Il trend

Il presidente eletto Trump, nei prossimi giorni sarà in tribunale per assistere alla sua assoluzione al processo “Hush money”, forse per non aver commesso il fatto.

E’ probabile che il giudice, intenerito dall’ aureola magica che si è posata sul commander in chief futuro prossimo dopo essere scampato all’attentato che avrebbe dovuto ucciderlo e invece se l’è cavata per un puro miracolo, lo assolva, dopo averlo condannato. La sentenza (sulla pena da somministrargli) doveva essere pronunciata nel luglio scorso ma era stata posticipata a data da destinarsi a causa della sua corsa per le elezioni. Ora, presumo che andrà così anche in virtù del fatto che Trump, salvato dal proiettile è diventato virtuoso e tutti i reati che ha commesso e per quali è andato processato e condannato, compresi quelli ancora in corso di valutazione, gli saranno con tutta probabilità condonati.

In fondo perdonare è bello e buono e perdonare uno con la potenza di fuoco dell’eletto (in tutti i sensi) presidente Usa è quasi un obbligo morale. Neppure una tirata d’orecchie perché sappiamo che gli orecchi di Trump sono diventati un cimelio da studiare nei secoli e da disporre in un museo in una una teca diamantata quando, il più tardi possibile, egli non sarà più.

Insomma, alla fine della fiera la pornostar, o diva del porno. detta Stormy Daniels si degraderà (per Trump) a brezza mattutina e tutto finirà a tarallucci. Vino no perché lui è morigerato e non beve non fuma e, il rimanente è diventato per lui così pericoloso da non volerne più sapere: un monaco tibetano al suo confronto è un dissoluto.

La “caccia alle streghe” denunciata in tutti questi anni dal miracolato finisce con una assoluzione con formula pienissima e via andare.

Forse. Io non lo so, ma se questo è il trend potrei non sbagliarmi.

4 commenti su “Il trend”

  1. Signora Gazzato, purtroppo bisogna scegliere le priorità.
    Se oltre metà degli americani hanno deciso che Trump deve essere il loro presidente, bisogna consentirgli di fare il presidente.
    Altrimenti si impedisce l’esercizio della democrazia, e cade tutto il castello di carte.
    Le altre questioni hanno una priorità più bassa e bisogna sacrificarle
    Chi è Trump gli americani lo sapevano. Sono anni che i suoi avversari politici li avvertono. Non si può certo dire che non glielo avevano detto.
    Gli avevano fatto “una capa tanta” ….
    R
    Lenzini
    oggi lei ha battuto tutti i record di “partecipazione”, a due minuti dalla pubblicazione del post lei aveva già un suo commento caldo da sfornare.
    Non sono d’accordo ma evito di rispondere nel merito per ora, ma lei oggi ha vinto un premio virtuale per la “tempistica” nel replicare. Uno sconto sulla prossima (inevitabile) reprimenda.

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  2. Signora Gazzato,
    Purtroppo la democrazia è un sistema pieno di difetti, e spesso è difficile da accettare, ma sembra che non esistano sistemi migliori.
    In democrazia voto di uno stupido o di un ignorante vale come il voto di un intellettuale informato e consapevole.
    Al limite, se i cittadini preferiscono un disonesto ad un incapace, hanno il diritto di votare il disonesto.
    Immagino che lei preferirebbe una forma di monarchia. Il re viene istruito fin da bambino per fare il re; vive in un ambiente controllato dove gli si insegnano tante cose, dove non si molestano le donne, non si evade il fisco; non si possono avere scheletri nell’armadio, e la Magistratura ordinaria non ha competenza.
    E’ una soluzione anche quella, e non escludo che ci si possa tornare. Nella storia ci sono stati corsi e ricorsi.
    R
    Certo la monarchia come a Zamunda con re Joffe Joffer: Trump sarebbe perfetto! Meloni è andata alla corte di re Joffer ad ossequiarlo. Che birbante. Lei guarda al risultato.

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  3. Ho chiuso ai commenti nel post precedente perché mi sono resa conto che forse è meglio tacere su questo caso. Come la mamma di Cecilia , penso che parlarne sia inutile e che bisogna agire. E sono certa che c’è chi lo sta facendo.
    E c’è anche un altro motivo.
    Mi sono resa conto che quelli che io considero valori universali forse non lo sono, non lo sono mai stati o forse non lo sono più.
    I diritti umani vengono violati ogni giorno con molta disinvoltura da chi poi si presenta davanti al mondo con la faccia delle feste e pretende rispetto e considerazione in virtù del fatto che detiene una qualche forma di potere.
    Ovunque e sotto diverse forme, anche senza guerre e in paesi apparentemente in pace, vengono violati sistematicamente e senza ritegno i valori universali che universali non sono.
    Ho sbagliato io a proporli come assioma imprescindibile. Ma mi è servito a capire alcune cose. La prima è che la vita è breve e preziosa (lo sapevo già ma a volte devo fare un punto e ricordarmelo) e che qualsiasi siano le nostre convinzioni, non possiamo pensare che siano “universali”.
    Niente è universale. Ogni uomo è un mondo a parte, un mondo a se stante e ogni uomo possiede i propri valori che non sono affatto universali ma personali.
    Se condivisi con altri potrebbe crearsi una “condivisione di valori”, ma non per questo diventano universali. Rimangono nella cerchia di chi li condivide e se ne escono lo fanno a loro rischio e pericolo.

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  4. Sagge considerazioni, signora Gazzato.
    Papa Benedetto 16° parlava del “relativismo” del mondo di oggi, e penso che il concetto sia simile.
    I diritti umani, poi, i governi di tutto il mondo li chiamano in causa quando fa comodo, e con uno strabismo impressionante.
    Basti pensare alle “guerre umanitarie”, dove, per garantire certi diritti umani, si nega il più universale di tutti che è la vita.

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