Donald Harris e Kamala Trump tra breve saranno eletti presidenti Usa. Entrambi. Si.
L’America come l’abbiamo conosciuta finora dimentichiamocela, notte tempo si è divisa in due e ha bisogno di due presidenti. Intercambiabili. Una donna e un maschio. Vero macho, prende le donne per dove gli pare e gli fa fare quello che vuole, lo vogliano o no e poi non gli permetterà di abortire perché per lui la vita è sacra, salvo quella di tutti i suoi nemici interni ed esterni e non sono pochi, i media e Liz Cheney, ma se ne aggiungeranno altri. Presto.
Lei è donna, nera e però non si nota, sa stare a tavola veste bene, ha una bella parlantina e ride, ride tanto come conviene alle donne. Si divide il compito col macho, un macho in casa torna sempre utile: sa aggiustare i rubinetti, dare una mano di bianco in cucina e alla bisogna pure cucinare un cane caldo con patatine e un gatto freddo come dessert.
Abiteranno alla White House in camere separate, daranno messaggi contraddittori al mondo e alla nazione (doppia), saranno amati e odiati e resteranno fino a che morte non li separi e forse noi vivremo infelici e scontenti, ma, forse, vivi.
E loro? happy ever after.
Ha il ciuffo un po’ moscio, non sa, non è sicuro di vincere e vincere per lui è vitale. Ma non lo sa e non ne è sicuro. Neppure lei lo sa e non ne è sicura. Neppure gli americani lo sanno o non sono certo sicuri di nulla e però sapranno a breve.
L’elezione del secolo si sta per compiere. Pare che qui non freghi nulla a nessuno.
Parteggio troppo per la donna? Si e lo rivendico. Forse vincerà ma non sarà che l’inizio di una battaglia forse ancora più dura della campagna elettorale, temo che lei lo sappia.
Uno che se ne sta tranquillo e beato nella dacia a sorbirsi il te e lui, lo zar: comunque vada per lui è sempre un successo. Lui c’ha i Brics, non scherziamo significa avercelo coperto a trecentosessantamila gradi. E come se lo copre lui nessuno.
I coreani hanno iniziato la battaglia di Kursk, gli ucraini hanno poche chances, sarebbero 8mila o forse persino 11mila, bella forza. Saranno ricacciati a casa loro presto e bene. Serviva truppa fresca e lo zar l’ha trovata.
Se vince Tizia o Caio lui si rigira nel lettone e sbadiglia, tanto li prenderà per il mappamondo entrambi, singolarmente o in coppia.
C’ho i Brics e Elon…altro te please, corretto vodka, grazie.
Campagna elettorale che da qui, ad un oceano di distanza, appare veramente grottesca, con la caccia al nome famoso che faccia il suo endorsement per l’uno e per l’altra. Ecco Musk, Beyoncé, Obama che reppa, Hulk Hogan coi suoi muscoli in rilassamento, Jennifer Lopez e via andando. Una vera tristezza. E pensare che noi in genere li copiamo, quindi dobbiamo aspettarci qualcosa di simile in futuro, con tutti gli influenzatori che abbiamo. Per ora siamo fermi alle liti nei talk show, agli elenchi di Salvini, le starnazzate ridicole di Schlein, la diatriba fra gli “elevati”, eccetera. Noi che seguiamo il calcio ci disponiamo in curva e urliamo peste e corna all’avversario qualunque cosa succeda in campo. Qui nel blog si possono trovare degli esempi, anche se bisogna ammettere che, a differenza degli ultras, sanno l’italiano.
Inoltre non ho capito bene la logica del modo di votare. Si vota domani ma metà aventi diritto ha già votato in qualche forma, per posta, telematica, piccioni e segnali di fumo. E’ ovvio che poi si sospettino manomissioni.
Prevedo che l’elezione sarà più lunga del previsto.
R
qui trova una spiegazione abbastanza chiara sul voto anticipato.
https://www.editorialedomani.it/politica/mondo/voto-anticipato-elezioni-usa-posta-come-funziona-jsgityiu