Fascino

Insomma si sono scornati, Bersani e Vannacci, due poli opposti e non solo in politica. Ma c’era proprio bisogno, Pierluigi di dargli del c…?, non potevi trovare qualcosa di meno chiaramente denigratorio al quale l’europarlamentare Roberto Vannacci non si possa appigliare per querelarti? Perché gli hai fornito un destro non da poco. Già si bea di essere contestato e che le contestazioni per lui sono complimenti, e tu che fai? Gli vai a fare un simile complimento per potersi appuntare un’altra medaglietta al petto villoso? Mossa sbagliata caro Pierluigi. Sei simpatico, ne dici ogni tanto che fanno un po’ ridere ma qui hai sbagliato.

Il generale potrebbe fartela pagare e anche cara. Ora pare che andranno a processo. Bersani rivendica la sua libertà di esprimere la sua opinione su di lui e lo fa a suo modo: se l’Italia è un bar io divento barista. Se Vannacci può dare dell’anormale a un gay io posso dare del c…a un generale? No, non puoi. E se lo fai e quello ti denuncia finisci nei guai. Ma sono guai estivi, robetta da passatempo da settimana enigmatica, da parolacce incrociate sotto l’ombrellone di chi non ha di meglio da fare. Eppure Bersani mi pareva uomo posato, posato nel PD di sicuro, posato a sinistra pure, posato sul bancone del bar Italia, magari con la “parannanza” con la faccia di Topolino, anche, ci sta. Ma diffamatore che dovrà pure pagare per aver dato un’opinione se pur urticante ad un avversario politico, non ce lo vedrei, ma forse mi tocca, Certo se queste sono le battaglie politiche della sinistra, Elly Schlein ha molto da fare per ricompattare il campo, mi sembra che troppi se ne vadano in ordine sperso a raccogliere granatine.

E’ un momento un po’ così, personaggi che esaltano il cameratismo e altri che vogliono tornare in auge dopo un periodo di blackout, tra un Bersani furioso e un Fassino poco glorioso che passa il tempo rubacchiando profumi costosi negli aeroporti, Grillo che esce dalla penombra per litigare con Conte che vuole rivoluzionare il partito della rivoluzione, Meloni che litiga coi magistrati per la presunta inchiesta sulla sorella di cui non si sa ancora nulla ma che sembra darle tanto fastidio.

Su tutti spicca un Renzi ritornato ricco e spietato ( e un po’ incanutito) a insediare il posto alla troppo docile Elly. Lui è la vera unica novità dell’estate: non esclude il ritorno; Vannacci lo deve aver convinto che per il bene della Patria deve ritornare in campo da vincitore, di fare il vinto si è stancato e potrebbe anche avere ancora qualche matassa di filo da dare da torcere ai suoi detrattori.

A parte, naturalmente Sally Salis, un cartone animato all’ Euro parlamento, una convinta che ora ha anche a fianco un tipo da spiaggia col passamontagna come consigliere, una che vuole abolire il carcere perché la detenzione è una vile pratica che lo stato impone e lei è per la libertà (di fare tutto quel cavolo che le pare).

In fondo l’italiano è giocherellone, gli piace scherzare. A proposito di scherzi, cosa capita a Marco Travaglio? La sua improvvisa cotta per la premier sarà passeggera o pensa di prendere il posto di Gianbruno ? Sarà vero amore o sta solo facendo un po’ il bischero per ragioni di etica giornalistica? E’ intrigante però e come intriga bene Travaglio pochi lo sanno far. In fondo Giorgia rimarrebbe nel “ramo” e poi un certo fascino Travaglio ce l’ha. Lo tiene nascosto ai più ma lo sfodera quando serve e potrebbe essere che in questo momento gli serva.

Giorgia, stai sulle tue, con un tipo così non si può mai sapere dove si vada a parare, l’amore è bello, certo, ma pensaci bene perché Travaglio è un partito che ti potrebbe far perdere non solo la testa ma molto di più e il tuo partito non te lo perdonerebbe facilmente.

La scelta migliore

Joe Biden si è svegliato. Ha parlato in favore della candidata presidente, la sua voce forte e chiara senza cedimenti, il suo sguardo limpido e sicuro. Il presidente degli Usa ha detto che la migliore scelta per l’America è lei e il duo Harris Waltz può fare molto bene per L’America e far cessare la guerra a Gaza sarà il primo impegno della nuova coppia.

https://www.theguardian.com/us-news/article/2024/aug/20/biden-dnc-convention-speech

Sembra passato un anno luce da quando si é dimesso per lasciare il posto alla sua vice. Ed ha fatto una cosa buona. Su di lui c’era troppa pressione per lasciare e dopo l’attentato a Trump ha capito che quello era il momento per farlo. L’America aveva bisogno di un candidato con la grinta necessaria a sconfiggere e per sempre un personaggio pericoloso che poteva essere devastante e non solo per gli USA ma per il mondo intero.

Donald Trump è ora la rappresentazione di se stesso sempre di più. Quello che si cela dietro la visiera di quel berrettino rosso appare sempre di più nella sua squallida realtà: un pregiudicato, razzista, misogino, con una forte ambizione di portare l’America ad essere schiava dei poteri forti Quelli che lo proteggono da tempo e quelli che si aspettano da lui che protegga i loro interessi.

Kamala Harris sta dalla parte degli americani che credono nella libertà, nella giustizia e nella democrazia e non è davvero poco per quello che può significare e per il riflesso che questo può avere sulle politiche mondiali. Le varie crisi attuali in atto possono essere affrontate solo se a capo della nazione più potente del pianeta c’è una persona “sana”, onesta, rigorosa e che ha un unico faro: fare davvero gli interessi del popolo americano e non di quelli che lo sfruttano e ci fanno i miliardi sopra. E Kamala Harris, per il suo vissuto è la persona più adatta: the right person in the right place, mai, forse come in questo momento, lei rappresenta la via giusta da intraprendere per venire a capo di crisi così spaventose e che coinvolgono tutto il pianeta.

Con Trump avremmo l’esatto opposto: una radicalizzazione degli scontri e forse addirittura peggio.

Perciò mi auguro che il 5 novembre prossimo il mondo possa finalmente tirare un sospiro di sollievo perché a guidare la nazione che può davvero influenzare i destini del mondo in molti sensi, ci sarà una donna che saprà come svolgere il suo ruolo con determinazione e coscienza. Una donna forte e determinata che alla determinazione e una buona dose di coraggio, aggiungerà quella marcia in più che spesso hanno le donne e che le fa arrivare dove nessuno o pochi si aspetterebbero.

Mister X

L’uomo più ricco del mondo pare sia un certo Elon Musk. Sicuramente avrà anche un progettino per allargare la cruna dell’ago, in serbo. Quella dell’ego è già larga abbastanza e gli permette di incitare alla “guerra civile” gli inglesi e ottenere risultati visibili nel giro di poche ore.

Già, sarà pure che si deve prendere qualche “piccola” soddisfazione dopo aver tanto lavorato?

Andare ad intervistare il miracolato ex presidente e ora di nuovo in corsa per la presidenza Usa, Donald Trump e confermargli il suo sostegno economico di un bel tot di milioni al mese e, non basta, chiedere (ed ottenere) di avere un ruolo significativo nella campagna elettorale del tycoon e, ovviamente anche dopo che questo dovesse vincerla, pure, sembrerebbe del tutto lecito ad uno che ha cosi tanto genio speculativo e capacità riconosciute di accumulare denaro, di iniziare e definire, vendere, comprare, inventare, progetti industriali di enorme successo mondiale e quasi quasi, extra o ultraterreni. Non è dato sapere, almeno io non lo so, in quale rapporto sia col trascendente, ma è abbastanza evidente in quale rapporto sia con l’immanente.

Ma cosa se ne farà di tanti soldi? oltre a mantenere una larga famigliola e diverse ex compagne, cosa che per lui è di assoluto riposo e anzi pare alla costante ricerca di aumentare la famiglia o le famiglie, forse anche per avere qualche uscita in più che gli permetta di aprire le finestre, almeno di tanto in tanto, senza venire sommerso dai quattrini.

Dare inizialmente il sostegno agli ucraini, toglierlo eventualmente dopo, gratificare il leader ceceno di un prototipo costosissimo di auto del futuro che può trasportare un mitragliatore (pare) e il medesimo, pare ne sia rimasto estasiato e lo abbia ringraziato come potrebbe fare un bambino col papà che gli ha fatto trovare un trenino elettrico sotto l’albero di Natale.

Anche questo sono piccole soddisfazioni che un ricco signore si deve pur prendere per non morire di noia.

La su X (ex twitter) pare abbia acquisito anche a seguito a massicci licenziamenti, una maggiore libertà di espressione e di parola. Non sembra un caso che ai tempi dell’assalto a Capitol Hill, sia stato possibile radunare cosi tanta gente in poco tempo, le notizie li sopra volano, fanno due volte il giro del mondo, passando per Marte (anche li Musk vorrebbe metterci del suo) e organizzare micro o macro rivoluzioni ad hoc, non è cosi difficile come ai tempi antichi del telefono la tua voce.

I contenuti di queste piattaforme poi, ora, possono godere di maggiore libertà (dopo la massiccia estromissione degli “osservatori”), dicevo e quindi influenzare in un verso o nell’altro l’opinione pubblica influenzabile, cioè mezzo se non tre quarti di mondo. Qualche protesta è arrivata dagli organi preposti alla salvaguardia della corretta informazione contro la diffusione delle fake news (le balle, per capirci), ma pare che a El (per gli amici) siano entrate dall’orecchio destro e uscite da quello contrapposto, senza che però il suo sguardo magnetico ne sia stato influenzato e la sua maschera ( di legno stagionato) alterata.

Se ne infischia, direbbero i francesi. E come potrebbe essere diversamente? Comprare, vendere, ideare, manipolare, costruire, distruggere…il mondo fantastico del grande imprenditore Musk si allarga sempre di più e esce dai confini ideali dell’immaginario per diventare sempre di più realtà e eventualmente convertire il vero in falso e il falso in vero, il nero in bianco e il bianco in nero…fino a che punto? Lo deciderà lui, Elon. Non possiamo che rimanere incantati da tanto genio. O magari, perché no? darci anche una svegliata.

Prima che sia troppo tardi…o troppo presto? Dipende, tutto dipende …da mister X Musk.

Verità

Se devo essere sincera e lo voglio essere, Alain Delon non mi è mai piaciuto. Non l’ho mai visto quel sex symbol che lo dipingevano. Almeno a me, come uomo, non piaceva.

Non dico che non fosse bello, no, anzi era bellissimo e lo era ancora oggi a 88 anni. Ma non mi piaceva né come uomo né come attore. E non mi piacevano i suoi tanti “capricci”, o almeno quelli che a me sembrano tali, da star, come lui stesso si è definito quando ha preso la Palma d’Oro nel 2018.

Ciononostante gli riconosco di essere stato un icona del cinema mondiale sicuramente un uomo amato da moltissime bellissime donne. Irrequieto e affascinante, senza dubbio Alain non doveva essere un compagno “facile”.

Ora che ha lasciato questo mondo però sento come se se ne fosse andato un vicino di casa, si una persona che conoscevo di vista ma che era diventata quasi una componente essenziale del “paesaggio”. E, ovviamente, mi dispiace un po’.

Ma, ho come l”impressione che lui, invece, ora si senta liberato da un fardello pesante, quello che sembrava essergli diventata la vita e gli auguro che sia così e che dove si trova ora ci sia più “verità” di quella che ha trovato qui. E che sia finalmente in pace con se stesso.

Gli spari sopra

Mi sa che Schlein si sente la sedia che traballa. E’ nata un stella luminosa che potrebbe offuscare la sua.

Si chiama Carlotta Nonnis Marzano, fa la ricercatrice Biologa e ora anche assessora al comune di Bari nella nuova giunta del sindaco di fresca nomina, Leccese

Nonnis ha una dote di diplomatica di alto lignaggio, sicuramente Berlusconi ne avrebbe fatto una delle sue hostess nelle cene eleganti che si svolgevano al castello di Arcore. Con quel curriculum. Ebbene, chi la conosce? direte. Neppure io la conoscevo. Pare che a lanciare il primo Sasso, sia stato un certo Romano deputato pugliese della Lega e far conoscere al mondo (di certo la notizia si spanderà presto oltre confine) le virtù di questa signora riccioluta e dalla lingua sciolta. Una studiosa con al suo attivo una ricca collezione di pubblicazioni sul tema della sostenibilità ambientale, ideale per interpretare al meglio il suo ruolo di assessora all’ambiente.

Fresca di nomina e già subissata di polemiche. ma ci stanno tutte. La signora è una delle scoperte del duo Frato Janni Bonelli. dei Verdi e Sinistra fautori del Campo Largo che ha espresso il nuovo sindaco di Bari. L’unione fa la forza e la forza delle parole che la signora ha messo nero su bianco nei sui profili social potrebbe romperla però questa unione. Sempre un po’ la la…

Ma i due vanno avanti per la loro strada e dopo Somaroro e Salis, ora hanno Nonnis nel loro palmares, questa eroina dell’ambiente che da del pedofilo al papa, dice che i parlamentari di destra sono delle m…e che i loro elettori dei co…(pazienza non ha il copyright) e non basta, scrive anche che chi è andato all’ultimo G7 ha rischiato di non tornare a casa.

I due campisti larghi le hanno augurato un buon lavoro e di non curarsi delle chiacchiere da cortile. Eh già, vai avanti Nonnis, caccia le malelingue tanto nel campo largo chi le sente? e poi …gli spari sopra sono per …loro.

Conflitti

Possiamo parlarne più tardi? Oppure, ti dispiace ripetere perché non ho afferrato il concetto?

Sono due frasi che spesso, ma non sempre, servono per evitare situazioni conflittuali, Litigare è un’arte e non tutti lo sanno fare, ci vuole una perizia particolare e bisogna sapere quando parlare e quando tacere e cosa dire e in quale momento dirlo.

E poi bisogna anche sapere fare pace. Perché fare pace è il momento più bello e gratificante di ogni litigio.

Chi durante l’infanzia e l’adolescenza ha vissuto in un ambiente dove i conflitti erano frequenti, ma non parlo della lite tra i genitori che passa presto e tutto ritorna sereno, no, parlo di conflitti lunghi rancorosi dove ognuno si chiude in sé per settimane o mesi e tu ti ritrovi a dover gestire le tue giornate sapendo di avere sempre davanti dei musi lunghi che possono sgridarti per ogni sciocchezza perché loro non sono sereni.

E cresci con la sensazione di avere sempre sbagliato tutto e di essere sbagliato, nel profondo. E te lo dicono pure: sbagli tutto, non sai fare nulla, non ti applichi, sei distratto/a…mentre tu, magari hai preso un ottimo voto a scuola e sei stato/a persino lodato/a dalle maestre o dai professori ma a casa nessuno se ne accorge perché troppo preso e perso nel suo rimuginare.

E il bambino o l’adolescente non arriva a capire che possono essere cose molto dolorose che richiedono molto tempo per dipanarsi e sfociare in qualche cosa che riporti, se non il sereno, almeno un’atmosfera vivibile dentro casa. E il bambino o l’adolescente spesso si ritrova dai nonni che magari hanno anche loro i loro diverbi e i loro rancori, mai digeriti e sempre sotto traccia che possono sfociare in piccole scaramucce innocue o, allo stesso modo dei genitori, in crisi che durano settimane.

Per non parlare delle incomprensioni tra fratelli, cugini, zii o zie, che si innescano sempre quando c’è già di fondo, un’atmosfera familiare di conflitto permanente.

Chi cresce in questa modalità, di solito ne risente a livello psicologico e, dicono gli psicologi, ha paura dei conflitti, li evita sempre e piuttosto che litigare accetta passivamente anche qualche angheria pur che l’altro non scateni qualche lite che gli farebbe riprovare quella sensazione di disagio e di insicurezza che si prova da bambini o ragazzi quando in famiglia ci sono conflitti perduranti. Oppure, per reazione si diventa litigiosi, si cercano tutte le situazioni che permettano di sfogare quella rabbia trattenuta quando da bambino ti sentivi come una barchetta senza remi in mezzo ad un mare in tempesta.

Succede nelle famiglie dove ci sono separazioni o divorzi o semplicemente disaccordo tra i coniugi causa di infedeltà dell’uno o dell’altra e i figli crescono con la sensazione di essere un terzo incomodo capitato tra quei due che litigano più spesso di quanto non facciano pace quando non maturano dentro di sé dei sensi di colpa che si porteranno appresso per tutta la vita, una sensazione di inadeguatezze e di stare “nel posto sbagliato”.

La conseguenza può anche essere che crescendo cerchino continuamente lo scontro con gli altri che li aiuti a soffocare l’ansia che si sono portati dietro tutta la vita di essere biasimati per essere un fardello pesante e non un figlio/a desiderato e amato. E perciò provocano gli altri per ritrovarsi di nuovo in quella situazione che gli ha impedito di crescere sereni e così cercare di esorcizzare la paura di trovarsi nel bel mezzo di una discussione di cui non si è protagonisti ma solo spettatori innocenti e allibiti, all’improvviso, magari al ritorno da scuola quando si sente solo il bisogno di un clima sereno e di un’attenzione amorevole. Che però spesso non c’è.

E da quei conflitti familiari spesso possono uscire uomini o anche donne con un forte senso di rivalsa che li porta (soprattutto gli uomini) a cercare di ottenere il potere di influenzare la vita di altri uomini e donne e magari usarli come valvola di sfogo che faccia uscire per sempre quell’ansia a lungo covata e che si è tramutata in odio verso il mondo intero e che può arrivare, se non adeguatamente controllata, in certi casi, a conseguenze pericolose per l’umanità intera.

Questo in casi molto rari, per fortuna, mentre la normalità è quella di una perdurante sensazione di ansia generalizzata che può essere tenuta sotto controllo a lungo o può sfociare al massimo in malattie nervose o semplicemente in caratteri instabili e propensi al conflitto.

Oppure nei casi più fortunati quell’ansia trattenuta può tramutarsi in una forza creatrice interiore che si converte poi in una qualsiasi forma artistica dove il soggetto riversa tutta l’ansia e la rabbia trattenuta a lungo e che si esplica in varie forme espressive di cui tutti possono godere e magari persino un po’ riconoscersi.

In alto mare

I tedeschi, con i potenti mezzi che hanno a disposizione, hanno emesso un mandato di arresto internazionale per un signore che si chiamerebbe Vlodomyr Z, di origini ucraine ma che viveva in Polonia, viveva perché pare se ne sia fujto. Si insomma, se ne sia scappato per ignota destinazione.

Strano, uno con un nome simile per non dire uguale al presidente ucraino. Ma Z non sta certo per Zelensky altrimenti perché non dirlo? E poi lui non mi risulta che sia sub. Si perché dopo due anni veniamo a sapere che i tubi della Nord stream 2 sono stati fatti da uno che si è calato in mare ed ha sparato tonnellate di esplosivo per danneggiare la pipeline che portava il gas russo in Germania.

Pare, che una barca a vela sia servita all’uopo e che si chiami Andromeda, la barca, intendo. Altro non sappiamo, non ci sono foto, impronte digitali, nomi dei complici…ah si, il Wall Streeet Journal afferma che Zelensky era stato informato e aveva dato il consenso ma poi si è pentito.

Zelensky ha affermato che sono matti tutti, che lui non c’entra che a far saltare i tubi è stata la Russia.

Ovviamente noi non possiamo giudicare se il presidente dica il vero. I tedeschi sembrano imbarazzati perché ora non sanno se hanno un alleato o un nemico. Guardare in faccia Zelensly e chiedergli : “sei stato tu”? non se ne parla e quindi pare che il cancelliere dovrà accontentarsi dei “si dice”.

Insomma la banda del buco ha colpito la in mezzo al mar e non c’erano camin che fumano né fotoreporters a filmare la scena. Ma l’opinione pubblica mondiale ha diritto di sapere che il tubo lo ha bucato Zelensky o Putin.

Rimane questione aperta e direi che, nonostante queste notizie quasi choccanti siamo letteralmente ancora in alto mare. Ma a Ferragosto mi pare che non sia neppure troppo strano.

Parole al vento

Per chi mi ha consigliato, insistentemente di leggere il libro di Vannacci, “Il mondo al contrario” e che ha persino detto che “bisogna” leggere tutto anche le cose che non ci piacciono perché se non lo si fa si dimostra poca elasticità mentale e in fondo si hanno poche convinzioni e si teme che certi libri possano essere “destabilizzanti”.

Sapete, ovviamente di chi parlo, ma non basta, abbiamo avuto anche una fugace visita di un sostenitore del generale che ci ha “impartito” una lezione su come affrontare il tema della “italianità”.

Il murale sfregiato, quello che rappresenta la campionessa di Volley italiana Paola Egonu è la prima e purtroppo non sarà l’ultima, evidenza che chi semina vento, raccoglie sempre tempesta. Poco importa agli sfregiatori che Paola Egonu ci abbia permesso di vincere un oro alle olimpiadi, lo sfregio è un sintomo che il razzismo sta prendendo sempre più piede anche aizzato dalle parole incoscienti di un seminatore di vento.

Questo è, quasi certamente il risultato delle esternazioni del generale il quale sfrontatamente ha continuato nella sua tesi della italianità dicendo che i tratti somatici dell’atleta non la rappresentano. Incitazione al razzismo, si chiama. Ormai il generale è euro deputato e parla e sparla dovunque ed è diventato molto popolare anche per merito di quel libro citato.

E questo è il risultato delle sue parole al vento, inutili a fini pratici e devastanti sul piano sociale. Una persona pericolosa che entrata in politica dalla finestra ora entra ed esce da porte girevoli perché nessuno è disposto a perdersi le perle di stoltezza di un simile personaggio e lo invitano dovunque.

Segno che basta pagarsi la stampa di un libercolo che incita al razzismo per ritrovarsi seduti al Parlamento Europeo. Merito anche di chi ha voluto soddisfare la curiosità di leggere quello che un soldato italiano, un “servitore della Patria” aveva pensato bene di mettere nero su bianco per ambizione e arrivismo, senza chiedersi se la parola scritta avrebbe trasmesso messaggi negativi.

Un “bianco” che si bea della sua “bianchezza italiana” e si accanisce contro un’altra italiana che però ha tratti da “nera”. Una cosa insensata alla quale però un sacco di gente ha dato il proprio contributo per mettergli un timbro di legittimità. Del tutto illegittima.

La locanda di Mariagrazia

Pare, perché io non ero presente, ho di meglio da fare, che Trump si sia fatto intervistare dal multimiliardario proprietario della piattaforma X (ex twitter per i meno informati, ma qui lo sono tutti…) e i due si sono scambiati vicendevolmente piacevolezze da innamorati. Non so Elon di cui mi interessa in verità ben poco non essendo ammirata affatto dai milionari e non praticando “l’ambiente” dei social spesso pura massa escrementizia fatta girare soprattutto per perdere tempo e per infinocchiare il prossimo, anche se non si può negare che in mezzo a tanta schifezza ci sia anche qualche cosa da salvare. Come sempre e come in tutte le cose, qualcosa da salvare si trova sempre. Dicevo i due si sono scambiati tenerezze da innamorati ma le tendenze diciamo “sessuali” di Elon non le conosco e non me ne potrebbe importare di meno, quelle di Trump invece oh, quelle le conosco. E non per esperienza diretta, per fortuna perché non ho mai avuto il dispiacere di trovarmelo di fronte. Anche se modestamente, conoscendo il tipo, non credo che sarei passata del tutto inosservata. Beninteso parlo di qualche anno fa, il tempo passa per tutti e per lui però mi sembra che passi ancora più in fretta. Ma queste sono divagazioni sciocche di un pomeriggio di mezza estate ( e sono sicura che c’è chi approva tra i miei 20/25 lettori, oh, ne sono certa…).

Quindi, dicevo i due hanno piccioncinato per un bel po’. Trump ha potuto aumentare il suo carnet di balle stratosferiche e ne ha dette tali e tante da sembrare quasi vere e in questo contende certamente la palma a Putin, anche se anche Vladimiro, Zar per i nemici, non scherza.

Ha naturalmente parlato di Harris che lui chiama sempre confidenzialmente “Kamala” perché chiamarla vice presidente o Harris, sarebbe troppa degnazione per un misogino maschilista tronfio bugiardo millantatore e pieno di boria come il “miracolato”. Ha parlato anche di quello, ovviamente, del “miracolo”. Ha girato la testa nel momento cruciale, ha detto, altrimenti…

E già, i miracoli avvengono e lui se li merita considerando la sua grande bontà, serietà, onestà, trasparenza, e potrei continuare ma non vorrei che qualcuno fraintendesse, è facile fraintendere e qui, modestamente, indentiamo ma anche fra intendiamo. Volendo potrebbe essere anche una virtù.

Ora, qualcuno dei miei 25 (o 23 mah) lettori in questa giornata afosissima, si starà chiedendo: ma questa dove para?

No, niente, solo per dire che i due stanno facendo una sporca operazione “controffensiva”, una sorta di “operazione speciale” alla Putin: diciamo tutto il peggio possibile della mia sfidante perché ora sono io che devo sfidare lei e me la faccio sotto. In soldoni, questo deve essere il Trump pensiero che domina i suoi incubi diuturni.

Paura eh? Ex presidente, pregiudicato, due volte condannato, di una ex procuratrice con gli attributi per farti saltare la sedia? E con te sopra… Paura eh? Sembra che persino balbettasse.

Ma alla fine un balletto non lo ha fatto con i pugnetti chiusi sulle note di YMCA, come fa sempre durante i suoi rally? E perché no? E’ cosi carino che innamora.

Ecco dove volevo parare, che mi sto quasi innamorando di lui, ma si è maturotto ma ancora in gamba e poi, in fondo poveraccio ce l’hanno tutti con lui e invece lui è bravo, me ne vado convincendo sempre di più e vederlo al fianco di quella maschera ambulante piena di soldi e di boria, mi ha fatto pena…ma tu guarda – ho pensato – quando si dice la vita, dove uno deve mendicare un po’ di solidarietà. Da un riccastro ambizioso che gli ha persino chiesto di entrare nella sua squadra. E ce lo dovrà far entrare, non se la svigna, questa volta il miracolo non si compirà.

E allora, si dai, mi fa un po’ di pena, con uno come quello alle calcagna altro che miracolo, gli serve un angelo custode.

Mi propongo: presidente venga qui, alla “Locanda di Mariagrazia”, vedrà che ci trova quello che le serve per ritemprarsi ed affrontare le sfide della procuratrice bella e quasi impossibile ( da battere).

Altro che Musk, da me si deve fare intervistare, qui sono tutti o quasi suoi fans e qualche fan in più (con questo caldo), vuole buttarlo via?

Normalità assassina

Si chiamavano Annarita Morelli e Lucia Felici. Entrambe avevano tre figli ed entrambe sono state uccise dal marito in questi giorni. Entrambe settantenni ed entrambe dedite alla cura della famiglia e però erano anche molto attive al di fuori delle cure familiari. Annarita gestiva un rifugio per gatti e Lucia era dedita al bricolage. Entrambe vivevano in provincia di Roma e sono state uccise a distanza di qualche giorno l’una dall’altra. Apparentemente fino ad oggi non avevano nulla in comune se non l’età e il numero dei figli, oggi sono accumunate dal femminicidio compiuto su di loro dai rispettivi mariti o consorti o comunque dagli uomini coi quali avevano fino ad ora condiviso la propria vita. Annarita voleva separarsi dal marito e pare sia questo il motivo per cui l’uomo le ha sparato un colpo di pistola al torace.

Mentre Lucia è stata strangolata in casa e ancora non si conosce bene il motivo.

Uomini normali, fino a qualche giorno fa, liberi cittadini con un passato di lavoratori e di brave persone dedite alla famiglia o, almeno è quello che si può arguire dalle dichiarazioni che i vicini di casa si trovano a dover dare alle Forze dell’Ordine in questi casi: brave persone, mariti e padri esemplari. E che altro sennò?
Quanti di questi uomini normali girano per le strade delle nostre città? Quanti sono potenziali assassini dei quali non si penserebbe mai e poi mai che potrebbero fare del male ad una mosca?

Ovviamente non sono quantificabili. Certo non possiamo pensare di prevenire i femminicidi mettendo preventivamente in galera dei potenziali assassini, non esiste ancora il reato di “potenziale femminicida”. Ma esiste una casistica nutrita, ormai, che conferma purtroppo che la normalità nelle coppie è la causa spesso dell’anomalia dei femminicidi. Troppa normalità risveglia istinti omicidi negli uomini? Ci sono uomini che abituati alla normalità e stanchi di subirla pensano che uccidere la compagna sia un modo per uccidere la noia della normalità?

E non ci sarà anche una forma sottile e subdola di desiderio di provare a se stessi che possono disporre della vita delle “loro donne” perché loro sono maschi e le donne, per quanto “emancipate” sempre donne sono e come tali vanno “messe al loro posto”?

Il marito di Annarita ha detto che l’ha uccisa perché “se lo meritava”. Mi ha ricordato un vecchio detto; “quando torni a casa picchia tua moglie, lei sa perché”.

Forse, potessero parlare, direbbero che a meritarsi la morte erano piuttosto i loro assassini.

Ma non lo diranno mai perché a morire sono state loro e se se lo siano “meritate” o meno non lo sapremo mai.