Un gesto eclatante

Il coraggio della ragazza che si è spogliata fino a rimanere con solo la biancheria intima, nel cortile di una università iraniana, dopo essere stata redarguita dalla polizia morale perché non indossava bene il velo, passerà alla storia. E’ un’eroina dei nostri tempi. Brutti tempi, tempi di guerra e di soprusi da parte di autorità religiose che in maniera sistematica e fanatica, impongono alle donne, in Iran, un dress code particolarmente pesante e costrittivo.

La ragazza è stata arrestata e da ore di lei non si sa più nulla, pare sia stata ferita dagli agenti e che abbia subito percosse e violenze. La comunità internazionale non può stare a guardare, l’Iran viola i diritti umani con questi comportamenti insensati e soprattutto si conferma sempre di più una nazione dove le donne sono trattate come schiave e sottoposte a vessazioni di ogni genere.

Il medioevo è attuale da quelle parti. La ragazza ha dimostrato una fierezza ed un coraggio non comuni e andrebbe premiata per aver manifestato davanti al mondo intero la sua opposizione ad una legge che le impone di portare un velo e che la punisce duramente se non lo fa. Spogliarsi è stato un gesto eclatante e di affermazione di libertà che le costerà molto e spero che non finisca come sono finite altre prima di lei che si erano ribellate. Spero che il suo gesto provochi una reazione in tutto il paese e per quanto difficile , si formino altre proteste, magari massicce e articolate e che sia solo l’inizio di una lunga seria di manifestazioni e che le autorità religiose e non, si sentano di doversi giustificare e che il gesto di questa ragazza sia solo l’inizio di un percorso che porti alla liberazione delle donne schiave di una mentalità fanatica repressiva e sempre più violenta nei loro riguardi.

Zucche e streghe

Sapete che cosa sono le streghe? Ne avete mai avuto una per vicina?

Io si. Sono donne normali, all’apparenza come tutte le altre donne, ma sotto quell’apparenza nascondono la strega che c’è in loro. Io ne conosco più di una ed abitano tutte vicino, anzi direi fin troppo vicino. Ho cercato di farci amicizia, ma no, non serve. Ci sono quelle che sembrano esserti amiche e invece poi, quando si incontrano tra loro, perché le streghe si capiscono e si trovano, si mettono d’accordo per renderti la vita impossibile.

Ma, direte: ma che cosa si sogna questa? Nulla è la verità, Ne ho conosciute tante nella mia vita, tante che non potrei dirvi quante. Fin da piccola. Ma io non ne ho mai avuto paura. Le combatto, mi difendo, cerco di non pensarci, faccio finta di non crederci che sono streghe, ma poi lo so che lo sono e che non posso sfuggirgli. Sono sempre in agguato. Se mi affaccio sul terrazzo, se esco, se sono a casa a fare i fatti miei, sempre in agguato e sono sempre sotto il loro sguardo vigile. Ho provato a ignorarle a fingere che non esistono, ma loro sono sempre da qualche parte e sbucano quando meno me l’aspetto

Non sorridono quando mi vedono e se lo fanno so che è un sorriso finto, un sorriso che vorrebbe incenerirmi, un sorriso che fa paura…

E perché, direte, ci racconti questa cosa? Non lo so. Mi va così. Forse perché in questi giorni ho avuto a che fare con due di loro e non è stato facile far finta di nulla, so, lo so bene quanta negatività mi hanno trasmesso, la sento, a pelle. No, non sono impazzita, certe donne sono così e però non tutti le riconoscono perché non sono streghe con tutti. Con altri si comportano da brave esemplari madri di famiglia, con me si tramutano in streghe e le streghe si sa nascondono bene la loro vera identità. Ma con me non ci riescono e le riconosco e le smaschero.

Non è uno scherzo, sono seria, pensate quello che volete, certe donne sono tremende e però se le riconosci e non le puoi evitare ti fanno la guerra. Non so come ne uscirò. Metterò qualche zucca vuota alle finestre, di notte…

Contro remo

Ottomila soldati nordcoreani schierati al confine con l’Ucraina pronti ad attaccare. Putin si serve dei coreani ma non come mercenari ma come truppa fresca da mandare al macello per conquistare territori e mettere fine alla resistenza, ammirevole, degli ucraini.

Quasi tre anni di guerra, ormai ci manca poco, ora tra l’indifferenza del mondo.

Alluvioni che ormai costano vite umane a centinaia causate da eventi atmosferici incontrollabili e soprattutto dalla stupidità e dall’avidità degli uomini, speculazione senza freni e lungimiranza sotto zero. La guerra infinita in medio Oriente, lo strazio degli attacchi contro i civili palestinesi, gli ostaggi in mano ad Hamas che non si sa che fine faranno, la minaccia di un allargamento del conflitto, l’impotenza del mondo davanti ad uno scenario terrificante, la vittoria del filorusso che rimane al potere e cancella le speranze dei georgiani che ci avevano creduto…e loro, gli ucraini sempre più delusi dagli “alleati” che si sono stancati di aiutarli, sempre più oscurati dai media come se ormai lì si fosse già compiuto il loro destino. E il loro destino è finire ancora una volta e forse per sempre nelle grinfie dei russi. Un Putin in gran spolvero che riceve il baciamani dei potenti e anche dei meno potenti come il goffo Guterres che è andato a farsi un giretto per prendere un po’ d’aria e forse rifornirsi di vodka. E pace lontana o vicina non si sa, ma forse pietra tombale sulle speranze di libertà degli ucraini e limitrofi. Se poi vincesse Trump e la sua gang di miliardari annoiati e ingordi, per Zelensky sarebbe la fine di tutto, dovrebbe Infilarsi dentro una valigia e cercare di passare per bagaglio e farsi dare un passaggio per l’Australia, one way ticket yes.

E qui? siamo incollati alle vicende di Sangiuliano e di San Giuli, il suo gabinetto e la sua cultura e alle lacrime di una Boccia che tiene ancora banco sui media e nel frattempo si lamenta che è assediata dai giornalisti…cioè, un paese che non fa che lamentarsi sia che piova o che ci sia il sole, che non ha mai il governo giusto e meno che mai i politici giusti, gli imprenditori giusti e i magistrati giusti. Un paese lamentoso? forse. Ma, Meloni se mi vuoi piazzare il nucleare a Marghera mi lamento e ti remo contro o contro remo… ogni giorno santo.