Commemorazioni e polemiche

Pubblico questo post di Alessandro (A59) relativo alle polemiche sulle parole del ministro Valditara alla cerimonia della inaugurazione della Fondazione Giulia Cecchettin. Come nel suo stile, il nostro amico polemizza a tutto tondo ( e le risparmia a pochi) e mi è sembrato giusto porlo in evidenza perché ritengo il tema molto interessante.

Su molte delle cose contenute in questo post avrei da ridire, ma avrò modo di fare le mie osservazioni in seguito.

—————————————————————–

Ieri è nata la “Fondazione Giulia Cecchettin” voluta con pervicacia da un padre che ha subito l’oltraggio più grande per un genitore, accusato pure di protagonismo e di ricerca di facile notorietà da chi evidentemente non aveva capito le finalità di quest’uomo e padre.
All’evento inaugurale erano schierati anche i paladini della cristianità, la Ministra della Santa Inquisizione Eu-genia Roccella, il Vicepresidente della Camera Giorgio Mulè, ma soprattutto lui l’ineffabile Ministro della Pubblica (d)Istruzione al secolo Peppe Val di tara (la sua).
Intervenendo in video, il legaiolo si esibisce nel numero che di solito riesce meglio a questi disadattati di governi e che dovrebbe far arrossire di vergogna i suoi sostenitori: “la sublimazione delle gaffe”.
Buttando nel cesso decenni di lotta delle donne (femministe non mi piace, troppo settario), afferma incauto ma risoluto che:

“In genere i percorsi ideologici non mirano mai a risolvere i problemi. E la visione ideologica è quella che vorrebbe risolvere la questione femminile lottando contro il patriarcato”.

Capito? Non si fa eh,eh, la lotta al patriarcato è strumentale e ideologica.
Ha il coraggio di affermarlo di fronte ai genitori di una ragazza rapita e uccisa con una settantina di coltellate.
Ma non contento il nostro Peppe ha continuato a pestare “escrementi” quà e là:

“Occorre non far finta di non vedere che l’incremento dei fenomeni di violenza sessuale è legato anche a forme di marginalità e di devianza in qualche modo discendenti da una immigrazione illegale”.

Giulia Cecchettin è stata ammazzata da un bianco, figlio di una famiglia cosiddetta perbene, di nome Filippo (non Ahmed o Aziz), qualcuno forse si è dimenticato di spiegarglielo a questo signor politico , ha risposto la sorella di Giulia, Elena Cecchettin, via social:
“Se invece di fare propaganda alla presentazione della fondazione che porta il nome di una ragazza uccisa da un ragazzo bianco, italiano e “per bene”, si ascoltasse, non continuerebbero a morire centinaia donne nel nostro Paese ogni anno”.

Parole inequivocabili, questi non ascoltano, ma pure se lo facessero non hanno gli strumenti neuronali necessari per elaborare i concetti e questa è solo una delle innumerevoli dimostrazioni.
Arriverà una critica seppur velata a questo scempio da parte di chi difende a prescindere questa banda scalcagnata di governanti? Mah.

“Che un rappresentante delle istituzioni assuma un punto di vista negazionista, dando agli immigrati la responsabilità di parte delle violenza che caratterizzano le culture occidentali è grave – notano da D.i.Re (Donne in Rete contro la violenza) – Se conoscesse i numeri si renderebbe conto che il violento ha le chiavi di casa”.

Evidentemente il Ministro Peppe non ha fatto i compiti a casa.
Bocciato. E con lui, chi ce l’ha messo, ogni riferimento “all’underdog” che ce l’ha fatta è puramente voluto.
Politica ghe vol, no monade.

Alessandro (A59)

(N.d.R.) Qui l’intervento completo del ministro:

https://www.rainews.it/articoli/2024/11/fondazione-cecchettin-polemica-su-parole-di-valditara-piu-abusi-per-immigrazione-illegale-ec147439-b5fd-4d37-9f72-2693db2179c6.html

44 commenti su “Commemorazioni e polemiche”

  1. A59, a parte l’inopportunità di fare certe affermazioni in quella sede, mi pare che, nella sostanza, il ministro non sbagli.
    Sono ormai decenni che i movimenti femministi portano avanti una battaglia ideologica imputando i femminicidi al persistere di una mentalità paternalistica e maschilista.
    Ora, delle due l’una.
    O i femminicidi sono diminuiti sostanzialmente grazie a questa impostazione, il che dimostra che si trattava di una strategia efficace, oppure sono aumentati, a dimostrazione che l’impostazione ideologica non serve a niente, e le soluzioni al problema vanno cercate altrove.
    Quello che non è logicamente compatibile è che si affermi che i femminicidi sono in aumento (in realtà non è vero), e si confermi al contempo l’efficacia della campagna ideologica che va avanti da decenni.
    Qualunque medico, se vede che una terapia non risolve, ne cerca un’altra, piuttosto che continuare ad aumentare le dosi aumentando di conseguenza gli effetti collaterali.
    Il fatto che gli immigrati, clandestini e anche regolari, ammazzino le loro compagne più degli italiani è un dato statistico. Molti vengono da Paesi dove le donne sono meno rispettate che da noi. Magari, in questa occasione, c’entrava come il cavolo a merenda, ma è la verità.
    R
    si, penso anch’io che avrebbe potuto evitare di parlare di immigrazione, è un tasto molto delicato. Ma per il resto dice delle cose sensate. I femminicidi sono cose serie, ridurle a scambi di battute tra governo è opposizione, movimentisti e affini è avvilente. Lo è ancora di più se si innesca una polemica con i fondatori della fondazione.

    Rispondi
  2. La neonata fondazione suppongo si proponga di combattere la violenza sulle donne in ogni direzione. Il patriarcato è solo parte del problema, e su questo il ministro ha ragione, mentre poi la butta in caciara puntando il dito sull’immigrazione indiscriminata, che è un altro pezzo del problema, ma non ancora tutto il problema. La povera Giulia è stata uccisa da un cretino che non apparteneva probabilmente a nessuno dei due sottoinsiemi.
    Ho già scritto altre volte che la lotta al patriarcato o alla sottocultura maschilista di tanti immigrati non servirà a salvare la donna che verrà picchiata o uccisa domani. Per lei bisogna attivare la protezione adesso, certo non fornendo all’aguzzino un braccialetto elettronico che non funziona o che basta non ricaricarlo. Oppure far passare 2 mesi prima di attivare qualche tipo di prevenzione. Su questo mi aspetto molto di più da questo governo, visto che manco quelli precedenti hanno fatto qualcosa.
    R
    sono d’accordo, su questo punto tutti i governi latitano, bei discorsi ma niente di più. Ma si da il caso che ogni qualvolta il governo attuale ha provato a legiferare o cambiare qualche cosa nelle leggi, ci sono stati scudi sollevati e accuse di autoritarismo tanto che effettivamente, inasprire le pene per un governo di destra si rivela un’arma a doppio taglio. Ma sono d’accordo che andrebbero inasprite le pene e molto altro. Le fondazioni e le manifestazioni anti patriarcato sono fuori tempo e controproducenti

    Rispondi
  3. Ringrazio Mariagrazia per aver promosso il mio commento off topic a tema della discussione, troppo buona.

    Egregio Lenzini, il paternalismo con il patriarcato non ha nulla a che spartire, il primo
    è un atteggiamento o comportamento improntato a benevola protezione e condiscendenza da parte di qualcuno verso chi è più giovane.
    Il Patriarcato è una forma di potere. In sociologia, è un sistema sociale in cui gli uomini detengono in via primaria il potere e predominano in ruoli di leadership politica, autorità morale, privilegio sociale e controllo della proprietà privata.
    In ambito familiare, il padre o la figura paterna esercita la propria autorità sulla donna e i figli.
    Val di Tara ha detto una minchiata, perché il patriarcato è vivo e vegeto e lotta insieme a voi, punto.
    I femminicidi sono tragicamente stabili da 30 anni, un lievissimo calo negli ultimi anni, ma niente di significativo.
    Allego link per la gioia di Mauro:

    https://www.istat.it/statistiche-per-temi/focus/violenza-sulle-donne/il-fenomeno/omicidi-di-donne/

    I problema non è a mio parere sopportabile, va ricercato in primis nelle scempiaggini di questa destra viriloide e ottusa che ha avuto in Berlusconi il suo più becero rappresentante e che oggi esterna con il gorilla Bandecchi, ma che tendenzialmente ha una visione della donna subalterna, anche se per pigrizia si fa comandare a bacchetta dalla matriarca della Garbatella.
    Non direbbero le scempiaggini che dicono sulla famiglia e il ruolo della donna che vorrebbero come un’incubatrice e poco più, peraltro smentendo se stessi nonostante i rosari e i crocefissi che ipocritamente ostentano.
    Poi se si riferisce al nostro paese lei scrive un’inesattezza macroscopica:

    https://www.msn.com/it-it/notizie/italia/violenze-sulle-donne-ecco-i-dati-che-smentiscono-valditara-l-80-dei-reati-commessi-dagli-italiani/ar-AA1uitun?ocid=BingNewsSerp

    Il che la dice lunga sugli elettori di destra che non si informano e si bevono la propaganda che mira a solleticargli la pancia e non l’intelletto, la percezione del fenomeno come lei certifica è ribaltata dalla realtà dei fatti.
    Altro link per la gioia di Mauro:

    https://osservatorionazionale.nonunadimeno.net/

    In questo sito ci sono tutte le risposte alle sue inesattezze, che non fugheranno le sue granitiche convinzioni “valditariane”, la sua non è verità, manco un po’.

    Io trovo l’intervento sgangherato del Ministro inconcepibile per il ruolo che ricopre, dovrebbe essere la massima autorità “educativa” e invece è uno squallido misogino ancorato a preconcetti tipici dello slogan leghista della prima ora, il bossiano:
    “La lega ce l’ha duro”, che esemplifica meglio di qualunque altra definizione con cosa ragionino Salvini e soci, Mauro addirittura non vede differenze tra quello che scrivo io e quello che sgrana le dita, bontà sua.

    A Mariagrazia vorrei precisare che la prima legge sul femminicidio risale al 2013 Governo Letta e successivamente con l’applicazione del “Codice Rosso” è stata inasprita nel 2019 dal vituperato Conte.
    Per contro il governo Meloni ha tagliato oltre il 70% i fondi per la prevenzione della violenza di genere.
    Dagli oltre 17 milioni di euro del 2022 ai 5 milioni attuali stanziati per il 2023.
    Spero di non sentirmi dire che è colpa del Superbonus se la poverina non ha soldi in cassa da spendere per aiutare le donne abusate, risolverà il problema aumentando le pene, però se l’intervento del Ministro è becero (io toglierei il se), lo è altrettanto chi gli dà ragione:

    https://www.today.it/attualita/meloni-violenza-donne-immigrazione-valditara.html
    R
    A59
    si, questo tuo post in realtà, oltre che una lodevole denuncia contro il femminicidio, soprattutto perché proviene da un uomo, è anche un modo per dare addosso al governo che, guarda caso, per la prima volta è guidato da una donna. Anch’io ritengo di avere buona memoria e mi è sembrata l’occasione giusta per “controbilanciare” i tuoi post sul già citato blog, che mostravano (tu dirai di no) una certa insofferenza nei riguardi delle mie lettere (tante), pubblicate in home su questo tema.
    Veniamo ora alla “ciccia”. Bene, ottima definizione del patriarcato, ma non è certamente l’unico problema ma uno dei tanti che compongono il quadro (inquietante) delle violenze sulle donne, tante e di diversa natura.
    Premetto che, senza voler in nessun modo giudicare la famiglia della povera Giulia, trovo sempre difficile capire questo pervicace presenzialismo a molti livelli, della stessa. E non aggiungo altro. Le donne uccise dai compagni o mariti o amanti, chiamiamoli come ci pare, sono da anni un numero piuttosto stabile con qualche “unità” in più o i meno. Cioè: terribile. Ma la violenza si esplica in mille modi subdoli e non tutti qualificabili e quantificabili.
    E ora veniamo al ministro. Qualsiasi cosa dica è fatta oggetto di scherno, sempre e comunque da quando si è insediato. Prima di lui, ricordo a me stessa, non abbiamo avuto dei geni e potrei fare nomi, ma tralascio, questa volta si, per carità di patria.
    Bene, cosa ha detto? Ha detto che ci sono ideologie che vanno superate e non solo quella relativa al patriarcato ed ha aggiunto che la violenza sulle donne italiane è aggravata anche in parte dall’immigrazione clandestina (non mi piace il termine, “clandestino”, io lo abolirei) e questo non è del tutto sbagliato, basta riferirsi alla cronaca degli ultimi anni. Resta comunque un dato che ad ammazzare le donne siano di più i loro compagni etc.etc. italiani, i non italiani però, aggravano la situazione già grave ed il citarlo non mi pare che sia quella “bestemmia” che tanti hanno voluto puntualizzare ma un dato di fatto.
    Veniamo alle cifre he snoccioli e di cui porti le “prove”. Bisognerebbe capire bene dove sta la verità,, perché questo articolo le smentisce e, scusa, non posso pensare che un ministro menta così platealmente (ma certo, tutto può essere anche se la vedo difficile, ma non impossibile dati i precedenti di piddini e grillini e anche di destra e le emerite cavolate che a volte hanno annunciato e poi smentito…):
    https://www.pariopportunita.gov.it/it/news-e-media/news/2023/violenza-donne-roccella-basta-fake-news-da-nostro-governo-risorse-piu-alte-di-sempre/
    Che poi il “buco” del SB sia profondo e con le sue brave conseguenze mi pare sia difficile da smentire se non volendo negare la realtà.
    PS: non ho trovato “becero” l’intervento del ministro e dire che chi gli da ragione lo è altrettanto non mi pare “democratico”, te lo passo solo perché io lo sono (democratica).
    PPS: non ho alcuna intenzione di difendere il ministro (non me ne potrebbe importare di meno) ma cerco di essere obiettiva (cerco).

    Rispondi
    • A59, lei come correttore di bozze è eccezionale.
      Lo so bene che paternalismo in quel contesto era sbagliato. Era un refuso e stava per “patriarcato”. Ma a lei non sfugge niente. Magari il concetto centrale del messaggio le sfugge, ma gli errori li coglie tutti, e ci imposta perfino la sua replica.
      Però lei si contraddice quando afferma che i femminicidi sono praticamente stabili da 30 anni e poi se la prende, tanto per cambiare, con il governo di destra.
      Nel messaggio che ho postato ed è in attesa di approvazione riporto dei dati che fanno intuire come la riduzione dei femminicidi abbia assunto un andamento quasi asintotico verso uno “zoccolo duro”.
      Immagino che lei, nella sua misteriosa professione, si occupi anche di interpretazione degli andamenti, per cui capisce che, sul tema in oggettìo, c’è poco da agitarsi.
      R
      “misteriosa professione”?
      “asintotico verso lo zoccolo duro”? magari cerchiamo di non fare troppo sfoggio di erudizione.
      E lo “zoccolo duro” poi, mi piace poco.

      Rispondi
    • Sig. 59, vorrei cimentarmi anch’io nell’esercizio di incollare un link:

      https://www.mariagraziagazzato.it/wp/2024/11/16/politica-ghe-vol/#comment-18922

      Faccia caso alla frase “ovviamente dicendo cose opposte”. Probabilmente il suo incontenibile ego le ha oscurato il senso della frase precedente che faceva riferimento solamente ai numerosi elenchi. Ma sarà più becero chi dà ragione al ministro o chi tenta di far passare per deficiente chi non dà ragione a sé stesso? Mah, Zaia ci direbbe di pensarci sopra.
      Per quanto riguarda i numeri ognuno li gira come vuole. Anche il mio professore di analisi 1 diceva che la matematica è un’opinione. La realtà è che se uno si fa un giro in via Piave a Mestre deve portarsi la scorta armata.

      Rispondi
    • Sono MILLENNI, letteralmente, che le donne hanno posizioni sottoposte in tutte le religioni, in tutti i luoghi e in tutti i laghi. L’invidia per il potere generante femminile corrode il subconscio maschile da sempre (non l’ho detto io, l’ha detto Cesare Musatti), scatenando l’inevitabile reazione “compensatoria” della sottomissione – sottomissione che si perpetua ANCHE con l’assenso se non con la collaborazione delle donne stesse, visti gli indubbi vantaggi pratici che spesso comporta(va).

      In ogni caso, ed è un “mantra” che fa veramente ridere, NON l’ha inventata la Meloni e neppure Salvini e, dirò di più, neppure il buon vecchio Ignazio. Vabbè che se ormai se ti si intasa il cesso è colpa dei fasssssisti, però…. 😀
      R
      beh, “all’epoca” lo era…
      In quanto a Musatti, ha detto una sacro e santa verità, per nulla era un grande, ma c’è anche molto di più e peggio e i tempi che viviamo vedono un involuzione pericolosa, per questo se ne parla.

      Rispondi
    • xSignor A59 : Devo francamente ammettere che, anche quando lei tratta temi di una certa serietà o dove c’é del dolore, riesce sempre a far ridere. E’ la caratteristica identificativa dei guitti. Ci sta. Però devo ammettere che per tirare in ballo Berlusconi ci vuole del genio. E’ stato irresistibile. Va bé, poi siamo ritornati ai soliti insulti biliosi sulla destra, ma quelli ormai non possono mancare, sono un classicone. Comincio a pensare seriamente che per lei la credibilità sia solo un optional, come la vernice metallizzata. Parlare di patriarcato nel caso del delitto Cecchettin é roba da non sentirsi.
      Se tu uccidi qualcuno ed esiste l’ipotesi che sia stato pianificato, esiste solo l’ergastolo. Ascoltando e leggendo il numero incredibile di messaggi di Turetta a Giulia, mi ha colpito questa pazzia d’amore, ingiustificabile, ma che é uno dei tanti motivi per cui una donna viene massacrata da un uomo. Può l’amore folle per una donna esplodere a questo livello? Ricordo di quel tizio a Bologna che, pazzo d’amore e di gelosia, massacrò a martellate la sua ex che, come Giulia, non ne voleva più sapere di lui. Di patriarcato nemmeno l’ombra. I due non vivevano insieme, ognuno aveva una sua attività, c’era solo l’ossessione dell’uomo. Sono tragedie che lasciano senza fiato. Anticipo subito le vestali indignate che grideranno ” Ma questo non é amore!”. Anche Shakespeare ci ha raccontato di morti e violenze per la pazzia d’amore. Le donne vengono uccise per tante ragioni ed é complicato fermare questa strage con un antidoto mirato. Con tutto il rispetto, il cosiddetto Codice Rosso é stata una norma inutile , perché é stata buttata giù a tavolino senza minimamente preoccuparsi se esistessero le strutture, i mezzi e le persone per attuarla. Un esercizio inutile ed inefficace per far credere agli sciocchi che si stava risolvendo il problema. Quando Valditare parla di correlazione tra immigrazione incontrollata e violenza sulle donne , dice una cosa vera. Al di là delle statistiche e delle “pezze” giustificative, é addirittura normale che masse di giovani sparpagliati nel paese in età di testosterone scalpitante , non riescano a tenere a bada le loro pulsioni. Queste persone trovano con difficoltà una partner e sicuramente non hanno i mezzi economici per dare una calmata alle loro inquietudini sessuali. L’autoerotismo non basta ed allora possono saltare i freni inibitori. Non c’é niente di strano in tutto questo. C’é solo tanta tristezza per chi vive queste esperienze e naturalmente per quelle povere donne che ne sono vittime. Ma qualcuno ha mai pensato anche a questo problema quando si vaneggia di integrazione?
      R
      la sua analisi ha molti spunti validi. Il patriarcato tirato in ballo a sproposito nel caso della povera Giulia, che, come lei ha ricordato col “patriarca” non aveva nulla a che fare. Lascia basiti invece il racconto del massacro che quello che l’amava alla follia (lucida però) aveva perpetrato quella notte. Quella notte la ricordo bene per una serie di motivi e di coincidenze, ero passata poco prima per la strada dove era transitata la macchina di Turetta con la povera ragazza già morta ed è stato un delitto tra i più orribili e violenti, oltre che preparato a tavolino.

      Rispondi
  4. Signora Gazzato, le morti violente, che avvengano per incidenti stradali, incidenti sul lavoro, incidenti domestici o omicidi, sono sempre delle tragedie che si vorrebbero evitare.
    Il fatto che siano delle tragedie non significa, però, che portarle a zero sia un obiettivo possibile e ragionevole.
    In tutti i fenomeni esiste uno “zoccolo duro” oltre il quale è difficile andare. E’ una legge statistica.
    Facendo benchmarking si osserva che la percentuale italiana di femminicidi è una delle più basse d’Europa. Nel 2023 l’incidenza in Italia e in Spagna è stata di 3,2 donne ammazzate per milione di donne. In Estonia ne hanno ammazzate 21,4 per milione; in Austria 8; in Francia 4,3; in Svezia 2,5; in Grecia 1,6.
    Osservando questa statistica è difficile trovare una logica. Non si capisce perché in Estonia si ammazzino quasi 10 volte più donne che nella vicina Svezia.
    Strano anche il valore bassissimo della Grecia, che non è certo immune da maschilismo e paternalismo.
    Probabile che le modalità di conteggiare i femminicidi siano diverse.
    Comunque, il dubbio che in Italia siamo arrivati allo zoccolo duro è ragionevole, visto che, dalle 4,2 per milione del 2017 siamo scesi in 7 anni solo a 3,2 del 2023. Sembra che ci troviamo di fronte ad un asintoto.
    Se vogliamo ridurre ancora questa incidenza bisogna analizzare i casi ad uno ad uno e dividerli per tipologia, il che non è difficile visto che si parla di un centinaio di casi all’anno. Sarebbe la prima cosa da fare, prima di improvvisare motivazioni e soluzioni a intuito.
    R
    Lenzini lei a volte è “asintotico dentro”. Fa venire i brividi, non stiamo parlando di ragni. Ma con lei questo discorso lo abbiamo fatto un milione di volte.

    Rispondi
    • Per A59: prima che me lo segnali lai, anche in questo messaggio c’è il solito errore. Riguardo alla Grecia “paternalismo” va sostituito con “mentalità patriarcale”.
      Spesso gli errori non si fanno una volta sola.

      Rispondi
    • Signora Gazzato, mi dispiace che a lei l’approccio scientifico crei disagio.
      Però è l’unica base seria per definire correttamente e cercare di risolvere i problemi.
      In parole povere, come dice anche A59, negli ultimi anni i femminicidi diminuiscono poco, nonostante la grande mobilitazione in atto.
      Probabilmente sta diventando difficile ridurli ulteriormente perché quelli rimasti sono per lo più opera di delinquenti, squilibrati, maniaci ossessivi, immigrati con retaggi culturali diversi dai nostri, e poco altro.
      A questi uomini i messaggi di sensibilizzazione gli entrano da un orecchio e gli escono dall’altro. E alle pene che rischiano non ci pensano proprio.
      Una cosa che si potrebbe fare sarebbe di rendere più efficace il braccialetto elettronico, che, invece, oggi, non serve praticamente a niente.
      E, quanto alla sensibilizzazione, più che agli uomini in genere, dovrebbe essere rivolta a polizia e magistratura, che sono poco sensibili alle denunce e spesso non le prendono sul serio.
      R
      il suo “approccio scientifico” non mi turba affatto, lei però non pretenda di fare qui il massimo esperto usando termini “tecnici” come se lei avesse il problema sulla punta delle dita. Il problema non è risolvibile con una formula matematica e lei ne sa quanto me o altri che scrivono qui. Ognuno di noi tenta di spiegarsi il fenomeno e cerca le possibile soluzioni ma non è certo con l’approccio scientifico che si risolverà.

      Rispondi
  5. Cara Mariagrazia il governo si dà addosso da solo e non potrebbe essere altrimenti visti i soggetti che lo compongono.
    Non c’era insofferenza verso le tue lettere in altro blog, questo è un tema che come sai mi è caro, all’epoca contestavo come contesterei ora, la “criminalizzazione” del genere maschile che ne facevi, tout court.
    I dati che, come oggi portavo già allora, erano solo per dimostrare che non era un fenomeno in allarmante crescita, ma che aveva una costante e bestiale stabilità di numeri e bada bene che per me una soltanto, è una di troppo, figuriamoci più di 100 donne ammazzate come ora e negli anni passati.
    Chi esercita violenza sulle donne che sia psicologica, coercitiva, economica, o peggio fisica fino alle estreme conseguenze, è un miserabile, come è un miserabile chi si permette di palpeggiarle, offenderle verbalmente con battute oscene, volgari e allusive in mezzo a una strada, sul luogo di lavoro, ovunque.

    Per come l’ho capita io (potrei sbagliare), il presenzialismo del padre di Giulia era finalizzato alla creazione di questa fondazione a lei intitolata, che come noto per poter essere efficace deve disporre di fondi e sovvenzioni.
    Ti posso assicurare per l’esperienza che ne ho, che organizzare qualunque tipo di associazionismo temporaneo o definitivo, comporta una tale mole di lavoro e contatti che giustifica ampiamente l’esposizione personale e mediatica, anzi è fondamentale.

    “Val di Tara” a mio parere è indifendibile, ricordo che uno dei suoi primi interventi è stato l’elogio dell’umiliazione come fattore di crescita e di riscatto per il bullismo.
    Ora, io penso che l’umiliazione non faccia altro che motivare rancore e odio specialmente nella mente basica di un adolescente convinto che imporre la prevaricazione sia un modello e sarò anche fatto male, ma penso che nell’umiliare il prossimo non ci sia nessun merito, anche se è uno che sbaglia.
    Sono convinto che “ci vorrebbe più amore perdio”, mi pare che lo abbia scritto anche tu qualche giorno fa.

    La seconda cosa vergognosa a mio parere, è voler instillare (e fuori contesto), la paura del diverso, del “negro”, che arriva per violentare la donna bianca, un fenomeno comune ai legaioli.
    Ci sono in rete degli spot elettorali di Susanna Ceccardi la fotocopia imbruttita di Salvini, da far accapponare la pelle tanto sono beceri e violenti.
    Giocare sulla paura della gente instillando odio e sospetto è una cosa che mi fa sinceramente schifo, ancora di più se parte da chi ha ruoli istituzionali e di primaria importanza.
    Tu, noi, tutti, viviamo in una società multiculturale e multietnica, è quella che ha fatto grande per esempio gli Stati Uniti con tutte le contraddizioni del caso, poi un violento è un violento in tutte le latitudini e contesti, al top della classifica ci sono Lettoni ed Estoni ma quelli chissà perché non li citiamo mai.
    Queste cose la Roccella dovrebbe raccontarle ai centri che si sono visti ridurre le risorse:
    https://www.direcontrolaviolenza.it/fondi-e-risorse/
    https://www.direcontrolaviolenza.it/cara-presidente-meloni-la-violenza-maschile-alle-donne-non-si-ferma-con-la-propaganda-e-sminuendo-il-ruolo-del-femminismo/

    Sembra che le donne che si occupano a tempio piene delle donne non la pensino proprio come il duo “Giorgia e Peppe”.
    E c’è una bella differenza tra togliere risorse a chi opera sul campo per destinarli a chi ne fa richiesta con “progettini scolastici e opuscoli”.

    https://www.orizzontescuola.it/wp-content/uploads/2023/11/Direttiva-n.-83-del-24-novembre-2023.pdf

    Nel caso di specie chi dà ragione a Peppe è sora Giorgia, tutto dire.
    Fare propaganda politica sulla pelle di una ragazza uccisa con 75 coltellate da un bianco di nome Filippo Turetta nato e cresciuto a Torreglia nella provincia legaiola, è “bavoso” (per me).
    R
    a me pare del tutto strumentale anche questa polemica proprio sulla pelle di quella povera ragazza,ma chi sono i soggetti è tutto da vedere.

    Rispondi
  6. Allora, polemiche a parte, visto che le cose si stanno complicando e i commenti vertono in maniera pericolosa verso la polemica tra molti soggetti e il governo, vorrei togliere per un attimo dal tavolo la diatriba, stucchevole che si è generata attorno a questo “caso”.

    La morte di Giulia Cecchettin è un evento tragico, purtroppo prima e dopo di lei ce ne sono state altre e purtroppo ancora altre ce ne saranno.
    Quello che trovo “vergognoso” e uso un termine usato da A59 per definire questa polemica é che si insista a parlare di una unica povera donna quando ce ne sono decine E DECINE prima e dopo di lei che hanno subito la stessa tragica fine.
    Perché e chi ha deciso che lei doveva essere assurta a “Vittima” per eccellenza? Dove è scritto che Gino Cecchettin debba andare dovunque ed essere ricevuto come se fosse il Papa, parli, pubblichi Libri, sostenga relazioni nelle università italiane e fra poco anche estere, si erga a specialista di patriarcato e sue conseguenze come uno psicanalista provetto, sentenzi da ogni pulpito e compaia davvero tra poco ormai a San Pietro accanto a Francesco durante l’Omelia della domenica?
    Qualcuno mi spiega come e perché tutto questo? Mai si era visto prima e mai si è visto dopo. Delle famiglie delle vittime non sappiamo NULLA, nessuno è andato al Senato, ha fondato associazioni, ha parlato da pulpiti vari, università statali come massimo esperTo di violenza sulle donne.
    Io trovo tutto questo una cosa inspiegabile (A DIRE POCO) e persino questa polemica a distanza tra i vari collettivi femministi, Elena e Gino, il ministro, la premier…,ma per favore, quando si colma la misura?

    bene ha fatto il dirigente del liceo padovano dove Giulia ha studiato a vietare il minuto di rumore, previsto dagli studenti: ha detto: anche basta, lasciatela riposare in pace.

    Rispondi
  7. Sono d’accordo con lei.
    Si è voluto che questo fosse un caso emblematico, un po’ come la tomba del milite ignoto, ma si sta esagerando.
    E poi, emblematico, per me, non è, perché si tratta di un episodio estremo, che non fa testo. E poi, continuare a parlarne a quale scopo?
    Stiamo insistendo a sensibilizzare chi è già sensibilizzato, mentre ai potenziali assassini probabilmente non arriva nessun messaggio. Meglio sarebbe fare qualcosa di concreto, ma dopo aver analizzato i casi.
    Ma, come al solito, tutto viene strumentalizzato dalla lotta politica.

    Quanto al fatto che io mi atteggi a esperto, mi scuso se ho dato un’impressione che non era nelle mie intenzioni.
    Tra noi che scriviamo qui non c’è nessuno più esperto di altri su questa materia. Per fortuna, direi, dato che non abbiamo esperienze personali. Le nostre sono opinioni che valgono tutte allo stesso modo.
    Però credo che sia utile, in una discussione, che ciascuno cerchi di dare un contributo in base a quello che sa fare.
    Io, per l’esperienza di lavoro che ho avuto, e poi anche per le osservazioni naturalistiche che faccio, ho una certa dimestichezza con l’analisi dei dati e degli andamenti, e la metto a fattor comune per cercare di inquadrare al meglio la questione. Quanto ai termini come “asintoto” e “zoccolo duro” non volevano essere dei tecnicismi. Pensavo che fossero parte del linguaggio corrente.
    R
    zoccolo duro, certo è di uso comune.

    Rispondi
  8. Egregio Bianchi,
    Invece di affibbiare a me patenti di credibilità senza averne ne i “tituli” e nemmeno le competenze, dovrebbe ribattere nel merito se fosse una persona seria.
    E non capisce, che proprio la Fondazione Cecchettin è stata voluta dalla famiglia per combattere un fenomeno ormai generalizzato che si manifesta in molteplici forme “patriarcali”, come la sorella Elena, che ha sicuramente più credibilità di me (ma soprattutto di lei), ha più volte partecipato.
    E mi stupisce pure che Mariagrazia le tenga bordone sull’argomento, visto che da anni la sento (giustamente) battagliare sulla violenza verso le donne, il gender gap, le diseguaglianze profonde di una società progettata per il “maschio che non deve chiedere mai”.
    Se lei intende il patriarcato come quello del Film “Novecento” di Bertolucci o “Padre Padrone” dei f.lli Taviani allora non ci siamo, dovrebbe cercare di evolversi un tantino dagli anni ’60 dove si è ibernato.
    Il “Patriarcato” si è evoluto, ha cambiato pelle come un serpente o la mafia che non va più in giro con coppola e lupara, si aggiorni.
    Qualunque caso di femminicidio potrebbe essere derubricato alla sua maniera superficialotta, quello che caratterizza tutti questi crimini è il senso di possesso, la malata certezza di considerare l’altra una proprietà, l’amore non c’entra, quello non è amore, purtroppo lei non lo capisce e si lancia in un insensato panegirico pseudo psicologico.
    Le strutture per attuare il “Codice Rosso erano previste e tutti i governi prima di questo le hanno implementate come ho certificato nei miei link, certo se le strutture poi arriva la destra vera e le depaupera, ululare alla luna come fa lei non serve a nulla.
    Val di Tara ha detto una minchiata, che lei approva, ognuno ha i modelli culturali di riferimento che si merita, il giustificazionismo d’accatto verso quelli dai tratti somatici dell’italianità per citare un altro pirla di genere, è sintomo di un razzismo che non è nemmeno strisciante, cammina come un bullo a gambe larghe e petto in fuori.

    Quelle che mette tristezza sono le sue considerazioni sull’autoerotismo prodromo della violenza sessuale.
    Il branco di ragazzini che ha stuprato una ragazzina a Palermo erano figli di siciliani non magrebini o senegalesi, i figli di Grillo o La Russa sono italiani come me e lei, il sordido Alberto Genovese (quello di “Facile.It”), che drogava le sue vittime e le violentava degradandole per ore, non è arrivato su un barcone.
    Potrei andare avanti per ore a snocciolare inutilmente dati, fatti e persone a chi come lei non vuole capire.
    Poi certo ci sono pure quelli di colore, ma sono la minoranza, costretti ai margini della società spesso, da un sistema capace perlopiù di sfruttarli.
    Infine, posso capire che a uno come lei un Presidente del Consiglio, che pagava carrettate di bellone in cerca di fama che utilizzavano con lui quello che madre natura generosamente ha fornito loro, possa passare un modello, a destra ragionate così, ma che la società dei costumi e il ruolo della donna siano stati pesantemente influenzati dal suo squallido modo di rappresentare la donna in televisione, è certificato ormai, suggerisco di guardare “Il corpo delle donne” per tentare di squarciare il buio in cui brancola.

    https://www.youtube.com/watch?v=EBcLjf4tD4E

    Non lo farà naturalmente, questa è la cosa preoccupante e così pur non capendo come la comunicazione ha piegato e modellato i costumi e la società, amplificata dalla degradazione dei social, pontifica a sproposito.

    R
    “E mi stupisce pure che Mariagrazia le tenga bordone sull’argomento, visto che da anni la sento (giustamente) battagliare sulla violenza verso le donne, il gender gap, le diseguaglianze profonde di una società progettata per il “maschio che non deve chiedere mai”.
    Ecco, caro A59, non ti stupire e non ti permettere dire che tengo bordoni…tu sei entrato da poco, Bianchi scrive qui da quando ho aperto e con lui abbiamo avuto discussioni epiche, più volte uscito e rientrato, avrei potuto anche non farlo rientrare considerati i “precedenti”, ma credo nella democrazia e non porto mai rancore.
    Ma tu sai benissimo quanto e come ho scritto sull’argomento e quante discussioni (infinite) anche con te sempre sull’argomento.
    Il fatto che non ti dia ragione su tutto non ti da il diritto di dire che tengo bordone, io non tengo nessun bordone, per me questa storia del patriarcato uscita dopo il caso Giulia, non ha mai convinto e tutto il chiasso fatto a seguito del discorso di Valditara lo trovo osceno. Strumentale vergognoso, privo di logica e del tutto funzionale alla polemica politica fine a se stessa che in questo caso stride.
    Se il padre di Giulia sente questa missione come una sorta di compensazione per la gravissima perdita subita e può essere comprensibile, non si capisce come abbia la possibilità, i mezzi, la costanza per portare avanti tutti i progetti che ha deciso da qual giorno in poi, senza trovare ostacoli e al contrario, trovare aperte tutte le porte immaginabili, cosa che qualsiasi altro privato cittadino potrebbe solamente sognare.
    La sua campagna di sensibilizzazione è certamente lodevole, ma il suo iper attivismo e soprattutto la sua convinzione di essere stato implicitamente per scienza infusa, eletto a maggiore esperto mondiale su questi temi delicatissimi, hanno qualcosa che mi sfugge. Come si possa elevare una delle tante vittime della violenza assassina, feroce, brutale, trasversale a quasi tutte le culture ad emblema e esempio per tutte, mi sfugge e noto però che questa attività quasi frenetica del padre e della sorella della povera defunta, sono iniziati subito, neppure il tempo di elaborare un minimo un devastante lutto simile.
    Che poi siano gli italiani i massimi artefici di questo scempio, lo sappiamo e io mi sono trovata spesso in contrasto con chi diceva il contrario e tu lo sai benissimo. Non intendo in alcun modo sostenere il discorsetto di Valditara che poteva anche tralasciare di parlare di immigrati, come ho già detto, ma i fatti di cronaca anche recenti, hanno purtroppo anche questa implicazione, lo avesse del tutto ignorato sarebbe stato criticato per questo. E ti faccio notare che lo ha preparato e inviato alla inaugurazione di una fondazione nata come per miracolo quando la burocrazia italiana è tra le più castranti a mondo, quando si parla di qualsiasi anche minima attività promossa da un cittadino. Questa è stata oggetto di un battage pubblicitario inaudito e continua ora sulla scia delle polemiche. Incomprensibile e comunque anche alla fine decisamente sopra le righe.
    Che poi tu, adesso, mi indichi nei Cecchettin i massimi esperti di patriarcato e le sue conseguenze, faccia passare me per quella che tiene bordoni a Bianchi non si sa bene con quali reconditi fini, lo trovo assurdo e la parola ha un significato ben preciso.

    Rispondi
  9. Egregio Mauro, io ho letto e interpretato correttamente il suo: “dicendo cose opposte” ma se nel suo di ego pensa che la similitudine con uno che invece di parlare rutta bestialità quotidiane, possa sminuirla, vuol dire che, o non si rende conto di quello che scrive (e non lo credo), oppure voleva proprio intendere quello che ha scritto precedentemente:
    “Ormai gli elenchi di A59 sembrano sempre più quelli di Salvini quando sgrana le dita, ma non saprei chi scegliere.”
    Io a questo mi riferivo e lo sa bene anche se ora tenta di ribaltare la cosa su un mio presunto male intendere, quando il messaggio era chiarissimo.
    E’ il suo: “non saprei chi scegliere” che fa la differenza.
    Non mi prenda per scemo, non lo sono.
    Ovunque ci sono sacche di degrado e quartieri dove è meglio non transitare, sai la scoperta, ma forse bisognerebbe interrogarsi sul perché si arriva a certe situazioni.
    R
    beh, non credo che qui ci siano “scemi” né presunti, né reali. Cerchiamo tutti , se possibile di non esacerbare situazioni che potrebbero altrimenti fornire possibilità concrete di dialoghi “costruttivi”, qui direi che l’intelligenza per farlo non manca. Anzi.
    Per le sacche di degrado e sull’interrogarsi sui perché. chiediamolo a tutti e di co tutti i politici che ci hanno sgovernato sinora comprendendo tutti senza escludere nessuno compresa la premier attuale che non riesce a mettere in atto nessuna politica “alternativa” senza subire veti, offese, insulti, e critiche fini a se stesse a non finire.

    Rispondi
  10. Cara Mariagrazia io vorrei sapere il il perché del tuo sarcasmo sulla famiglia Cecchettin definita:
    “i massimi esperti di patriarcato e le sue conseguenze”.

    A leggerti sembra quasi che ti dia fastidio l’attivismo sociale della famiglia che probabilmente ha trovato in questo progetto la forza per andare avanti e dare un senso a quella assurda morte.
    Continuo a ritenere osceno l’intervento di Valditara, ma è giusto che tu rivendichi le tue convinzioni sul Ministro.

    https://www.fanpage.it/politica/valditara-dice-che-il-patriarcato-e-finito-la-consigliera-che-ha-subito-violenza-sugli-stranieri-sbaglia/

    Poi, proprio perché il tema è complessivo e trasversale, non a caso ho allegato i link statistici evitando di soffermarmi sul singolo caso.
    Il tema non è Giulia, ma la protervia di un Ministro che utilizza un’occasione tanto particolare per diffondere pregiudizio e propaganda d’accatto.
    Se poi ti senti difesa e al sicuro con Giorgia, siamo a posto, del resto in un amen ha riempito il lager albanesi di clandestini, no? Tutti potenziali stupratori.
    R
    sarcasmo proprio no, dove sarebbe il sarcasmo? dico che per me è una cosa incomprensibile. Ma non c’è alcun sarcasmo. Ma secondo te lo sono (esperti di patriarcato?)? e secondo te chiunque ha tutte le porte aperte, di ogni massima istituzione così? la sua tragedia lo dico è immensa, ma nessuno prima e neppure dopo avrà tutte queste occasioni di parlarne a reti unificate, fatti anche qualche domanda ogni tanto.
    La consigliera leghista l’avevo letta, mi ha fatto pena, ma che cosa c’entra lei? Ma lo sai tu o lo vuoi sapere proprio quante donne potrebbero alzare la mano e raccontarne di ogni e non avere un simile pulpito? Lo sai? Non mi è sembrato opportuno usare ancora questo caso per fare polemica. A me di Valle di Tara non me ne può fregare di meno, tu non sai che dargli addosso. Ma ti sei chiesto perché si è sentito costretto a scrivere quel discorso? Chi glielo ha ordinato? è stata una sua iniziativa? Le donne, tutte le donne, sanno cosa significa essere molestate (chi più e chi meno) c’è chi ne parla, c’è chi preferisce dimenticare, c’è chi non se la sente di esternare cose così private, ma quasi tutte le donne hanno fatto esperienza di qualche molestia e però non ne fanno cassazione.
    E già che ci sono, quando Lenzini dice che qui ognuno dice la sua e nessuno ha più titoli di altri, sbaglia; io ho più “titoli” di tutti voi messi insieme solo per il fatto di essere una donna.
    Questa storia del patriarcato uscita col caso della povera Giulia è stucchevole, se proprio la vuoi sapere tutta, il ministro ha ragione.

    Rispondi
  11. Cara Mariagrazia rivendichi il nulla in questo caso, che tu sia dalla parte di questo governo e di chi lo guida come un ubriaco dal tasso alcolemico 5.0, lo scrivo dal tuo primo entusiastico endorsement fine settembre 2022, niente di nuovo quindi, a te questa destra becera sta più che bene.
    Il patriarcato non c’entra una mazza e lo ha tirato fuori a sproposito il Ministro che condividi, se prima di scrivere ti peritassi almeno almeno di consultare il sito della Fondazione Cecchettin, eviteresti di scrivere frasi come quella che ci sta facendo discutere: “Ma secondo te lo sono (esperti di patriarcato?)?”
    La parola “Patriarcato” non compare mai nello Statuto della Fondazione Giulia Cecchettin, mai.
    Si leggono parole come Dignità, Unità, Parità.
    – Dignità, che è negata nell’orribile azione di questo indegno governo che affama e precarizza la vita sociale dei più deboli e fragili.
    – Unità, che è negata dalla divisa politica dei muri e del “noi e loro”.
    – Parità, che è negata nei fatti e nelle azioni, una politica orwelliana a favore di quelli più uguali degli altri.
    Ti allego il link, vedi tu se da qualche parte trovi mai la parola “Patriarcato” o “Extracomunitari”, emerite minchiate fuori contesto tirate fuori a sproposito da quello che pensi abbia ragione.

    https://fondazionegiulia.org/

    Il fatto che il padre di Giulia non si sia rassegnato alla tragedia che lo ha colpito, ma abbia cercato di dare un senso nobile a questa morte assurda è visto da te con sospetto, perché? Perché lui ha avuto la forza di bussare alle porte del potere che altri non hanno avuto?
    Perché non è supportato dalla Lega che su questa tragedia familiare non può sventolare la bandiera del “Dalli all’immigrato” perché l’omicida era un figlio della provincia veneta?

    A Valditara non glielo ha ordinato nessuno, essendo un legaiolo ha capacità di analisi molto ristrette e retrograde, convinzioni becere e razziste e scrive sotto dettatura non della sua coscienza ma del partito, personaggio ignobile ai miei occhi per quello che dice e fa. Trovi che abbia ragione? Puoi pensarlo tranquillamente chi lo nega.

    Tu non hai più “titoli” solo perché sei donna, ci sono esperienze personali che non vengo a spiattellare che ti zittirebbero in un amen, anche se hai i cromosomi dell’incognita uguali, ti pregherei di non generalizzare.
    E che Valditara abbia detto una minchiata è nei dati statistici e pure logici, non è che i femminicidi cesserebbero se per magia sparissero i clandestini e gli stranieri, morirebbero solo donne italiane uccise dagli italiani.
    Nel 1992 quando l’immigrazione extracomunitaria era un fenomeno marginale venivano uccise più donne che nel 2023/24.
    Il 75% dei femminicidi vengono commessi da italiani, la metà del restante 25% è per oltre il 50% ad appannaggio di assassini europei perlopiù dell’est.
    Io osteggerò sempre le prevaricazioni odiose che questo governo attua, mi spiace per te che vorresti indulgenza e comprensione ma non succederà.
    Buona giornata.
    R
    https://www.ilgazzettino.it/nordest/venezia/gino_cecchettin_valditara_patriarcato-8487648.html
    Caro A59 rimango sempre allibita su come ricordi con precisione i miei scritti e persino le date. Le domande che mi fai dimostrano solo i tuoi pregiudizi nei miei confronti e questi li capisco ancora meno visto che mi conosci (pare) meglio di me stessa, ne arguisco che provochi per il gusto. E sia. E però leggi e interpreti male quello che scrivo. Mi perito di farti notare che scrivi qualche inesattezza. A me della Lega non me ne può importare di meno meno e il fatto che io sia veneta non significa che sia leghista, sapessi (ma lo sai) le filastrocche che gli ho dedicato negli anni, ah averle…pubblicate soprattutto in Veneto, quindi…
    Poi ho già detto ma lo ripeto (ultima volta però) io posso capire fino ad un certo punto l’impegno sociale che i Cecchettin si sono assunti dopo questa tragica vicenda, quello che trovo difficile da capire e lo dico da subito, è questo sfrenato attivismo e smania di comparire e tutte le porte e i portoni che si spalancano i media che si inchinano… a proposito qui sopra trovi l’articolo dove C. risponde al ministro e cita appunto il famoso patriarcato, che, spiega il suddetto compendia tutti i mali e tutti i mali si fondono in lui. Mi sa che sei tu quello che non ha capito bene. E se non fosse che hai questa furia scatenata contro i Meloniani (ministri) e non, converresti che questa storia è surreale. Tu pensala come ti pare, io la vedo così. Ma fammi il santo piacere di non attribuirmi cose che non scrivo o “sentimenti” che non provo.
    Da ultimo, scusa ma della tua indulgenza plenaria, nei riguardi del governo, ri scusa, non me ne potrebbe fregare di meno. Ma tu pensa, adesso io dovrei confrontarmi con te, paladino della difesa delle donne mentre sono decenni che ne scrivo e (e pubblico) decine di scritti e tu sei testimone di quanti e tali improperi mi sono presa per questo. E questo perché? perché c’è Meloni al governo altrimenti anche tu troveresti perlomeno “curiosa” tutta questa diatriba.
    PS: volendo uno che potrebbe testimoniare (oltre te ma non solo) sarebbe il signor Lenzini il quale però se ne sta quieto, non sia mai che si “permetta” di dire una parola in “piazza”…
    PS: io non generalizzo mai, ma sul fatto che io sia una donna spero che tu non abbia da obiettare.
    Poi, sulle esperienze personali io non mi permetto mai di “indagare” così come non mi racconto. E io ho sempre sostenuto che la maggior parte delle violenze vengono commesse da italiani, questo non significa che non si possa aggiungere un “anche” perché, ripeto i fatti di cronaca recente lo certificano, ma non per questo si demonizza nessuno, né italiani né immigrati. La polemica è solo fine a stessa e lo è da quando questo governo ha avuto la “fortuna” di essere nominato, fortunaccia davvero.

    Rispondi
  12. Nessun pregiudizio cara Mariagrazia, sono solo opinioni suffragate da quello che scrivi tu, che fai di tutto per far passare questo governo come progressista e illuminato, tutto il contrario di quello che è.
    Se a te della Lega non potrebbe importare di meno, non capisco per quale motivo 10 anni fa abbia sbandierato il tuo partecipato ed entusiastico voto per il referendum autonomista farlocco, con tanto di lettere encomiastiche per il risultato al Corriere della Sera (pensa che memoria ho), nelle quali con ammirevole capacità, davi un colpo al cerchio dell’italianità e uno alla botte dell’egoismo leghista. Ma transit.

    Il tema del patriarcato l’ha tirato fuori a sproposito Valditara e la risposta conseguente è inequivoca per chi voglia intenderla come va intesa, ergo:
    Il Patriarcato esiste e la violenza contro le donne non ha colore oppure origine ma è trasversale.
    Valditara e la sua inutile “capetta”, tentano da sempre di strumentalizzarla, parlando alla pancia degli italiani più beceri, sensibili al fascino della caccia al negro, al povero, al diverso, che Lega e FdI da sempre invocano.
    Io Cecchettin l’ho capito benissimo perché sono padre come lui e come lui ho due figlie, quindi il tema che “noi” maschi non possiamo capire perché abbiamo cromosomi diversi la rispedisco in toto in laguna.
    Che tu la veda così, non ci piove, l’indulgenza verso il governo è tua non mia, ti sta bene qualunque cosa dica o faccia, condividi, giustifichi. Bah.
    Questa diatriba la giudicherei allo stesso modo se al governo ci fossero altri, non ho due pesi e due misure e la coerenza non è optional per me.
    Certo se gli esseri umani li tratti da bestie e criminali prima ancora di sapere chi siano, credo sia il minimo aspettarsi un comportamento aggressivo, non è difficile da comprendere a patto di non essere dei supporter di questo governo, della Lega e dei fasssissiti come direbbe Sir Biss.
    Buona giornata
    R
    Ale59
    bene, mi fa piacere sapere che se non trovo qualche cosa nel mio archivio mi posso rivolgere a te che lo trovi di sicuro.
    In quanto al referendum (uhu), il premier è furbissima: mettere Calderoli a ministrare le autonomie…lo sapeva che lo avrebbero cassato e così, un problema di meno.
    Un saluto dall’altopiano, oggi giornata Serenissima, freddissima e bellissima, come questa:
    “Andrò ad attenderti a Venezia: è quello un paese giusto e libero dove non c’è niente da temere, ne dagli Slavi, né dagli Arabi e nemmeno dagli inquisitori.

    A Venezia la giustizia è patrimonio di tutti, come l’acqua dei suoi pozzi.”

    Voltaire, pseudonimo di François-Marie Arouet (1694-1778
    Buona giornata anche te (il mio archivio privato)

    Rispondi
    • X Signor A59 : e bravo ! Anche stavolta missione compiuta. Bé, diciamo compiuta con un po’ di fatica, perché se da un lato si é insultato tutto e tutti come al solito, da ministro , Meloni, elettori a financo i frequentatori di questo blog , dall’altro il tema, tra patriarcato, femminicidi, Cecchetin, immigrati clandestini e discorso del ministro , si é dipanato con non pochi equilibrismi e testa coda. Impressionante l’autocertificazione a ruolo di opinionista incontestabile per il solo fatto di essere padre di due figlie. Come se non ci fossero padri che violentano le figlie nello sgabuzzino delle scope…. Si era già esibito in queste autocertificazioni assolute quando si era dichiarato esperto universale di siderurgia per il solo fatto che suo nonno aveva abitato a Cornigliano. Comunque ho notato che la sua posizione é diametralmente opposta a quella di un Ricolfi qualsiasi ed io, senza offesa, propenderei un attimino di più per quest’ultimo. Penso che sia lecito non condividere le iniziative dei Cecchetin. Mi hanno ricordato certe fiaccolate a Castelvetrano contro Messina Denaro, che aveva vissuto tranquillamente nel pase. Non molto convincenti. Per cultura famigliare e del territorio in cui sono cresciuto, noi i lutti preferiamo elaborarli con un po’ più di pudore. E se permette, anche il fatto che la nonna il giorno del funerale annunciasse la prossima uscita di un libro e lo riconfermasse cinguettante alla Mostra del Libro, bé non l’ho trovato elegantisssimo. Per carità, questione di punti di vista. Un mio professore mi raccomandava che qualora volessi scrivere qualcosa , tipo un tema, era meglio lasciarlo sedimentare una notte e rileggerlo il giorno dopo. Si evitavano tante sciocchezze. Per carità, lei non lo faccia! I suoi post rappresentano quel quarto d’ora di comicità che raddrizzano una giornata storta.

      Rispondi
      • Bianchi, mi riconosco molto nelle tue considerazioni.
        Non è la prima volta che, dopo un fattaccio riprovevole, qualcuno dei parenti o comunque delle persone coinvolte ci scriva un libro.
        Riguardo ai femminicidi, mi sono levato lo sfizio di cercare un po’ di dati, sperando di non essere tacciato di benaltrismo.
        La classificazione dei femminicidi è in parte opinabile. Io ho considerato il numero delle donne ammazzate “in ambito familiare o affettivo”.
        Dal 2020 al 2023 compresi sono stati registrati 399 femminicidi.
        Nello stesso periodo sono stati registrati 535 infanticidi, in buona parte ad opera di donne.
        Ne vogliamo parlare?
        Oppure, dato che i bambini piccoli non hanno un peso politico, facciamo finta che il problema non esista? Perché nessuno dissemina nei giardini delle piccole panchine bianche o delle distese di scarpine di panno?
        Questo dimostra che la violenza sulle donne è uno dei tanti problemi che vengono ingigantiti e strumentalizzati al di là del loro peso reale per alimentare la contrapposizione politica e sociale.
        R
        ci scriva un libro, vada a fare conferenze nelle università, incontri , talk show, premiazioni, eventi…fondazioni con tanto di discorsi dei ministri alla Camera…ma per favore. E tutto questo a “fattaccio” appena compiuto con il processo all’assassino che passa in secondo piano.
        I femminicidi sono un reato odioso perché prevede che ci sia a monte una realtà maschilista retrograda che considera la donna ancora una proprietà e non una persona libera. E tutta la società ne perde non solo le famiglie delle vittime perché una società che prevede ancora che la donna possa essere oggetto di violenza di ogni genere anche non necessariamente fisica è una società malata. Se poi lei fa il conticino della serva e mette li una cifra come a dire: toh non sono poi tante, tanto rumore per nulla, la trovo una considerazione da maschilista che si palesa con questi argomenti tirando in ballo gli infanticidi e pensando di essersi trovato qui qualcuno a cui appoggiarsi.
        Non viene ingigantito proprio un bel nulla ma è proprio l’attivismo incomprensibile di quel signore e della figlia che in qualche modo ne sminuiscono la portata tragica. Io non so perché lo faccia ma questo protagonismo non fa affatto bene alla causa.

        Rispondi
        • Signora Gazzato, non mi riferivo al caso specifici, ma facevo considerazioni generali. Del caso Cecchettin si è parlato per mesi.
          Lei fa finta di non aver letto la cifra impressionante degli infanticici, e non dice una parola su quello.
          Non crede che anche quei delitti derivino da una mentalità perversa?
          Tipo “il bambino è mio, l’ho fatto io e ne faccio quello che voglio”, invece di dargli la dignità di una persona?
          Non crede che anche quelli siano delitti orrendi sui quali si dovrebbe dibattere e cercare di cambiare mentalità?
          I delitti odiosi non sono solo quelli contro le donne, ma solo di quelli si parla, perché sono quelli che si prestano alla speculazione politica.
          I bambini sono morti di serie B?
          R
          non esiste che lei mi attribuisca considerazioni del genere. Del caso etc.etc. si è parlato solo perché i famigliare ne hanno parlato e non succede mai. Gli infanticidi non c’entrano nulla, punto. Ne ha parlato lei, ma non cerchi di spostare l’attenzione come ha già fatto altre volte.

          Rispondi
  13. A me pare cara Mariagrazia, che la furbissima si sia dimostrata una ciuccia a capo di una mandria di esseri raglianti dalle lunghe orecchie.
    Autonomia differenziata (come la rumenta) incostituzionale.
    Premierato avviato a una bocciatura solenne.
    Lager albanesi una figura di palta internazionale (oltre che uno spreco di soldi pubblici), una Waterloo politica per i razzisti di tutta europa.
    Solo per dire i casi più eclatanti, ma ce ne sarebbero.
    Sul resto stendo un pietoso velo pietoso, Valditara non vale un bit della mia tastiera come politico ma soprattutto come uomo, oddio uomo, un ominicchio, anzi un ququaraquà per dirla alla Sciascia.
    Buona domenica

    PS: Puoi consultare l’archivio quando ti pare, sono a disposizione.
    R
    grazie, buona domenica anche a te

    Rispondi
  14. “Se domani non torno” (2011), la poesia di Cristina Torres Cáceres contro la violenza sulle donne

    “Ho conosciuto in te le meraviglie”, poesia di Alda Merini
    C’è una poesia straziante che invita a riflettere sull’annosa piaga del femminicidio. Si intitola “Se domani non torno” ed è stata scritta da Cristina Torres Cáceres, giovane attivista peruviana, nel 2011. Una poesia resa celebre dalla condivisione social, e diventata fin da subito il simbolo di una lotta che deve interessare tutti noi: quella contro la violenza sulle donne.

    “Se domani non torno” di Cristina Torres Cáceres
    Se domani non rispondo alle tue chiamate, mamma.
    Se non ti dico che non torno a cena. Se domani, il taxi non appare.
    Forse sono avvolta nelle lenzuola di un hotel, su una strada o in un sacco nero (Mara, Micaela, Majo, Mariana).
    Forse sono in una valigia o mi sono persa sulla spiaggia (Emily, Shirley).
    Non aver paura, mamma, se vedi che sono stata pugnalata (Luz Marina).
    Non gridare quando vedi che mi hanno trascinata per i capelli (Arlette).
    Cara mamma, non piangere se scopri che mi hanno impalata (Lucia).

    Ti diranno che sono stata io, che non ho urlato abbastanza, che era il modo in cui ero vestita, l’alcool nel sangue.
    Ti diranno che era giusto, che ero da sola.
    Che il mio ex psicopatico aveva delle ragioni, che ero infedele, che ero una puttana.

    Ti diranno che ho vissuto, mamma, che ho osato volare molto in alto in un mondo senza aria.
    Te lo giuro, mamma, sono morta combattendo.
    Te lo giuro, mia cara mamma, ho urlato tanto forte quanto ho volato in alto.
    Ti ricorderai di me, mamma, saprai che sono stata io a rovinarlo quando avrai di fronte tutte le donne che urleranno il mio nome.

    Perché lo so, mamma, tu non ti fermerai.
    Ma, per carità, non legare mia sorella.
    Non rinchiudere le mie cugine, non limitare le tue nipoti.
    Non è colpa tua, mamma, non è stata nemmeno mia.
    Sono loro, saranno sempre loro.

    Lotta per le vostre ali, quelle ali che mi hanno tagliato.
    Lotta per loro, perché possano essere libere di volare più in alto di me.
    Combatti perché possano urlare più forte di me.
    Perché possano vivere senza paura, mamma, proprio come ho vissuto io.
    Mamma, non piangere le mie ceneri.

    Se domani sono io, se domani non torno, mamma, distruggi tutto.
    Se domani tocca a me, voglio essere l’ultima.
    R
    Grazie Alessandro
    la conoscevo è straziante.
    Purtroppo è così. Ma le donne devono fare un passo avanti, devono credere di più in se stesse ed amarsi e non aver paura di rimanere sole, meglio sole che con uno psicopatico he ti avvelena la vita e poi ti uccide.
    Devono imparare a chiedere aiuto sempre alle prime avvisaglie, a non accettare nulla “per amore” che sia lesivo della loro dignità e ad imparare a cogliere i segnali e mettersi quanto prima al riparo da una minaccia reale e scappare scappare e non accettare inviti per “ultime spiegazioni o chiarimenti”, sono trappole, il più delle volte, mortali.

    Rispondi
  15. Il buon vecchio Bianchi non delude mai, mi fa piacere sapere che gli allieto la giornata anche se, sono convinto che le battute non le capisca e quindi rida a casaccio.
    E lo ringrazio pure di avermi investito del ruolo di opinionista, purtroppo come quasi tutti quelli della sua età tende a interpretare e a suo modo, ma lì non ci posso fare niente se le sue sinapsi vanno per conto loro.

    Hai voglia a spiegargli che ho lavorato e lavoro con multinazionali e aziende che della siderurgia e semilavorati si nutrono, niente, ha capito che ne parlo perché il nonno abitava a ridosso dell’Ilva di Cornigliano.
    Con quelli come lui ci vuole pazienza e io ne ho tanta.
    Ci tiene però a farci sapere (come nella canzone di Gaber: “Il comportamento”), che “si inventa” serio e riservato, che fa quello che parla poco ma c’ha dietro tutto un passato. Il mio amico “Bauscia” imbruttito gli direbbe: “Ma va a ciapà i ratt!”

    Certamente Ricolfi fa il suo mestiere, è un sociologo di fama, però da qui ad assumerlo come il verbo rivelato ce ne corre, se lo interpreta poi come quello che scrivo io (a muzzo), peggio mi sento.
    Quella delle figlie invece confesso che non l’ho capita, lui quando tocca il fondo inizia furiosamente a scavare, io tanto in basso di livello purtroppo non riesco a scendere.
    Però capisco il punto di vista del suo povero professore, che pur di non leggere gli elaborati che il Bianchi produceva in classe, gli consigliava di lasciar sedimentare e di rileggersele da solo per tentare evitare le minchiate che evidentemente come qui sopra scriveva già allora.
    Il consiglio purtroppo non gli è servito, ne da giovane e tantomeno ora, chissà se anche questa lo fa ridere, temo di sì.

    Rispondi
  16. Sono d’accordo con la replica della signora Gazzato.
    Il fatto che le donne vittime di violenza abbiano totalmente ragione e i loro assassini o persecutori abbiano totalmente torto ormai non è più in discussione.
    Però, se passiamo dalle affermazioni di principio alle iniziative per combattere il fenomeno, è necessario che anche le donne facciano la loro parte.
    Io ho tutto il diritto di attraversare sulle strisce pedonali senza accertarmi prima che le auto in arrivo mi abbiano visto, ma se attraverso sistematicamente guardando dritto avanti sono un cretino.
    Ho pure il diritto di viaggiare in metropolitana con un portafogli gonfio che sporge dalla tasca dei pantaloni, ma se lo faccio sono altrettanto cretino.
    Anche le donne, fatti salvi, per carità, tutti i loro sacrosanti diritti di essere se stesse e scegliere chi vogliono, devono fare attenzione ai tipi poco raccomandabili e alle situazioni pericolose.
    Qualche sera fa in TV ho visto un bel filmetto di Edoardo Leo (protagonista e regista), nel quale una quindicenne viene sedotta da un ventenne che poi mette in rete le foto del loro rapporto sessuale. La ragazza cade nella disperazione e si butta dalla finestra. In precedenza, quando il corteggiamento era all’inizio, il ragazzo aveva fatto una scenata di gelosia a scuola della ragazza minacciando di pestare un suo compagno di scuola, e poi aveva girato le spalle e se n’era andato. La ragazza gli era corsa dietro pregandolo di restare con lei.
    Mai correre dietro ad un violento! Peggio ancora se è bello e ricco.
    R
    siamo alle solite. Le donne devono fare attenzione…magari non uscire in minigonna? Vede Lenzini è quel però che è poco raccomandabile. Non ci sono però né se né ma. Non era quello che intendevo.

    Rispondi
    • Siamo alle solite lo dico io.
      Ho espresso con esempi le stesse considerazioni che aveva fatto lei e me le contesta?
      “non aver paura di rimanere sole, meglio sole che con uno psicopatico he ti avvelena la vita e poi ti uccide.”
      “non accettare nulla “per amore” che sia lesivo della loro dignità e ad imparare a cogliere i segnali e mettersi quanto prima al riparo da una minaccia reale e scappare” dice lei.
      Mai correre dietro ad un violento; fare attenzione ai tipi poco raccomandabili e alle situazioni pericolose – dico io.
      Ma vuole vede le differenze anche quando siamo sostanzialmente d’accordo?
      Stiamo dicendo o no che le donne devono stare alla larga dagli uomini sbagliati, o no? E che non devono sottovalutare i segnali di pericolo, o no? Sono io che non capisco il suo italiano??
      R
      ma mi pare ovvio che le donne non debbano correre dietro etc.etc., le donne devono essere libere di fare come gli pare se gli pare, esattamente come gli uomini e non per questo finire ammazzate. Io non dico questo, dico che quando ci sono delle situazioni conclamate di vessazioni o stalking o violenze o altro, la donna deve difendersi. Non che debba stare a fare lo screening a tuti quelli che incontra. E’ ben diverso.

      Rispondi
      • Signora Gazzato, io credo che le scelte più importanti della vita siano, nell’ordine, la persona con cui vivere, il lavoro della nostra vita, il luogo (casa, città) in cui vivere.
        Paradossalmente dedichiamo meno cura e attenzione a queste scelte di vita che alla scelta del modello di macchina da comprare.
        La società è piena di persone che vivono una vita sbagliata: con la persona sbagliata, facendo un lavoro non adatto a loro, vivendo in un posto che non gli piace.
        Bisogna imparare, uomini e donne, a mettere impegno e attenzione nelle scelte veramente importanti, invece di farci guidare dal cuore o da altri organi.
        Bisogna imparare a vedere quello che non ci piace vedere.
        Bisogna evitare di pensare che le persone cambieranno in meglio; meglio mettere in conto che possano cambiare in peggio.
        Bisogna cercare chi ci somiglia piuttosto che chi ci affascina per la diversità.
        Lo screening, come dice lei, un po’ alla volta, bisogna farlo. I fidanzamenti servono a questo. E guai a ignorare i segnali deboli.
        Le teorie sulla qualità nell’industria dicono che rimediare agli errori di fabbricazione costa dieci volte tanto ad ogni passaggio successivo. Prima ce ne accorgiamo è meglio è.
        R
        ragionare ancora con lei su questo tema lo trovo del tutto inutile. Il suo approccio “pragmatico” è raggelante. lei o non capisce davvero o non vuole capire. La lascio alle sue convinzioni.

        Rispondi
        • Signora Gazzato, se lei trova raggelante la logica e il pragmatismo, è libera di continuare a stracciarsi le vesti e a fare il tifo per strategie di lotta senza fondamento e senza speranza che vanno avanti da anni senza risolvere i problemi.
          In realtà, penso che in certi ambienti non ci sia interesse a risolvere i problemi, ma, al contrario, a inasprirli e a portarli avanti all’infinito perché tanti, sulle lotte e le contrapposizioni, ci campano.
          Se domani i femminicidi scendessero a un quarto del valore attuale, che è già tra i più bassi d’Europa, contro cosa manifesterebbero le femministe più arrabbiate? Perderebbero il ruolo e il lavoro.
          R
          mi sorprende come lei in tutti questi anni di me non abbia capito nulla. Le vesti se le stracci lei, io no di certo.
          Lei si erge sempre ad esperto di tutto mai un minimo di autocritica non la fa mai.
          Sono anni che discutiamo di queste cose e lei se ne esce sempre con la logica, la matematica, la donna che deve saper scegliere…lei non ha mai letto veramente quello che scrivo. Lei legge e rilegge solo se stesso e si trova molto furbo e intelligente e sempre d’accordo con quello che scrive (lei).
          L’ho detto più volte anche su questo post che c’è dietro una strumentalizzazione politica, soprattutto sulla diatriba sul patriarcato (secondo me preparata da tempo e certe manifestazioni violente delle donne secondo me fanno solo male alla causa), ma questo non significa che la donna debba sempre essere colpevolizzata perché si innamora e non sa scegliere, significa darle la colpa di essere stata uccisa e ammazzarla due volte.

          Rispondi
          • Signora Gazzato, scusi se insisto, ma ero d’accordo su tutta la sua replica, ed ero pronto a chiederle scusa se avevo interpretato male la sua posizione storica su questo tema. E poi alla fine torna su questa illazione che io colpevolizzo la donna…..
            Tra colpa ed errore c’è una bella differenza.
            Se uno fa una cosa che sarebbe stato meglio non fare commette un errore, ma non è detto che abbia delle colpe.
            Avevo fatto anche dei paragoni.
            Io non dico che chi attraversa sulle strisce abbia delle colpe se non guarda a destra e a sinistra prima di attraversare.
            Però, se vogliamo ridurre gli investimenti sulle strisce conviene intervenire sia sugli automobilisti distratti o prepotenti, sia sui pedoni sprovveduti. Anche in questo caso conviene agire su più fronti, anche perché cambiare il modo di pensare dei potenziali assassini è un’impresa ardua.
            Le donne che si mettono con uomini sbagliati non commettono nessuna colpa, però, quando si sentono descrivere gli autori di femminicidi, il più delle volte, chi chiediamo come aveva potuto quella poveretta mettersi con uno così. Mica erano tutti dr. Jekyll diventati improvvisamente Mr Hyde.
            R
            gli uomini che uccidono le compagne sono, nel complesso persone normali delle quali nessuno avrebbe potuto immaginare cosa avrebbero fatto. Ciò non toglie che la prudenza vada sempre bene ovvio che se mi metto con un violento posso anche finire male, ma non è questo il punto, il punto è che nella maggior parte dei casi gli omicidi efferati nessuno se li aspetterebbe, nel caso di Turetta che è uno psicopatico, la stessa Giulia diceva che non avrebbe fatto male ad una mosca. E proprio questo l’ha attirata nella trappola totalmente ignara di quello cui stava andando incontro.
            https://www.open.online/2024/11/27/francesca-ghio-violentata-genova-bene-consiglio/

  17. Signora Gazzato, lei scrive
    “nella maggior parte dei casi gli omicidi efferati nessuno se li aspetterebbe, nel caso di Turetta che è uno psicopatico, la stessa Giulia diceva che non avrebbe fatto male ad una mosca. E proprio questo l’ha attirata nella trappola totalmente ignara di quello cui stava andando incontro.”
    Non so dove ha preso i dati statistici che la maggior parte degli assassini erano insospettabili. Io ho avuto l’impressione opposta.
    Molti avevano il braccialetto elettronico e comunque il divieto di avvicinamento, erano già stati denunciati e la polizia aveva sottovalutato la denuncia, avevano precedenti penali per reati comuni, erano immigrati albanesi, rumeni o di Paesi islamici con un passato sconosciuto.
    Comunque, se una persona appare insospettabile e poi diventa un violento e un assassino, bisogna trovare il modo di smascherarlo in anticipo.
    Secondo me i migliori risultati si potrebbero ottenere proprio nel campo della “diagnosi precoce”; nello screening alla ricerca dei “marcatori” della violenza, ben prima che compaiano i sintomi.
    E gli uomini “che non farebbero male ad una mosca”, fragili, insicuri, che suscitano nelle donne atteggiamenti materni, sono tra i più pericolosi, perché, essendo insicuri, non accettano i “no”.
    R
    non molla mai vero? nemmeno smettere di risponderle serve, lei ne sa due pagine più del libro e ha sempre ragione a prescindere . Donne: seguite i consigli di Lenzini: smascherate gli insospettabili, datevi da fare, altro che storie, per non dire altro e fatela finita una buona volta coi mugugni, siate pragmatiche: se vi innamorate o se vi piace uno o se anche niente niente volete farci conversazione, fate così (Lenzini docet), sottoponetelo per un anno intero ad analisi psicoattitudinale e comportamentale coadiuvate da uno bravo e se non ne esce splendido ed immacolato non immergetelo nella candeggina, no, piantatelo in tronco. Ma non servirà, vi avrà già piantato lui e così avrete evitato di correre rischi!
    Lenzini, la prego, non mi faccia diventare antipatica.

    Rispondi
  18. Mi sono assentata perché di leggere i comm. di 59 e Lanzini, francamente mi diverte poco, senza offesa, tediano a lungo andare, tediano, specialmente il secondo. Non so proprio come faccia la BM a sopportarli. Invece uno che mi piace leggere perché mi diverte e quel tipo che si chiama Nencini che ogni tanto sparisce e poi ritorna.
    Per me la violenza è tutta da condannare in toto sempre. Quella dei mariti sulle mogli, dei padri sulle figlie o degli uomini in generale sulle donne è vigliaccheria.
    R
    sono d’accordo (sulla vigliaccheria).

    Rispondi
  19. I commenti di Fede sono un vero spasso invece, così pregni di contenuti, peccato si palesi così poco, dice cose sempre interessanti e mai banali…
    Comunque le critiche costruttive sono sempre ben accette, cercheremo di portare la discussione al suo livello.
    R
    ma non sei un tantinello permaloso? e tu saresti quello che non se la prende mai? Ma non potrebbe essere che Fede vuole solo essere ironica?

    PS: non ricordo più su quale thread mi definisci MariaHiroo Onoda, quale onore! Mi hai fatto ridere.

    Rispondi
  20. Fede, è tipico che quello che non si capisce ci annoi.
    Però, almeno, i nomi li scriva giusti.
    Ne ha sbagliati due su tre.
    Visto che interviene poco, quando interviene si potrebbe impegnare un tantino di più, suvvia ….!
    R
    Uhu…quello che non si capisce…ma che ne sa lei che non capisca? E’ evidente che si crede tanto interessante…

    Rispondi
  21. Ma anche io ero ironico, non si è capito? Eppure mi sono sperticato in complimenti…
    Beh, lo vedi che non sono poi così noioso, mi sa che è la “Fede” che non ha proprio sense of humor, peccato, devo dire non è la sola qui sopra.
    R
    ma certo che si capiva. Se la conosco un po’, credo che tu gli stia simpatico. In quanto al sense of humor, basti tu. Qui sopra.

    Rispondi
  22. Cosa dovrei dire io che non sono nemmeno stato citato nelle recensioni di Fede? Né tra i buoni, né fra i cattivi. Ma mi si nota di più se vengo citato e me ne sto in disparte o se non vengo citato proprio?
    R
    Ha ragione Mauro. Il fatto è che lei si fa notare per la sua discrezione e, non me ne voglia nessuno, la sua simpatia. Fede non poteva citarla che in positivo, ma non ha fatto l’elenco dei buoni e dei cattivi…

    Rispondi
  23. Sono solidale col padre di Giulia. La difesa di Turetta sta tentando di evitargli l’ergastolo affermando che Turetta è incapace di premeditare alcunché. Gino Cecchettin ha scritto che questa è una cosa che travalica il diritto di difesa dell’imputato e offende la vittima e i suoi famigliari. Sono d’accordo con lui.
    Ma non avevo dubbi che l’atteggiamento sottomesso di quel criminale avrebbe finito per cercare la scappatoia e evitare di finire in carcere a vita, cosa che mi augurò invece i giudici, per fare veramente giustizia dovrebbero presto arrivare a sentenziare. Se neppure un criminale efferato come lui finisce alla massima pena, c’è il pericolo che i criminali che stanno pensando di uccidere le loro donne lo facciano ancora con maggiore determinazione.

    Rispondi
  24. Il tribunale di Venezia ha emesso la sentenza: ergastolo per Filippo Turetta. Si chiude così, in fretta e furia, il processo che vede imputato l’ennesimo assassino di una povera ragazza uccisa con 75 coltellate da quello che spergiurava di amarla. Non è stata considerata l’aggravante della crudeltà: ha giocato l’atteggiamento schivo e collaborativo di Turetta che sapeva che gli avrebbe permesso di evitarla. Non c’era crudeltà nelle 75 coltellate che gli ha inferto, che cosa c’era? amore forse? pena, compassione?
    Davvero incomprensibile. Dopo tanta attenzione mediatica portata soprattutto dall’impegno frenetico del padre di Giulia, si chiude quasi mestamente un processo che vede l’imputato si colpevole, ma quasi in sordina, come se la colpa l’avesse già scontata riconoscendosi colpevole.
    Ora si metterà a studiare e fra una decina di anni potrà uscire a vivere pienamente la propria vita sapendo di aver scontato la pena e pagato il suo debito con la giustizia.
    Che, anche questa volta è stata fatta a metà. Giulia non avrà mai questa opportunità.

    Rispondi
  25. Signora Gazzato, l’ergastolo è la pena massima prevista dal nostro ordinamento giudiziario. Possiamo ritenerci soddisfatti.
    L’aggravante della crudeltà cosa avrebbe aggiunto?
    Personalmente sono contrario al sistema delle attenuanti e delle aggravanti, e preferirei il meccanismo della somma dei reati.
    E’ un dato di fatto che gran parte dei ricorsi in appello verte sulla contestazione di attenuanti e aggravanti, ed è comprensibile, perché, a parte due aggravanti oggettive (la premeditazione e la recidiva) le altre sono illazioni opinabilissime.
    Uccidere una persona è comunque un gesto crudele. Sul fatto che sia più crudele ucciderla velocemente con tante coltellate o piuttosto darle una coltellata sola e lasciarla agonizzare per ore si potrebbe disquisire all’infinito.
    Meglio, secondo me, comporre più reati. Per esempio, se c’è stato oggettivamente un comportamento crudele, si può aggiungere il reato di tortura. Altrimenti, meglio “accontentarsi” di un ergastolo per omicidio doloso premeditato.
    E meno male che non sono state proposte attenuanti, come l’onnipresente e assurda “incapacità di intendere e di volere” che, a logica, dovrebbe allungare la pena invece di accorciarla.
    Penso che, tutto sommato, sia andata come doveva andare e la Giustizia abbia fatto il suo dovere.
    R
    non ne dubito. Ma che sia una sentenza “giusta” non sono convinta. Se esistono le aggravanti in questo caso ci stavano tutte. Che Giulia non fosse spaventata da lui, é un argomento che non regge, non lo sappiamo con certezza. poteva esserlo ma non dimostrarlo e il fatto che abbia accettato di uscire con lui potrebbe provare che lo temeva e non voleva che facesse peggio. Chi non è mai stato vittima di stalking non sa di cosa parla. E’ un reato odioso molto diffuso. Le donne sono le più prese di mira. Molto spesso non temono i loro stalker ma sanno che ne devono stare alla larga e se li temono è la fine. Questi appena sentono che lei li teme diventano anche più aggressivi. Molte non denunciano perché temono di aggravare la situazione e qualche volta finisce in femminicidio. Ma sono molti i casi di stalking che nn vengono denunciati e meriterebbero già questi l’aggravante della crudeltà perché impediscono alle vittime di vivere pienamente la propria vita.
    Per Giulia e per tutte le donne uccise il fine pena mai è assicurato. Per i loro assassini, non essendoci le aggravanti, la pena può finire prima di quanto ci si aspetti.

    Rispondi
    • Signora Gazzato, concordo sostanzialmente. Ma allora, visto che esiste il reato di Stalking, potevano imputargli anche quello, invece di avventurarsi nella palude delle aggravanti e attenuanti, che fanno solo arricchire gli avvocati.
      Comunque non mi pare che questo delitto sia stato più efferato di tanti altri, anche recenti, come quello di Impagnatiello che ha ammazzato la compagna incinta, dopo che la tradiva addirittura con un’altra.
      Ne parliamo così tanto perché lo abbiamo voluto far diventare un caso emblematico. Giulia Cecchettin è diventata, in un certo senso, il “milite ignoto” dei femminicidi e li rappresenta tutti.
      R
      LO “abbiamo” chi? Questo post non è firmato da me e le ricordo che io lo scorso anno mi sono presa dal noto giornalista che mi dovevo vergognare perché avevo osato scrivere che tutta questa esasperante attività mediatica su questo caso era strana.
      E se lei leggesse i miei primi interventi scoprirebbe che sono io stessa a dire che Giulia non deve diventare la “Vittima” pr eccellenza. E ora, lei viene a dire a me che gli abbiamo dato troppa attenzione? Non avesse scritto questo post A59, forse io ne avrei parlato solo alla sentenza.
      Ma lei legge anche quello che scrivo io o si ferma ai titoli?

      Rispondi
  26. “L’aggravante della crudeltà cosa avrebbe aggiunto?” (Luigi)
    Sarebbe stato un segnale. Cosa deve fare qualcuno per essere “crudele”? Forse esperimenti sui bambini come Mengele?
    E poi dalla sentenza sembra che l’atteggiamento del Turetta non fosse ritenuto stalking. Con sentenze del genere ci si sente autorizzati a bombardare di messaggi deliranti compagne e compagni.
    Non mi è piaciuto molto nemmeno il solito pacato commento del sig. Cecchettin: “è una sconfitta per tutta la società”. Io non ho nulla a che spartire con quell’assassino. La sconfitta per la società semmai si poteva percepire dopo l’omicidio, non dopo la sentenza che almeno manderà il colpevole in cella a riflettere.
    R
    sono d’accordo con lei, neppure a me è piaciuto quel comizietto del padre di Giulia, con tutto il rispetto mi sembra uno che parla un po’ a vanvera e forse la sconfitta, purtroppo è anche la sua per non aver saputo prevenire un fatto che era forse largamente annunciato proprio dal comportamento di quel criminale.

    Rispondi
    • Mauro, rovescio la domanda. Mi faccia degli esempi di omicidi non crudeli (parlo ovviamente di omicidi dolosi, quelli definiti comunemente “volontari”).
      Se Turetta avesse ammazzato la Cecchettin con un’iniezione letale, come fanno in Svizzera per l’eutanasia, secondo lei sarebbe stato meno grave?
      E se l’avesse ammazzata con un’unica martellata in testa?
      Mi pare che stiamo confondendo la crudeltà con la violenza, ma sono cose diverse.
      E, purtroppo, le attenuanti, con tutto il loro carico di illazioni e valutazioni personali opinabili, sono uno dei problemi attuali della Giustizia penale, fonte di rinvii, ricorsi, sentenze diverse in primo e secondo grado.
      Per non parlare delle aggravanti per futili motivi o per motivi abbietti, sulle quali si può discutere all’infinito in base ai propri valori di riferimento.

      Rispondi
  27. Secondo me, l’aggravante della crudeltà avrebbe reso quasi impossibile una eventuale grazia futura. Senza l’aggravante è possibile che fra dieci-quindici anni, il Presidente della Repubblica futuro, considerate buona condotta, pentimento, etc sia invogliato a concedere la grazia. Insomma, i giudici hanno voluto lasciare questo spiraglio al condannato. Per la povera ragazza nessuno spiraglio che possa portarla in vita.

    Rispondi

Lascia un commento