Roberto Saviano ha denunciato il clima che, secondo lo scrittore, attualmente in Italia, impedirebbe la libera espressione delle idee. Lo fa con particolare riferimento alla premier Meloni che, a suo dire, vuole una stampa piegata ai suoi diktat e che “scrive sotto dettatura”.
Questo il parere del famoso scrittore già condannato per aver dato della “bastarda” a Giorgia Meloni durante una sua apparizione (una delle tante) a Piazza Pulita di La7. Se l’è cavata con soli mille euro che ha potuto pagare agevolmente perché pare, che lo scrittore, negli anni abbia accumulato una fortuna tra diritti d’autore e comparsate in TV.
La parola “bastarda”, secondo lo scrittore era una “critica” politica e non era intesa come offesa. Il giudice gli ha dato torto ma ha minimizzato la pena e osservato che in lui c’era un “intento morale” che mitiga l’offesa.
Vediamo il significato di “bastardo”:
“1 volg. Nato al di fuori di un matrimonio, con valore spreg. SIN illegittimo, adulterino: figlio b.” questo dice il dizionario.
Dunque un termine molto dispregiativo perché da alla persona insultata lo status di illegittimo, cioè di qualche cosa che non ha neppure diritto di stare al mondo. E’ altamente spregiativo perché se una persona viene definita “bastarda” si toccano delle corde molto intime e che sono correlate con la sua nascita. Definire bastardo qualcuno vuole dire mettergli l’etichetta di spurio, le stigmate di paria, di condannato ad essere un essere “illegittimo”, senza valore come quei campioni che si mandano ai clienti assieme alla merce. Un reietto della società. Un tempo i figli illegittimi avevano un marchio indelebile in quanto non nati nella regolarità del matrimonio e perciò figli del caso o della “provvidenza”. Le loro madri erano spesso definite “puttane”, donne di scarso valore e da relegare in fondo, nel gradino più basso della società.
Ora non è più cosi da molto tempo e le leggi in merito ai figli nati fuori dal matrimonio sono state modificate e sia la madre che il bambino non subiscono più l’ostracismo al quale venivano sottoposti, la gogna e la vergogna per una cosa considerata quasi un delitto da essere punito sulla pubblica piazza. E, neanche a dirlo, erano sempre le donne a farne le spese.
Ma lo scrittore riesuma un termine obsoleto e vigliacco per definire una donna che, allora solo parlamentare, porta avanti una politica che non è nelle sue corde. E lo fa perché sa che quel termine è un’offesa delle peggiori, delle più infamanti di quelle che ti marchiano a vita.
Ma non pago, oggi reitera le offese ma lo fa in modo più pacato dicendo solo che la democrazia in Italia è sotto attacco e la libertà d’espressione pure. E dice anche che viene spesso tacciato di essere uno che critica per guadagno e questo lo fa infuriare perché lui critica per idealismo. Mentre Meloni non fa la premier per idealismo ma per guadagno. Botta e risposta: anche Meloni, secondo Saviano, lucra sulla propria ideologia e il potere le piace soprattutto perché le porta guadagno.
La vorrebbe povera? Si forse, anzi non la vorrebbe affatto. Ma Saviano forse non si rende conto che a votarla sono stati gli italiani e che lo hanno fatto con libere elezioni e nessuno li ha pagati.
Pare che il patrimonio dello scrittore sia piuttosto ingente. Se parliamo di idealismo di sicuro Saviano ne è un paladino. Ma se parliamo di soldi non può negare che il suo idealismo gli frutta e gli frutta parecchio.
Dunque, per dire, se vuoi offendere e poi fare l’offeso perché l’offeso ti denuncia e se perdi la causa protesti pure, dovresti, prima di tutto, rinunciare francescanamente a tutti i compensi che ti derivano dalla tua libera espressione ideologica e poi parlare dei guadagni che gli altri fanno con la loro ideologia.
Altrimenti puoi essere definito, a buon diritto e spero che lo scrittore non mi denunci: un ipocrita.
Signora Gazzato, per me Saviano
Ha saputo sfruttare astutamente la notorietà raggiunta col suo libro per atteggiarsi ad esperto di tutto, mentre, in realtà, è solo uno scrittore, e, sui temi della politica, il suo parere vale quanto il mio.
“Ma non pago (Saviano), oggi reitera le offese ma lo fa in modo più pacato dicendo solo che la democrazia in Italia è sotto attacco e la libertà d’espressione pure”(Mariagrazia)
“Bastarda” è un’offesa, non si discute, ma dire “che la democrazia in Italia è sotto attacco e la libertà d’espressione pure”, perché dovrebbe essere un’offesa? E’ un’opinione, e come tale libera e legittima espressione non perseguibile giudizialmente.
Fosse come afferma Mariagrazia, lei stessa involontariamente darebbe ragione a Saviano,
In quanto all’ipocrisia di Saviano, la Scuola Sofista non avrebbe saputo svolgere un ragionamento più convincente di quello di Mariagrazia.
R
https://www.editorialedomani.it/politica/italia/roberto-saviano-meloni-non-e-contro-tutti-i-giornalisti-ce-lha-solo-con-quelli-che-non-scrivono-sotto-dettatura-g9cr0521
un milionario che vive di ideologia di “sinistra”, offende una donna, poi questa diventa premier e siccome è stato condannato, non è molto contento che lei stia al governo e riprende a guadagnare sparando cattiverie gratuite su di lei che è certamente di destra ma sicuramente molto più “povera”.
No, io non sono affatto d’accordo con Saviano.
Grazie la filosofia è sempre stata una delle mie grandi passioni.
Non è proprio come la racconti cara Mary, la legittimità parentale c’entra, nel caso di specie, come i cavoli a merenda:
Bastardo può avere molteplici definizioni oltre a quella, Saviano in quell’occasione non disse “bastarda” ma un più generico “bastardi” riferito allo scempio di Cutro di cui il Premier e il Governo (per me è così sei pregata di non censurare), si sono coperti di indegnità e vergogna.
I due “epitetati” ricordo che la sera della conferenza stampa di Cutro che rimarrà come la più cinica della Repubblica, si precipitarono alla festa di compleanno di uno dei due, duettando in Karaoke: “La canzone di Marinella” (la ballata un’affogata), ce ne sarebbe abbastanza per assumere dosi industriali di Plasil.
https://www.fanpage.it/politica/roberto-saviano-ho-detto-bastardi-come-avete-potuto-parole-perfino-troppo-prudenti/
Ancora una volta e solo sulla basa dell’empatia per Giorgia, Mariagrazia scatena la potenza di fuoco del suo blog e spara a palle incatenate contro l’intellettuale che dice le cose come stanno.
Poi parlassimo che so di Lina Sotis o di una che frequenta Buckingham Palace, ma qui stiamo disquisendo di una che ha conseguito il diplomino di liceo e stenta a frenare il romanesco come nei film di Vanzina o De Sica.
Ricordo a me stesso la “scemeggiata” ripresa da più angolazioni dai suoi lacché con lo smartphone armato, a Caivano quando si è presentata a De Luca.
Capitolo soldi, Saviano il suo se lo è guadagnato, non gli è piovuto dal cielo che so, un Ministero della Sovranità Alimentare, o quello della cul-tura (per l’ignoranza crassa che dispensa), vive sotto scorta da decenni ormai e per le inchieste che hanno scoperchiato gli intrecci politico-mafiosi della realtà campana, poi visto che di sussidi in Italia non si campa, che doveva fare smettere di lavorare per far piacere a te o Lenzini?
E’ bravo la sceneggiatura di Gomorra oltre ad aver vinto un Oscar ha generato una serie che ha avuto un successo planetario, secondo me è titolato ad esprimere giudizi molto più di uno che vota acriticamente una donna bassina.
R
https://roma.repubblica.it/cronaca/2023/10/12/news/roberto_saviano_giorgia_meloni_diffamazione_chiesta_multa_10_mila_euro-417626727/
https://www.youtube.com/watch?v=zBNgOeiCHVk&t=3s
Caro A59, ti sei scatenato, (ma quando mai sei stato incatenato?) io non “sparo a pallettoni contro nessuno, non è nel mio stile ma nel tuo e le prove stanno qui sopra anche se (col tuo permesso ma anche no) ho cancellato qualcosa), dico QUELLO CHE PENSO di uno che pretende di definire bastarda in televisione una donna che all’epoca del fatto era una parlamentare.
https://www.ilpost.it/2023/10/12/sentenza-saviano-meloni-diffamazione/
e la tragedia di Cutro non c’entra, sta facendo confusione. Poi il compleanno, la festa. si magari potevano ache rimandarla, cattivo gusto certo. Il resto è accanimento mediatico/politico. Su Salvini e il suo trattamento dei migranti ho già dato e anche molto e tu lo sai o dovresti saperlo.
Saviano fa accuse molto precise, dice che a Meloni piacciono i giornalisti che scrivono sotto dettatura e in Italia non c’è liberta di stampa e di espressione…è chiaramente una vendetta (chi gli impedisce di scrivere e di parlare se non fa altro?). Ma se lo scrittore si sente “onorato” di essere stato condannato e di sicuro potrà alzare i suoi cachet, di che si preoccupa?
Dice che Meloni fa la premier per guadagnare…mentre lui scrive forse per perdere?
Ha mai lavorato davvero l’intellettuale Saviano? Si, ha avuto la fortuna / sfortuna di vedersi pubblicato (anche questo sarebbe da vedere come e perché e in Italia i talenti sarebbero tanti ma gli editori se ne fanno il classico baffo) quel suo famoso primo sforzo di scrittore in erba e però su quello ha fatto tutta la sua fortuna accumulata in un patrimonio che pare sia molto cospicuo.
Certo vivere con la scorta da anni deve essere molto difficile, il suo “valore” sociale gli viene riconosciuto da tutti persino da me che sono perfida, ma questo suo accanimento è puramente ideologico e puzza di ritorsione. L’intellettuale Saviano non può offendere e pensare di poterla fare franca perché scrive per aiutare i “poveri” sotto qualsiasi forma si possa interpretare questa parola. Solo che, piccolo particolare, lui povero non è davvero e tutta questa sua continua battaglia per difendere gli ultimi, non si può dire che non gli faccia guadagnare e anche parecchio.
Quindi se gli va riconosciuto il suo impegno civile, secondo me non può pensare di essere sopra le leggi o che possa dire ad altri che le loro ideologie gli servono per guadagnare perché allora è LEGITTIMO DIRE LA STESSA COSA DI LUI. E, faccio osservare che lui non ha alcuna responsabilità , né di governo, né di tenere pulite le scale di un condominio e quindi se non offende può fare tutte le critiche che gli aggrada, farci grandi profitti e sentirsi persino onorato di aver perso una causa.
PS: anch’io, nel mio piccolo, modestamente credo di impegnarmi “civilmente” e da molto tempo, ma (e non me ne lamento) non ho mai guadagnato da questo (ne lo vorrei) il famoso becco di quattrino, ma spesso e volentieri, intemerate come le tue o anche peggiori e qualche consenso, si anche, di tanto in tanto. Nulla di più.
PPS: sei pregato di smetterla con le citazioni che offendono la premier, se mi denuncia che fai? vai tu al posto mio in tribunale? e io non mi sentirei affatto “onorata”.
PIPPIESSE: cosa ne dici? faccio un consulto privato con te prima di postare qualsiasi cosa in home? Ti chiedo di darmi la tua approvazione? un visto? un timbro?
A59, riguardo allo “scempio” di Cutro continuo a non capire perché il governo e la magistratura non abbiano capito, o abbiano finto di non capire cosa successe veramente.
Il caicco partito dalla Turchia non era una delle carrette stracariche che partono dalla Libia. Aveva percorso un migliaio di km con mare formato, ed era perfettamente in grado di navigare. Infatti, non aveva lanciato nessuna richiesta di aiuto perché non ne aveva bisogno.
Se si fosse trovato in difficoltà, basta guardare la cartina. Deviando a sx c’era la spiaggia dove si è schiantato, mentre, deviando a destra, alla stessa distanza, c’era il porto di Le Castella dove avrebbe potuto attraccare in tutta sicurezza.
Perché quindi gli scafisti hanno puntato a far arenare il caicco sulla spiaggia invece di dirigersi in porto?
Evidentemente per permettere ai migranti di sbarcare e disperdersi senza essere individuati, e a agli stessi scafisti di non doversi consegnare alle autorità portuali.
Forse speravano anche di poter spiaggiare il caicco in maniera morbida e riuscire poi a disincastrarlo dalla spiaggia, ripartire e tornare in Turchia.
Tutto andò storto perché davanti alla spiaggia c’erano degli scogli affioranti che gli scafisti non videro o che non riuscirono ad evitare a causa del mare mosso.
Fatto sta che il caicco, anziché arrivare alla spiaggia e arenarsi senza danni, andò in pezzi contro gli scogli.
Essendo stata un’operazione portata avanti nella massima segretezza, di notte e scegliendo una spiaggia poco controllata, chiaro che nessuno poteva far niente prima che il disastro accadesse.
Se, per ipotesi, la guardia costiera avesse affiancato il caicco al largo offrendo aiuto, gli scafisti avrebbero risposto “No, grazie! E’ tutto ok!”
Non è stato un naufragio.
E’ stato un tentativo temerario di sbarco di nascosto su una spiaggia che è finito male.
Se il caicco fosse stato in difficoltà e a rischio naufragio, dovendo scegliere tra un porto sicuro e una spiaggia sconosciuta equidistanti, avrebbe scelto la spiaggia???