L’Europa non è mai stata così in subbuglio da quando Putin ha lanciato l’invasione in Ucraina. Si parla di riarmo e di esercito e di difesa comune. Finalmente, dopo tre anni di retorica caraccioliana e dei tanti vari apologeti filo russi italiani, anche in Italia il dibattito sul: che fare? sta emergendo anche se con molta difficoltà e tra gli sbadigli.
A destra si nicchia, a sinistra si schiantano tra le pretese pacifiste e quelle di mettere insieme il pranzo con la cena di accordi e convenienze meschine e improduttive.
Trump ha decisamente confermato la sua politica: filo russo fino al midollo per scelta e necessità e ci ha abbandonato completamente davanti alle minacce che incombono da tre anni ma che tanti non volevano vedere e che continuano imperterriti a non voler vedere.
La politica dello struzzo è andata avanti un triennio ed ora continua con modalità diverse ma continua. Macron ha parlato di pericolo gravissimo ed incombente che la Russia non si fermi all’Ucraina. Finalmente anche lui si risveglia dal letargo e assieme a Starmer, da poco arrivato a Downing street, sta valutando seriamente la necessità di fare fronte comune compatto e di lavorare per mettere in sicurezza il continente dopo il voltafaccia plateale dell’ex alleato. Alla buon’ora.
La Germania ci sta e Merz, il prossimo cancelliere pensa addirittura di scavalcare il vincolo sul debito, cosa che fino a un mese fa sarebbe sembrata eresia pura.
Ben svegliata Europa, ma a cinque minuti dalla mezzanotte ti devi dare da fare presto, ti rimane davvero un bit e poco più..
In Italia va in scena una pochade drammatica con la finta sinistra guidata da una ridicola e inadeguata Schlein che ha smesso di girare per gay pride e si è resa conto che deve dire qualcosa di sinistra, ma quello che le esce è la quintessenza della pochezza e dell’ipocrisia.
Mentre a destra Meloni fatica a tenere a bada il trumputiniano Salvini, sempre più convinto che la pace è vicina e non si accorge di quanto salame gli sia finito dal piatto sugli occhi e se ne compiace pure (il salame).
Meloni si deve barcamenare tra l’utile idiotismo del vicepremier e le sue reticenze a riconoscere in Trump il bullo che si è finalmente dimostrato chiaro e netto in questi giorni. Ma ce la farà. La faccio abbastanza intelligente da aver capito quanto il momento sia tragico e quanto occorra che lei stia coi due che guidano, al momento, il risveglio dell’orgoglio europeo, quello che finora non ci è mai stato e che è diventato indispensabile per far fronte a questa emergenza. Almeno lo spero. Mai come ora, credo, la pace in Europa è compromessa dalle mire di Putin e dalla rossezza e megalomania del bullo pregiudicato che ha in mano i destini del mondo.
Forse sono un po’ più di cinque minuti, forse, come ha “predicato” a lungo qui sopra Romolo Piccinini, l’Europa sta per diventare “grande” e il motto MEG (make Europe great) sarà stampato sulle bandiere. L’Europa che si pone come baluardo delle libertà fondamentali, prima fra tutte quella di vivere in pace, per quanto sembri paradossale col “passato” che si ritrova.
“We are very thankful that we are not alone.
And these are not just words. We feel it.
It’s very important you [sent] a strong signal to Ukrainian people, to Ukrainian warriors, to civilians, to all our families.”
Siamo molto grati di vedere che non siamo soli e non sono solo parole, lo sentiamo. E’ importante il messaggio che avete mandato agli ucraini, ai soldati, ai civili e alle nostre famiglie”.
Così Zelensky poco fa al suo arrivo alla riunione d’emergenza a Bruxelles.
And it’s great that we are not alone. E bello che non siamo soli!
Trump roditi!
Non solo tutti i paesi europei non sono d’accordo fra loro, ma all’interno dei paesi stessi le forze politiche si azzuffano reciprocamente.
Il grosso vantaggio delle dittature e delle para dittature, tipo gli USA di Trump, è che c’è uno che decide e gli altri si attaccano.
Comunque tutto si può fare, ma con calma, perché il solito circo a cui siamo abituati, ormai non solo in Italia, fa solo gongolare il gordo del Cremlino.
A proposito, non penso che saremo attaccati dalla Russia, almeno noi del (ormai) ex patto atlantico. Però ci sono ormai troppe nazioni che un tempo erano nell’area sovietica e che adesso difficilmente rinuncerebbero alla visione occidentale della vita. Pensiamo alla Polonia, che i russi non li vuole nemmeno sentire nominare. Queste nazioni potrebbero ricevere le attenzioni di Mosca e per noi sarebbe comunque un problema ben più grosso di quello ucraino.
Poi c’è la Moldavia che è un’Ucraina in miniatura, con una parte filo russa e pericolosamente confinante con l’Ucraina stessa. Se è spacciata l’Ucraina direi che è spacciata anche la Moldavia.
Poi c’è la Finlandia, non più neutrale, ma il cui cambiamento ha un po’ infastidito Putin. Tra l’altro anche in Finlandia ci fu qualcosa di simile all’Ucraina nel ‘900.
Insomma, anche Babbo Natale proprio tranquillo non deve stare: il prossimo Natale spero di non dover scrivere la letterina in cirillico.
R
Mauro, lei riesce sempre a sdrammatizzare, è un dono. Lo spero e lo speriamo tutti, credo. Ma, ha detto bene, ci sono molti paesi che vedono materializzarsi questa possibilità sempre più da vicino. E poi c’è anche da dire che non serve invadere materialmente, anche solo la paura e l’ansia e le conseguenze che l’invasione hanno provocato un po’ in tutta Europa, non sono poco. Basti vedere l’attacco al nostro Presidente della Repubblica per rendersi conto di quanto sia labile il confine tra pace e guerra.
Che fare? Un bel dibattito, risposta da parte UE:
“E se facessimo l’ennesima minchiata?”
“Tipo?”
“Tipo dire che servono 800 miliardi per andare in guerra”.
“Sì dai, bello!”
Macron ha parlato! E ‘sti caxxi! Ma davero? (Una v sola alla “garbatellara”)
Alla buon’ora, c’è Stramber, ci facciamo dettare la linea politica (demenziale), da uno che nemmeno fa parte della UE, ma perché non chiederlo anche a Erdogan a questo punto? Sempre un Nato è.
E quell’altro gran pezzo di Merz? Perbacco, deroga perfino al debito e all’inflazione, siamo alla blasfemia teutonica.
E sì, bisogna far presto, mancano 5 minuti a mezzanotte e il carrarmato potrebbe ritrasformarsi in una zucca (vuota), i guerrieri armati di tutto punto in ratti e pantegane, temo non servirebbe nemmeno perdere uno stivale anfibio.
E su tutti? Ma naturalmente “lei”, sempre e solo “lei”, un mix tra Bertha von Suttner e Madre Tersa di Calcutta, con una spruzzata di Marie Curie e un pizzico di Levi Montalcini.
“Lei” come ogni brava “Miss” che si rispetti porterà la pace nel mondo.
Ricordo ai meno attenti che sempre “lei” sentenziò:
“Scommettiamo sulla vittoria dell’Ucraina”.
“Scommettiamo”…
Chiunque pensi che Putin attaccherà l’Europa (per farne che? Non si sa), solo perché le oche dell’Eliseo starnazzano, ha davvero una fantasia sfrenata degna del noto Barone, ma se invece di andare dietro a ogni stormir di fronda, si mettesse seriamente ad analizzare i costi, la logistica, le tempistiche, il mantenimento di un invasione europea e al contempo un’analisi sulla la produzione per l’approvvigionamento bellico, il coordinamento militare, le diverse esigenze dovute a sistemi che non dialogano tra loro, forse (dico forse), riconsidererebbe le fanfaronate di galletti e mangia-crauti orchestrate dalla perfida Albione.
Insomma siamo al solito “Armiamoci e partite”.
R
mi spiace A59 il tuo ps è sparito a causa del mio gomito malato. Sul resto: che forza ragazzi, perché non vai tu a arringare a Bruxelles quei poveri di spirito? Tu ne hai di riserva anche per loro. Mi ricordi Lastrico. (Fisicamente Lastrico è un Superfigo, tu, non so…)
Mauro, ho paura che a certe affermazioni, a forza di sentirle ripetere, rischiamo di crederci.
L’unità europea non credo si farà mai. Sarebbe il primo caso al mondo in cui un certo numero di nazioni sovrane decidono di rinunciare alla sovranità per mettersi in comune. Facendo un pochino di benchmarking mi pare che non sia mai successo nel passato. Le uniche fusioni sono avvenute in maniera violenta, come gli USA nati dalla guerra di indipendenza, che poi sono ricaduti nella guerra di secessione. O come l’Italia, nata dalla conquista militare da parte dei piemontesi.
Unico tentativo di fusione pacifica che ricordo, la Repubblica Araba Unita, è fallito.
Abbondano, invece, i casi di scioglimento di nazioni “federali” in senso lato, come la Iugoslavia e la stessa URSS.
D’altra parte, non è detto che grande sia bello, e che sia giocoforza unirsi. Ci sono tante piccole nazioni indipendenti che prosperano, sono rispettate, e nessuno le minaccia. La Svizzera, ma non solo.
La Russia non si fermerà all’Ucraina? Sono pronto a scommettere che la Russia non occuperebbe mai l’Ucraina, neanche se vincesse su tutta la linea; per cui il dopo non ha senso chiedercelo.
La Russia non aveva nessuna voglia di invadere l’Ucraina se non ci fosse stato il problema dell’adesione alla NATO.
Al massimo cercherebbe di farsela amica o satellite, come la Bielorussia, o come il Canada con gli USA; ma Putin non è così stupido da portarsi i nemici in casa.
Scommetto che la Russia non vede l’ora di riprendere a commerciare con l’Europa, e sarebbe stupido aggredire i suoi migliori partner commerciali che la stavano arricchendo. Siamo le sue galline dalle uova d’oro.
L’ Europa oggi non ha nemici. Stiamo giocando al “deserto dei tartari”.
Chi è allora che agita in malafede questi spettri campati in aria? I fabbricanti d’armi? Francamente non riesco a immaginare da dove nascano queste assurdità, e a chi facciano gioco. Sono troppo stupide per trovarci una logica e uno scopo.
R
Lenzini, Ancora un’altra sequela di blandizie così verso un dittatore che sta disastrando tutti gli equilibri perseguiti in ottanta anni, non la passo dopo questa. Oltretutto scrive corbellerie: la Russia ha già occupato e sta occupando l’Ucraina da tre anni!
La UE ha dimostrato ieri di poter ritrovarsi a concordare su cose importanti e basilari come la difesa comune e le strategie per controbattere la prepotenza russa ora aiutata dalla prepotenza di Trump. Lei sbaglia.
La Russia non ha invaso l’Ucraina.
Ha invaso solo i territori russofoni del Donbass e non ha nessuna intenzione di andare oltre.
Gli ucraini dell’ovest la guerra l’hanno vista in televisione.
E, probabilmente, se dovesse essere una condizione per raggiungere la pace, non annetterà neanche il Donbass, e si accontenterà che siano indipendenti dall’Ucraina.
Accetto scommesse.
R
scommettere su una tragedia? se lo scordi! La Russia ha invaso l’Ucraina che sarebbe russa se gli ucraini non avessero resistito. Dopo tre giorni dall’invasione Putin avrebbe fatto fuori Zelensky e messo al suo posto un fantoccio a fare quello che voleva lui e l’invasione sarebbe stata completa. Invece dopo tre anni ha preso “solo” il 20 % del territorio facendo vittime a centinaia di migliaia e disastrando un paese e mettendo a soqquadro un continente. E ora con l’aiuto dell’antiamericano vorrebbe fare la festa della vittoria…
Il suo filo putinismo non solo è smaccato ma è davvero spudorato. O forse non sa quello che dice. Oltrepassare il confine con l’esercito tecnicamente significa invadere non fare una passeggiata in centro.
“Durante i lavori del Consiglio europeo, Giorgia Meloni ha chiesto di inserire nelle conclusioni una frase per lodare gli sforzi di Trump per raggiungere la pace. Dichiarazione che non è stata inserita nel documento finale.”
Bene hanno fatto. Male Meloni a proporlo. Ma che sforzi avrebbe fatto il bullo? quello di ingraziarsi il russo?
Gli sforzi li fa per fare i suoi interessi privati). Gli americani si stanno in gran parte pentendo di averlo eletto, tanti fra questi quelli cacciati dalle amministrazioni pubbliche con un calcio nel sedere dal miliardario pazzo ridens.
Se Meloni insiste con questa strategia pseudo atlantista, perderà molti punti e molto consenso: staccati Meloni da quelli in maniera chiara e forte! Non serve mandarli a…ma neppure lodarli per il male che fanno all’America e la mondo.
Invece qui ha detto bene
“Cosa vuol dire difesa? «Non solo riarmo», ha fatto notare la premier Giorgia Meloni ai suoi omologhi riuniti al Consiglio Ue straordinario indetto ieri con cui gli Stati membri hanno approvato il piano di riarmo da 800 miliardi proposto dalla Commissione. Citata da Marco Galluzzo sul Corriere della Sera, il capo del governo afferma di essersi «permessa di segnalare che il concetto di difesa sia un tantino diverso dal semplice nome dato al progetto di oggi, non dobbiamo solo parlare di riarmo, dobbiamo parlare di materie prime, di infrastrutture critiche, di cybersicurezza, la nostra autonomia strategica, i settori dove investire riguardano una serie molto ampia di domini».”
“Sulla base del fatto che la Russia sta assolutamente “martellando” l’Ucraina sul campo di battaglia in questo momento, sto seriamente prendendo in considerazione sanzioni bancarie su larga scala e dazi sulla Russia fino a quando non verrà raggiunto un cessate il fuoco e un ACCORDO DI RISOLUZIONE FINALE SULLA PACE”. Lo scrive Donald Trump su Truth. “Russia e Ucraina, sedetevi al tavolo subito, prima che sia troppo tardi.”
sarà schizofrenico? gli serve subito uno bravo, ma veramente bravo. Temo che la pace trumpiana sia un grosso fake. Ma cosa pensava che Putin si fermasse perché lui gli ha fatto gli occhi dolci? Ma già, io che ne capisco? Ormai per sapere cosa ci toccherà domani non mi resta che affidarmi ai tarocchi…