Valori universali

Ovviamente c’è da augurarsi che la giornalista italiana Cecilia Sala venga liberata la più presto, Si trova detenuta in un carcere di massima sicurezza a Teheran dopo essere stata prelevata nel suo albergo una decina di giorni fa e incarcerata senza apparenti valide motivazioni.

Il governo è impegnato da giorni per la sua liberazione, ma le notizie che arrivano non sono rassicuranti. Pare che le condizioni detentive siano pessime e che lei abbia chiesto di essere aiutata ad uscire al più presto.

E una ragazza molto coraggiosa con una carriera fulminante alle spalle. Una che ha il coraggio di raccontare certe situazioni è sicuramente una persona che ama il proprio lavoro di giornalista e lo svolge senza alcun timore per le conseguenze e la giovanissima Cecilia sembra rientrare in questa tipologia.

Che sia forse stata lievemente azzardata la sua decisione di fare un reportage in Iran in un momento molto delicato come questo, non c’è alcun dubbio, ma se chi svolge una professione qualsiasi che comporta dei rischi dovesse fermarsi davanti alla paura delle conseguenze, il mondo si fermerebbe.

Cecilia è una donna molto coraggiosa e fa una professione estremamente delicata, ma se l’è scelta e la libertà di informazione è un valore universale. Come è un valore universale la libertà individuale e la libera circolazione delle idee.

Oggi il nostro governo ha chiesto attraverso i canali diplomatici, di liberare Sala immediatamente. Non sarà così facile ma mi auguro che sia fatto tutto il possibile per riportarla a casa. Se mi metto nei panni dei suoi genitori non posso che provare simpatia e vicinanza e augurargli di riabbracciare la figlia prima possibile.

10 commenti su “Valori universali”

  1. Cecilia Sala è stata arrestata per ritorsione, in conseguenza dell’arresto dell’ingegnere svizzero-iraniano Abedini, su ordine (pardon, segnalazione) degli Stati Uniti. Vorrei sbagliarmi, ma la vedo brutta, perché gli Stati uniti sono inflessibili quando si rischia la vita degli altri. Mi ricorda il caso di Giuliana Sgrena, nel 2005, sotto il governo Berlusconi: l’Italia, contro il parere degli Stati Uniti pagò il riscatto per liberarla, e gli Stati Uniti gli tesero un vero e proprio agguato, uccidendo Nicola Calipari il funzionario italiano dei servizi segreti che aveva trattato e liberato la Sgrena.
    R
    https://www.raicultura.it/storia/accadde-oggi/Nicola-Calipari-ucciso–dal-fuoco-amico–848b453d-d8c1-4fe0-a059-4b4e47deb0ac.html

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  2. Senza colpevoli? Mai come in questo caso siamo in presenza di una ipocrita “sentenza politica”. Figurati se gli Americani avessero potuto consentire che venisse a galla la loro responsabilità.
    R
    figurati se non avresti colto la palla al balzo…e nemmeno ho risposto nulla, figuriamoci se replicavo…

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  3. Scusa Mariagrazia,quale palla al balzo avrei colto?
    Hai risposto chiaramente con il link:
    “Nessun colpevole”. È la sentenza di comodo con cui abbozziamo..
    R
    io non c’entro, non ho “abbozzato” proprio a nulla, ho riportato un link che parla della vicenda.

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  4. Giusto quello che dice il mio omonimo, omettendo però che i militari USA sono sempre stati coperti e protetti dall’amministrazione americana di qualunque colore, rosso o blu che sia, che smitraglino una vettura diplomatica ad un posto di blocco, oppure trancino il cavo di una funivia facendo morire 20 persone a bordo della cabinovia.
    Cecilia Strada è un ottima giornalista (di parte), che il suo arresto sia stata una ritorsione è pacifico come l’oceano.
    Ha messo il lavoro avanti alla sua incolumità e la conseguenza diretta è stata quella che adesso la diplomazia dovrà operare ad un lungo e delicato intervento.
    Tornerà a casa, sicuramente provata ma tornerà.
    Gli americani che le loro responsabilità conclamate vengano a galla o meno se ne fottono, è sempre stato così, se non ci sono prove le fabbricano, la loro strategia geopolitica prevede la destabilizzazione dei paesi nemici a fasi alterne e secondo convenienza degli effetti collaterali non gli importa.
    Il nostro Ministro degli Esteri si è svegliato finalmente dal letargo susseguente alle abbuffate di agnolotti e panettone e ha convocato (dopo 2 settimane) l’ambasciatore iraniano alla Farnesina, per farsi dire che, non si sa o si sa anche troppo bene.

    Il titolo parla di valori universali, valori che questo governo calpesta quotidianamente sotto i tacchi a spillo del premier, una volta tuonava dai banchi dell’opposizione scapigliata e con la vena al collo rigonfia:

    “Posso chiedervi dov’è la democrazia parlamentare nel momento in cui il Parlamento non può discutere la legge di Bilancio che vi segnalo essere la prima prerogativa dei Parlamenti dalla fine delle monarchie assolute e quindi più o meno dal XVII secolo? Perché se al Parlamento togliete la legge di Bilancio la democrazia parlamentare non c’è e non c’è nemmeno il Parlamento”
    (GM – 2019 intervento in aula sulla Fiducia alla Finanziaria).

    Dopo 5 anni fa lo stesso e, con quelle parole così nobili e alte (da “valori universali”), ci si netta non dico cosa, ma è pratica che ormai utilizza da quando è assurta allo sgoverno della Nazione.
    E dev’essere sempre in ossequio ai “valori universali” della libertà di stampa che ha legiferato contro l’informazione che non sia a sua disposizione come un branco di pasdaran.
    Cecilia sta passando un brutto periodo e spero che per lei si risolva il prima possibile questo incubo, all’orizzonte non ci sono elezioni europee in cui sperare per tirarla fuori e l’Iran è un regime teocratico.

    R
    https://www.youtube.com/watch?v=nr9uZMzRqsM
    fa lo stesso? dunque poteva farlo solo Conte? o altri prima lui e lei no? se “fa lo stesso” significa che prima di lei altri lo hanno fatto e non solo l’hanno passata liscia ma trovano ancora chi li elogia ( un discorso pregno di valori universali quello di Conte…). Quelli che hanno tenuto il paese in ostaggio con maggioranze alternative e assurde e un tipetto che sapeva solo imbonire le platee e lo faceva pure male e che fanno la fine che si meritavano. Uno che a fianco aveva la promessa della politica italiana ora scappato all’estero e per la vergogna non si fa vedere neppure a casa sua.
    Cerca di rimanere nel contesto del tema proposto senza lanciarti sempre in intemerate verso la premier e il governo utilizzando persino i titoli degli articoli allo scopo.

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  5. A59, concordo con la prima parte del messaggio.
    Quanto a Cecilia Sala, mi rendo conto che non avevo capito niente.
    Non c’entra niente il giornalismo coraggioso svolto in Paesi retti da autocrazie e la libertà di informazione.
    Non c’entrano niente le sue posizioni a favore delle donne.
    C’entra anche poco il fatto che in Iran ci sia un governo teocratico che non rispetta i diritti civili e che lei fosse critica verso il regime.
    Per questo mi pare comprensibile che non ci siano state manifestazioni in suo favore da parte dei movimenti femministi.
    E credo che sulla faccenda sarebbe bene tenere un profilo basso evitando i bracci di ferro, per evitarle le vicissitudini di Girone e Latorre (e mi riferisco anche al discorso del Presidente).
    Una volta chiarito che gli iraniani la vogliono usare come arma di ricatto per convincere l’Italia a non estradare quel signore in USA, credo che al suo posto ci sarebbe potuto benissimo essere un uomo, purché italiano e in vista.
    R
    una volta chiarito da chi? da lei?
    Ma non c’è un uomo ma una ragazza di 30 anni e giornalista. La differenza se non la vede lei la vedo io.

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  6. Chiedo scusa alla “Prof” Mariagrazia, non sapevo ci fosse compito in classe e sono andato a zonzo.
    Ma per rimanere fuori tema, quello che ribadisci tu stessa è che “quella là” non è affatto meglio degli altri, al minimo “è” come glia altri, ma secondo me è peggio.

    E hai ragione Conte non è un imbonitore come “quella là” da lui niente imitazioni, faccine, moine, mossette, slang borgataro, ha il senso delle istituzioni che alla tua beniamina manca completamente.
    Ad esempio mai si è sognato di parlare per mezz’ora al telefono con due comici russi spacciatisi per africani (sigh), facendosi menare per il naso con una figuraccia mondiale per l’Italia.
    E nemmeno lo abbiamo mai visto “broccolare” come un provolone con tanto di occhi dolci alla prima arricchita di passaggio nel suo ruolo istituzionale.
    Come non mi risulta si sia mai fatto dare un bacetto sul capino dalla Merkel o dalla Ursula, scenette patetiche alle quale ci ha costretto sempre “quella là”.

    Il tema è presto svolto, Cecilia starà in galera fino a quando vorranno i mussulmani, è solo una pedina (sacrificabile) per gli americani e per chi la detiene
    Però potrebbe sempre appellarsi a quel moderato campione di democrazia e valori universali come lo hai dipinto un po’ di tempo fa, Masoud Pezeshkian, non mi pare che la sua presidenza si stia caratterizzando per moderatismo, anzi.
    E la “Guida Suprema” dell’Iran è in carica dal 1989 (Khamenei), dalla morte di Khomeini e qualcosa vorrà dire.
    R
    credo che il caso richieda meno ironia. Se fosse figlia tua?

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  7. E’ molto probabile che il destino di Cecilia sia legato a doppio filo a quello dell’ingegnere iraniano arrestato. Ma la soluzione non è a portata di mano e temo che per Cecilia non saranno giorni facili. Il governo deve lavorare assieme all’opposizione, tutti si devono mettere insieme per sbrogliare una matassa intricatissima.
    Il fatto che Cecilia sia una donna non è irrilevante e neppure che sia giornalista.
    I valori universali, quelli che qualcuno qui si é permesso di strumentalizzare e un po’ deridere, vanno salvaguardati sempre non solo quando sono coinvolte molte persone insieme, come nel caso delle guerre, ma anche e forse pure di più, quando si priva della libertà una donna e una giornalista in un paese dove le donne faticano a vivere. Lei rappresenta un modello di donna che non calza con la visione totalitaria e misogina del regime e quindi la sua incarcerazione in un carcere duro non serve solo a scopi “esterni” ma, con molta probabilità, ha una valenza anche sulla politica interna.
    Cecilia Sala deve essere liberata presto. E’ sola, dentro una cella vuota, dorme per terra e nessuno con cui comunicare. E’ una condizione che ucciderebbe un fachiro.
    Tutti gli sforzi devono concentrarsi sulla liberazione di questa ragazza, giorno e notte senza sosta mettendo in campo tutte le risorse che un paese democratico deve avere a disposizione in casi come questo, senza polemiche e senza perdere neppure un minuto.

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  8. Signora Gazzato, non so se ricorda questo caso (fonte Repubblica 2016).
    “ROMA – La Corte di appello di Lisbona concede l’estradizione in Italia dell’ex agente della Cia Sabrina De Sousa, condannata in via definitiva a sette anni di reclusione per il sequestro dell’imam egiziano Hassan Mustafa Osama Nasr, alias Abu Omar, (uno dei più noti casi di extraordinary rendition, consumato a Milano il 17 febbraio 2003 con la decisiva collaborazione del Sismi, servizio segreto militare, di Nicolò Pollari) e la decisione riapre il pasticciato appeasement raggiunto sulla vicenda tra Roma e Washington alla vigilia della visita che vedrà in febbraio negli Stati Uniti il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.”

    Io ci trovo molte analogie. Questioni di spie e agenti segreti, e braccio di ferro tra l’Italia e gli USA. In questo caso, essendo l’estradando iraniano, è entrato in campo l’Iran.
    Forse, come dice lei, la scelta di una donna e di una giornalista non è stata casuale, e il regime iraniano ha voluto lanciare anche un messaggio ai propri cittadini, ma lo scopo principale sembra quello di costringere lo Stato italiano e la Magistratura italiana a negare l’estradizione di Mohammad Abedini verso gli USA.
    Ormai non è più un’ipotesi. Lo hanno detto esplicitamente all’ambasciatrice italiana a Teheran.
    Il fatto che abbiano scelto quella ragazza aumenta la forza di pressione dell’Iran sull’Italia, ma dà anche all’Italia un argomento per chiederne la liberazione in base a “valori universali” senza cedere al ricatto.

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  9. Senza stare a menare il can per l’aia, come si suol dire, c’è un solo modo per liberare Cecilia: accettare lo scambio con l’ingegnere. Ma qui sta l’inghippo: i fautori delle teorie astratte dello stato di diritto, diranno “no” non si può cedere al ricatto. I fautori del proprio interesse a costo di una fermezza disumana(gli USA)hanno già fatto capire che non se ne parla nemmeno e premono per l’estradizione dell’ingegnere; i fautori dell’atlantismo senza se e senza ma, diranno che non si può fare torto al nostro alleato protettore. Conclusione, quella povera donna se la vedrà brutta.
    Spero di essere smentito e che un briciolo di umanità prevalga sulle teorie bislacche, sull’intransigenza pelosa, sulla viltà camuffata di coerenza.

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