Il processo del secolo (non quello di Salvini), si è concluso con la condanna di Dominique Pelicot a 20 anni di carcere e pene dai tre ai 15 anni agli altri 49 deficienti criminali che hanno stuprato la moglie col suo consenso. Anzi, no, era lui ad invitarli a farlo. Succede in Francia in una amena località semi turistica la cui comunità è stata sconvolta da questa mostruosa vicenda.
Il processo si è svolto a porte aperte per volontà espressa della vittima: Gisele Pelicot, moglie e madre che per 50 anni ha condiviso la propria vita con quello che doveva diventare il suo violentatore abituale, il mostro che le metteva la droga nelle pietanze e nelle bibite per farla andare quasi in come e aprire la porta della camera da letto, dove lei russava semincosciente, per assistere alla violenza che altri deficienti criminali come lui attuava su quel povero corpo inerme.
Come la possiamo chiamare questa cosa? Uno schifo? mi pare davvero poco. Le cronache italiane ne hanno parlato con parsimonia mentre in Francia il caso ha destato molte polemiche e molta rabbia e sconcerto, soprattutto tra le donne francesi. Si saranno chieste in tante se non avessero subito lo stesso trattamento.
Possibile che ci sia un solo Pelicot in Francia o nel mondo? o non ce ne sarà più di uno che ancora non è stato scoperto? E come scoprirlo se lei, la vittima, fino al giorno prima della scoperta considerava il marito una bravissima persona ed un compagno dolce e affezionato?
Pelicot che ha 72 forse passerà il resto della sua vita in galera, gli altri se la caveranno meglio, ma lei, questa donna all’apparenza fragile ma che ha dimostrato un coraggio da leonessa, avrà davvero ottenuto giustizia?
Non sono pochi 20 anni per un crimine come questo? 100, forse, sarebbero stati ancora pochi.
Ma questo caso è esempio di come lo stupro sia considerato quasi una pratica se non proprio ortodossa ma non poi così grave. In fondo poi che cosa sarà mai se quella era che se la dormiva e non si è accorta di nulla? Qualcuno degli imputati è arrivato anche a dire che lui si sentiva la coscienza apposto perché il marito era d’accordo. Io direi che c’è da inorridire al pensiero che uomini giovani o meno, abbiano potuto pensare che lei potesse persino essere consenziente ad una simile aberrazione.
Allora, diciamolo fuori dai denti: signori uomini che leggerete e magari penserete che batto sempre lo stesso chiodo e sono noiosa perché tanto Gli Uomini, non sono quel gruppetto di deficienti e far passare l’idea che non sia così è una cosa ridicola…si lo so che alcuni di voi lo penseranno.
Ma io vi dico una cosa: uomini che si comportano come quelli non sono uomini , non possono essere definiti tali ma lo sono purtroppo e non sono marziani ma individui “normali” con famiglia e figli e che se ne andranno per strada e non avranno il marchio di stupratore scritto sulla fronte ma lo sono e anche se il capo della banda passerà in galera il resto dei suoi giorni, lei la vittima non avrà mai giustizia, nessuno le potrà mai ritornare la sua integrità morale e materiale e i giudici avrebbero dovuto, a mio parere, prevedere per lei un risarcimento milionario che gravasse sulle vite di ognuno di quei criminali fino alla loro morte.
Ma non sarà così e tutto verrà presto messo nel dimenticatoio e passerà alla storia come una anomalia e un caso “strano” ma le vittime di queste “stranezze” continueranno ad essere vittime per tutta la vita.
Leggendo la storia di questo processo ho avuto l’impressione di vivere in un altro pianeta. Mi immagino la scena di questo personaggio che invita un amico a casa sua per stuprare la moglie dopo averla drogata. Nel pianeta dove vivo io l’amico lo guarderebbe con 2 occhi così e poi chiamerebbe il pronto soccorso. Invece no, in questo pianeta l’amico accetta e come lui ad altri 50 pare interessante la situazione. A questo punto gli occhi li strabuzzo io, inverto la rotta della mia astronave e me ne torno da dove sono venuto.
R
si, davvero imbarazzante e lunare…in poche righe è riuscito a concentrare la “stranezza” o la mostruosità di questa vicenda. Grazie di avere commentato.
Mauro, un dettaglio in più per fare dietro front con l’astronave è che la donna che il marito proponeva ad altri uomini di stuprare non era una ragazza, ma una “nonna” di 59 – 68 anni.
Infatti gli stupri sono durati dal 2011 al 2020 e la donna ora ha 72 anni.
R
(!)
Gisele, non farci caso, ti dedico questa:
L’esempio di questa donna farà il giro del mondo e forse servirà ad altre donne per trovare il coraggio di denunciare e di non cedere alla violenza dopo la violenza, quella che deriva dalle minacce di ritorsione se lei denuncia. Trump ne ha fatto quasi campagna elettorale dopo aver continuato a sostenere che le sue vittime erano delle bugiarde e dopo essere stato condannato ha perseguito la sua tesi ed ora si trova di nuovo presidente degli Stati Uniti con quel curriculum.
Figuriamoci che tipo di esempio può fornire uno così, misogino e maschilista oltre che inguaribile bugiardo. Quali garanzie potrà fornire sulla conduzione del paese un tipo che ha questi precedenti?
Gisele, al contrario, è una donna coraggiosa che ha voluto un processo porte aperte perché il mondo conoscesse la perversione di suo marito e dei suoi compari. Lei era lì ad ogni udienza a testimoniare col suo coraggio che la vittima non si deve vergognare, chi si deve vergognare è il suo stupratore. Questo ha detto quando le hanno chiesto perché avesse voluto rendere pubblico il processo. Ed è stata la scelta migliore, indicativa di intelligenza e di sofferta riflessione.
Io mi auguro per lei un futuro radioso, spero che la vita la ricompensi di tanto dolore, in qualche modo e che possa diventare un simbolo per tutte le altre vittime di violenza e per tutte le donne che potranno affrontare con più sicurezza e maggiore consapevolezza un percorso di rinascita dopo aver subito abusi e che sappiano affrontarne meglio le conseguenze e guardare il faccia che le ha abusate senza sentire vergogna o imbarazzo. Sarebbe un gradino in più per la lotta contro la violenza sulle donne che lei avrebbe aiutato la società a salire.
Io non penso che quel manipolo di animali non avrà conseguenze per quello che avuto il “coraggio” di fare, non parlo della galera dove staranno e dove spero e auspico che per la legge del contrappasso ricevano lo stesso trattamento e non mentre dormono, così giusto per provare, parlo delle loro famiglie che dovrebbero trattarli come reietti, ripudiati da mogli e figli/e, madri e padri.
Questa abiezione è purtroppo pratica corrente, la droga dello stupro una realtà, da noi il sig. Facile.it al secolo Alberto Genovese, stesso cognome di un noto mafioso e purtroppo delle mie origini, faceva uguale, ripetutamente, con ragazze diverse che gli venivano procurate e da sacrificare, dalla di lui fidanzata, una donna abietta a dir poco e da un dj compiacente.
I risarcimenti milionari vanno bene per lui che li ha, per chi non ha soldi e quelli che partecipavano a quelle sordide riunioni erano mostri della porta accanto, corrieri, impiegati, artigiani, pensionati, di età compresa tra i 25 e i 75 anni, meno, se i soldi non li hai non è che li puoi fabbricare.
Ma quello che a me fa pensare è che gli avvocati difensori degli imputati di questo scempio morale, si erano spinti a richiedere l’assoluzione per i loro imputati perché “manipolati dal mostro”, come se fossero stati obbligati a svolgere quelle pratiche aberranti, ruolo complice in questo caso quello della difesa, anche se ben prezzolato.
R
hai ragione, la legge prevede la difesa per tutti, ma ci sono casi, come questo, che per esercitare la professione di avvocato credo ci voglia una buona dose di …pelo sullo stomaco e non sempre basta. Grazie del commento.