Anche oggi, gragnuola di bombe e gli ucraini al freddo si preparano al terzo inverno di guerra. Il presidente Putin Un ha mandato l’esercito coreano a fare esercitazioni sul territorio boots on the ground e sono una miriade di soldati pronti a tutto per difendere “la causa”. Ma quale? Ma i diritti dei russofoni del Donbass e limitrofi. Ah, a loro Putin ci tiene e si è visto il macello che ha messo in piedi per salvarli dai biechi ucraini. Per loro è disponibile a vendersi anche la dacia di famiglia se occorre. Il rublo non va tanto bene, ma lui resiste. Ora che ha un amico in più alla Casa ed ha già aggiunto il posto a tavola. O al tavolo. Vi siete mai chiesti cosa prende Putin per colazione? uova e bacon, no. Cereali Kellog? Uhmm ho qualche dubbio. Ma oggi potrebbe tenerne una scatola ben in evidenza perché pare che una delle tante ciliegine colte da Trump sia un certo ex generale che di nome fa proprio Kellog. Simpatico no? Lui pare abbia già esposto la sua soluzione per mettere fine al conflitto: ucraini sedetevi al tavolo pronti a cedere anche le mutande oppure vi tagliamo i viveri e non solo. E poi: russi sedetevi al tavolo e non fate troppe storie altrimenti vi scaricheremo contro tutta la nostra potenza di fuoco. Un diplomatico coi guanti di carta vetrata. ma, dopotutto a un ex militare non è richiesta la diplomazia.
Dunque finirà? Come finirà? Con un trattato? Con un compromesso? con un bacio in bocca tra Putin e Zelensky…no. Su questo mi sentirei di avere delle certezze. Sul resto Non oso esprimere giudizi…o oso?
Ma si, oso. Mettiamo che Putin faccia qualche bizza. E’ un po’ bizzoso, leggermente. Pare. Ma sa di avere in Trump un caro amico. Caro…si fa per dire. Insomma un nuovordinemondialista che non ci sta più alle ciance della fighetteria modaiola obamalike. Ma quale care? il mondo è dei duri, dei furbi e dei ricchi e chi non ci sta si faccia dare un passaggio per un altro pianeta, questo è nostro…dicono, mentre stanno pensando a come fregarsi a vicenda.
Pensare che noi stiamo giusto in mezzo a quei due non è un pensiero che conforta. Ma che cosa potrebbe essere più di conforto in una simile situazione?
Beh, per chi ha la Fede la risposta è quasi scontata, per chi non ce l’ha non gli resta che aggrapparsi all’ultima dea.
Queste sono le parole dell’ex generale (uno piuttosto loquace):
““We tell the Ukrainians: ‘You’ve got to come to the table, and if you don’t come to the table, support from the United States will dry up,’” Kellogg said in a June interview. “And you tell [Vladimir] Putin [that] he’s got to come to the table and if you don’t come to the table, then we’ll give Ukrainians everything they need to kill you in the field.”
“Diremo agli ucraini: dovete sedervi al tavolo e se non lo fate non avrete più il nostro supporto, e a Putin: se non ti siedi al tavolo daremo agli ucraini le armi per ucciderti sul campo”
In soldoni. Ma abbastanza chiaro.
Ma perché Trumps e non Trump? Licenza poetica immagino.
Confesso che davanti a queste lettere mi trovo quasi sempre in difficoltà, come mi trovavo in difficoltà con quelle di Salva Tores in altro blog.
Sono pirotecniche per inventiva e dissacrazione, ma estrapolare argomentazioni plausibili è difficile (per me). Posso solo applaudire seduto in platea.
Di fede ne ho una sola e per la mia squadra del cuore, quindi quella la scartiamo a priori.
Oggi altra gragnuola di bombe sugli ucraini, non si capisce perché loro non facciano altrettanto sui russi, adesso hanno il via libera del rintronato, possono. Mah.
Leggo che il rublo non andrebbe tanto bene, sarà, c’è da capire chi abbia formulato una simile ipotesi:
“Ad aprile 2022 la Banca Mondiale aveva previsto che il PIL russo sarebbe crollato dell’11,2% entro la fine dell’anno. Il dato reale invece ha segnalato una discesa di solo il 2,1%. Lo scorso anno, l’economia russa è addirittura cresciuta del 3,6%, contro il +0,3% previsto dal FMI a inizio 2023. Nel 2024 la sua crescita potrebbe raggiungere il +3,8-4,0%, ma all’inizio dell’anno gli esperti stimavano appena un +1,3%.”
Segnalo che l’italietta melonara si arrabatta con gli zerovirgola, per altro frutto di extraprofitti bancari ed energetici e dei soldi del PNRR di Conte, la Germania è in recessione e lo spread della Francia è pari a quello della Grecia.
Intendiamoci l’outlook francese è ancora AA- mentre “l’italietta di M”, viaggia a un dito sopra la rumenta (BBB), però il trend quello è, ma che l’Europa sia in piena crisi, è un dato oggettivo.
Putin, come tutti i “Komunisti” a colazione mangia i bambini, è risaputo.
Kellogg… Il solito cazzaro trumpiano si dirà, forse, però a scorrere il suo CV si legge:
“Durante il suo periodo di servizio, Kellogg ha conseguito un master in affari internazionali presso l’Università del Kansas. In seguito ha studiato management e diplomazia di alto livello presso lo United States Army War College.”
Insomma, non proprio un “Rambo” (e sicuramente meglio del “Rimba”) per essere un ex militare di diplomazia sembra intendersene.
Io credo che quella proposta (Dombass e Crimea andati, no Nato e area cuscinetto smilitarizzata) sia l’unica soluzione possibile, gli ucraini continuano a buscarle in ogni dove, i russi hanno capacità e risorse militari ben superiori a quelle che la derelitta “Von der Guerren” vorrebbe mettere in campo insieme a Rutte (nomen omen).
La Russia spende circa l’8% del suo pil (2000 miliardi) in armi, la UE ha un pil di 18.000 miliardi e se arrivasse al fatidico 2% (dubito), sarebbero 360 miliardi da destinare al mercato bellico (inutili cazzate), contro i 150 della Russia e lasciando perdere le migliaia di testate nucleari e i missili intercontinentali immarcabili.
C’è poi un altro problema, la Russia produce armi più di USA e UE insieme e ne importa pure, a vagonate.
Confronto impari, i russi producono il triplo degli armamenti alleati.
Quindi? Quindi Zezè scenderà a Canossa a breve perdendo tutto quello che già si sapeva avrebbe perso e con, sulla coscienza (che non ha), una milionata di morti e mutilati, un paese fallito da ricostruire, la certezza che uscito di scena faranno finta di conoscerlo tutti quelli che fino ad oggi gli si sono salame-leccati.
Il nuovo ordine mondiale sarà presto realtà, è nelle cose, l’imperialismo coloniale è finito, kaputt.
Bisognerebbe spiegarlo a quelli che votano Meloni per contrastare la sinistra e a quelli pari grado del PD che votano la Schlein per osteggiare la destra, la Commissione Von der Guerren l’hanno votata ieri insieme, teneramente abbracciati dopo aver spergiurato il falso entrambe: “Mai con quelli là”.
Meditate gente meditate, come diceva Arbore.
R
Ale59
ti ringrazio per il paragone, Salvatore è unico. Approfitto per salutarlo sperando che il saluto gli arrivi.
Ho messo la S per dare l’assonanza col famoso romanzo di Francois Sagan: Le piace Brahms?
Il rublo non sta benissimo ti fidi di Jacoboni?
https://www.lastampa.it/esteri/2024/11/27/news/il_crollo_record_del_rublo_e_il_report_choc_di_alpha_bank_le_banche_russe_tra_dicembre_e_febbraio_prevedono_tassi_al_25_e-14843409/
Per quanto si arrabatti, l’Italietta sta meglio di colossi come Francia e Germania, ti pare poco?
In quanto a Kellog, non dico che sia un cazzaro, dico che propone quello che gli ucraini non vogliono e forse neppure Putin vuole.
Mai con quelli là? Ma con gli altri là…cioè i komunisti, perché se la UE non argina lo strapotere dello zar quello si fa un boccone anche di te (anche se sei un po’ ostico…)
A59 non credo che la Meloni sia sinceramente atlantista. Lo ha fatto capire tra le righe in varie occasioni.
Immagino che, appena Trump concederà all’Europa un po’ più di indipendenza, sarà tra le prime ad approfittarne, sulla scia del suo amico Orban.
In fondo, è una sovranista.
Il fatto è che la Meloni ha messo su un governo decisamente di destra, il primo della storia repubblicana, e aveva nemici dappertutto, in Italia e in Europa.
Per riuscire ad andare avanti aveva estremo bisogno dell’appoggio degli americani, e lo ha cercato subito andando a fare atto di sottomissione a Biden.
Per me è stata solo un’operazione obbligata per non vedere il suo governo trascinato nella polvere da qualche scandalo, da qualche indagine della Magistratura, da scioperi generali a ripetizione, e altri espedienti che abbiamo già visto usare contro i governanti italiani che non piacevano all’America (Craxi, Andreotti, Berlusconi ….).
R
ma perché visitare un presidente Usa sarebbe “atto di sottomissione”? Allora qualsiasi visita a qualsiasi altro capo di stato potrebbe essere atto di sottomissione. Questa teoria che avere rapporti cordiali con gli Usa sia una forma di sottomissione mi sembra come se fare visita ad un amico o a un parente o a qualcuno con cui si hanno rapporti di lavoro fosse sempre un atto di sottomissione, mi pare assurda. E’ un atto di cortesia di una premier che si è appena insediata e ha interesse a dimostrare che tiene in considerazione “gli amici”. Se non ci fosse andata avrebbero detto che era una spocchiosa che non sa tenere le relazioni internazionali. Insomma come fa sbaglia e si merita critiche solo per il fatto di esistere e non essere “di sinistra”.