Nella Striscia di Gaza ormai si spara anche contro la Croce Rossa. Quello che è un detto popolare: “come sparare sulla croce rossa”, da quella parte del mondo è realtà: 15 operatori sanitari tra cui un dipendente delle NU, sono stati massacrati dai soldati israeliani mentre cecavano di raggiungere una zona colpita da loro e soccorrere la gente e portare aiuto ai colleghi già impegnati nei soccorsi.
Una bestialità passata quasi sotto silenzio anche se i media mondiali ne hanno dato notizia. Pare che siano molti gli operatori sanitari finiti sotto il fuoco degli israeliani dall’inizio di questo ennesimo disastro. Questi viaggiavano in un convoglio con le insegne della Croce Rossa chiaramente e distintamente evidenziate e non avrebbero potuto essere più chiare. Ma il comando israeliano dice che si trattava di terroristi e li ha uccisi e seppelliti sotto la sabbia in una fossa comune.
Loro andavano per portare aiuto ai feriti in quell’inferno che è diventato quel lembo di terra dove si compiono da un anno e mezzo le atrocità più indicibili e dove la gente muore tutti i giorni sotto i colpi dell’esercito istaeliano che, dopo una tregua durata poco, ha ripreso l’offensiva con ancora maggior vigore.
E l’intervento di Trump che doveva essere risolutivo, si è dimostrato peggiore di ogni più fosca previsione: non è servito che a dare maggior vigore ad un regime che sta compiendo tutti i giorni crimini orrendi tradendo la memoria dei milioni di ebrei sterminati dai nazisti e che ora, con questa orrenda offensiva da parte di Israele, viene calpestata e orrendamente violata.
Netanyhau, il leader palestinese responsabile di questa infinita mattanza partita da un gravissimo attentato da parte di Hamas, sta alimentando l’odio verso Israele e sta ignorando le proteste che provengono dai suoi cittadini e le richieste di fermarsi che provengono da molte parti del mondo. Se ne va in giro come se nulla fosse incurante del mandato di cattura internazionale emesso nei suoi confronti e con fare sprezzante si mostra alle telecamere come se nulla fosse sfidando il mondo.
La barbara uccisione di personale sanitario che aveva l’unico scopo di aiutare i feriti è una ennesima brutale provocazione e una ferita che non si rimarginerà molto presto e non potrà che far aumentare di intensità un conflitto che dura da un tempo infinito e che é la rappresentazione di un mondo che ha sta perdendo i valori sacri della difesa dei diritti dell’umanità e va verso una deriva di sopraffazione e odio con la velocità di una valanga che si ingigantisce ogni giorno di più e che se non sarà fermata in tempo con la ragione, la follia prenderà il sopravvento e il mondo in mano a dei pazzi può solo trovare la strada per il precipizio.