Da Beppe a Beppe

Dopo la sconfitta alle europee il Movimento è in movimento, anzi in Azione, basta inazione ora si fa. E come si fa?

Ma si fa da soli, dice l’ex premier che ha dato il via alla Assemblea Costituente del Partito.

Già, perché d’ora in poi potrebbe anche chiamarsi “partito” e non più movimento, tutto è in divenire, niente più staticità ma un rimescolamento di carte che dovrebbe portare a rivoluzionare – secondo le intenzioni di Giuseppe Conte – tutta la politica del Nuovo Partito forse neppure più a cinque stelle. Facciamo 6 o quattro? lo deciderà l’assemblea, pare, aperta ai cittadini che vogliono fornire idee ed indirizzi. Tanto poi si fa come dice lui, il Conte e decreterà quello che pare a lui infischiandosene poco nobilmente della democrazia diretta se non sarà diretta da lui. Come ha fatto quando era premier e gli esiti si sono visti.

Insomma, dopo le due missive che si sono scambiati; il garante per richiamarlo all’ordine e il capo politico per mandargli un bacio a stamp(a)o ideale, ma di quelli che solo Giuda sa come si fa, ( mi si perdoni l’accostamento forse troppo elevato per uno come Conte) è iniziata la guerra dei due capi: l’Elevato e il parvenu.

Insomma Conte vuole fare una bella ammucchiata alla francese, un campo larghissimo dove metterci dentro tutti da Schlein a Renzi e se ci vuole stare persino un Frato Janni e, perché no? Una Salis? e se ci fosse pure una Scendis, lui non ha preclusioni è aperto a tutte le esperienze ormai di inesperienza ha già dato abbastanza prova è ora che si emancipi dalle pastoie del grillismo della prima ora: l’importante è battere Meloni. Tutto il resto è noia, vana politica politicata grillina o ex tale.

“Io e te da soli”? ha risposto al garante che gli chiedeva un incontro preliminare. “Ma cosa stai dicendo”? come a dire “io sto già morendo (di noia) solo a leggerti…”.

Ma quale preliminare? risponde Conte a Grillo, io vado al sodo è ho già convocato la Costituente, mica no. Eh, aspettavo te…

Immaginare che io e te, da soli o – come pure scrivi – insieme a “un gruppo ristretto dei nostri”, si proceda a individuare e discutere temi da sottoporre all’Assemblea, significherebbe arrogarsi la scelta di indicare i temi su cui l’Assemblea è legittimata a pronunciarsi, assumendo che rispetto a tutti gli altri essa sia priva di legittimazione”.

Questo ha risposto Conte-Giuda, alla missiva dell’altro Beppe che si firma : “con amicizia Beppe”. Si, amicizia, deve aver pensato l’altro Beppe che ha risposto ” con altrettanta amicizia Giuseppe”. Ma poi gli ha scippato il mazzo con tutti i mazzieri.

Per farla lunga e larga, i due non si reggono più e l’amore è finito da un bel pezzo ( se mai c’è stato) e come tutti gli amori finiti porterà un lungo strascico di malevolenze e rancori e attriti di cui si sentono già gli echi in quel di Sant’Ilario.

Come sempre chi vivrà vedrà se vorrà o anche no perché in fondo poi a noi di Conte e di Grillo che ci può mai importare? Non fosse che quando sarà il momento si dovrà votare (e io non credo affatto alla profezia del mago Cacciari) potremmo anche tranquillamente restare del tutto indifferenti alle loro beghe interne o esterne.

Ma anche no. Voglio proprio vedere dove andranno a parare… e spero che vadano a parare contro un muro, ma non di gomma.

4 commenti su “Da Beppe a Beppe”

  1. Il Garante resta in carica a tempo indeterminato e può essere revocato, in ogni tempo, su proposta deliberata dal Comitato di Garanzia all’unanimità e ratificata da una consultazione in rete degli Iscritti, purché prenda parte alla votazione la maggioranza assoluta degli Iscritti aventi diritto al voto.

    Nell’ipotesi in cui gli Iscritti non confermino la sfiducia al Garante proposta dal
    Comitato di Garanzia, tale ultimo Organo decade con effetto immediato con
    conseguente necessità di indizione della consultazione in Rete per la nomina di un
    nuovo Comitato di Garanzia.

    Non bevetevi il cervello! Bevete Bepsi!

    Il giorno che sbatteranno fuori il marchese del grillo, che incombe perennemente come una spada di Damocle, saranno un partito. Per cacciarlo fuori a pedate è necessario un quorum mai raggiunto finora nelle votazioni online.

    Naturalmente l’iscrizione si rinnova automaticamente: basta un login o “altra attività” stabilita dal Comitato di Garanzia. Chissà quanti sono quelli che non fanno login neanche una volta all’anno e di sicuro non votano online…
    R
    Beh, ma Grillo sarebbe il fondatore del movimento e lo ha movimentato cosi tanto per cui solo dopo Conte ha potuto entrarci, a movimento più lento.
    Traditori si nasce, politici si diventa.

    R: Bepsi è buona (non la bibita, la battuta).

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  2. A quanto pare non sono la sola a non vedere Conte come quel fenomeno che si crede.:
    Da La Stampa:
    “”Non ho mai pensato che Conte fosse l’uomo giusto per il Movimento 5 stelle”. Lo dice Davide Casaleggio, figlio di Gianroberto, il fondatore del M5s in una intervista a ‘La Stampa’. Davide continua ad essere a capo della Casaleggio Associati e dell’Associazione Rousseau, ma si è separato dalla creatura politica nata dalla visione del padre dal 2021. Casaleggio è “dispiaciuto per l’evoluzione del M5s” e accusa Giuseppe Conte: “Ha collezionato un insuccesso dopo l’altro, dando la colpa prima a Luigi Di Maio, poi a Beppe Grillo.”

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    • Beh, Mariagrazia, allora sono in tre a non essere “gli uomini giusti” per il ruolo che vogliono avere: Casaleggio, Grillo e Conte.

      Casaleggio ha già avuto il benservito, Conte potrebbe averlo alla prossima occasione (la carica dura 4 anni), Grillo invece è “incollato” lì e, differentemente da Berlusconi che finanziava FI, lo pagano pure.

      “Il Presidente [ruolo di Conte] è eletto mediante consultazione in Rete secondo le procedure approvate dal Comitato di Garanzia, e resta in carica per 4 (quattro) anni. Il Presidente è eleggibile per non più di due mandati consecutivi.” (Statuto M5S)

      https://www.movimento5stelle.eu/wp-content/uploads/2022/04/STATUTO-M5S-in-vigore-dal-11-marzo-2022.pdf
      R
      se nel frattempo non lo cambiano

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  3. Pare che qui qualcuno sia d’accordo con me:
    “‘L’ingratitudine è una mescolanza di egoismo, orgoglio e stupidità’, affermava Cartesio. ‘Di norma, gli uomini sono stupidi, ingrati invidiosi, bramosi degli averi altrui; abusano della propria superiorità quando sono forti e diventano delinquenti quando sono deboli’-aggiungeva Voltaire. Solo per contribuire a ripristinare la verità storica, fattuale e poi anche politica, interveniamo in merito alle evidenti divergenze tra Giuseppe Conte e Beppe Grillo, il fondatore del M5S, assieme a Gianroberto Casaleggio, il visionario mite e determinato, purtroppo scomparso prematuramente, ai quali molti “smemorati di Collegno”, senza arte né parte, dovrebbero dimostrare rispetto e gratitudine.”
    da Huffpost

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