In Italia le polemiche sul 25 Aprile ci sono sempre state e quest’anno non facciamo eccezioni col “caso” dello scrittore Antonio Scurati che sarebbe, il condizionale è d’obbligo, stato oscurato dalla Rai, ma, pare, non si tratti di censura ma di motivi ben più “pratici”. Per me Scurati poteva parlare, non vedo perché no, il suo discorso sul 25 Aprile ormai ha già fatto il giro del mondo in 25 minuti… e la premier Meloni lo ha postato sul suo profilo FB. Ma, la Democrazia è in pericolo, gridano a sinistra da quando Meloni è al governo e non potrebbe essere diversamente dato che non hanno che questo come argomento.
Ma quando ci stavano loro, nelle varie dubbie coalizioni, si sono mai preoccupati della democrazia in pericolo? La Democrazia è sempre in pericolo in Italia ma non solo e va sempre protetta sia da chi la vuole oscurare sia da chi pretende di salvarla, a parole, ma facendo esattamente il contrario coi fatti.
Un esempio per tutti ( me ne avrei a otri a mastelli a tini): il governo Conte 2 e la sua gestione della pandemia. Siamo stati trattati democraticamente? O non siamo stati nel “terrore” anche solo di mettere un piede fuori di casa per due anni?
Senza parlare delle tante complicazioni che i democratici di quel governo, che pretendevano di salvarci dal virus ci hanno creato e delle quali ancora oggi paghiamo le conseguenze.
Una di queste è il disagio mentale che ha provocato sia nei giovani che nei meno giovani.
Ma certo, non solo in Italia. Ieri un giovane di 37 anni si è dato fuoco a Manhattan, davanti al tribunale dove Trump seguiva la sua causa “Hush money”, ma lui, questa volta non c’entra nulla ( se non di riflesso). Maxwell Azzarello si è cosparso di benzina e si è dato fuoco per protesta, perché, ha lasciato scritto nei volantini che ha sparso tutto intorno a sé, è in atto un colpo fascista contro l’umanità e l’epidemia di Covid ne è stata la prima avvisaglia.
Un gesto eclatante e terribile. Hanno cercato di salvarlo in tanti, intervenuti subito comprese le forze dell’Ordine e i sanitari, ma è stato tutto inutile, Maxwell è morto durante la notte.
Ha lasciato dietro a sé una scia di “discorsi” dove spiega, a suo modo, il perché del suo gesto e quello che lo ha portato a compierlo.
Possiamo pensarla come vogliamo, ma in questi ultimi tempi il cosi definito “complottismo” ha preso a girare tra un’umanità che ha problemi ad affrontare la realtà quotidiana e che va aiutata. Ma la complessità dei problemi coi quali ci confrontiamo tutti i giorni e che invadono i notiziari e i giornali di tutto il mondo con fatti che ci sconvolgono e dei quali è persino difficile farsi una ragione, non può che aggravare una situazione già grave.
Temo che il caso del povero Maxwell sia solo la puntina di un grosso iceberg.
Altro che gli o’ Scurati dalla Rai…
Di balenghi è pieno il mondo, Maxwel incluso. Ci sono state sette di centinaia di persone che si sono suicidate per poter salire sulla Grande Astronave.
RIP.
Alla fine il monologo di Scurati, lo ha letto Bordone, lo ha pubblicato Meloni, lo ha pubblicato la Repubblica e altri giornali…lui ha contestato tutti: Rai, Meloni, la
Censura e ci mancava solo il destino cinico e baro.
Ora io l’ho letto e sentito e pubblico solo la frase che forse ha fatto scattare la censura ma dico forse perché non è chiaro se si tratti veramente di censura:
” Il gruppo dirigente post-fascista, vinte le elezioni nell’ottobre del 2022, aveva davanti a sé due strade: ripudiare il suo passato neo-fascista oppure cercare di riscrivere la storia. Ha indubbiamente imboccato la seconda via», è un passaggio dell’intervento pubblicato integralmente su Repubblica in queste ore. «Mentre vi parlo, siamo di nuovo alla vigilia dell’anniversario della Liberazione dal nazifascismo. La parola che la presidente del Consiglio si rifiutò di pronunciare palpiterà ancora sulle labbra riconoscenti di tutti i sinceri democratici, siano essi di sinistra, di centro o di destra. Finché quella parola – antifascismo – non sarà pronunciata da chi ci governa, lo spettro del fascismo continuerà a infestare la casa della democrazia italiana», spiega lo scrittore”.
Dunque chiama il governo in carica ” il gruppo dirigente postfascista” che equivale a chiamarli fascisti e basta, faceva prima, denigra la presidente del Consiglio con una del tutto arbitraria accusa di non voler pronunciare la parola “antifascismo” insinuando cosi che Meloni non sia antifascitsta ma, di conseguenza, fascista…non pago continua dicendo chiaramente che Meloni deve assolutamente pronunciare in pubblico dieci volte al di quella parola altrimenti “lo spettro del fascismo continuerà ad infestare la casa della democrazia”.
Ora, ripeto, per me avrebbe dovuto poter leggere quello che era stato invitato a scrivere, ma non ho trovato questo discorso particolarmente centrato sulla Liberazione ma piuttosto un rancoroso j’accuse nei riguardi del governo in carica.
Poteva limitarsi a parlare di quello che gli era stato chiesto? No, ha voluto fare una scelta politica ed approfittare di quel palco per lanciare una grave accusa verso il governo.
Ma, non solo, dopo che la premier lo ha pubblicato sul suo profilo Facebook, ha fatto pure la vittima dicendo che lui era stato trascinato per i capelli e che la premier lo aveva diffamato.
Anche la mail pubblicata da La Repubblica che dice che Scurati era stato cassato per motivi editoriali non è sufficiente a spiegarne il vero motivo.
La censura in Rai c’è da sempre da quando esiste e questa indegna sceneggiata da parte di qualcuno che evidentemente ha interesse a buttare fango su Meloni ( sai che novità) ancora con questa storia che lei sarebbe fascista e non anti è veramente stucchevole.
Se si è trattato di censura o se si è trattato di altro che non sapremo mai, poco importa, Scurati ha allagato il mondo col suo discorso di qualche riga dove la più parte era una vera invettiva contro il governo in carica. Quindi non una commemorazione del 25 aprile come gli era stato chiesto ma un attacco politico (l’ennesimo) su un tema cosi delicato e divisivo.
Ma, mi chiedo, se fosse successo che lo stesso discorso fosse stato scritto nei confronti di un governo di centrosinistra (che io ho sempre votato) e lo si fosse accusato di comunismo e richiesto il premier in carica di dichiararsi anti comunista, la Rai lo avrebbe tranquillamente passato in Prime time? Serena Bordone cosi fieramente indignata, lo avrebbe letto?
Il governo è stato eletto dai cittadini italiani in libere e democratiche elezioni con una larga maggioranza di voti, Scurati ha dato del “fascista” agli elettori italiani che hanno voluto uno dei pochi governi veramente eletto dai cittadini e che ha espresso una premier scelta proprio da loro e che governa legittimamente…più Democrazia di questa. Le accuse di Scurati sono denigratorie del governo e di chi lo guida e di conseguenza di chi lo ha eletto.
E la sinistra, che ho sempre votato, ripeto, farebbe bene a smetterla con queste “nostalgiche” sceneggiate perché ora non sta al governo ma non per questo vedremo sfilare le camice nere per le strade di Roma, si preoccupi piuttosto di chiarire agli italiani che cosa intende fare per esercitare una vera e costruttiva opposizione basata sui veri temi che interessano agli italiani, come il lavoro, le ingiustizie sociali (cresciute coi loro governi), la povertà e la burocrazia spietata oltre ad una sanità sgangherata che con il Covid ha visto il picco della inanità del governo allora in carica e le conseguenze le stanno pagando gli italiani, come sempre.
Sono d’accordo al 100%
R
grazie, ogni tanto fa piacere la condivisione.
Mariagrazia, la “sinistra”, e le virgolette ci vogliono, ha scoperto dopo 60 anni di abboffo di potere a tutti i livelli (con la complicità degli altri commensali) di non avere più la “licenza di qualunque cosa” in vari campi, tra cui l’informazione. Si sono mangiati anche i paletti dei parcheggi (certo ne hanno sniffato le righe), le Università pretendono pubbliche proclamazioni di antifascismo, in Rai per decenni abbiamo sentito solo i comunicati dell’ USIGRAI, sui posti di lavoro ha sempre e soltanto potuto esporre, proclamare, comunicare la Triplice. L’antifascismo e la qualifica di partigiano ormai è diventata un’ eredità familiare, come il vecchio cappotto del bisnonno che si tiene in un baule ma è vietato buttar via. La “sinistra” pretende di parlare controcorrente tramite la Repubblica che nel frattempo è diventato un clone della Stampa e ambedue proprietà degli Elkann, noti bolscevichi torinesi. Sono stati beccati con le mani nella compravendita di voti, nelle collusioni con la malavita, nei concorsi truccati, in tutto il marciume di cui accusavano “gli altri” meno ontologicamente etici di loro: solo che adesso li smagano di più, e soprattutto hanno meno manine nelle stanze dei bottoni in grado di mettere il silenziatore.
Intendiamoci, la destra non è che sia stata in passato o sia adesso Santa Teresa: hanno una classe dirigente incompetente e inesistente, e spesso un comprensibilissimo spirito di rivalsa li porta a pestare dei cacconi – soprattutto mettono in ancor maggiore evidenza l’incapacità TOTALE della politica in genere nell’ uso dei moderni mezzi di comunicazione.
Ma il vero dramma della “sinistra”, quello che li fa reagire con rabbia pavloviana a qualunque sassolino sulla strada, è la scoperta che “il popolo” non li ama più, anzi, peggio ancora per dei vanesii supponenti come loro, “non se li caga di striscio” (per usare un’espressione curiale). El pueblo unido gli perculia la Schlein, gli pernacchia saggisti ed elzeviristi, non partecipa ai dibbattiti, e soprattutto NON LI VOTA.
L’imprescindibile monologo di Scurati che rifonderà la democrazia italiana è un pistolotto retorico e sconclusionato che sembra uscito dal diario di un liceale Lotta Continua degli anni ’70, il classico pezzullo in “25aprilese” al fianco delle mimose l’ 8 marzo e la bellezza della Costituzione il 2 giugno: un tributo stanco e polveroso a temi ormai lontani dai problemi attuali, portato da vecchie “carampe dentro” che per salvarci dal “fasssismo” chiedono 1800 euro, meno di una Olgettina e certo meno divertenti.
PS Ieri sotto casa mia è passata un corteo di scappati di casa che manifestava contro un sacco di cose sparse, Israele in primis. A un certo punto vedo un paio di bandiere “Partito Comunista”, belle rosse con la falce e il martello bene in vista, c’era anche un po’ di vento che le faceva sventolare. Ho contato il gruppo che le portava.
In dodici.
Dieci cinquantenni (minimo) e due ragazzine con piercing anche non so dove e i capelli viola.
Volevo piangere, non so perchè.
R
avresti anche potuto farlo è liberatorio a volte.
Aggiungerei anche un’altra considerazione.
Se parliamo da semplici cittadini l’art. 21 ci permette di esprimerci liberamente, salvo, naturalmente, che esprimendoci non incorriamo in altri reati penali (ingiurie, calunnia, istigazione a delinquere, ecc…).
Se invece siamo dei comunicatori professionisti dipendenti o comunque retribuiti da un’azienda che fa comunicazione, e ci esprimiamo attraverso i canali aziendali, a fronte della retribuzione percepita, dobbiamo agire nell’interesse e secondo le direttive dell’azienda e non a titolo personale.
Usare i canali RAI per fare puntualizzazioni a titolo personale, come ha fatto la Bordone, così come quando l’USIGRAI li usa per diffondere i suoi comunicati fortemente critici verso l’azienda, è scorretto e costituisce un abuso dell’accessibilità che queste persone hanno al mezzo televisivo.
“”Per lunedì ho chiesto una relazione, saranno presi provvedimenti drastici… surreale come sia potuto accadere, è necessario approfondire e dare risposte. Chi ha sbagliato paga”. Lo dice in un colloquio con La Stampa l’amministratore delegato della Rai, Roberto Sergio, parlando del caso Scurati, lo scrittore che avrebbe dovuto leggere un monologo sul 25 aprile e che sarebbe stato censurato”
qualche testa deve pur saltare, non ci sarà qualche talpa infiltrata?
Intanto Scurati in differita e in diretta Tv e multimediale con la sua effige immortalata e incorniciata ha potuto “leggere” il suo discorso a reti quasi unificate, Gramellini, Vecchioni, Bortone e non so chi altro ma lo scoprirò presto, non solo lo hanno letto ma ne hanno fatto il panegirico col volto sconvolto e la lacrima che percolava sull’avanciglio. Tutto bene ciò che finisce meglio, nessuno ha menzionato che la premier lo aveva pubblicato subito, orrore, che dispetto, come fai sbagli Meloni. Devi dire per punizione dieci volte al giorno prima e dopo i pasti che sei ANTIFASCISTA, ALTRIMENTI SCURATI TI VIENE A TIRARE I PIEDI mentre dormi e non è una bel risveglio. Arrenditi, dillo che ti costa? A reti unificate e in mondovisione…go girl. go…tanto ti diranno che volevi solo farti pubblicità…
Però, a questo punto, da cittadina che paga il canone, credo di avere il diritto di sapere quanto era stato pattuito come compenso per lo scrittore e se davvero la cifra era 1800 euro. Perché se il busillis è che non sono riusciti a mettersi d’accordo su una cifra inferiore a quanto richiesto dalla scrittore, lo vorrei sapere.
Milleottocento euro per dare del fascista al governo tramite la Tv di stato pagata dai cittadini italiani che quel governo lo hanno eletto, mi sembrano effettivamente pochi. Metti che Meloni lo avesse denunciato per diffamazione? Come sosteneva le spese dell’avvocato della causa persa?
Di sicuro avremo la risposta dal libero pensatore a 500 euro a botta: Mauro Corona da Berlinguer: ci dirà che lui un discorso cosi non avrebbe saputo quanto pagarlo perché inestimabile ma che Scurati andrebbe fatto Premio Pulitzer minimo e che Meloni dovrebbe incaricarlo di qualche cosa al governo per amicarselo…
Ecco Scurati che fa la vittima dei “fascisti” al governo anche qui:
https://www.theguardian.com/world/2024/apr/21/italy-antonio-scurati-rai-broadcaster-antifascist-monologue-cancellation
cioè, se non capisco male, insinua che la decisione di cancellarlo arrivi direttamente dal governo, Meloni in persona, visto che non ha di meglio da fare, ha detto di non mandarlo in onda, per poi postarlo su FB.
Un pelo di paranoia no vero?
Questo paese comincia a farmi davvero paura…
Guarda, Mariagrazia, che non è una novità. La sinistra “ufficiale” ha sempre ostentato una predilezione per il “‘chiagne e fotte”, contrapposta al machismo “fiero l’occhio e svelto il passo” di certa destra becera e fuori tempo massimo. Ricordo ai “gloriosi” tempi delle lotte sindacali una povera operaia che non voleva scioperare e “aggredì violentemente” una dozzina di robusti operai del reparto meccanica e manutenzione, e nell’ aggressione “scivolò sbattendo la schiena contro un carrello metallico” rompendo l’anca e due vertebre – ammappela che scivolone! Gli intellettuali “de sinistra” (gli intellettuali sono SOLO a sinistra, ricordiamocelo) sono SEMPRE censurati, osteggiati, perseguitati, minacciati, esclusi e gli rigano sempre la macchina. Poi lasciamo perdere che, strunxata per strunxata, il povero Orsini sia stato persino bandito da Wikipedia mentre la Società dei Terrapiattisti no, trascuriamo il dettaglio che la frase ” la Presidente del Consiglio, quando costretta ad affrontarlo dagli anniversari storici, si è pervicacemente attenuta alla linea ideologica della sua cultura neofascista di provenienza” non è una interpretazione storica ma un vilipendio delle istituzioni, ed è ancora un reato (articolo 290): l’importante è la boccuccia corrucciata del Faziofabio seduto sui milioni della 9 e il ditino alzato di Michele Serra, da sempre comodamente imbullonato nelle redazioni dei giornali “de sinistra” inclusa la Repubblica, l’ufficio stampa dei nipotini Agnelli.
E’ lì che si risolvono le guerre mondiali, i terrorismi, gli eccidi, le ruberie, le propagande: tra i pesci. Rossi, ovviamente.
R
ah, tra i pesci rossi, ecco. Buona. Lo so lo so non è una novità, sapessi come lo…
La censura è tra i peggiori nemici della democrazia e un tradimento della Costituzione, nonché indice di regime autoritario. La censura, in genere, non è fatta dal Capo direttamente, ma automaticamente emana da chi è ossequioso verso il regime.
Alessandro, io distinguerei tra la censura vera e propria, come quella a cui assistiamo sulle guerre in corso, e la scelta di cosa mandare in onda sulla tv pubblica.
Se qualcuno pretende di mandare in onda nel programma che gestisce (e che non è suo, ma di tutti, visto che parliamo di tv pubblica) una provocazione che con quel programma ci sta come il cavolo a merenda, è giusto e necessario che qualcuno la riporti con i piedi per terra ed eviti un inutile schiaffo alla politica e ai cittadini.
Come ho scritto sopra, tutti hanno il diritto di esprimere la propria opinione a titolo personale, ma non di esprimerla tramite canali ufficiali che non sono a loro disposizione e che devono necessariamente essere gestiti da chi ne risponde.
“io distinguerei tra la censura vera e propria, come quella a cui assistiamo sulle guerre in corso, e la scelta di cosa mandare in onda sulla tv pubblica” scrive Lenzini.
Luigi, la scelta di chi? Di un funzionario Rai? E con quali criteri si arrogherebbe il diritto di “cosa mandare io onda sulla tv pubblica”? L’informazione, che sia pubblica o privata, deve obbedire ad un solo criterio, quello fissato dall’articolo 21 della Costituzione:
“Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”.
“La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure”.
Berlusconi tacciava di “comunismo” i politici di sinistra, ma nessuno l’ha censurato. Ricordo che Andreotti, veniva tacciato di connivenza con la mafia anche prima di esserne incriminato(e successivamente assolto), ma nessuno fu querelato.
Con ciò non voglio dire che la censura non abbia agito in altri tempi e sotto altre maggioranze: a Orsini è stato dato l’ostracismo perché reo di anti-atlantismo quando governava Draghi; ai tempi di Renzi furono estromessi dalla Rai la Gabanelli, Giannini, Giletti e Porro; alla Berlinguer fu tolto il Tg3.
Tutti ricordiamo gli editti bulgari di Berlusconi contro Biagi e Santoro. Tutto ciò . e altro, dimostrano che l’Italia ancora non è una democrazia pienamente compiuta. Ci sono mille modi per minarla: oggi si discutono norme anti-indagini e proposte di carcere per i cronisti.
R
l’ho scritto sotto, lo ripeto:
“Come cittadino e scrittore Scurati è libero di criticare anche duramente il governo e ha potuto farlo in tutti i luoghi e tutti i laghi, ma non mentre viene retribuito per commemorare un evento storico della portata del 25 Aprile che, come sappiamo, crea ogni anno dispute a non finire tra chi la pensa in un modo e chi in un altro.
E’ contravvenuto a quanto stipulato nel contratto e questo, credo, è stato il motivo della recessione da parte della Rai.”
E aggiungo che aveva il diritto di farlo in quanto Scurati era l’autore e la Rai l’editore.
In Russia vai in galera solo perché tua figlia di dieci anni ha fatto un disegno contro la guerra.
Una cosa mi pare certa, in tutta questa vicenda Antonio Scurati ha guadagnato in celebrità anche se non era forse questo il suo intento perché già celebre e apprezzato.
Devo dire che leggendo l’incipit del suo ultimo libro “M il figlio del secolo”, l’ho trovato molto interessante e penso che lo leggerò:
https://www.ilpost.it/2018/10/24/scurati-m-il-figlio-del-secolo/?utm_source=ilpost&utm_medium=leggi_anche&utm_campaign=leggi_anche
Ma la censura a mio parere non c’è stata perché il suo monologo è passato in Rai cosi come su giornali nell’web e in altre, tante trasmissioni TV.
Più che di censura parlerei di una questione gestita molto male fin dall’inizio sia dalla Rai sia dallo scrittore stesso ( anche qui i soldi, non scherziamo, c’entrano).
Che, intendiamoci, ha diritto di critica del governo ma, non essendo un politico ma uno scrittore che, nel caso in questione era stato invitato dal servizio pubblico a commemorare il giorno della Liberazione, avrebbe dovuto, a mio avviso, limitarsi a commemorare il 25 Aprile per quello che è stato come gli era stato richiesto e non abbandonarsi a critiche pesanti su un governo democraticamente eletto e in carica legittimamente.
Come cittadino e scrittore Scurati è libero di criticare anche duramente il governo, ma non mentre viene retribuito per commemorare un evento storico della portata del 25 Aprile che, come sappiamo, crea ogni anno dispute a non finire tra chi la pensa in un modo e chi in un altro.
E’ contravvenuto a quanto stipulato nel contratto e questo, credo, è stato il motivo della recessione da parte della Rai.
Serena Bortone, a mio parere, ha abusato della sua posizione di conduttrice del programma Che sarà ed è andata contro le direttive dell’Azienda per cui lavora. E che, piccolo particolare non trascurabile è sostenuta anche coi soldi dei contribuenti italiani elettori. Ed è soprattutto lei la causa prima di questa stucchevole polemica perché ha subito postato sul suo profilo social la “grave censura” alla quale lo scrittore, secondo la conduttrice, era stato sottoposto dalla Rai. Non credo che mancheranno a Scurati le occasioni per spiegare il perché di quelle sue dichiarazioni e in parte lo ha già fatto e senza alcuna “censura” e però sarebbe auspicabile che la cosa non venisse strumentalizzata troppo dalle opposizioni e che lo stesso non venisse indicato come vittima di un “regime”. Perché oltre che inopportuno, lo troverei ridicolo.
Scusate, ma lo trovo scritto DIVINAMENTE:
https://www.linkiesta.it/2024/04/il-monologo-di-scurati-censura-sinistra-25-aprile/
Lo confesso, sono perdutamente innamorato della Soncini, ma da sempre….
R
E’ brava, si, anche se a volte, mi perdoni Soncini, lievemente prolissa e qualche volta ci provo a leggerla ma non riesco ad andare oltre il primo paragrafo, colpa mia di sicuro.
PS: adesso non dire che sono invidiosa perché saresti banale e io non conosco l’invidia ma solo l’indivia che mi piace parecchio e ne mangio altrettanto.
PS: Soncini ti piace anche perché è nelle tue corde e in quello che scrivi un pochino le assomigli.
Alessandro, da sempre la RAI e qualsiasi altra emittente televisiva, come anche i giornali, scelgono gli argomenti da pubblicare, che sono ovviamente una piccolissima percentuale di quelli tra cui scegliere.
E la scelta la fa chi è responsabile di quel mezzo di informazione, direttamente o tramite la catena di comando.
Ne ha il diritto perché ne è responsabile, e, in caso di reati, rischia una condanna penale lui. Onori e oneri.
Confesso la mia ignoranza: non lo avevo visto che di sfuggita e mai letto nulla di suo (non amo troppo la letteratura contemporanea) ma ora che sta diventando un’icona della sinistra, l’O Scurati mi risulta leggermente spocchioso e sotto quel baffetto da sparviero con una leggera puzzetta sotto il naso.
Ma non per il suo discorsetto sconclusionato sul 25 aprile andato in onda per gli oceani e ormai letto persino ai neonati per farli addormentare, no.
Ma per come ha reagito e reagisce alle polemiche e per quel suo atteggiamento da “intoccabile” intellettuale che può dire ciò che vuole, che mi infastidisce non poco.
Intanto vorrei vedere se uno che non sia stato insignito dello Strega (meritato o meno non posso giudicare anche perché tanti di quei concorsi vanno a “simpatia”) potrebbe avere tutto quello spazio per auto celebrarsi che gli è stato concesso a causa di questa polemicuzza da bar di periferia sulla parola antifascista che Meloni (dispettosa) non vorrebbe, secondo il neo Vate, mai pronunciare.
Vorrei proprio vedere se la Rai inviterebbe a scrivere, dico una a caso, per esempio me (ma è solo un esempio eh…) un monologo sul 25 aprile,
Eppure da tanti anni sono una cittadina ligia alle leggi, ho sempre pagato le tasse e anche il canone Rai (che a metterlo in banca avrei accumulato una fortuna) e magari, senza modestia, ne sarebbe uscito qualcosa di durata anche maggiore di 4 miserrimi minuti.
Ma si può liquidare la Festa della Liberazione in 4 minuti? Ma chi ci riesce? Solo uno che parla di tutt’ altro, come l’O Scurati.
E poi non mi è piaciuto come ha trattato il giovane giornalista di Quarta Repubblica, con supponenza e arroganza. Voleva fargli qualche domanda (ancora lo scorso anno) ma lui non solo non ha risposto, ma sdegnato ha detto: “non mi fido di Voi”.
Bene caro Oscurato, neppure io mi fido di te e non credo ti leggerò.
Mi comprerò l’ultimo libro di Porro (mi è più simpatico di te), adesso vedo se lo ha scritto e come e cosa e quando…e poi vi faccio sapere.
Mi scuso se mi dilungo, ma la telenovela è quasi comica.
Guardate qui, appena apro vedo il testone lucido del ministro della Difesa e penso: ma non è che Scurati ha dichiarato guerra alla Rai?
E invece no, Crosetto interviene a dare la sua personale opinione e se ne sentiva davvero la mancanza.
Insomma pecunia non olet ma in questo caso un pochino si.
La Rai offre un tot, Scurati ribatte un tit, si trova un compromesso ma poi, siccome Scurati per ripicca di non avere avuto il tot richiesto aveva scritto quello che ha scritto, il direttore funzionario Rai, si è detto: ma che cas…piterina ha scritto? Sacripante, ma questo mi vuole far licenziare…e il resto lo sapete.
Inoltre lo scrittore medesimo ha una fiction su Sky a breve e si sarebbe fatto pubblicità ma quando gli hanno detto di partecipare a gratis lui ha risposto a picche e bastonate.
Sempre più simpatico, mi è, al contrario.
La verità gli fa male e lo sa e si vede è sempre corrucciatissimo e ormai…fa l’anti patico.
https://www.open.online/2024/04/23/antonio-scurati-trattativa-rai-gratis-censura/
Comunque, ormai le sue quotazioni per un binologo di 2 minuti (lui e Bortone che parla a schiovere gratis ma gli tiene bordone e tanto è stipendiata) costerà, a chi lo vorrà una cifra che oscilla dai 10 mila al milione di euro. Prendere o lasciare.