Matteone ha un po’ di strizza. E’ normale. Dice che non ha paura, che c’è sempre la possibilità di ricorrere se dovesse essere condannato…sei anni, mica peanuts. Ma fa il Trump e finge serenità. Che secondo me non prova affatto ed è giusto così. E’ lievemente ingrassato, esce dallo schermo delle sue dirette con quel faccione ripieno, ma è normale, mangia di più per frenare lo stress. Ha ricevuto diverse bottiglie di prosecco delle cantine Zaia coi migliori auguri del governatore. Una la tiene in frigo per stapparla oggi, comunque vada: se va bene se la scola tutta, se va male se ne scola due. Ma poi non si mette alla guida perché tanto ha l’auto blu…verde, insomma verde blu.
Ma poi che avrà mai fatto? Tenuto 147 persone a bordo di una nave senza permettergli di sbarcare per una ventina di giorni…i giudici lo considerano sequestro di persona. Sed lex. Lui dice che ha solo fatto il proprio dovere. Beh, vedremo. Male che vada comunque non credo che andrà in galera, non c’è posto, che cella dovrebbero mettere a disposizione per un ministro della sua fatta? Andiamo. E le cucine poi. I cuochi si ribellerebbero, il menù standard del ministro li manderebbe in depressione per superlavoro. No, non è cosa. E poi ha il compito di portare a termine l’opera: il ponte. Lo vuole proprio depositare lui di persona sullo Stretto. A spalla lo porta e poi lo depone sulle acque con cautela e lo fissa ai due estremi. Ce la fa, ci tiene è la sua mission. E con una simile impresa da compiere volete che i giudici di Palermo non si sentano di essere perlomeno comprensivi?
Beh, sarà quel sarà, come cantava…non ricordo ma ora mi viene in mente portate pazienza. Sono un po’ smemorata ultimamente, lo confesso, devo fare una curetta ricostituente. No il prosecco Zaia no, sono astemia e non lo reggerei.