Brava

In questi giorni sono un po’ depressa (solo lievemente a causa di impicci vari e sempre eventuali), poi non parliamo proprio di quanto ormai la situazione internazionale influisca sull’umore ( e per fortuna solo su quello anche se non solo, lo so ) ma mi si è aperto il cuore a leggere questa notizia e a vedere il viso di questa signora, preside del liceo Salvemini di Bari. Mi sono detta: esistono ancora persone che hanno il coraggio di dire cose scomode senza paura delle conseguenze.

Si chiama: Tina Gesmundo e ha detto: «voi genitori che sovrapponete i vostri desiderata alle vite dei vostri figli, educate a coltivare solo il mito del successo e del denaro» durante una riunione dove si parlava degli effetti dei social sui giovani.

In pratica le ha cantate senza orchestra ai genitori li riuniti e gli ha detto che la colpa della crisi dei giovani attuale è colpa loro, del loro egoismo, delle loro ambizioni mai paghe, delle loro disattenzioni o distrazioni e vite rifatte e da rifare.

Brava, non so come sia potuta arrivare a fare una simile dichiarazione ma brava. Finora tutti o quasi a guardare da altre parti, i genitori (non tutti ma tanti) a dare tutte le colpe alla scuola, ai social, alla “società” e mai un’autocritica una.

Finalmente qualcuno ha il coraggio di parlare chiaro: guardatevi allo specchio genitori che vi date tante arie e incolpate tutti tranne voi stessi dei vostri errori. E poi criticatevi un po’ e andate anche un po’ a nascondervi, se vostro figlio è un cialtrone, pigro, disordinato bulletto e infingardo, la colpa è soprattutto di come lo avete diseducato e fate mea culpa se ne siete capaci.

4 commenti su “Brava”

  1. Speriamo che qualche fanciullo “sconvolto dalla DAD” – o qualche suo genitore idolo dei gruppi uozzàp – non le facciano saltare la macchina con lei dentro.
    Proclamare che il re è nudo oggigiorno è pericolosissimo, scorrettissimo e anche vagamente fasssista.
    R
    anche questo? ma allora hai la fissssa.

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  2. Ammiro la preside che non vende enciclopedie, ma dice come stanno le cose nella sua scuola. Quello su cui non sono d’accordo è il fatto che siano sempre i genitori colpevoli di tutto. Non credo che i genitori di oggi siano molto peggio di quelli di ieri. Ne ho visti tanti, di ieri, assenti, eccessivamente autoritari, privi di ogni forma di dialogo e restii ad ogni forma di confidenza. L’educazione sessuale era affidata agli amici che leggevano Caballero. Io stesso non avevo lo stesso dialogo che per esempio ho adesso con la figlia.
    Adesso i genitori si trovano a combattere con una molteplicità di stimoli mai vista prima. Se alzi un po’ la voce col figlio dopo mezz’ora lo sanno tutti i suoi amici, c’è un sondaggio su quanti genitori urlano e l’hashtag #genitoricattivi. Si può cercare di ritardare un po’ di più l’accesso dei bimbi ai dispositivi, ma dopo un po’ devi cedere o rischi l’effetto opposto di essere un genitore dinosauro. Ad un certo punto, quando la allora bimba non aveva il cellulare e molte amichette sì, tutti i messaggi arrivavano a me. Nella rubrica avevo i numeri di una dozzina di 9-enni che se mi fermavano le guardie mi mettevano dentro per pedofilia.
    Non ultimo, una volta un impiegato poteva mantenere una famiglia con 2 figli e la moglie casalinga. Adesso devono lavorare tutti e due. Bene per l’emancipazione femminile, ma alla fine c’è meno tempo per stare coi figli, tempo che viene occupato da Fortnite. Anche ai miei tempi c’erano i videogiochi, ma si poteva stare in strada a giocare a palla. Ricordo che spesso si usava per campo di calcio il parcheggio di un cinema porno (gestito dal padre di uno dei ragazzini) e al bar di fronte, sugli scalini, c’era sovente una compagnia di tossici che si faceva gli affari suoi. Bei tempi.
    R
    Mauro
    si, ha ragione, per molti aspetti si potrebbe dire che si stava meglio quando si stava peggio, Ma sono passati quei tempi, ora ci sono questi e questi fanno dire ad una dirigente scolastica che sa di cosa parla (almeno si spera)e soprattutto cosa rischia, che i genitori dovrebbero smettere di dare le colpe di certi comportamenti dei figli
    – alla scuola
    – ai social
    – ai tempi che corrono…
    Questa signora li mette davanti ad una realtà scomoda: no signori, la responsabilità maggiore della diseducazione, arroganza, prepotenza, insipienza, a volte violenza e intolleranza, dei vostri figli, ce l’avete principalmente voi. Voi li avete messi al mondo ed a voi spetta educarli e guidarli e dargli quella consapevolezza di sé che serve a confrontarsi con gli altri, ad insegnarli il rispetto del prossimo e i valori fondamentali del vivere in una società civile. A tutto il resto(poca cosa in verità) ci pensa la scuola e la società.
    Non per nulla fare i genitori è il “mestiere” più difficile. La totale responsabilità dell’educazione dei figli ricade sui genitori prima di qualsiasi altro soggetto. Se poi si vuole una società che deresponsabilizza e accetta il “liberi” tutti, dobbiamo aspettarci il peggio. E forse è già qui.

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  3. Mauro, sono d’accordo che l’incapacità dei genitori di educare i figli è un problema antico. Fare i genitori è un mestiere difficile, e nessuno lo insegna.
    Una volta, con le famiglie allargate, i nonni e gli zii potevano dare consigli ai genitori alla prima esperienza. Non sempre erano consigli giusti e utili, ma oggi i genitori sono soli. E il fatto che si fanno pochi figli rende anche meno frequente il contributo e l’esempio dei fratelli maggiori.
    Uno degli errori più comuni è la superficialità e la scarsa attenzione ai rapporti nei primi anni di vita. Io quando nacque mio figlio, lessi il libro di Piero Angela “Da zero a 3 anni” e lo trovai molto istruttivo.
    Molti, invece, passano sopra ai comportamenti anomali dei bambini molto piccoli pensando che “crescendo imparerà”, ma non è così che funziona.
    Gli psicologi ci insegnano che, nei primissimi anni di vita, è come se nel cervello dei bambini si caricasse il “sistema operativo” di un computer.
    Se il sistema operativo è difettoso anche le applicazioni che si caricheranno in seguito gireranno male.
    In teoria i correttivi sarebbero asilo, scuola materna e scuola primaria, dove l’istruzione e la formazione sono affidate a dei professionisti e non ci sono coinvolgimenti affettivi.
    Sesso, però, i genitori hanno un atteggiamento iperprotettivo verso i figli e non permettono agli educatori di intervenire con azioni correttive energiche quando sarebbe necessario, e li difendono in tutti i modi in polemica con la scuola. Col che i figli perdono la fiducia e il rispetto per l’autorità.
    Quando un bambino arriva a metà della scuola primaria avendo accumulato carenze di formazione, il danno è fatto, e agire sui cellulari, sui social in genere ecc… è una lotta contro i mulini a vento.
    Un fatto fondamentale, per me, è far sì che i bambini crescano equilibrati e con una buona autostima, il che li prepara a qualsiasi prova. Se invece manca l’autostima sono vulnerabili a tutte le insidie.

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