancella spietatamente il significato originario (con una sineddoche che è roba da “poeti, santi e navigatori”) ma alla fine diventa “unisex” in una sorta di “appropriazione culturale”.
Quanto alla pericolosità certamente è prudente non scherzarci su visto che, se è vero che le persone riescono ad essere pericolose anche senza avere malizia, i pregiudizi rappresentano “scorciatoie” nelle decisioni che ne indeboliscono la rispondenza alle esigenze concrete. Il pregiudizio, per sua natura, può sostituire informazioni che non si hanno ma anche quelle che si potrebbero facilmente individuare.
Trump che faccia ha? il suo è un disegno oppure solo un riflesso aspecifico del narcisismo maligno?
R
maligna, in certe foto fa spavento.