Mentre la Russia continua a colpire in Ucraina danneggiando le infrastrutture elettriche e impegnando le forze ucraine a respingere gli attacchi sulle città, gli ucraini, sabato scorso hanno mandato dei droni contro la città russa di Kazan nel Tatarstan. Una splendida città sulle rive del Volga, meta di turisti. Bene,cioè male, Putin si è incaxxato da morire, giustamente. Ma come si permettono questi pezzenti degli ucraini di sfondare la linea russa, pardon rossa? La città si trova a 1200 km da Kiev e però pare non ci siano state vittime né feriti, solo è stato centrato un grattacielo e l’impatto ha provocato una forte esplosione. Gli ucraini hanno detto che volevano colpire un deposito di polvere da sparo nelle vicinanze, there about insomma. Comunque l’ira di Putin si è sentita echeggiare per tutta la Russia e oltre, persino le renne di Babbo Natale che passavano dalle parti del circolo polare, ne hanno risentito e si sono fermate un po’ interdette.
Come osano? pare aver detto il presidente russo. Lo stupisce tanta temerarietà di quei pezzenti degli ucraini con le pezze al culo (termine tecnico russo) che lui sta cannoneggiando da tre anni, ora persino con i soldatini coreani che, pare, cadono a mucchi sotto il tiro dell’esercito dei pezzenti. pare, che ne so? Così dicono. Ma Kim non se ne preoccupa più di tanto, lo aveva messo nel conto e il suo cuoricino è attrezzato a tutte le intemperie.
Insomma pare che Putin abbia avuto un rialzo di pressione e perciò ha preso in mano il telefono (lo fa solo nelle grandi occasioni, non si sa mai…) e chiamato Trump che ha subito risposto anche se stava tenendo un comizio:
Pronto? sei tu Vlady? ma che piacere! era tanto che non ti sentivo, come stanno i ragazzi? e tu come te la passi? si ho sentito, mi fa tanto dispiacere…troppi morti tra i soldati, troppi, dobbiamo fare qualcosa…e Putin:
ma guarda Thedonald, io sono disponibile, guarda mi metto nelle tue mani, mani grandi, mani senza fine…e però che non venga toccato niente dei miei interessi, eh, no perdinci, ci tengo…
Ecco, questi due stanno mettendo le basi per una pace definitiva di questa assurda guerra che non si capisce bene ancora chi sia stato ad iniziare…di sicuro i pezzenti ucraini hanno tutte ma proprio tutte le colpe e ora che c’è Trump che afferma che con lui non sarebbe mai iniziata possiamo stare tranquilli: gli ucraini saranno sistemati a dovere e Putin non dovrà più temerli e tornerà la pace nel mondo e Elon Musk sta già progettando palloncini colorati da appendere a Starlink e di stappare bottiglie di champagne Elon che produce da solo sue proprie mani e piedi nelle sue fattorie nel Kentucky.
La Nato, la UE, l’Occidente tutto, possono mettersela via: è arrivato l’arrotino, l’ombrellaio, donne e tutto sarà aggiustato alla meglio, senza ledere nessuno degli interessi dei russi.
Ca va sans dire.
A seguito dell’attacco ucraino a Kazan Putin ha affermato:
“”Chiunque, per quanto cerchi di distruggere, affronterà a sua volta una distruzione molto più grande e si pentirà di ciò che sta cercando di fare al nostro Paese”, ha detto Putin durante una riunione governativa trasmessa in televisione.”
Orgoglio nazionalista sacro, difesa della Patria, un discorso che mette i brividi…perbacco avranno pensato gli ucraini, sono tre anni che non fai che distruggerci che quasi quasi siamo orgogliosi di tanta attenzione…cominciavamo a preoccuparci che ci dimenticasse…
Signora Gazzato, io credo che le cose stiano in maniera un po’ diversa.
Non esiste nessuna guerra in cui non ci si pongano dei limiti.
Nella seconda guerra mondiale nessuno bombardò il Vaticano o il Quirinale.
Il bombardamento di Dresda da parte degli inglesi fu considerato un superamento dei limiti. E lo stesso le atomiche sul Giappone.
Avrà notato che, fino a poco tempo fa, Kiev non è mai stata bombardata pesantemente. I palazzi del Governo non sono mai stati presi di mira.
C’è ancora molto margine per incattivire ulteriormente questa guerra, e sarebbe meglio evitarlo, visto che, verosimilmente, sta per finire.
R
io la buona volontà ce la metto, per me potrebbe finire l’anno scorso. Ma se lei dice che è verosimile che stia per finire, me ne rallegro.