Forse qualcuno “non” se ne sarà accorto ma questo blog ha cambiato da qualche settimana l’immagine grafica. Sulla stessa compare una frase di una nota femminista.
Sarà anche un argomento futile che può trovare totale disinteresse, bene, me ne farò due ragioni. Sono quasi certa che chi ha visto la nuova immagine l’abbia messa in relazione con me. Ovvio sta sul mio blog, la “relazione” è evidente. Ma sono anche certa che dopo la prima impressione, qualcuno abbia pensato che io abbia voluto mettere un evidenza il fatto che sono una donna e con quella frase, chiaramente una “femminista”.
Che io abbia qui tenuto in modo particolare a trattare molti temi riguardanti i problemi delle donne, non c’è alcun dubbio, lo sanno tutti i frequentatori di questo spazio, pochi o tanti che siano (non faccio mai questioni di quantità, trovo molto più interessante la qualità), ma allo stesso modo, chi lo frequenta non può non riconoscere che questo blog tratta moltissimi temi al di la e al di fuori della “questione femminile”, anzi decisamente credo di poter affermare che qui si tratta in modo particolare di politica, nazionale e internazionale. La qualità degli articoli che trattano di questi temi può certamente essere messa in discussione, si può dire quello che si vuole e criticare e discutere, ma quello che credo non si possa dire é che questo blog non sia “vario”, non spazi su molti temi.
Perché dico questo? Perché ho notato che fra chi partecipa pochissimi hanno espresso valutazioni sulla nuova immagine che campeggia li in alto, come se la cosa non fosse rilevante o “insignificante”. Io non ci credo che lo sia. Credo, piuttosto, che alcuni lettori e commentatori (mi auguro pochi) abbiano pensato che io abbia voluto marcare “l’identità femminile” di questo blog e che abbia voluto circoscriverla dentro un “territorio” ben definito che è riconducibile alle “lotte femministe” e quindi io abbia voluto dare una sorta di “marchio di fabbrica” a questo spazio. Le etichette non mi piacciono in generale, quella di femminista poi non mi appartiene perché non mi sono mai considerata tale e però difendo le donne quando ritengo giusto farlo. E il femminismo è stato un movimento che ha aiutato le donne ad uscire da una posizione di subalternità, ma che ha contribuito a migliorare la società nel suo insieme. Anche se resta ancora molto da fare.
Posso sbagliarmi, naturale e magari si tratta semplicemente di indifferenza e nulla di più o di mie ubbie, ci sta.
Ma non vorrei che ci fosse dell’altro e che qualcuno (anche uno soltanto) abbia pensato che io abbia voluto mettere in evidenza alcuni aspetti a discapito di altri, per esempio, della serie: “se entrate qui sappiate che state parlando con una donna determinata a “lottare” per i diritti delle donne e che la “prospettiva” è questa e domina ogni tema trattato”.
Niente di più sbagliato, chi lo pensa è del tutto fuori strada.
Cambiare è sempre un rischio, ma è un rischio che dobbiamo correre per evolvere, progredire, non fermarci sui “risultati” ottenuti ma guardare avanti verso nuovi orizzonti. Vi sembra retorico? Banale? Pensatela come vi pare.
Quella frase non è mia, ma di una scrittrice e poetessa che è stata anche femminista e mi è piaciuta. Questo però non significa che io mi “batta” solo per le donne. Volevo confermarlo ad ogni buon conto, non si sa mai…
Spesso mi sono dovuta difendere da accuse ridicole di essere una che “odia gli uomini”, che ha una visione ristretta riguardo i rapporti tra i due sessi e che sarei “sessuofoba e bacchettona”…si, qualcuno lo ha messo nero su bianco e me lo ha postato, gentilmente indirizzato alla sottoscritta e queste “accuse” mi sono state fatte anche in passato più volte ma non gli ho mai dato alcuna importanza.
Bene, però ora colgo l’occasione per dire che si sbaglia chi (eventualmente) pensa che il solo fatto di parlare di femminicidi o soprusi o violenza o discriminazione delle donne, possa far credere anche lontanamente che io “odi gli uomini”. Ripeto si tratta di calunnia e questo non fa che confermare quanto di sbagliato ci sarebbe nel voler leggere quella frase che campeggia in home page, come una mia decisa presa di posizione, in qualche modo, “contro” gli uomini. (Ammesso e non concesso che qualcuno lo abbia pensato).
Sbagliato dal profondo e fuorviante e se qualcuno lo ha fatto si ricreda, io sono uguale a quella di prima, dove c’era il fiume coi cignotti e nessuna scritta “femminista”. E la nuova veste grafica è semplicemente un’evoluzione della precedente ma io non sono cambiata e non voglio affatto rappresentarmi in alcun modo che non sia semplicemente o complicatamente esattamente e sempre per quella che sono e che avete conosciuto fino a oggi.
PS:
Ringrazio per l’attenzione, magari mi sbaglio e ripeto, sono solo ubbie, ma ce l’avevo qui, sulla punta delle dita e se mi conoscete sapete che faccio molta difficoltà a tenermi dall’esprimere quello che penso.