Riarmiamoci e ripartite

Ci provo a capire qualche cosa sulle prossime piazze o piazzate italiane, quelle proposte dai giornalisti e quelle proposte dai politici. Quella di sabato prossimo a Roma sarà ufficialmente per l’Europa e la pace, lanciata da una proposta di Michele Serra. Ma chi ci sarà? i pacifisti a cinquestelle pare proprio di no. Loro si preparano per il 5 aprile, si vogliono distinguere da tutti. Bene, quindi il prossimo sarà un sabato italiano romano dove chi ci sarà senza bandiere dirà la sua su come gestire l’emergenza continua della italiana politica del tutti divisi spassionatamente.

Ho visto un pezzo della furiosa e appassionata (per finta) intervista del fratino Fazio al rivoluzionario Conte. L’uomo fa sul serio, oggi va a Bruxelles con 50 parlamentari in gita a manifestare contro la vonderlein, quella ragazzaccia inguardabile che parla di piani di riarmo. I grillini non ci stanno, vogliono la pace che si ottiene con la pace. La pace non si fa armandosi – dice Conte – ma mostrando volontà di pace. E ci si riempie la bocca, Conte di pace. Ma ha tutta l’aria di uno armato fino ai denti, ma solo di pacifismo, infuriato ma contro le armi che la vonderlein vorrebbe per riarmare l’Europa ora che Trump l’ha lasciata al proprio destino: nuda e cruda…

Invece il Pd sguidato dalla segretaria pacifista, vuole la difesa comune ma fatta per benino, con criterio, senza armi , cioè no, un po’ di armi le vuole ma poche, maledette, soprattutto e non subito ma col tempo. Prima riarmiamo lo stato sociale e poi pensiamo alle pistole, per quelle c’è tempo, perché tanta fretta? Abbastanza chiaro? No, decisamente, io non ho capito niente.

Insomma, le piazze fioccano e la confusione è tanta, così tanta che per capirci qualcosa bisogna fare uno schemino: chi sta con cosa e perché, a che piazza partecipa e se partecipa che cosa chiede?

Ma è semplice: tutti chiedono Pace in Europa e fuori, riarmati o disarmati e però intanto litigano di brutto. Riarmiamoci e ripartite.

Bambini!

4 commenti su “Riarmiamoci e ripartite”

  1. Giorgia Meloni propone di chiamare Defend EU il piano di investimenti per la sicurezza europea. A me pare una buona idea e sembra che sia piaciuta molti. Il nome delle cose può fare la differenza.
    Per esempio i 50 grillini sono diventati contini ma i loro conti li paghiamo sempre noi. Chissà quanto ci costerà questa trasferta. Ma perché non ci va Conte a fare da paciere? Con quella sbattola che si ritrova magari ce la fa a convincere Putin a deporre le armi, che la guerra è brutta e che non si fa, che si fa la pace e che deve mettere fiori (finti) nei cannoni?
    Oggi a Mosca hanno sperimentato cosa si prova a prendersi i droni in testa, non proprio un divertimento. Ma Zelensky ha ordinato il ritiro da Kursk e però la pace ancora ha una strada lunga davanti a sé.

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    • “e però la pace ancora ha una strada lunga davanti a sé”.
      Si, Mariagrazia, auguriamoci la più lunga possibile, così c’è speranza che con qualche drone in testa Mosca si ammansirà.
      Geniale poi la trovata della Meloni, cambiamo nome alle cose e le cose stesse cambieranno: intanto in inglese è più figo, e il popolo bue se la berrà. Se ce ne fosse bisogno, con questa sparata Giorgia ha sugellato la vacuità della sua politica, tutta apparenza ingannatrice, sostanza zero.
      In quanto a Kursk, è finita come quei maledetti putiniani avevano previsto, una inutile mattanza voluta dal duce Zelensky, con quale finalità poi? Punzecchiare Putin e renderlo più cattivo: aveva ragione Trump nel dirgli “stai giocando con la vita delle persone.
      R
      no aveva torto, Trump sta portando l’America al collasso, le borse sono tutte giù, lui che doveva combattere l’inflazione sta provocando già una recessione, ha minacciato il Canada con i dazi al 50%. E’ Putin che gioca con la vita delle persone da decenni compresi il quasi milione di soldati russi che ha mandato al massacro.
      Non mi auguro affatto che la guerra continui, mi auguro che questa follia finisca ma non come vogliono i due compari.
      Zelensky è un eroe e non un duce. A Kursk non c’è stata mattanza, Zelensky non ha giocato con le vite di nessuno come ha fatto Putin sinora.
      Meloni non gioca con le parole, ma le parole sono ciò che determina le cose e sono molto importanti, non sono affatto dettagli, sono fondamentali.
      Il popolo non è bue, quello che tu intendi per popolo bue sarebbe chi ha votato a destra? Mentre chi vota a sinistra è il popolo volpe?
      Con Schlein e Conte e Renzi? Disprezzare gli elettori quando non votano come noi è un esercizio meschino e serve solo a creare divisioni fra cittadini di uno stesso paese. Questo sarebbe il tuo “pacifismo”?
      PS: non mi sentirei quella che sono con nessun altro nome.

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  2. A me cara Mariagrazia quella della Meloni mi pare invece una colossale “minchiata semantica”, sai cosa cambia, non chiamiamolo “femminicidio” ma “transizione corporea”, guarda come suona bene, etereo, quasi soave.
    E intanto una muore con la testa sfondata a martellate o soffocata con un sacchetto di plastica.
    Il succo è che 850 miliardi andranno buttati in strumenti di morte e distruzione, questi invece chi li paga la Meloni & C. (C. sta per “Camerati”).

    Chissà cosa sperimenteranno domani gli ucraini, sembra di assistere ad una tragica gag di “Scemo & +Scemo” inutile dire che quello + Scemo (maiuscolo) di tutti è la UE, in cui le donne fanno la parte delle tigri assetate di sangue.
    Pensa te oggi mi toccherebbe dare ragione pure a Lenzini e al suo Vannacci, che al Parlamento Europeo ha irriso giustamente la “Bomberlayden”.

    https://www.youtube.com/watch?v=JXH0-Jet0hU

    Parentesi “queste coraggiose” quando c’è da affrontare le discussioni in parlamento “si danno” come Peppe er Pantera quando arriva “la Madama”, non per niente sono amiche per la pelle (un po’ cadente ).

    Questi non sanno di che parlano, non c’è un piano industriale, produttivo, economico e logistico, tutto affidato alle roboanti dichiarazioni per i gonzi che non hanno la minima idea di cosa voglia dire coordinare 27 eserciti, con una decina di sistemi d’arma differenti che non dialogano tra loro.
    Ma come si fa ad essere così superficiali e raffazzonati?
    Il nome delle cose può fare la differenza dici? Ma certo quando poi insieme alle armi cominceranno a chiamare le giovani generazioni ad immolarsi come le chiameranno questi burocrati d’accatto che sanno fare solo disastri?
    Non dirmelo lo so già, li chiameranno “Angeli” oppure con il sempiterno “Eroi”, dicevano lo stesso di quelli che si facevano il mazzo in ospedale durante la pandemia e adesso li prendono a pesci in faccia.
    Intento a morire ci andranno loro e per cosa? Ah sì la Democrazia, quella che ti chiedere di eleggere un branco di nazistoidi in Germania, di fascistizzare l’Italia e scegliere tra un rincoglionito e un criminale in America.
    Già vale la pena buttare nel cesso centinaia di miliardi, scommetto che una bella fetta verrà divisa in cagnotte tra i vari attori di questa squallida pochade.
    Mi creda Mariagrazia, è così che funziona, dappertutto.
    Ha ragione la Nuiland: “Fuck the UE”
    R
    Mi creda signor A59 Defend UE sarà un sistema di difesa e non di guerra, se, come dice il putiniano Vannacci, qualche europeo dovesse trovarsi un russo alla porta, non servirà andare a bussare da zio Trump, ma saremo indipendenti e però, ovviamente, si spera non si debba mai trovarsi nella situazione di usare l’esercito europeo che deve essere solo ed unicamente uno strumento di difesa e di deterrenza. Certo ci vorrà forse un decennio e nel frattempo nessuno spero debba trovarsi nella necessità di imbracciare le armi, ma Putin ha messo l’Europa davanti alla tragica realtà di un paese invaso da tre anni e Trump ci ha messo davanti alla realtà che gli Usa con lui sono oltre oceano e se ne infischierebbero delle “nostre beghe”. Le donne si sa non capiscono mai nulla per definizione, figuriamoci se non vengono definite “belliciste” queste che si trovano ad affrontare un passaggio epocale e così inquietante da non dormici la notte. Ma molti uomini sono con loro: la difesa è una necessità portata dalla insensata guerra di Putin e dall’altrettanto insensata defezione del boss americano.

    Definire femminicidio il reato è un passo avanti perché circoscrive una realtà purtroppo fin troppo amara e cioè che le donne sono ancora e sempre in pericolo e lo saranno fino a che ci saranno uomini che le considerano una loro proprietà. Certo bisogna partire dall’educazione, ma intanto chiamiamo col nome appropriato un reato di sopraffazione della donna che mina la sua sopravvivenza e che la vede soccombere per mano di delinquenti che ne pianificano la distruzione.
    PS: da quando mi dai del lei?

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