Doveva aver alzato un po’ il gomito ma anche no, vestito da Angelo un po’ goffo, Angelo il “ricco” del mitico ex gruppo (sono rimasti in due) dei Ricchi e Poveri, ha urlato al microfono in diretta Rai, mentre stava per scattare il countdown: “ho il microfono chiuso, teste di caxxo”. Invece era aperto e si è sentito benissimo. La “povera” Angela, anche lei in abito bianco in tema, si è messa ridere per coprire la parolaccia che però si è sentita benissimo.
Io non l’ho vista la trasmissione ma ho letto la notizia, campeggia un po’ ovunque.
Bene, l’anno comincia nel migliore dei modi con un’imprecazione sulla TV pubblica che si spande per tutta la penisola popolata anche da un bel numero di “quelle”. Eddai, ci stanno, eccome.
Beneaugurante direi, il ministero della Cultura ne prenda atto e si metta a lavorare per migliorare lo standard qualitativo delle “zucche” italiane, soprattutto quelle in formazione e non è un compito da poco.
Sono arrivate le scuse da parte del conduttore per questo incidente, decisamente fuori da tutte le etichette. La TV pubblica dovrebbe “educare” e con questa uscita in diretta non assolve certo lo scopo. Ma ora abbiamo la prova che i sorrisi, le strette di mano, i patetici e goffi tentativi di mostrarci una versione edulcorata e sempre politically correct della società italiana sono un totale fallimento e che dietro a tanta ipocrisia c’è la più verace e spontanea realtà. L’italiano medio ora si sentirà meglio rappresentato. Angelo ha reso un servizio (pubblico) di notevole momento con con quella frase gridata e rivolta forse al mondo intero, ha mostrato un davanti le quinte estemporaneo, uno sfogo, di uno che si sente immune, di uno che se ne infischia di tutto e tutti e impreca nel momento stesso in cui ha puntati addosso gli occhi di milioni di persone. Difficile credere che uno con la sua esperienza non riconosca un microfono spento da uno acceso. Voleva fare un “complimento” a qualcuno o a più di uno e a dir la verità, in giro per il mondo c’è chi se lo merita. Eccome.
Una frase volgare ma che rende bene l’idea di come si possa dare della testa di caxxo al mondo e farla franca, in diretta Tv col mondo che osserva e pensa: beh, mica ha tutti i torti però…ma mica ce l’ aveva con me…e che so’ Pasquale io?
Signora Gazzato, penso che ormai quella parola sia stata ampiamente sdoganata, ed abbia perso il significato concreto per assumerne uno puramente metaforico, come del resto la parola str****.
Non ricordo quale autore o comico la pronunciò in TV tanti anni fa (forse Campanini?), addirittura ai tempi del moralista Bernabei.
Qualche giorno fa hanno trasmesso su RAI3 un’intervista di PIF ad Ornella Vanoni, e la signora l’ha pronunciata almeno 3 o 4 volte con la stessa disinvoltura delle ragazzine di oggi quando parlano tra loro sull’autobus.
R
lei si spinge troppo indietro, non posso avere certi ricordi.
In quanto al “significato metaforico” non capisco cosa voglia dire. Di metaforica in testa di cavolo non mi pare ci sia proprio nulla. E’ solo una volgare offesa.
Ma va là, non ci credo che almeno una volta nella vita non sia scappata di bocca alla “siora” un sonoro: “Testa de casso”, perché quando ce vo’ ce vo’.
La parola fu sdoganata in Radio da Zavattini nel lontano ’76.
E forse la parola “Stronza!” non è stata forse sdoganata recentemente?
Lessico comune, terminologia che compendia un modo di essere, non un’insulto e nel caso del “vostro” premier la considero una delle poche cose aderenti alla realtà che abbia pronunciato in oltre due anni di sproloqui.
La tv pubblica dovrebbe educare? Ma sei sicura Mary? Con quel “popò” di ospiti sul palco? Con le immancabili scosciate in tutine rosso fuoco, messe lì a dimostrare di come la donna sia oggetto decorativo e nulla più?
Con due poveracci che ripetono come la gallina del leopardi sempre le stesse canzoni da mezzo secolo?
E sono buono perché vengono dalla Valpolcevera genovese.
La “brunetta” sfiora gli 80 anni e continua a muoversi come duracell, idem il suo socio con il caschetto biondo cenere…. e basta su, i “2 Angeli” potrebbero pure abdicare che tanto vanno di playback e nemmeno a tempo.
Comunque, la cosa vergognosa è stato l’insulto ingiustificato a uno che era lì per lavorare e che il suo lavoro lo aveva pure fatto con professionalità, tanto è vero che tutta l’Italia sintonizzato ha potuto constatare che il microfono era “aperto”.
R
se mi è scappata non ero certo in diretta nazionale e chi se l’è preso se lo meritava alla grande. Qui è stato penoso e diseducativo. La Rai “dovrebbe” educare, mai detto che lo faccia e infatti non la guardo mai ( quasi).
La parola str…rivolta a Meloni è stato un brutto momento di becera vigliaccheria di uno che quando apre la bocca le spara senza silenziatore…ho cancellato anche qui il resto della mia risposta…, la “siora” non parla dialetto e se parli di me rivolgiti a me per favore.
Ah capisco la “siora” Mariagrazia non ha mai e sottolineo “mai” impreziosito un suo post con una battuta dialettale, mi sarò senz’altro sbagliato io, dimenticando tra l’altro che l’ironia è solo “iro-tua” gli altri devono consultare Paolo Fox per sapere se e quando il momento è propizio per applicarla.
La parola “stronza” rivolta ad una Meloni che aveva a sua volta commentato in maniera becera il Viceré della Campania dandogli dello sfaticato, è stata carpita durante una conversazione privata e buttata sui social, la “Ducetta de voantri” (ho consultato l’oroscopo e posso dirlo), si è preparata la battuta, a favore di telecamera e seguita per sovrappiù, dai suoi servi con cellulare per avere più angolazioni possibili.
Credo che la “sottigliezza” nella diversità della comunicazione non sfugga nemmeno a una fan sfegatata di “Donna G.” come te.
E sì, vedo che ha manipolato riposta originaria, con altrettanto enfatico e prosaico elogio della quarta età che si “esibisce” incurante del tempo che passa, l’accento del mio intervento era sul tipo di “educazione” che dovrebbe dare la televisione, ma lì hai sorvolato, oltretutto mi ero rivolto a te e direttamente nel post (Mary), ma accecata dall’ira funesta hai preso la lancia e sei partita more solito in resta, pensa pure la rima per omaggiarti.
Buona giornata.
R
grazie per la rima baciata che apprezzo. Il resto dello “svolazzo”, meno. C’era si, una “Mary” buttata li ne mezzo ma non mi soddisfaceva. L’ira funesta? ma ti rileggi ogni tanto? Se qualche volta ti “ci” ho mandato era italiano della Pura Crusca. Non parlo ” quasi ” mai dialetto, va meglio?
Buona giornata anche a te.