Un destino incerto

Terzo anno di guerra in Ucraina. A me sembra passato in un attimo questo tempo, agli ucraini deve sembrare infinito. O forse no. Quel giorno di tre anni fa, mi sembrava fosse iniziata una guerra infinita e che sarebbe stata una tragedia. L’ho pensato, subito: non poteva essere una cosa che si risolveva presto. E infatti non sembra risolversi neppure ora che sono iniziate le grandi manovre per arrivare ad una fine possibile. Ma il voltafaccia di Trump nella questione è orribile. Mostruoso, inconcepibile. Gli Usa non sono più dalla parte degli ucraini ma stanno dalla parte dell’aggressore, la Russia di Putin. In questi tre anni ne abbiamo viste e sentite tante. Abbiamo visto la spicciola politica italiana dividersi sugli aiuti, abbiamo visto la propaganda russa diffondere menzogne plateali eppure queste lampanti bugie hanno trovato molto spazio ovunque e sono andate girando e ad inquinare e a fomentare divisioni e sconcerto e a portare ancora maggiore inquietudine. I destini degli ucraini sono incrociati con quelli di tutti noi europei che abbiamo avuto la sensazione di vivere in un incubo che poteva materializzarsi sotto i nostri occhi: il ritorno di una guerra globale dopo ottanta anni di pace.

Oggi a Kiev ci sono leader mondiali a commemorare i morti e a sottolineare la vicinanza di molti paesi nonostante le trattative per la definizione di una possibile pace vadano avanti tra Usa e Russia e lascino fuori l’Ucraina come una pezzente alla porta.

““Three years of resistance. Three years of gratitude. Three years of absolute heroism of Ukrainians. I am proud of Ukraine!”

“Tre anni di resistenza, tre anni di gratitudine. Tre anni di eroismo assoluto degli ucraini. Sono orgoglioso dell’Ucraina”

Questo è il messaggio dii Zelensky che in questi giorni è stato in trincea a parare i colpi della amministrazione Usa. Le parole di Trump nei suoi confronti, quel “dittatore” indirizzato a lui e le minacce del presidente nei suoi riguardi e il conto salato che ha presentato, devono essere state altre “bombe” che gli sono scoppiate in mano. Ha detto che è pronto a dimettersi se questo serve per far si che il paese possa entrare nella Nato e che intende mantenere buoni rapporti con gli Usa, nonostante tutto.

Trump lo ha letteralmente messo al muro ma lui non perde quel filo di speranza che ancora lo tiene ancorato al suo posto mentre intorno tutto sembra infrangersi contro dei muri altissimi e invalicabili.

Non sappiamo come questa guerra potrà finire, non sappiamo cosa abbia in mente Trump. Quello che sembra essere più probabile è una vittoria dei russi e una resa totale degli ucraini, forzata dalla protervia dell’americano. Ma forse non sarà cosi. Forse c’è ancora speranza che ci sia finalmente unione vera e forte tra i leader europei e non solo e che trovino quel coraggio che uno se non ha non si può dare. ma a volte è necessario buttare davvero il cuore oltre l’ostacolo ed agire senza paura perché il destino degli ucraini é legato a doppio filo con quello di tutti gli europei. Di tutti noi. Abbandonare l’Ucraina significa abbandonare ad un destino incerto tutti noi e lasciare che la prepotenza e l’arroganza abbiano la meglio con conseguenze inimmaginabili.

https://www.open.online/2025/02/24/ucraina-russia-von-der-leyen-zelensky-video

12 commenti su “Un destino incerto”

  1. Prendiamo atto che la moribonda Ue e i leader europei delegittimati dal popolo nonché la Meloni (e Mariagrazia), parteggiano per il prosieguo della guerra, non più filo alla vittoria dell’Ucraina, come si sosteneva in precedenza, ma per “una pace che non premi Putin” o, ciò che è lo stesso, per “una pace che premi Zelensky”, ripeto, Zelensy, non certo il popolo ucraino, che di questa guerra non ne può più: il sociologo ucraino Volodymyr Ishehenko rivela di giovani prelevati per strada con la forza in minibus e spediti senza formazione a morire. Una generazione perduta.
    Non sono bastati tre anni di guerra disastrosi per l’Ucraina, tre anni di inganni e di mistificazione della realtà; non un milione tra morti e feriti in entrambi i campi, non alcuni milioni di profughi ucraini; non è bastato aver perso il 20 del territorio, non è bastata una nazione messa in ginocchio economicamente, non un futuro compromesso per lo sterminio delle generazioni più giovani; non sono bastati i miliardi buttati in armi, un paese dalla democrazia già labile mutato in autocrazia feroce, non è bastato che il vecchio continente, ex culla di civiltà, abbia rinunciato da subito al ruolo pacificatore che aveva scelto alle origini, che si sia impoverito e che tutti i suoi leader siano stati sonoramente bocciati nelle consultazioni elettorali. Ancora questi disastri non bastano, si boicotta il tentativo di porre fine alla guerra pur di non ammettere di aver fallito, nel tentativo della politica di salvare la faccia, già perduta.
    Così si assiste a penosi tentativi di contrastare il tentativo di pace di Trump con l’emissione di nuovi aiuti in armi o alla delibera di nuove sanzioni contro la Russia contrastando paradossalmente la possibilità di un disgelo tra Europa e Russia, come ragione e lo stesso cattivissimo Trump vorrebbero. E che dire dello scambio proposto da Zelensky tra la sua poltrona e l’entrata dell’Ucraina nelle Nato? Ma davvero crede di valere ancora tanto da indurre la Russia a rinunciare alla causa prima per cui ha mosso guerra? E davvero crede ancora nella Nato, un’organizzazione anacronistica destinata a scomparire?
    R
    mi verrebbe da chiedere se davvero credi a tutto quello che scrivi, ma non lo faccio, conosco la risposta.

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    • Vedo che te la cavi bene nelle (non)risposte, un altro piccolo sforzo e scriverai solo: ibidem
      R
      beh, sempre meglio che litigare. Abbiamo posizioni troppo distanti, qualsiasi risposta sarebbe considerata da te come il frutto della propaganda atlantista/ melonista…alla meglio.

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  2. Dunque, si spera che la mattanza di ucraini e russi continui, questo nonostante che per bocca del suo leader sedotto e abbondonato, il mondo abbia appreso da lui quello che già sapeva:
    “Non abbiamo la forza di riconquistare tutti i territori occupati dalla Russia”.
    E lo ha detto prima che si insediasse Trump, il 19 dicembre scorso.
    In realtà questa forza non l’ha mai avuta, ammetterlo sarebbe già un passo avanti verso la verità, ma quella strada disfattista è da putiniani, non si deve percorrere.
    E così all’ONU, i due paesi che si sono fronteggiati per 3 anni, uno per procura e l’altro in modo diretto, hanno votato congiuntamente, spaccando l’asse occidentale della Santa Alleanza Bombarola, “contro” l’integrità territoriale dell’Ucraina.

    Zelensky non aveva capito che alla fine gli avrebbero presentato il conto e siccome adesso c’è una nuova gestione, non solo non si fa più credito, ma le consumazioni si pagano e salato pure, anche quelle degli anni precedenti.
    Da quando gli USA hanno smesso di foraggiare, come da sempre succede nella loro storia bellica, quello che rimane dell’esercito ucraino riesce solo a morie e arretrare, arretrare e morie, rimpiazzato con estrema difficoltà da coscritti arruolati a forza, male addestrati e male equipaggiati e spediti a fronte a fare i bersagli per i droni e i carrarmati russi.
    Quanto alle bugie, beh credere ai contendenti in tempo di guerra mi pare ingenuo, Zelensky qualche mese fa andava dicendo che i russi subivano perdite 10 volte superiori alle sue, una menzogna, raccontata per nascondere i fallimenti.
    I vari Rutte, Kallas, Bomberlayen, cianciano di sostegni militari ma gli arsenali della UE hanno come Baloo, lo stretto indispensabile, per non sguarnire i loro eserciti.
    Per produrre nuovi cannoni e munizioni ci vogliono tanti soldi e tanto tempo, i soldi non ci sono e il tempo manca, il duo Trump-Putin viaggia a velocità decupla rispetto alle farragginose e sgangherate riunioni di una UE che deve riunire 28 paesi e chissà quale significativo apporto potranno mai dare Cipro, Malta, Lussemburgo, che vivono di turismo ed evasione fiscale.

    Ma perbacco ne va della dignità, c’è un aggressore, come in Iraq, Serbia, Afghanistan, Siria, Libia, Kurdistan, Palestina e c’è un aggredito, bisogna fare di tutto perché un paese Extraeuropeo e fuori dalla Nato come il Turkmenistan o la Nuova Papuasia, respinga il bieco invasore come è successo in Iraq, Serbia, Afghanistan, Siria, Libia, Kurdistan, Palestina, beh in Palestina non ancora prima devono evacuarli tutti.

    Per fortuna a breve questa tragica farsa, terminerà, con buona pace di tutti i bellicisti che vedono come simbolo solo e soltanto l’Ucraina, ma tacciono colpevolmente sul resto del mondo che può essere messo a ferro e fuoco a piacimento, l’Ipocrisia europea che mistifica e millanta adesso è a un bivio deve scegliere se lasciare andare l’Ucraina oppure continuare a svenarsi per sostenere questa impresa fallita, ben sapendo che si tirerà in casa la rivolta sociale di chi non capisce per quale motivo, si debba investire in armi e non in sanità, scuola e lavoro.
    Ma non ho dubbi su cosa sceglierà quel consesso di 28 somari, l’autolesionismo è la loro specialità.
    Chioso da ultimo dicendo che abbandonare l’Ucraina non significa affatto abbandonare ad un destino incerto tutti noi, la protervia e l’arroganza le abbiamo sostenute e le sosteniamo ad esempio in Israele, dove della sorte di milioni di persone abbiamo dimostrato di fregarcene e alla grande, meno retorica e più pragmatismo non guasterebbe, l’Ucraina è andata, sconfitta, battuta, la UE ha perso, Gli USA e la Russia no, sarebbe ora di prenderne atto.
    Sembra il parente in ospedale che, al chirurgo che gli spiega che il paziente vive solo grazie ai macchinari, domanda: “Dottore si salverà?”
    R
    Zeòensky non contende nulla, difende il suo territorio da una sfrontata aggressione. Il conto gli ucraini lo pagheranno per generazioni e questo grazie alla “generosità” del dittatore che facendosi beffe de mondo è andato attraversato il confine bombardato, massacrato, stuprato, violentato, torturato, deportato, uomini, donne e bambini. Il conto a lui lo presenterà solo Chi di dovere quando arriverà il suo momento, quello che arriva per tutti.
    Non si tratta di tragica farsa ma di vera e proprio tragedia che ha comportato e comporta enorme sofferenza e pone in serio pericolo la stabilità della pace in Europa. Le istituzioni europee non potevano che intervenire portando aiuto e solidarietà alle vittime di questa tragedia.
    “Noi” non sosteniamo l’arroganza e la protervia, quella si sostiene e manifesta da sé dovunque ci sia chi pensa di dirimere le questioni con la guerra e di impossessarsi di territori altrui. Nessuno se ne “frega alla grande”, almeno tra chi frequenta questo blog (credo di poterlo sostenere dopo anni di conoscenza se pur virtuale) ma lo affermo con certezza matematica per quanto riguarda chi lo conduce, di altre tragedie in corso, continuare da parte tua a sostenere questa fantasmagorica balla è pura “retorica bellicista” d’accatto.
    Come è una balla colossale sostenere che io vorrei che continuasse la guerra. Retorica d’accatto anche questa e scortesia da parte tua visto che scrivi su un blog che ti ospita e visto che sono io “l’autore” del post.
    Io spero che finisca salvando la dignità di un popolo che ha resistito per tre anni e che ora non deve essere schiacciato dall’arroganza e la protervia di due che se ne fregano di tutto tranne che dei loro bassi interessi, qualunque essi siano!

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    • A59, questa volta condivido tutto, e lo dico volentieri, dimostrando che io non sono manicheo e apprezzo le buone idee da qualunque parte vengano.

      Una domanda che faccio anche a lei, di cui non ho trovato risposta.
      Ma se prima, con Biden, gli europei si erano piegati agli ordini degli americani sacrificando gli interessi dei propri popoli (sanzioni, chiusura dei gasdotti ecc…), perché, ora che gli americani hanno cambiato strategia, continuano ad andare avanti come se non fosse cambiato niente? A chi stanno ubbidendo ora?

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  3. Si vende già la pelle dell’orso…
    “Vladimir Putin on Monday evening offered to sell Russia’s rare earth minerals to American companies, including those in Russian-occupied Ukraine, further underscoring his message to Donald Trump that there’s profit to be made in Russia.

    “….ci sono buoni affari da fare in Russia…”
    I due amiconi stanno già contrattando, nel frattempo Putin continua a bombardare Kiev coi droni e afferma che non ci sarà mai pace se non alle sue condizioni.
    Troverà mille cavilli e altrettanti cavalli da mettere davanti a Trump prima di firmare.
    Ma questo esalta molto i putiniani, lo vedono come Popeye, l’uomo che non deve chiedere mai o il maschio alpha…lo ammirano perché i vincitori fanno sempre questo effetto. Trump e Putin insieme fanno una forza vincente. Il potere li inebria e vale molto di più di qualsiasi altra cosa. Hanno un “ufficio” che si tengono stretto e lo usano per farsi gli affari propri: il primo perché da 25 anni si auto vota mantenendo la poltrona attaccata al sedere con la forza…della convinzione brutale, l’altro perché unto dal Signore, scampato al pericolo e rieletto a furor di …quattrini di Elon e balle stratosferiche .
    Macron ha visto Trump e si sono scambiati effusioni da leader, mancava solo che andassero a…cena assieme. Ma Macron è stato implacabile: ennò caro, non mi freghi con le smancerie, devi difendere gli ucraini…boh, l’altro ha abbozzato per non fare il difficile ma se ne fregherà alla grande e alla francese.
    Macron ha parlato in francese davanti ai giornalisti, Meloni avrebbe parlato inglese impeccabilmente.

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  4. Ma abbi pazienza Mariagrazia, ti pare che io abbia “intitolato il mio post a qualcuno o a te in particolare?
    Chi di dovere non esiste (per me) e se per caso esistesse si dovrebbe vergognare per come sta andando il mondo che ha creato e per come lo ha popolato, beati gli ultimi?
    Una barzelletta, i primi, i ricchi, i potenti hanno sempre ragione, gli ultimi sono invisibili e quando si vedono danno fastidio.
    Se avessi voluto rivolgermi a te avrei iniziato con il Cara Mariagrazia di prammatica, la retorica d’accatto come la chiami tu è certificata dalle posizioni della UE, che oltre a dire guerra, guerra, guerra, non sa fare.

    Con tutto il rispetto, ma tu c’entri zero con queste considerazioni, quello che speri non è quello che sta avvenendo.

    https://infosannio.com/2025/02/25/trump-putin-la-ue-non-capisce-piu-qual-e-il-suo-posto-nel-mondo/

    PS: Quella del “non prenderla sul personale” proprio non sfonda… vabbè me ne farò una ragione.
    R
    ma abbi pazienza tu A59, se tu scrivi le retorica etc.etc.la soddisfazione perché continua la guerra…ti riferisci a parole che scrivo io, le ripeti…sono io quella che scrive i post in home, anche se non ti rivolgi a me si capisce con chi parli, quanti commenti hai letto che dicono le cose che tu imputi a un generico “chissachi”, “voi” noi loro essi?
    Tu scrivi in riposta al mio post e non è impersonale quello che scrivi, contesti quello che scrivo (e lo fai anche adesso). Se ti dispiace che ti risponda, metti una postilla: i miei commenti devono andare senza risposta della Blogmaster…ma non funziona così.

    Ti pare che nel blog di Mariagrazia Gazzato io c’entri zero? IO sono la colf del blog? spazzo il pavimento e c’entro zero?
    La prendo sul personale? ma tu non sei quello che dice che non se la prende mai? Francamente non ti capisco.
    Senza il “cara Mariagrazia” io qui c’entrerei zero? Mi hai dato una notizia.
    Dunque il cara Mariagrazia era “strettamente personale”? io sono la Blogmaster per caso? Senza quella formula io devo passare i tuoi post senza rispondere? E dove sta scritto?
    Caro A59 io qui c’entro, sempre e comunque, fattene una ragione.
    PS: Non so decidere tra l’A59 che intesta i post con “cara Mariagrazia” e quello che non li intesta ma ripete i concetti di Mariagrazia e li contesta.., quale preferisco…ci devo pensare.

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  5. Tanto per riaffermare quanto sia incerto il destino di questa guerra , che molti si affrettano a vedere già chiusa per opera del mago Trump, ecco cosa dice Putin circa l’affermazione di Trump che Putin sarebbe contento di vedere forze di peacekeeping in Ucraina:
    Gli risponde in russo stretto: buhhh, ma quando mai?
    https://www.theguardian.com/world/2025/feb/25/kremlin-disputes-trump-claim-russia-would-accept-peacekeeping-troops-in-ukraine
    per dire: siamo davvero a cavallo dell’asino!

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  6. “Cara Mariagrazia”, provo a chiarire ulteriormente, tu hai scritto il tema, io ho commentato con delle considerazioni di carattere generale e geopolitico.
    Se avessi voluto puntare l’indice additando le tue opinioni lo avrei fatto, come mio costume.
    Io contesto le posizioni belliciste da sempre e in questo caso visto che tu più che sparare lettere su un blog non puoi fare, i destinatari sono quelli che “contano”, se tu sei allineata su quelle posizioni puoi anche sentirti investita dalla critica, ma questa volta non era mia intenzione tirarti in gioco, più volte hai ribadito che le risposte vanno indirizzate quando le riguardano a chi scrive, se non l’ho fatto un motivo c’è.
    Ma che c’entrano poi la Colf del Blog e amenità varie, sono interdetto e a ragion veduta.
    Ma poi cosa dovrei prendere? Mah, stavolta ci rinuncio.

    PS:

    “In un’intervista a Linkiesta, il primo responsabile della sicurezza europea spiega che «gli Stati membri devono essere pronti per le contingenze militari più estreme» e che bisogna «aumentare la nostra preparazione e resilienza il prima possibile»”

    A casa mia significa: Dunque, si spera che la mattanza di ucraini e russi continui…

    24 Febbraio 2025: L’appello di 118 Ong: “L’Europa sospenda l’accordo commerciale con Israele”. La richiesta alla Commissione europea visto che le violazioni israeliane contraddicono l’articolo 2 dell’intesa che da 25 anni regola i rapporti bilaterali.

    A casa mia significa: la protervia e l’arroganza le abbiamo sostenute e le sosteniamo ad esempio in Israele, dove della sorte di milioni di persone abbiamo dimostrato di fregarcene e alla grande (“abbiamo”, plurale maiestatis).

    E’ più chiaro adesso? Mi sa di no, la BM “mi spiega che penso e bevimm’ò cafè” .
    R
    co’ a ricetta de Ciccirinella? ok, but first break the glass.
    La B.M. dice che secondo lei non hai capito (ancora, not yet) e che preferisce l’A59 con “l’intestazione” perché la BM…quella, se vuole si sta zitta e se non vuole parla. Understand? With or without.

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    • !Chioso da ultimo dicendo che abbandonare l’Ucraina non significa affatto abbandonare ad un destino incerto tutti noi, la protervia e l’arroganza le abbiamo sostenute e le sosteniamo ad esempio in Israele, dove della sorte di milioni di persone abbiamo dimostrato di fregarcene e alla grande, meno retorica e più pragmatismo non guasterebbe, l’Ucraina è andata, sconfitta, battuta, la UE ha perso, Gli USA e la Russia no, sarebbe ora di prenderne atto”.

      Destino incerto è il titolo di questo post.
      Ma l’amico A59 sostiene che la sua filippica sui “bellicisti” non mi riguarda perciò ho fatto male a rispondere.
      Io non c’entro, dice, A59 scrive qui per parlare al mondo e si prende il riferimento e il contenuto de mio post per arringare una platea dove io ho l’unico “compito” di fare click e passare il suo “discorso” senza interagire.

      Bene, A59, insisti ancora che io non c’entro e protesti perché l’ho presa “sul personale”?
      Certo che la prendo sul personale, abbiamo “dialogato” altrove per anni e per mesi qui “sul personale” e ora di colpo dovrei astenermi dal farlo? Fornirti un pulpito gratis dove col mio consenso sparacchi a raffica contro tutti e tutto quello che ti pare, citando il titolo del mio post e in generale ribadendo le tue idee che sono l’opposto delle mie ( e usando le stesse parole del mio post per farlo) ma io non dovrei replicare a tono esprimendo ancora le mie idee? Solo perché il tuo speech non è preceduto da “cara Mariagrazia” non avrei, secondo te il “diritto” di replica?
      Scusa, la tua mi pare una pretesa assurda e irragionevole.

      Mentre il tuo omonimo protesta perché non rispondo tu protesti perché lo faccio?
      Protesti anche solo perché rispondo? Anche tu?

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  7. Cara Mariagrazia, ma… Ancora tu? Ma non dovevamo non parlarne più?
    Devo dire che questa nuova diatriba mi fa sorridere per i toni che utilizzi.
    Vabbè, come altri in Italia e nel mondo: “QUEST BLOG E’ MIO!”

    Ma chi lo nega, chi lo disconosce, ma quando mai è stato messo in discussione?
    E a proposito “dell’Ucraina abbandonata al suo destino” la propaganda subliminale ha fatto il suo dovere, 7 settembre 2024:

    Ormai la “sovrapposizione” è quasi completa.
    Quanto all’interazione non ricordo di aver scritto che non è contemplata, solo che il mio post era generico e non rivolto direttamente a te.
    E se c’è una cosa di cui ho timore (paura sarebbe troppo), è proprio il confronto e il giudizio, con chiunque.
    Mi pare proprio la classica tempesta in un bicchier d’acqua.

    https://www.alessandropellizzari.com/wp-content/uploads/2024/09/0347598b-8fb2-4f89-92c3-0a3ff9bd3584.jpg
    R
    si, può darsi che tu abbia ragione, ma condurre un blog anche se “piccolo”, non è sempre facile in tutti i momenti della vita.
    In certi mi pare più “difficile” ma passa.

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