Missione

Un basso baritono russo dal nome impronunciabile, lo chiamerò Abrakadabra, si esibirà al San Carlo di Napoli a breve. Il cantante russo è un sostenitore di Vladimir Putin , sfegatato sostenitore delle politiche dello zar. Ma, il presidente Mattarella, pare abbia detto che non fa nulla, l’arte va oltre, l’arte è universale e bada di più a unire che a dividere.

Okey, siamo d’accordo, l’arte è unificante, ma il pianista russo morto di fame in galera solo per aver suonato Chopin, picchiato e incarcerato per il suo pacifismo, era un artista ed ha pagato con la vita l’amore per la propria arte e per la pace. Gli artisti hanno una missione che li porta a elevarsi oltre le miserie umane, ma Pavel Kushnir ha subito la miseria umana della repressione delle idee sulla propria pelle. Il baritono russo si è visto cancellare molte date da parte di teatri internazionali proprio a causa del suo supporto a Putin e quindi all’invasione.

L’Italia deve fat cantare e applaudire un artista che ha sposato un’ideologia di morte? I russi in Ucraina da tre anni uccidono e da tre anni tengono il mondo col fiato sospeso per le conseguenze che questa guerra potrebbe avere anche oltre i confini dei due paesi coinvolti.

Le ripercussioni da noi si sono viste già e comunque questa guerra nel cuore dell’Europa è estremamente pericolosa per la stabilità di tutto il continente. Per quello che significa accogliere questo signore e farlo cantare le arie di Verdi, a mio avviso, sarebbe una bestemmia, uno schiaffo in faccia alle idee di libertà, solidarietà e diritti umani negati. Abrakadabra non avrà colpe di quanto succede ma, trovarsi a cantare accanto ad un basso ucraino che sa cosa sta subendo il suo popolo a causa dei russi, dovrebbe farlo desistere dall’intervenire e dare forfait. L’arte va oltre le miserie umane ma la miseria umana non deve essere applaudita. Il sindaco di Napoli dovrebbe opporsi a quello che sarebbe uno sfregio al semplice buon senso oltre che alla dignità di tutti gli artisti che lottano per enfatizzare i valori fondanti della civiltà.

2 commenti su “Missione”

  1. E come no, cacciamolo via questo russo, sostenitore per giunta del Presidente del suo Paese, diamogli l’ostracismo, in nome dei “valori valori fondanti della civiltà”, quella che alimenta o sostiene senza battere ciglio i massacri dei palestinesi. Il tutto in perfetta sintonia col precedente articolo di Mariagrazia, “C’è bisogno d’amore”. Molto amore, tanto amore, ma intanto l’ottantatré per cento dei russi che amano il loro presidente, circa 120 milioni) trattiamoli come appestati.
    R
    Alessandro, in poche righe ti sei impegnato per una presa per i fondelli nei miei riguardi degna di migliore causa. Soprattutto la difesa a oltranza del re imperatore che NON hai mai sostenuto, tu sostieni la pace senza punti né virgole. Peccato che Putin non la sostenga affatto ma proprio il suo contrario esattamente come fa Israele massacrando il palestinesi, nulla di diverso. Non è la civiltà a massacrare gli ucraini e neppure i palestinesi. Ma l’Onu ha messo anche Hamas tra gli attori responsabili di questa carneficina.
    Qui ti omaggio del coro del Nabucco da uno dei teatri più belli al mondo e dalla città più bella del mondo. Pensi che Verdi sarebbe putiniano?
    https://www.youtube.com/watch?v=aiSSz0snWzA&t=28s
    E qui trovi la storia in pillole di un pianista russo (russo eh) un artista di soli 39 anni astro nascente e già molto popolare, morto di fame in un carcere russo (russo eh) perché sosteneva (come te) la pace, ma per lui farlo ha significato morire in un carcere senza neppure una precisa incriminazione.
    Il baritono russo è un fan della guerra invece e di chi l’ha voluta e la porta avanti da tre anni contro il popolo ucraino. Non tutti i russi meritano l’ostracismo, ma l’ Italia che sostiene l’Ucraina coi soldi degli italiani, se va ad invitare un fanatico della guerra come questo cade, perlomeno in una contraddizione palese.
    https://laragione.eu/esteri/il-pianista-pavel-kushnir-morto-in-un-carcere-russo-protestava-contro-la-guerra/

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  2. Il meccanismo è noto, deriva direttamente dalla manichea suddivisione in “buoni” e “cattivi”. Così i “buoni” devono combattere i “cattivi” con ogni mezzo .
    Peccato che, agli occhi dei “cattivi”, sono “cattivi” i “buoni”, e “buoni” sono i “cattivi”. Così si torna di filato al tempo delle caccie alla streghe. E’ la stesso ragionamento che giustificherebbe la caccia all’ebreo di questi giorni.
    R
    si, risposta alla Wittgenstein. Sai quelle risposte da filosofo austriaco o tedesco che leggi e non capisci, rileggi e capisci ancora meno poi eviti perché ti sembra di avere un calo di Q.I.?

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