Miserabili di oggi

Sapete che cosa significa essere dei miserabili? Si, lo sapete. Significa essere sordidi personaggi privi di anima. Il Natale non viene per tutti, per i miserabili non viene mai perché neppure una sola volta all’anno riescono ad uscire dalla miseria nera e dal vuoto che hanno al posto del cervello. E sono persone di cui avere pena e però dalle quali bisogna aspettarsi di tutto.

Io ne ho conosciute tante nella mia vita. Non erano povere ma sordide dentro, miserabili nell’anima, cattive e piene di astio e di rancore verso il prossimo. Che poi non è che il riflesso della scarsa stima che hanno di se stessi. Ed hanno ragione ad avere poca stima di sé.

Il miserabile è il peggior esempio di essere umano che la vasta tipologia psicologica può offrire. Essere miserabili significa non avere rispetto per se stessi ed essere pronti a fare del male in tutti i modi possibili, spesso con la parola, con la lingua che taglia e cuce meglio di qualsiasi sarto rifinito.

I Miserabili è un capolavoro della letteratura russa. Tutti (o quasi) lo conosciamo e tutti sappiamo come si svolge la trama. La miseria tangibile ai nostri giorni non è quella che porta a tramare qualsiasi nefandezza per sopravvivere, no, la miseria attuale è quella dell’ignorante che si crede colto, del fesso che si crede astuto e del cretino che si crede intelligente.

Questi sono i miserabili moderni, persone che cercano approvazione in rete, consenso e qualche facile applauso e ce ne sono a bizzeffe. Miserabili perché pensano che nascondendosi dietro ad un account anonimo (ma anche no) possono vomitare veleno verso chi non ha che il torto di aver capito quale abisso di miseria si nasconde dietro a certe loro frasi e certe espressioni.

E non è la miseria di chi si trova in condizioni di non avere di che sfamare la famiglia, no, quella non è miseria ma semplicemente un ostacolo lungo il percorso di una vita ed è nobile qualsiasi lavoro che riesca a far superare questo ostacolo.

Mentre il credersi ricchi di sapienza, arguzia e intelligenza e spargere zizzania o semplicemente molestare verbalmente chi gli sembra un bersaglio facile rappresenta il più miserabile degli individui e non faccio distinzione tra uomini e donne, anzi, spesso le donne sanno essere di una miseria intellettuale impressionante che batte di molte lunghezze quella di qualsiasi uomo.

Il prossimo Natale per i miserabili non sarà che l’occasione per mostrare tutta l’ipocrisia di cui sono capaci. Comunque, grazie a tutti i mie (pazienti) lettori per la cortese attenzione, ho i miei buoni motivi per pubblicare questo “sfogo”, auguro un buon Natale a tutti.

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