Beautiful world

Beautiful place this beautiful world

people around  all over the place

I listen to them, how much they complain.

It’s always too long the time that I take

and so this is why I ask for my rights

my freedom is precious, my life has no time.

They are not very smart, I know and I care,

the words are important and have to be true

the words that are crowding the space in the blue.

But they do not listen, put hands on their ears,

they don’t understand that all that we need

is  empty our souls of all needless thoughts

and stand for the truth, but few love the truth .

And few understand  what all is about, I wonder

myself sometimes and I doubt, that once  time will

come that they’ll understand.

But that does not matter, the only thing is

I follow the path is laid down for me.

Oltre il confine

Per puro caso sono venuta a conoscenza delle opere un pittore scozzese del quale ignoravo l’esistenza, solo una decina circa di giorni fa da un amico.

Avevo guardato i suoi quadri in internet e ne sono rimasta impressionata: mi piace moltissimo il suo stile e la sua capacità di evocare emozioni. I suoi dipinti sono per lo più scene di vita quotidiana intrise di sensualità e di sentimenti contrastanti.

Ne ho visti molti ma ne ho ancora molti da vedere. Quello che mi ha colpito e spinto a piangere per questo signore sconosciuto morto improvvisamente oggi all’età di 73 anni é la coincidenza, lo strano fatto di averlo scoperto per puro caso da poco e ora di sapere che è scomparso così subitaneamente, mi da quasi la sensazione che tra questo artista e me ci sia una sorta di imperscrutabile “legame”. Non saprei proprio definire la sensazione che provo ma ci proverò: è come se lo avessi conosciuto da sempre e come se fosse una persona che ha avuto un ruolo importante nella mia vita.

Voi direte: ma quale? Non lo so, le vie del destino delle persone sono molto complesse e imperscrutabili. Dovrò forse guardare con più attenzione i suoi quadri (che sicuramente avevo visto chissà quante volte in riproduzioni ma non ne conoscevo l’autore) e forse lo scoprirò o forse è solamente un’emozione che non sono riuscita a trattenere e che mi ha provocato una forte reazione sfociata nel pianto. L’arte ha questo di bello: riesce ad emozionare e a farti guardare oltre il ristretto confine della porta accanto.

https://www.theguardian.com/artanddesign/2025/mar/03/jack-vettriano-scot-broads-in-bras-singing-butlers

https://www.ilpost.it/2025/03/03/morto-jack-vettriano

La stoffa del leader

La scena che ormai domina tutti i media mondiali, quella con l’ucraino sempre più sotto tiro e Trump e Vance che lo bullizzano, sta diventando iconica. La cattiveria negli occhi di quei due: il presidente e il suo vice e lo smarrimento crescente in quelli del presidente ucraino, sono dei particolari che non sono stati sottolineati ma che rendono bene l’idea di cosa sia successo. Se si potesse isolare le tre coppie di occhi e renderli visibili con più evidenza, basterebbero da soli a fare un resoconto di quello che resterà nella storia come il momento più basso al dopoguerra ad oggi.

Infimo direi. Due cani feroci aizzati contro qualcuno che tenta di difendersi come può, Lo spettacolo che ne esce è mostruoso, vergognosamente disumano. Ma Zelensky ne esce da leader, i due ne escono da aguzzini.

La coppia Trump Vance in quel quarto d’ora di pura follia, ha disegnato con precisione cosa abbiano in mente entrambi per arrivare alla pace in H24: nulla, il vuoto assoluto. La miseria di una politica fatta di stupidità e di ignoranza dominate dall’arroganza. Trump ha scelto bene, peggio di quel Vance era difficile trovarne.

In Europa si sono finalmente decisi a darsi una smossa davvero per vedere di recuperare un minimo di buon senso e far fronte ad un momento che destabilizza non solo l’Europa ma davvero l’ordine mondiale. Tra i leader che si sono visti sfilare a Downing street, Meloni è stata, secondo me, la meno convincente.

La sua presenza era scontata ma lei pareva altrove. Il suo presunto ruolo di mediatrice tra gli Usa e la UE è fallito miseramente prima di materializzarsi, sembrava incapace di mediare persino se stessa. L’ho vista indecisa e dubbiosa. Non è un momento facile ma ora si vedrà di che pasta sono fatti i leader europei. Lei, in questo frangente, mi è sembrata di pasta frolla. confusa e impaurita e non è da lei.

La politichetta italiana rischia di franare miseramente sotto la spinta delle strambate di Trump e dei suoi lecchini. Se Meloni vuole continuare ad avere un ruolo importante in Europa (e non solo) deve decidere da che parte stare e dirlo senza troppi giri di parole. Il momento dei baci e degli abbracci e dei sorrisini è finito. Ora è il momento delle sberle in piena faccia del prepotente illusionista d’oltre oceano amico dei dittatori e mostrare l’altra guancia non può che portare ad un atteggiamento servile e per nulla producente. Meglio mostrare la faccia intera e dire le cose chiare e nette. Altrimenti la “stoffa” della leader diventerà sempre più sottile e trasparente fino a farne intravedere la trama. E di “trame” in Italia ne abbiamo viste fin troppe.

Nasty Donald

La smargiassata dei due, presidente e Vice, gatto e volpe, si è compiuta allo studio ovale rosso di vergogna. I quadri appesi alle pareti si sono girati da soli per nascondersi, le pareti si sono di colpo ricoperte di muffa e le finestre si sono chiuse da sole con un forte slam, come se ci fosse un tornado.

Il presidente Trump e il suo vice hanno tirato un’imboscata a Zelensky. Lo avevo previsto, chiaramente ieri ed è avvenuto. Peggio persino di come pensavo o forse no. Lo schifo si è materializzato: l’arroganza si è fatta palpabile, visibile, il mondo ha potuto vederlo ma sono certa che ci sarà chi dirà che la colpa è dell’ucraino. Si, dell’ucraino “ingrato”. Prima c’era Sleepy Joe ora c’é Nasty Donald. Ma come ha pensato l’ucraino di poter dialogare con quel satrapo? Uno che ha ben due impeachments a suo carico, due condanne passate in giudicato e che ha sfangato la galera perché è riuscito a farsi eleggere grazie allo scampato attentato e i milioni a centinaia di uno che adesso lo usa come lui usa le palle nei suoi campi da golf?

E l’accoglienza che ha ricevuto: preso in giro perché non aveva il doppiopetto come si conviene a chi visita cotanto personaggio, anche gli occhi, di Trump, vogliono la loro parte e non è mai abbastanza.. Non basta, l’imboscata prevedeva che Vance fosse li a ricordargli che lui sarebbe stra morto non fosse stato per gli americani e è vivo solo grazie a loro e dovrebbe essergli grato! E che la colpa della guerra è la sua che non ha capito che il russo è invincibile e che i deboli devono soccombere, morire e chiedere scusa di non essere morti subito, prima di venire ammazzati.

La cambiale è onorata in mondovisione. L’ucraino fatto a pezzi nello studio ovale diventato quadrato di colpo ha sancito l’alleanza con l’amico russo che si sfrega le mani e anche i piedi.

L’ordine mondiale ristabilito con il dittatore, re, imperatore, despota americano dalla parte dell’aggressore senza se e senza ma, pronto a sfruttare i beni del paese aggredito e spogliarlo di tutto assieme al suo sodale russo.

Zelensky inchiodato, in croce, sbeffeggiato e sfanculato non poteva che prendere la strada di casa. Ed è già tanto che nessuno lo ha arrestato per oltraggio all’America! I putiniani i Italia e nel mondo, possono festeggiare.