Brava Melania

Finalmente Melania Trump ha parlato. Ed ha parlato a favore delle donne che devono essere libere di decidere cosa fare del proprio corpo. E’ in uscita un libro scritto dalla ex first lady Melania Trump. Una che sembrava stare sempre all’ombra dell’ingombrante marito ha deciso di uscire e dare alle stampe una sua biografia. Ora lei si prende la scena. Soprattutto con quanto scrive sul diritto delle donne di decidere di abortire.

“It is imperative to guarantee that women have autonomy in deciding their preference of having children, based on their own convictions, free from any intervention or pressure from the government,”

“E’ imperativo garantire alle donne l’autonomia di decidere la loro preferenza nell’avere bambini, basata sulle loro convinzioni, libere da ogni intervento o pressione del governo”.

Grande! Scrive anche molto altro Melania in questo libro che deve esserle costato molto perché va contro, a pochi giorni dalla fine di una tumultuosa campagna elettorale, alla tesi antiabortista del candidato repubblicano. Trump è stato fautore della cancellazione della Roe Vs Wade, eleggendo tre giudici della Suprema Corte proprio a questo scopo. Scrive anche che lei è contraria alla politica del marito contro gli immigrati essendone lei stessa una.

Dimostra molto coraggio questa donna che sembrava schiva e sottomessa (sembrava, ma non lo era) e ora Trump avrà un ostacolo in più e dentro casa. Melania scrive anche che finora ha sempre mantenuto il riserbo perché riteneva giusto non far conoscere al mondo i contrasti col marito. Contrasti che sono normali in ogni coppia, scrive.

Ma ora ha deciso di parlare e lo fa in stile semplice ma efficace ed era ora. Ha scelto il momento giusto e, da donna, gliene sono grata. Brava Melania!

https://www.theguardian.com/us-news/2024/oct/02/melania-trump-memoir-defends-abortion-rights

Un spicchio di mondo

Dalla mia finestra della cucina: un bosco appena accennato di foglie d’autunno, fitto e antico, i tetti di case nuove o rifatte in toto, alzate, migliorate ma decuplicate, no giardino, solo cemento, il tetto sberrucciato dalla bifamiliare di fronte e i due camini vetusti che ancora non fumano. Un pezzo di cielo, oggi finalmente ottobrino. Senza sole ma una coltre lieve di nuvole indecise che mandano giù a sprazzi qualche innaffiata d’acqua preziosa. E antenne. Di tutti i tipi. Ma sono ormai parte del panorama. Le tre piante sul terrazzo, sono infreddolite ma tengono ancora in mente il sole cocente e la sferza di venti caldi e ancora, non si danno per vinte.

Nel piazzale del mio condominio, poco movimento: un gatto nero che mi attraversa la strada ogni qualvolta, e poi si gira e mi fa un sorriso discreto, qualche passante con cani al guinzaglio che trascinano padroni svogliati, qualcuno ha in mano un sacchetto dove in bella mostra c’è la pupù di Fidomitiaffido, grossa e puzzolente. Ma …che bello, l’ha fatta| E’ un trofeo.

Qualche auto arriva parcheggia o parte. I miei vicini…quanto li odio, no cioè amo, no cioè mi sono indifferenti, no cioè e basta, fatevi un’idea.

Uno spicchio, ingenuo di mondo in apparenza tranquillo.

Ma non sento canto d’uccelli, i due colombi che si danno appuntamento ogni giorno sull’antenna della casa di fronte, oggi non ci sono.

Il rombo di qualche aereo, pieno di aeroporti militari a un tiro di fucile da qui, ma il tempo non esiste, la guerra è lontana e forse mi sono inventata tutto. O forse no.

Vero d’autore

Beata ignoranza, si diceva e forse si dice ancora. Ha davvero dell’incredibile la storia del dipinto che un rigattiere di Pompei ha tenuto in casa per oltre cinquanta anni senza rendersi conto che era un quadro di Picasso. Lo aveva trovato da qualche parte ripulendo una cantina a Capri e portato a casa, la moglie diceva che era orribile ma lo aveva lo stesso ripulito e incorniciato e poi appeso della parete vicino alla finestra. La donna si è anche fatta fotografare vicino a quel dipinto che ritrae una delle amanti e muse ispiratrici del pittore: Dora Maar fotografa e pittrice anch’essa, oscurata dalla fama del pittore spagnolo.

Incredibile ma vero. Il figlio aveva cominciato ad insospettirsi che quel quadro potesse essere autentico quando ha visto la foto su una enciclopedia. Passano gli anni, da adulto cerca in tutti i modi di verificare se per caso non avesse in casa un capolavoro del pittore. Il nome era chiaro e scritto bene in evidenza: Picasso, ma i suoi genitori non sapevano chi fosse. Non ne avevano ma sentito parlare e però lo avevano conservato anche se alla donna sembrava brutto, forse un’intuizione?

Fatto è che dopo lunghe e penose vicissitudini Andrea Lo Rosso è finalmente venuto a capo di una storia che sembra una novella di Pirandello e…Cosi è se vi pare…il quadro è autentico e forse verrà presto autenticato dalla fondazione intitolata all’artista. Il suo valore potrebbe aggirarsi intorno ai dieci milioni di euro, una cifra da capogiro alla quale Lo Rosso non vuole neppure pensare per non sentirsi le ginocchia tremare.

Quanto basta

Un verso di una notissima canzone di Toto Cotugno diceva: “Con troppa America sui manifesti…”. Ma era un altra era geologica. Ora abbiamo i manifesti che campeggiano in molte nostre città, Roma compresa che dicono: “La Russia non è il mio nemico”. Sono comparsi da qualche giorno e pare siano inamovibili.

Li avrebbe fatti installare un certo Domenico Aglioti, grillino, sostenitore della ex sindaca di Roma Virginia Raggi, fondatore del Movimento 5 stelle a Roma, oltre attivista vario ed eventuale, Un campagnaro insomma, uno che si diletta a fare scampagnate per proporre temi di attualità e “sensibilizzare” i cittadini. Ma le campagne costano e in molti si chiedono da dove provengano i soldi. C’è chi afferma che arrivino direttamente dal portafoglio di Vladimiro, ma l’interessato smentisce, dice che non sa, non ricorda, lui ha solo contattato “l’agenzia”, poi ha speso poco, una cosa da nulla, robetta.
Sta di fatto che c’è una interrogazione parlamentare in Italia e anche a Bruxelles. Il motivo è che ci si chiede come sia stato possibile affiggere manifestoni che fanno pubblicità ad un paese aggressore e aggressivo e che non sembra avere a cuore troppo i diritti umani.

Per ora non si sa. Si saprà? mah. A Roma dicono di averli fatti togliere ma dopo poco sono ricomparsi. Che strano, davvero, forse per magia?

Già le magie dei grillini che sono un po’ in ribasso come popolarità e da rivoluzionari allo sbando si stanno riciclando pacifisti d’assalto. Disarmati, però. E con la Russia sui manifesti. ma poca. Quanto basta.