Sapete che cosa significa essere dei miserabili? Si, lo sapete. Significa essere sordidi personaggi privi di anima. Il Natale non viene per tutti, per i miserabili non viene mai perché neppure una sola volta all’anno riescono ad uscire dalla miseria nera e dal vuoto che hanno al posto del cervello. E sono persone di cui avere pena e però dalle quali bisogna aspettarsi di tutto.
Io ne ho conosciute tante nella mia vita. Non erano povere ma sordide dentro, miserabili nell’anima, cattive e piene di astio e di rancore verso il prossimo. Che poi non è che il riflesso della scarsa stima che hanno di se stessi. Ed hanno ragione ad avere poca stima di sé.
Il miserabile è il peggior esempio di essere umano che la vasta tipologia psicologica può offrire. Essere miserabili significa non avere rispetto per se stessi ed essere pronti a fare del male in tutti i modi possibili, spesso con la parola, con la lingua che taglia e cuce meglio di qualsiasi sarto rifinito.
I Miserabili è un capolavoro della letteratura francese. Tutti (o quasi) lo conosciamo e tutti sappiamo come si svolge la trama. La miseria tangibile ai nostri giorni non è quella che porta a tramare qualsiasi nefandezza per sopravvivere, no, la miseria attuale è quella dell’ignorante che si crede colto, del fesso che si crede astuto e del cretino che si crede intelligente.
Questi sono i miserabili moderni, persone che cercano approvazione in rete, consenso e qualche facile applauso e ce ne sono a bizzeffe. Miserabili perché pensano che nascondendosi dietro ad un account anonimo (ma anche no) possono vomitare veleno verso chi non ha che il torto di aver capito quale abisso di miseria si nasconde dietro a certe loro frasi e certe espressioni.
E non è la miseria di chi si trova in condizioni di non avere di che sfamare la famiglia, no, quella non è miseria ma semplicemente un ostacolo lungo il percorso di una vita ed è nobile qualsiasi lavoro che riesca a far superare questo ostacolo.
Mentre il credersi ricchi di sapienza, arguzia e intelligenza e spargere zizzania o semplicemente molestare verbalmente chi gli sembra un bersaglio facile rappresenta il più miserabile degli individui e non faccio distinzione tra uomini e donne, anzi, spesso le donne sanno essere di una miseria intellettuale impressionante che batte di molte lunghezze quella di qualsiasi uomo.
Il prossimo Natale per i miserabili non sarà che l’occasione per mostrare tutta l’ipocrisia di cui sono capaci. Comunque, grazie a tutti i miei (pazienti) lettori per la cortese attenzione, ho i miei buoni motivi per pubblicare questo “sfogo”, auguro un buon Natale a tutti.
Mariagrazia, la migliore punizione che si. può dare ai “miserabili” è ignorarli. Perciò stai tranquilla, non ragionar di lor, ma guarda e passa.
Se ti può essere di conforto, ecco un brano di Mascangni
https://youtu.be/1J7VYb3uoTo?si=_aJgdYFNDtzT6KRq
Con ciò auguro a te e famiglia il buon Natale
R
grazie Alessandro per il bellissimo brano e ricambio gli auguri.
Ehmm, “i Miserabili” se della versione classica si parla, sarebbe un romanzo di Victor Hugo, la cui dimora in Place de Vosges a Parigi, Palazzo Rohan-Guéménée, è una delle mete turistiche più gettonate per chi voglia un po’ di tranquilla beatitudine in una piazza che è un gioiello architettonico.
Mariagrazia ha preso un lapsus credo ma il suo intento era altro.
Oddio un po’ mi ci vedo nella sua descrizione… l’account A-nonimo, la lingua che taglia e cuce, non fare distinzione tra uomini e donne, forse pensava a me quando ha scritto questa lettera o forse no, lei sa come la penso.
Come il mio omonimo, non se la prenda, non ne vale la pena.
Io scelgo una scena tra le più intense del musical realizzato con un cast stellare di qualche anno fa:
https://www.youtube.com/watch?v=1q82twrdr0U
R
Mi scuso, si è stato un lapsus (Russia on my mind), capita, nella foga ho scritto una fesseria, grazie per avermelo fatto notare.
No, ti rassicuro Alessandro, tu proprio non c’entri con la descrizione. Intendevo tutti quei personaggi che si approfittano spesso dell’anonimato (o anche no) e diffondono in rete un sacco di cattiveria e soprattutto le menti più fragili, a volte non riescono a superare le maldicenze e in qualche caso, soprattutto tra i giovani, ci sono suicidi causati proprio da questi personaggi meschini e la loro “miseria”.
Grazie anche per la bellissima scena del musical.
I Miserabili e’ un capolavoro della letteratura francese, non russa.
E’ stato scritto da Victor Hugo.
E’ stato un lapsus.
Buone Feste a tutti!!!
R
Si Romolo, ho scritto russa ma volevo scrivere francese, la Russia in questo periodo è sempre nei miei pensieri. Tanti auguri anche a lei.
Signora Gazzato, non so se si può attaccare qui, ma, a proposito di miserie italiane, vorrei tornare a parlare con chiarezza del problema Sanità, visto che lo ha citato perfino il PdR nel discorso di fine anno, riproponendo sostanzialmente la denuncia di Ely Schlein.
Qualcuno mi sa dire quando è che le liste di attesa si sono allungate? Abbiamo dei dati statistici negli anni?
Qualcuno mi sa dire cosa significa l’affermazione che “il governo penalizza la Sanità pubblica e favorisce la Sanità privata?”