Il coraggio della ragazza che si è spogliata fino a rimanere con solo la biancheria intima, nel cortile di una università iraniana, dopo essere stata redarguita dalla polizia morale perché non indossava bene il velo, passerà alla storia. E’ un’eroina dei nostri tempi. Brutti tempi, tempi di guerra e di soprusi da parte di autorità religiose che in maniera sistematica e fanatica, impongono alle donne, in Iran, un dress code particolarmente pesante e costrittivo.
La ragazza è stata arrestata e da ore di lei non si sa più nulla, pare sia stata ferita dagli agenti e che abbia subito percosse e violenze. La comunità internazionale non può stare a guardare, l’Iran viola i diritti umani con questi comportamenti insensati e soprattutto si conferma sempre di più una nazione dove le donne sono trattate come schiave e sottoposte a vessazioni di ogni genere.
Il medioevo è attuale da quelle parti. La ragazza ha dimostrato una fierezza ed un coraggio non comuni e andrebbe premiata per aver manifestato davanti al mondo intero la sua opposizione ad una legge che le impone di portare un velo e che la punisce duramente se non lo fa. Spogliarsi è stato un gesto eclatante e di affermazione di libertà che le costerà molto e spero che non finisca come sono finite altre prima di lei che si erano ribellate. Spero che il suo gesto provochi una reazione in tutto il paese e per quanto difficile , si formino altre proteste, magari massicce e articolate e che sia solo l’inizio di una lunga seria di manifestazioni e che le autorità religiose e non, si sentano di doversi giustificare e che il gesto di questa ragazza sia solo l’inizio di un percorso che porti alla liberazione delle donne schiave di una mentalità fanatica repressiva e sempre più violenta nei loro riguardi.
Giusto Mary, magari potrebbe riuscire scappare e arrivare qui da noi dove un governo becero guidato da una donna, la incarcererebbe di nuovo con l’accusa di “scafismo”:
https://www.iltempo.it/politica/2024/09/29/news/ilaria-salis-maysoon-majidi-scafista-carcere-avs-attivista-curda-donne-migranti-40479225/
Peccato non poterla candidare al Parlamento Europeo.
R
https://www.ilpost.it/2024/10/23/maysoon-majidi-libera/
sei male informato, strano. Chi vuoi candidare al Parlamento europeo? La tua eroina mi pare che se ne stia comoda e mentre condanni Orban per volerla processare (ma lei era li solo a fare la turista), parli come lui quando parla di Trump e Ucraina.
PS: Mi citi il Tempo? strano quando ti servono certi personaggi un po’ ridicoli e molto opportunisti come l’ex direttore dell’Espresso ex parlamentare del PD, ti fanno comodo salvo disconoscerli il giorno dopo.
Signora Gazzato, lei ha fatto un bell’esempio del concetto di libertà, di cui si parlava prima.
Il gesto di quella ragazza è stato provocatorio, eroico se vogliamo, per il contesto in cui è avvenuto.
Ma, forse, anche una ragazza italiana che, invece di restare con la biancheria intima, si fosse spogliata completamente in un’università italiana sarebbe stata fermata dalla polizia o comunque sarebbe stata allontanata.
Se invece si fosse messa nuda in una università tedesca o olandese, forse, non ci avrebbero fatto caso più di tanto. Paese che vai, usanza che trovi, e misura che trovi.
Cosa ne sappiamo, veramente, noi italiani, dei valori di riferimento della società iraniana?
In fondo, l’Iran è una repubblica e si vota abbastanza regolarmente. In passato sono stati eletti governi più all’occidentale, e poi sono stati eletti governi fondamentalisti.
Un elemento di compressione della democrazia sono gli ayatollah, che non sono eletti democraticamente (come i nostri magistrati), ma c’è comunque un Parlamento attivo.
Siamo sicuri che vestirsi all’occidentale sia considerato così importante dalla maggioranza delle donne iraniane? Che per loro sia una conquista fondamentale per cui lottare e rischiare una condanna? Forse, per la maggioranza delle iraniane contano di più altre cose.
Io credo che nessuno abbia il diritto di giudicare gli altri popoli con proprio metro.
Noi inorridiamo all’idea che i cinesi mangiano i cani.
Gli inglesi inorridiscono all’idea che noi mangiamo i cavalli.
Giusto per fare un esempio tra tanti.
Signora Gazzato, figuriamoci se non conosco quei fatti. Sono più grande di lei di età.
Allora ero ancora filoamericano e lo Scià con la sua famigliola e le sue idee all’occidentale mi stavano simpatici.
Quando Komeini prese il potere e cominciò a condannare a morte tutti quelli che avevano fatto parte del precedente governo, e introdusse le rigide regole islamiche, mi indignai almeno quanto lei.
Però dobbiamo prendere atto che da allora a oggi sono cambiate tante cose.
Ci furono almeno quattro governi riformatori, i due di Rafsanjani e due di Kathami, che, se il corrispondente iraniano della nostra Magistratura, gli ayatollah, li avessero lasciati lavorare, avrebbero normalizzato piano piano la società.
Gli ayatollah istigarono il popolo contro il governo finché, alle nuove elezioni, vinse Ahmadinejad, di idee integraliste.
L’occasione per le riforme c’era stata, ma il popolo aveva dimostrato di essere ancora molto legato alle tradizioni integraliste.
A meno che, anche qui, non diciamo che sono stati tutti brogli e le elezioni furono una farsa (anzi, una parsa). Ma ogni nazione ha le elezioni che si può permettere.
Comunque, la situazione iraniana ci mette in guardia contro la presenza di poteri che non hanno un mandato popolare, e che, una volta insediatisi, non mollano più la presa.
“Siamo sicuri che vestirsi all’occidentale sia considerato così importante dalla maggioranza delle donne iraniane?” (L.L.)
Non credo che il punto sia nel volersi vestire all’occidentale, ma nel volersi vestire come cappero vogliono. Il loro grado di libertà è leggermente diverso dal nostro visto che da noi il velo lo puoi mettere, mentre in Iran non lo puoi togliere e manco metterlo male.
Spero che non lascino sola quella ragazza. Soprattutto i ragazzi.
R
si, soprattutto i ragazzi e gli uomini dovrebbero mobilitarsi, le donne non ce la fanno più. Sono loro a portare buona parte del peso di questo regime che si scaglia contro una ragazza rea di non coprirsi la faccia con un velo, una insensatezza senza limiti che le coraggiose donne iraniane pagano sulla propria pelle ogni giorno.
Mauro, io avevo solo espresso un dubbio. E non era un dubbio retorico.
In effetti, non so quali siano i diritti di cui sentono più la mancanza gli iraniani.
Magari soffrono più per la privazione di alcuni diritti politici, o per i difetti del sistema giudiziario, o per problemi economici.
Semplicemente, non lo so.
A noi arrivano soprattutto le proteste delle donne, ma credo che sia perché noi siamo particolarmente sensibili a questo tema.
Il fatto che in Iran gli ultimi governi usciti dalle elezioni siano stati più integralisti dei precedenti mi fa sospettare che la maggioranza della popolazione sia piuttosto integralista.
Del resto, anche la Turchia ha avuto una deriva del genere, anche se più lieve.
E anche l’Afghanistan ha dimostrato di preferire i talebani all’occupazione e alla modernizzazione americana.
E, infine, non escludo che queste proteste siano, in una certa misura, pilotate dall’esterno.
L’Arabia Saudita, prima della svolta del principe Bin Salman, lapidava le adultere, e non era altrettanto presa di mira dai media occidentali.
Forse perché lì non si poteva neanche protestare.
I commenti su questo post sono chiusi.