L’amico del nemico

Fare l’indiano è solo uno dei tanti Modi di dire, per dire di uno che fa il pesce in barile, altro modo di dire per dire di uno che finge di non sapere, sta sempre un po’ sopra la riga mai sotto o appena appena a seconda della convenienza del momento.

Il leader indiano Narendra Modi si trova in Ucraina. Cosa c’è andato a fare? Mah, pare a fomentare un accordo di pace. Fomentare? si perché, francamente pare più un emissario di Putin in incognito, ma neppure poi tanto. Zelensky dovrà confrontarsi con questo ennesimo paciere che ha in mente gli interessi del nemico e gli si rivolge come un amico…

Strana cosa l’amicizia. Spesso chi si proclama tale è solo uno che millanta. Mi sa che questo pacioso barbuto gonnellato statista ne sia un esempio fulgido. Ma stiamo a vedere, non si sa mai.

Cosa si diranno lui e il presidente ucraino fresco di nuova strategia di attacco in territorio russo e motivato sempre di più a non mollare un centimetro della “sua” terra all’invadente imperialista vicino? Dubito molto che Zelensky veda in questo signore un portatore di pace. Tutto il petrolio grezzo che ha comprato dalla Russia finora, l’abbraccio col presidente Putin durante la sua visita a luglio, non sono proprio delle credenziali attraenti. La quasi totale indifferenza sinora mostrata nei riguardi dell’invasione russa, neppure depone tanto a suo favore.

E così però tentar non può nuocere più di quanto gli altri tentativi fatti fin qui, approdati a nulla perché manca sempre la volontà dell’invasore a sottoscrivere qualsiasi accordo di pace con le mani e il cervello caricati a bombe e dunque sentiamo pure cosa avrà da consigliare questo pacifico mediatore venuto da un paese quasi amico del nemico e che però ora si proclama anche amico dei nemici dell’amico. Un bel dilemma.

Ma sentirlo non costa nulla. In quanto a capire dove vuole andare a parare, Zelensky non ci metterà davvero molto, la sua esperienza in questo campo ormai lo dovrebbe guidare: se saranno proposte compatibili con la linea che l’Ucraina ha tenuto sinora: non cedere, o se saranno lusinghe per convincerlo a mollare la presa in favore del russo, lo sapremo presto.

Zelensky non ci metterà molto a farcelo sapere.

2 commenti su “L’amico del nemico”

  1. @Mariagrazia: per l’India questa è una guerra relativamente lontana: non riguarda la sua geopolitica di prossimità, i suoi interessi strategici o i suoi partner. Mi sembra abbastanza normale che tenga il piede in due staffe. L’abbiamo fatto di certo in passato anche noi occidentali per altri conflitti (salvo poi autoflagellarsi ed auto-attribuircene la colpa, specie da parte dei soliti Maitre à penser che oggi assolvono Putin), e lo faremmo ancora.

    A me sinceramente, più che l’ipocrisia di Modi, fa rabbia l’ipocrisia dei nostri governi, i quali prima si riempiono la bocca di retorica sul fatto che non si possa permettere alla Russia di sottomettere l’Ucraina, ma poi non consentono all’Ucraina di servirsi delle armi a lunga gittata che gli hanno forniti nei momenti critici dell’avanzata su Petrokvsk. Perché noi non vogliamo farci coinvolgere. Se non è ipocrisia questa.
    R
    si, potrei anche essere d’accordo anche se noi abbiamo dato subito sostegno morale e materiale agli ucraini mentre Modi se ne è stato fuori e anzi ha allacciato relazioni commerciali che violano l’embargo alla Russia o meglio le permettono di aggirarle e programmato di incentivare progetti industriali che favoriscono i russi. E poi questo:
    https://www.rsi.ch/info/mondo/Fra-Modi-e-Putin-pi%C3%B9-della-critica-vale-l%E2%80%99abbraccio–2198637.html
    uno che dice che le morti dei bambini sono insopportabili abbraccia con tale trasporto chi li uccide?
    E poi, se la sua posizione geografica gli permette di considerare lontana la Ucraina che cosa ci è andato a fare?

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