Il grugno

La famosa telefonata, quella che doveva portare la tregua, se non la pace in Ucraina, c’è stata, è finita tra reciproci complimenti e attestazioni di stima ma ha concluso che Putin è e rimane quel pre potente che è e che Trump è e rimane un sola, in gergo tecnico, ma più precisamente quello che una testata americana lo definisce oggi: a loser, un perdente.

Sono quasi certa che Zelensky ci contasse poco sulle promesse dell’americano bombarolo e ancora meno nelle “graziose” proposte indecenti dell’aggressore russo, ma ci ha ha provato ed ha fatto bene. La indecente sceneggiata nello studio ovale dove uno spudorato vice e un ancora più spudorato presidente Usa (e Jeddah), lo avevano umiliato, ha finito per rivelarsi un potente boomerang che é finito sulla nuca del presidente USA col cappelletto rosso ben calcato nella zucca. Ma Zelensky si dice disponibile a parlare con Trump ogni volta che i tanti impegni del presidente glielo concedono…il suo numero lui ce l’ha…

https://www.theguardian.com/world/2025/mar/19/russia-attacks-ukraine-hours-after-partial-ceasefire-agreed-putin-trump-call

https://www.open.online/2025/03/19/ucraina-russia-attacchiinfrastrutture-tregua

Cosa si sono detti quei due più o meno lo sappiamo, ammesso che la traduzione sia corretta. Il presidente Putin consente alla tregua se si fa tutto quello che vuole lui e intanto però continua a bombardare, sempre e comunque anche sulle infrastrutture energetiche (pare) che aveva detto che avrebbe risparmiato.

Davvero un bel risultato. Io non ci credevo, ma so per certo che c’è chi ci crede e crede ancora che Putin sia serio quando dice di volere la tregua, la pace, la solidarietà e la fratellanza tra gli uomini…di buona volontà di fare quello che vuole lui!

La “tregua” continua a non esserci anche dopo questa fitta conversazione telefonica tra i due amici che si sono fatti promesse d’amore eterno.

E in Europa che succede? Tra i leader europei c’era (giustamente) scetticismo, ma forse anche speranza. Meloni sta tra l’incudine e il martello ben distesa e pronta a prendersi le martellate. Se insiste a voler fare da paciera tra il suonato americano e l’Europa, finirà a fungere da anello di congiunzione…su Marte, ma qui, sulla terra, temo che debba prendere una posizione un tantino più energica e volitiva. E soprattutto più decisa sul fatto che quel tipo sta giocando giochi sporchi ( e lei lo sa) ai quali l’Italia dovrebbe rispondere con un fermo… acchi? con determinazione e dovuta diplomazia, certo. Sempre diplomazia ci vuole nelle relazioni internazionali, ma quando si ha a che fare con certi soggetti, mostrare un tantino di “grugno”, poco poco, non sarebbe male. Anzi, credo che sarebbe più che bene.

1 commento su “Il grugno”

  1. La tregua neanche cominciata…è già finita…
    Mah, si devono essere capiti male, l’unica cosa che gli interessava a qui due era rinsaldare i loro rapporti. Beh, in fondo è buona cosa avere rapporti saldi.
    Solo che se i saldi rapporti tra quei due diventano per noi un problema non c’è di che stare tranquilli.
    Intanto però i giudici federali cominciano a mettere degli stop alle castronate di King Joffe Trump e del suo Jolly. La speaker della emittente americana che dava la notizia del reintegro di dipendenti licenziati in tronco da Musk, aveva quasi le lacrime agli occhi.
    La capisco, deve essere dura living in America sapendo che alla Chiesa Bianca siede quel Popò di cialtrone.

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