Bentornata Cecilia

Dite quello che vi pare, ma la liberazione di Cecilia Sala è un successo di una squadra affiatata sicuramente ma è anche un successo personale di Giorgia Meloni. La giornalista torna a casa, l’incubo per lei e i suoi familiari è finito. Ed è una splendida notizia, di quelle che aprono il cuore alla speranza. Cecilia torna libera, esce da quel bugigattolo che è stata la sua prigione per tanti giorni e tante notti in cui avrà contato i minuti.

L’aereo che la riporta a casa vola…sembra una battuta ma non lo è: immagino il pilota e la crew e la loro felicità per essere loro i protagonisti materiali del rimpatrio della giovane.

Una gioia grandissima anche per me, come credo per tutti. Il pensiero che la nostra connazionale soffrisse in quel modo senza motivo alcuno, dietro a quelle sbarre, era come un macigno. Ora la sua famiglia può respirare a fondo. Immagino quanto abbia trattenuto il respiro nella spasmodica attesa del miracolo. Perché questo sembra: un miracolo. Ma anche tanta buona volontà e perizia e determinazione assieme. Che, alla fine, hanno pagato.

Bentornata Cecilia!

Il resoconto di Conte

Sarò distratta, ma mi sfugge il resoconto delle dichiarazioni di Conte in merito alla faccenda delle rendicontazioni delle spese elettorali in Sardegna. Ma si renderà conto appieno, Conte, del conto (salato) che il Movimento dovrà pagare nel caso venisse confermata definitivamente la decadenza della governatrice della Sardegna: Alessandra Todde caduta dal Cavillo?

Secondo me no. Non è bravo a far di conto. Lui è mani bucate (coi soldi nostri) ed è abituato a non badare a spese. Ma alzerà il ditino in Parlamento ancora contro il governo reo, secondo il Movimento, di non essere rispettoso delle sentenze e di ingaggiare battaglie politiche con la Magistratura? Forse no e forse si. Con lui non si può mai dire. Ma deve passare la nottata e si deve chiarire cosa sia veramente successo col pastrocchio che pare abbiano combinato i Cinquestelle con le rendicontazioni male gestite, cialtroneggiate, insomma inezie burocratiche che però sarebbero, se confermate (e mi pare lo siano) un grosso macigno sopra la testa della governatrice la quale pare un po’ rintronata ma decisa a ricorrere; sarda tenace.

A dir la verità, agli italiani importa ben poco quale sarà il suo destino, hanno davvero ben altri problemi. ma, se si faranno nuove elezioni temo che i Cinquestelle abbiano poche chances e il famoso campo, da largo potrebbe ridursi ad un fazzoletto di terra arida e incolta e la tanto decantata intesa col PD potrebbe finire miseramente sotto una bolletta. Ma con Elly non è ancora detto…”certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano”…

E però i “valori” tanto strombazzati dei Cinquestelle (residuati dopo la rendicontazione) saranno definitivamente l’opacità e la castroneria. Insomma il “sogno” decaduto.

Un bel risultato davvero per il rinascente Nuovo Movimento del rendiConte. E chi ben comincia…

Mamma ha preso l’aereo

Ha lasciato Ginevra con la tata, le ha detto:” amore, fai la brava, mamma fa una puntatina in Florida e torna, prima che ti svegli mamma è già qui e poi ti porta sulla “nuvola”. Si è involata verso l’aeroporto dove ha preso il jet privato che l’attendeva motore acceso. Ha guardato un film sentimentale americano con Richard Gere, ha sonnecchiato un po’ ed è atterrata fresca come un bucaneve per incontrare l’uomo più potente del mondo che l’aspettava nel suo maniero con un sorriso a 24kt. Baci, abbracci, sorrisi, ammicchi, poi un giro per le stanze colonnate della dimora principesca di Donald (lei lo chiama così, glielo ha suggerito Elon) e infine l’incontro a quattr’occhi dove non si sa bene cosa si siano detti ma possiamo immaginarlo. E speriamo.

Lei, la premier era abbigliata per l’occasione all black con scarpa in tinta col tacco che slancia, parlantina fluida, sorriso materno, la criniera bionda svolazzante…insomma caruccia. A Trump qualche pensierino è passato sicuramente per il testone. E’ uomo di mondo e della nostra dice “fantastic”. E poi non dovrebbe neppure faticare col cambio di nome: da Melania a Melonia, chi ci vedrebbe differenze? Insomma l’uomo è cacciatore e Trump, con tutto che ha una responsabilità, a caccia ci andrebbe ancora se Melania non fosse sempre all’erta e conoscendo il tipo…

Insomma, la premier è rimasta in tutto qualche ora e poi ha girato il jet e ha fatto ritorno a casina dove la sua bambina l’attendeva a braccia aperte. Ha compiuto il suo dovere di madre e di premier di un paese che l’apprezza a metà mentre l’altra metà, no. Ma non si può piacere a tutti e lei è una che non si scoraggia e non si ferma davanti a niente e speriamo davvero che questa sortita estemporanea che ha messo in subbuglio un po’ tutto l’apparato di sicurezza, serva ad ottenere un risultato positivo nella spinosissima questione che tutti, purtroppo, conosciamo.

Buona magia

Quest’anno non ripropongo la mia “Brutta Befana” scritto del 2019 che ormai ripropongo ogni anno. No, non mi va. Queste feste sono state pesanti per me. Lo dico senza remore. Sono stata abbastanza infelice, scusate mi faccio la concessione di parlare di me (no, non sono la Befana). Credo si sia sentito. Il Natale è passato, Capodanno pure, ora manca solo lei la strega che tutte le feste si porta via. E meno male. Anche se è una strega buona è sempre una strega. Ha poco allure, sa di cose passate, vecchie, ormai dimenticate. E’ anacronistica. Infatti si vedono solo Babbi Natale scalare i muri esterni delle case. E sono ancora tutti li e chissà quanto ancora ci rimarranno.

Mentre lei, la cara Befana arriva con la scopa a spazzare via le illusioni che le feste possano portare delle cose buone. Ci ritroviamo a festa finita esattamente come prima e con gli stessi problemi. Ci sarà chi vincerà alla lotteria ma pochi altri avranno dalla Befana regali così eclatanti. I bambini trovano tutto magico ma passata quell’età la magia è qualcosa di indefinibile che non sappiamo più riconoscere.

Invece che cercare tutti i giorni di trovarla dove si nasconde, la rifuggiamo e ci nascondiamo dietro la prosaica quotidianità Non abbiamo più abbastanza cuore per accogliere la magia.

Penserete che sono impazzita, ma no, sto bene sono solo quella che sono, come sempre e quella che scrive qui da anni quello che le passa per la testa. E oggi mi passa questo per la testa: la Magia deve trovare posto nella nostra vita come quando eravamo bambini e credevamo alla Befana. Perché è vero esiste e vien di notte con le scarpe tutte rotte…e la magia ha un posto importante nella nostra vita anche se non lo vediamo.

Omaggio i miei 25 lettori (forse meno) di un brano meraviglioso che vi consiglio di ascoltare: è magico…buona Magia a tutti:

Un bene prezioso

L’attenzione alla salute sembra essere in diminuzione soprattutto tra i giovani o i giovanissimi. Dalle statistiche sembra risultare un aumento generalizzato dei fumatori soprattutto tra i giovani e le donne sopra i sessanta.

Aumenta anche l’obesità, altro grave fattore di rischio. Insomma gli italiani in questo ultimo periodo sembrano avere poca cura e poca attenzione alla salute (o meno rispetto al recente passato) e questo non può che essere un segnale negativo di decadimento della società. Se hai bisogno di fumare e mangiare in maniera eccessiva significa che cerchi soddisfazione nel fumo o nel cibo e i motivi possono essere molteplici. Dalla frustrazione per non riuscire nella vita in moti ambiti, da quello lavorativo o affettivo, fino, in molti casi, alla delusione nel non non vedere realizzati i propri desideri: nel non riuscire ad avere relazioni stabili o qualsivoglia, nel non ottenere buoni risultati a scuola o nel lavoro, in definitiva, situazioni di disagio che contribuiscono ad aumentare il senso di impotenza e inadeguatezza e di conseguenza il ricorso a palliativi per cercare di contrastarlo. Ma col rischio di aumentare le malattie e di gravare sul già oberato servizio sanitario nazionale.

Certo se non si ha un’occupazione stabile e nessuno che ti dice che fumare fa male, ti adagi sulla prospettiva che qualcuno ti aiuterà a curarti nel caso ti ammalassi: gli ospedali ci sono per questo, no? E questo è anche uno dei problemi dell’intasamento dei Pronto Soccorso : astanterie colme di gente di tutte le età, il più delle volte senza problemi urgenti. Un problema che grava sulle strutture sanitarie e ne impedisce il regolare funzionamento. Una ansia crescente spinge molte persone a ricorrere alle cure ospedaliere anche quando non è necessario e intasa i reparti e sottopone a lunghe liste di attesa per eseguire esami che si rivelano spesso del tutto inutili quando non addirittura dannosi.

Soldi buttati che potrebbero essere spesi per efficientare tutto il sistema e servire davvero a intervenire dove ce n’è veramente bisogno. Sprechi che producono un circolo vizioso che non fa che rendere le nostre strutture ospedaliere dei carrozzoni sempre più intasati e, purtroppo, inefficaci in molte situazioni.

Ma se non si insegna ai giovani o a tutti che la propria salute è un bene troppo prezioso e che va salvaguardata e protetta e conquistata giorno per giorno con stili di vita sani e non si incentiva nei giovani questa ricerca di “benessere” che non si trova nelle “droghe” qualsivoglia comprese le sigarette o anche l’alcool, ma proprio nell’assenza di esse, la situazione non migliora, anzi. E gli interessi, troppi e variegati dietro a questa crescita di abitudini malsane sono così potenti ed invasivi da spingere giovani e meno giovani verso una china che può rivelarsi auto distruttiva.

Il trend

Il presidente eletto Trump, nei prossimi giorni sarà in tribunale per assistere alla sua assoluzione al processo “Hush money”, forse per non aver commesso il fatto.

E’ probabile che il giudice, intenerito dall’ aureola magica che si è posata sul commander in chief futuro prossimo dopo essere scampato all’attentato che avrebbe dovuto ucciderlo e invece se l’è cavata per un puro miracolo, lo assolva, dopo averlo condannato. La sentenza (sulla pena da somministrargli) doveva essere pronunciata nel luglio scorso ma era stata posticipata a data da destinarsi a causa della sua corsa per le elezioni. Ora, presumo che andrà così anche in virtù del fatto che Trump, salvato dal proiettile è diventato virtuoso e tutti i reati che ha commesso e per quali è andato processato e condannato, compresi quelli ancora in corso di valutazione, gli saranno con tutta probabilità condonati.

In fondo perdonare è bello e buono e perdonare uno con la potenza di fuoco dell’eletto (in tutti i sensi) presidente Usa è quasi un obbligo morale. Neppure una tirata d’orecchie perché sappiamo che gli orecchi di Trump sono diventati un cimelio da studiare nei secoli e da disporre in un museo in una una teca diamantata quando, il più tardi possibile, egli non sarà più.

Insomma, alla fine della fiera la pornostar, o diva del porno. detta Stormy Daniels si degraderà (per Trump) a brezza mattutina e tutto finirà a tarallucci. Vino no perché lui è morigerato e non beve non fuma e, il rimanente è diventato per lui così pericoloso da non volerne più sapere: un monaco tibetano al suo confronto è un dissoluto.

La “caccia alle streghe” denunciata in tutti questi anni dal miracolato finisce con una assoluzione con formula pienissima e via andare.

Forse. Io non lo so, ma se questo è il trend potrei non sbagliarmi.

Valori universali

Ovviamente c’è da augurarsi che la giornalista italiana Cecilia Sala venga liberata la più presto, Si trova detenuta in un carcere di massima sicurezza a Teheran dopo essere stata prelevata nel suo albergo una decina di giorni fa e incarcerata senza apparenti valide motivazioni.

Il governo è impegnato da giorni per la sua liberazione, ma le notizie che arrivano non sono rassicuranti. Pare che le condizioni detentive siano pessime e che lei abbia chiesto di essere aiutata ad uscire al più presto.

E una ragazza molto coraggiosa con una carriera fulminante alle spalle. Una che ha il coraggio di raccontare certe situazioni è sicuramente una persona che ama il proprio lavoro di giornalista e lo svolge senza alcun timore per le conseguenze e la giovanissima Cecilia sembra rientrare in questa tipologia.

Che sia forse stata lievemente azzardata la sua decisione di fare un reportage in Iran in un momento molto delicato come questo, non c’è alcun dubbio, ma se chi svolge una professione qualsiasi che comporta dei rischi dovesse fermarsi davanti alla paura delle conseguenze, il mondo si fermerebbe.

Cecilia è una donna molto coraggiosa e fa una professione estremamente delicata, ma se l’è scelta e la libertà di informazione è un valore universale. Come è un valore universale la libertà individuale e la libera circolazione delle idee.

Oggi il nostro governo ha chiesto attraverso i canali diplomatici, di liberare Sala immediatamente. Non sarà così facile ma mi auguro che sia fatto tutto il possibile per riportarla a casa. Se mi metto nei panni dei suoi genitori non posso che provare simpatia e vicinanza e augurargli di riabbracciare la figlia prima possibile.

Il complimento

Doveva aver alzato un po’ il gomito ma anche no, vestito da Angelo un po’ goffo, Angelo il “ricco” del mitico ex gruppo (sono rimasti in due) dei Ricchi e Poveri, ha urlato al microfono in diretta Rai, mentre stava per scattare il countdown: “ho il microfono chiuso, teste di caxxo”. Invece era aperto e si è sentito benissimo. La “povera” Angela, anche lei in abito bianco in tema, si è messa ridere per coprire la parolaccia che però si è sentita benissimo.

Io non l’ho vista la trasmissione ma ho letto la notizia, campeggia un po’ ovunque.

Bene, l’anno comincia nel migliore dei modi con un’imprecazione sulla TV pubblica che si spande per tutta la penisola popolata anche da un bel numero di “quelle”. Eddai, ci stanno, eccome.

Beneaugurante direi, il ministero della Cultura ne prenda atto e si metta a lavorare per migliorare lo standard qualitativo delle “zucche” italiane, soprattutto quelle in formazione e non è un compito da poco.

Sono arrivate le scuse da parte del conduttore per questo incidente, decisamente fuori da tutte le etichette. La TV pubblica dovrebbe “educare” e con questa uscita in diretta non assolve certo lo scopo. Ma ora abbiamo la prova che i sorrisi, le strette di mano, i patetici e goffi tentativi di mostrarci una versione edulcorata e sempre politically correct della società italiana sono un totale fallimento e che dietro a tanta ipocrisia c’è la più verace e spontanea realtà. L’italiano medio ora si sentirà meglio rappresentato. Angelo ha reso un servizio (pubblico) di notevole momento con con quella frase gridata e rivolta forse al mondo intero, ha mostrato un davanti le quinte estemporaneo, uno sfogo, di uno che si sente immune, di uno che se ne infischia di tutto e tutti e impreca nel momento stesso in cui ha puntati addosso gli occhi di milioni di persone. Difficile credere che uno con la sua esperienza non riconosca un microfono spento da uno acceso. Voleva fare un “complimento” a qualcuno o a più di uno e a dir la verità, in giro per il mondo c’è chi se lo merita. Eccome.

Una frase volgare ma che rende bene l’idea di come si possa dare della testa di caxxo al mondo e farla franca, in diretta Tv col mondo che osserva e pensa: beh, mica ha tutti i torti però…ma mica ce l’ aveva con me…e che so’ Pasquale io?