Attenti all’uomo

Ieri pomeriggio, vicino Milano, un veterinario molto noto nella zona, ha perso la vita. Come? Sbranato dai suoi cani. In giardino dove teneva 12 Alani, lo hanno ritrovato i familiari ma era già morto a causa delle ferite alla testa e al braccio.

Morto così, ucciso da quegli animali che tanto amava e che lo hanno sbranato senza pietà. Non hanno pietà i cani. Hanno molte qualità ma non ragionano. Non gli è importato nulla che quello fosse “il padrone” affettuoso che li teneva come figli, no, nulla e a nulla sono servite le cure dei sanitari, le ferite erano mortali, segno che gli animali non hanno voluto scherzare ma uccidere.

Capita sempre più spesso. Mi è venuto in mente un medico, un pediatra che conoscevo bene per essere stato medico di famiglia il quale amava tantissimo i cani. Un giorno ho letto la terribile notizia: era in fin di vita sbranato dal suo pastore tedesco del quale raccontava meraviglie Ora non ricordo se si sia salvato, è successo molti anni fa, prima che la moda di tenere cani di grossa taglia imperversasse così tanto.

Lo so, ne abbiamo parlato tanto sul blog, ed oggi c’è l’insediamento del pregiudicato in chief, ma questa notizia mi sembrava rilevante rispetto al giorno dell’Apocalisse. Ieri Trump ha ballato coi Village people alla cerimonia del giuramento: ridicolo e ridicoli loro. Ma significativo ridicolo machismo.

Ma questo povero veterinario ucciso dai suoi amati cani mi colpisce di più. Ma forse un’analogia alla lontana potrebbe persino esserci: Trump assomiglia ad un vecchio Pittbull, uno che ci stiamo rimettendo in casa dopo che aveva già mostrato segni di aggressività e però ora si è rifatto una coscienza limpida e potrà ancora far credere di essere “buono”.

Anzi buonissimo, già mangiato, intelligente, comprensivo e “amico dell’uomo” anzi “migliore amico” (ma non dei “ladri” immigrati clandestini e forse qualcuno anche regolare…). E come tutti i bravi Pittbull, amico soprattutto dei dittatori, degli uomini “forti”, quelli che mostrano i denti ma tengono l’ordine in casa e i “ladri” fuori.

Attenti al cane Donald, potrebbe farci fare una brutta fine (anche se in senso traslato), quella che ha fatto il povero Donati, ucciso dai suoi migliori amici nel giardino di casa. Lui li amava, loro no. E’ chiaro e appena hanno avuto il destro lo hanno sbranato. Lo hanno visto come il nemico da abbattere e la loro natura feroce ha seguito l’impulso animale.

Quello che non ha nulla di umano. L’ impulso “animale” dell’ex nuovo presidente americano potrebbe rivelarsi persino più feroce e costituire un pericolo per il mondo intero.

Troppo pessimista? troppo cattiva? forse. Ma io avrei consigliato prudenza al povero Donati e se mi avesse ascoltato, forse, sarebbe ancora vivo.

2 commenti su “Attenti all’uomo”

  1. Mariagrazia consigliava e il veterinario Donati, titolare di da decenni di un allevamento di cani di razza, Alani per la precisione, con anche una laurea conseguita all’Università di Pisa in tecniche di allevamento di cani di razza ed educazione cinofila, non la ascoltava.

    Non è dato sapere se i morsi inflitti al veterinario sia stata la causa della sua morte, o se i morsi siano stati inferti dopo un malore (forse un infarto), un paio dei cani sono stati trovati con tracce del suo sangue, lui era già cadavere quando lo hanno scoperto.
    Mariagrazia ci ricama da par suo, questa dei cani è una delle sue “ossessioni” insieme ai 5S, Conte, Putin e Trump.
    I cani assassini, quelli del battaglione Azov, o i soldati israeliani, o i mercenari russi, o i marines nei containers dell’Arizona, i macellai di Hamas, quelli no, fanno (a parti invertite) tutti il “loro dovere” e non che i morsi di questi assassini siano meglio, ti sbridellano, ti spappolano e se possono prima ti torturano. Bah.

    Forse “attenta al Donald” Mariagrazia dovrebbe dirlo a quella che si fa le transvolate oceaniche pur di far la parte della prima della classe e a baciare la pantofola di Donald.
    In tutta Europa c’è andata solo lei, altro gesto di supponente incongruità geopolitica, o forse voleva solo rivedere il geniaccio tenebroso arricchito che tanto le fa sbattere le ciglia mandandola in estasi come la Santa Teresa del Bernini.

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  2. Dunque, pare riavvolgendo il nastro dell’episodio di Cerro e del veterinario “sbranato” dai suoi amati cani di taglia super, che ci siano alcune cose oscure nella versione di Mariagrazia.

    1 – l’uomo era un esperto, allevava quella razza da 40 anni e più, aveva vinto con i suoi esemplari numerosi premi, era un veterinario e quindi sapeva sicuramente come prendersi cura con competenza dei cani.

    2 – Gli alani sono considerati “cani da salotto” certo ci vuole un salotto grande diciamo un salone, ma sono di indole docile e affettuosa specialmente con i bambini, la narrazione della belva ferocia è contradetta dalla loro indole.

    3 – L’uomo aveva già avuto 2 ictus, si fa strada l’ipotesi (avvalorata dalla moglie che non crede all’attacco da parte dei cani) di un malore, i cani nel tentativo di rimetterlo in piedi lo avrebbero morso alla testa e a un braccio creando a posteriori le ferite.

    4 – In questo periodo le femmine sono in calore, può essere che uno dei cani abbia ritenute l’uomo un “rivale” attaccandolo ma è un’ipotesi molto improbabile come è improbabile la tesi della territorialità del branco, abituato alla presenza del loro “capobranco”.

    Questo episodio è molto diverso da quello della povera ragazza di Latina, che è entrata nel territorio di 5 pitbull, di notte, al buio, senza preavviso o farsi riconoscere ammesso che potessero mai conoscerla, un gesto di fatale imprudenza, tanto assurdo quanto unico nella dinamica.
    R
    non faccio “narrazioni oscure”, a che scopo? riporto solo quello che dicono i giornali:
    https://www.ilgiorno.it/legnano/cronaca/veterinario-morto-cerro-maggiore-2b98ea14
    e le notizie dicono che la morte è avvenuta a causa delle ferite riportate.
    Se tu poi ne sai più degli inquirenti, alzo le mani.
    Sarà pure diverso ma sempre qualcuno morto a causa delle ferite provocate da un cane.

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