Mi perdoneranno i miei (pazienti 30 lettori) se ho un tema che ricorre in questi giorni, ma è la cronaca degli sviluppi della cosiddetta “pace” in terra ucraina, quello che più attira la mia attenzione.
Insomma, come previsto (largamente) Mr.Trump impazza e la sua presunta “pace” sembra davvero più una guerra di nervi tra lui e il presidente Zelensky.
La pace in 24 ore, questo è lo slogan col quale Trump ha martellato da quando è tornato solo in odore di presidenza. Ma quale? Ma come? Il presidente non lo ha mai detto. Ma, scusate se è poco, che fosse la pace del calcio…Balilla, non avevo alcun dubbio. La sua presidenza ha questa impronta: il calco del sul piede destro numero 48 che si materializza un po’ ovunque dove lui punta il suo dito grassoccio.
E’ la politica del calcio nel sedere a chi non si adatta, non si piega e anche lo facesse, in generale, non gli “serve”. Banale fin che si vuole, ma purtroppo e senza mezzi o trequarti termini, una politica che gli calza a pennello anche senza calzante.
Si fa presto a dire pace. Si caccia il personaggio scomodo e si dice all’invasore: accomodati, prego! Lui (Trump) si prende e sgraffigna quello che gli serve e agli ucraini lasciamo la legittima o forse neppure quella. Così imparano a votare i non filorussi. E fine della fiaba.
L’Europa può rigirarsi nel letto la notte intera ma l’incubo peggiore sta per materializzarsi. Con Trump in quel di Washington è davvero finita la pacchia. Alzare il sedere e via andare, piccoli staterelli di dozzina, avete rotto, che se mi gira vi compro tutti.
Ora, il russo se ne sta comodamente seduto in poltrona, continua a bombardare in Ucraina per non perdere l’abitudine ma sa che il tempo e Trump lavorano per lui. Meglio di così la pace non si può fare.
Forse io sono un borghese piccolo piccolo, ma, ricordando quello che mi raccontavano i miei genitori, che avevano vissuto le due guerre mondiali, a loro poco importava che vincessero i tedeschi o gli “alleati”.
L’importante era che finissero di suonare le sirene con la conseguente corsa verso i rifugi antiaerei e senza nessuna certezza di trovare la propria casa ancora in piedi dopo finito l’allarme.
L’importante era che tornassero i mariti e i figli dal fronte, magari con una gamba in meno, ma vivi.
Il resto, cioè una pace più o meno giusta e vantaggiosa, erano dettagli.
R
non sappiamo cosa succederà, idi sicuro la pace non sarà giusta ma una vendetta di Putin che non ce l’ha fatta a conquistare l’Ucraina da solo ma ha dovuto attaccarsi al carro di Trump.
Mariagrazia ti prego di sostituire il mio post del21 Febbraio 2025 alle 19:56, con il seguente
Aiuto, un marziano i aggira per il mondo, e ha messo in soqquadro l’Europa seminando il panico nelle cancellerie, nelle istituzioni, nelle redazioni dei giornali, nelle direzioni dei telegiornali e soprattutto nella maggioranza politica del nostro Paese, ma anche nel PD, che non sa che pesci pigliare: questo marziano si chiama Trump, sebbene già sceso sulla terra da tempo e abbia già governato gli Stati Uniti senza avere fatto scoppiare il mondo, l’extraterrestre viene descritto come un mostro orribile e temuto come un drago sterminatore. Ha osato mettere in dubbio le qualità eroiche di Zelensky, le sue convinzioni democratiche, le sue qualità di attore; dopo tre anni consecutivi di foraggiamento in armi che hanno dissanguato l’Ucraina ha detto basta lasciando basiti tutti coloro che, atlantisti convinti, avevano sostenuto la linea dura fino a quanto necessario anche a costo di castrarsi. Ha osato prendere atto di una sconfitta prevedibile, prevista, annunciata e realizzata, e vorrebbe mettere fine alla scempio trattando da solo col nemico-amico, visto che gli amici-nemici non c’erano riusciti, anzi non ci avevano mai provato, anzi avevano continuamente soffiato sul fuoco,
Contro questo marziano, oggi si leva forte la protesta dei servi di un tempo e si contrappone una argomentazione che non ammette dubbi o confutazione, quella chiara, semplice, inoppugnabile dell’ “Aggressore e dell’Aggredito”. In nome di questo dogma si giustificano l’ecatombe di vite umane, l’esodo di milioni di persone, la guerra ad oltranza, la crisi energetica ed economica, il pericolo che una Nazione sparisca. Eppure a questo dogma basterebbe contrapporre il dubbio: che non ci sia un Provocatore e un Provocato? Per toglierci questo dubbio, mettiamo in fila cronologica alcuni fatti, questi sì, inoppugnabili:
13 ottobre1994: Il Consigliere della Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti, Anthony Lake consegna a Bill Clinton un documento in cui teorizza l’inclusione dei paesi baltici e dell’Ucraina nella Nato. Clinton approva un progetto dì lungo periodo per non irritare il Cremlino e provocare contromisure, progetto perseguito da tutte le amministrazioni successive.
Nel 1999 la Nato ingloba i principali Paesi del Patto di Varsavia, Polonia, Repubblica Ceca e Ungheria
Nel 2004 la Nato ingloba i paesi baltici, Estonia, Lettonia, Lituania, nonché Romania, Slovacchia, Bulgaria e Slovenia. Ancora l’Ucraina deve attendere perché si è consapevoli che la sua inclusione potrebbe causare la reazione della Russia.
Nell’aprile 2008 al summit di Bucarest, la Nato nel documento finale proclama di “accogliere le aspirazioni euro atlantiche dell’Ucraina e della Georgia di diventare membri della Nato”. Putin protesta vigorosamente e pochi mesi dopo va in difesa dell’Ossezia del sud, bombardata dall’esercito georgiano, e dell’Abcasia, proclamatasi repubblica indipendente dal 1992, riconoscendone l’indipendenza,
Nel 2009 la Nato prosegue a inglobare Albania e Croazia, nel 2017 il Montenegro e nel 2020 la Macedonia del Nord, trentesimo membro della Nato
Tra ottobre e novembre 2018 in Norvegia si svolge una grande esercitazione Nato, “Trident juncture”, cui parteciparono, pur non aderendo ancora alla Nato, Finlandia e Svezia. E’ falso quindi attribuire l’ingressa alla Nato di Finlandia e Svezia come conseguenza dell’invasione russa dell’Ucraina, Il loro ingresso era già deciso prima..
Nel 2021 Biden firma una serie di protocolli con Zelensky per la penetrazione militare degli Stati Uniti in Ucraina.
Nel giugno, luglio e settembre 2021 la Nato organizza tre esercitazioni militari in Ucraina, “Sea Breeze”(Brezza marina), “Three Swords”(Tre spade) e “Rapid Trident”(Tridente rapido).
L’epilogo che fa precipitare la guerra in Ucraina è figlio del prologo su descritto.
Conclusione: da ben 31 anni l’America si industriava di completare l’opera di l’accerchiamento e ridimensionamento della Russia e tanto ha tirato la corda finché s’è rotta. Ne ha fatto le spese l’Ucraina, come previsto dai profani, e ora che qualcuno vorrebbe correre ai ripari, le teste d’uovo che hanno sbagliato tutto, levano alti i piagnistei..
R
no comment. La tua narrazione è sempre la stessa, inutile replicare.
Concordo, Trump è devastante per tutti (pure per gli americani), ma forse (forse eh), ci si poteva pensare un po’ prima invece di frignare adesso, il demenziale “appoggio incondizionato al popolo ucraino” (see lallero), ha dimostrato incontrovertibilmente:
1 – La UE e l’Ucraina non erano minimamente attrezzate per andare a sostenere una guerra di lungo corso, la Russia sì.
2 – In 3 anni di guerra i Paesi UE hanno sempre e solo subito l’avversario, sostenendo uno stato fallito, armandolo depauperando sconsideratamente i propri arsenali.
3 – Hanno perso militarmente, territorialmente e politicamente qualunque posizione contendibile, una sconfitta senza se e senza ma.
4 – Si sono impoveriti con una crisi che sta devastando le economie e i conti pubblici dei principali Paesi UE (quelli caccola e vassalli non contano).
5 – Hanno parimenti ingrassato l’industria degli armamenti a dismisura e a discapito di tutto il resto, l’Automotive è solo la punta dell’Iceberg.
6 – Si sono dimostrati impreparati e incapaci di orchestrare e imbastire un qualsiasi negoziato di pace, consentendo a un rozzo affarista e a suoi altrettanto svalvolati compari di merende di ritenerci quello che siamo, un branco di incapaci senza uno uno straccio di autonomia e coesione, il vertice inconcludente “a 10” di Parigi ne è stata la prova evidente.
7 – La narrazione sulla “Vittoria finale” si è schiantata miseramente contro il muro della realtà, le balle propinate all’opinione pubblica smascherate, ogni giorno l’Ucraina perde territori e uomini, non solo, adesso deve pagare dazio agli americani che, come sempre hanno fatto negli ultimi 70 anni vanno, bombardano per un po’ giusto per foraggiare la macchina bellica mondiale e poi tornano a casa.
Trump ha presentato il conto e la cena andrà di traverso a molti.
8 – Non paga dazio solo l’Ucraina ma pure tutta la UE, Trump e Vance hanno detto chiaramente come sarà d’ora poi, “dare soldino vedere cammello”, se vogliamo l’ombrello a stelle e strisce dobbiamo pagare e tanto, l’Italietta della Meloni che sta a galla solo con il PNNR (e i soldi di Conte) non ha una lira in cassa e non può permettersi di spendere il 5% del PIL in armamenti (90 miliardi l’anno mal contati), più i 30 correnti per mantenere l’apparato.
9 – La geopolitica la indirizzano le grandi potenze mondiali, USA, Russia, Cina, non un accozzaglia di staterelli litigiosi che si fanno le scarpe l’uno con l’altro appena possono, la UE da questo punto è irrilevante sullo scacchiere internazionale e lo sta dimostrando.
10 – Il Re è nudo ma non c’è nessun bambino che lo dica, tutti compresi in illogiche indignate dichiarazioni di facciata che non trovano riscontro nella realtà dei fatti, Putin ha vinto è incontrovertibile, ma si continua con la narrazione da telefoni bianchi e Istituto Luce, intrisa di retorica patriottarda mentre come dimostrano gli attuali negoziati a due, sono solo lerci interessi, a Washington non c’è più un vecchio rincoglionito che faceva quello che gli dicevano di fare, ma un’immobiliarista miliardario che tratta il mondo come fosse roba sua, sarebbe ora di prenderne atto invece di inneggiare alla guerra a oltranza senza avere i mezzi e i soldi per condurla.
https://www.analisidifesa.it/2025/02/ipocrisie-ucraine/
R
ho preso atto da molto prima di te di che cosa sia Trump e che cosa sia Putin. Gli ucraini si sono dimostrati resistenti e resilienti e ora meriterebbero di essere riconosciuti in questa veste non come fai tu e molti altri. Zelensky si è comportato come solo un leader consapevole della sfida che il russo gli ha messo di fronte e molto coraggioso. Lui non ha invaso nessuno, Putin lo sta facendo in armi da tre anni e ora sale sul podio aiutato dal suo amico che ha tradito la causa degli ucraini. Una pugnalata in pieno petto a tutti i valori democratici e in assoluto tutti i trattati firmati con l’inchiostro simpatico. Un massacro che i russi hanno perseguito per tre anni fino ad arrivare a far vincere l’amico despota. La pace per gli ucraini è davvero molto lontana.
“Trump ha presentato il conto e la cena andrà di traverso a molti”. Ma di che ti esalti? ha presentato un conto farlocco come solo un personaggio del suo calibro poteva presentare e tu dovresti riconoscere che nelle nostre interminate discussioni ho sempre detto che lo avrebbe fatto, Quello che scopre l’acqua calda adesso sei tu!