mi riporta alla mente la felicità
di luminosi mattini d’inverno
bianchi di neve che scende copiosa
e di uccelli che cercano riparo.
E la mia infanzia e le mie mani gelate e rosse
come il mio naso che sembra di ghiaccio.
Il dolce profumo d’arancia mi riporta
il calore della mia sciarpa rossa
troppo lunga e della sua morbida lana.
Un regalo troppo amato e perduto.
La magia di quel frutto succoso
che amavo tanto da bambina
e che ancora amo
e la magia dell’infanzia che torna
a tratti alla mente quando lo risento.
E lo splendore di certe mattine d’inverno
col naso schiacciato sul vetro
e il freddo che passava e la felicità
altro non era che guardare in su
mentre cadeva dal cielo una cascata
di diamanti.

Questa poesia sul profumo dell’arancia (e relativi richiami all’infanzia), merita una clip con immagini paesaggistiche della terra degli aranci, con accompagnamento musicale dalla Cavalleria rusticana (nuovamente “Gli aranci olezzano” e l’intermezzo)
https://youtu.be/51nR233hK70?si=q9oRzqAQZg9s0Rw
R
Grazie Alessandro, molto in sintonia sia le immagini che la musica, bellissime e commoventi entrambe.
Buon Natale a tutti!
https://youtu.be/zQWXXhWu_eQ
R
Alberto, ma che sorpresa! non sapevo di avere Babbo Natale tra gli ospiti del blog, e che bella pronuncia inglese…
Buon Natale anche a te e a tutti gli amici del blog. (Vicini e lontani).