Tulipani rossi che sporgono
dalla ringhiera di un giardino
mentre i miei piedi quarantuno
vanno dove ho voglia di andare
di nuovo finalmente.
A casa c’erano sempre tulipani
di tutti colori e mentre annuso
nell’aria un dolce profumo
di bollito misto con gli aromi
mi pare di vederli.
Accostati con le corolle orgogliose
a quei paletti di legno.
Ad aiuole ma anche sparsi
cosi come il vento che ci
gioca.
Vado con i miei capelli che
sento di nuovo sfiorati dalla
brezza lieve folti e di quel
colore che non è un colore
ma risplende quasi come
il glicine.
E il mondo mi riconosce ed io
riconosco il mondo che amo
che è mio e sicuro come
la terra che incontro
ad ogni passo.
E che mi sembra ancora più
mirabilmente incosciente
oggi che lo sento precario
e insperatamente nuovo
nei colori e nei profumi
e nel rapido guizzo
di luce che sfiora
i petali di tulipano.
L’alba di un nuovo mondo
Ci hanno fornito il primo pacchetto d’armi,
e abbiamo detto: respingeremo l’invasore.
Ma l’invasore è penetrato lo stesso.
Ci hanno fornito il secondo pacchetto d’armi,
e abbiamo detto: è pronta la controffensiva.
Ma s’è subito fermata, nei campi minati e nel pantano
Allora ci hanno fornito, il terzo, il quarto, il quinto,
e anche il sesto pacchetto d’armi,
altrimenti l’invasore avrebbe dilagato.
Ma l’invasore ha sfondate le difese ed è avanzato,
distrutte città, strade, dighe, ponti, centrali.
Abbiamo detto, non ci avete dato abbastanza.
Allora ci hanno fornito armi e ancora armi
assicurando: “Così saremo pronti per la pace”
Sono arrivati le nuove armi sempre più potenti,
ma, ahinoi, ci siamo accorti
che non ci sono più uomini per usarle.
Allora ci hanno detto: “Forniremo anche gli uomini,
tutti giovani decisi, armati fino ai denti,
così la pace sarà sempre più vicina”.
Dissero i Capi, e così fu.
Tra fumo di macerie e cumuli di bare
tacquero l’armi, muto restò l’aere:
regna sovrano il silenzio della pace:
all’alba di un nuovo mondo, anche la vita tace.
R
molto bella, complimenti, ma io cambierei il finale:
Tra il fumo di macerie e cumuli di bare
si ode finalmente un silenzio irreale
il nemico si è arreso, è cambiata la sorte,
ha capito che il mondo gli ha sbarrato le porte.
Mariagrazia, oggi non si intravede nessuna soluzione diplomatica e le posizioni rigide hanno provocato sempre disastri.
R
non trovo le posizioni dei russi per niente morbide. Al contrario le trovo sempre più dure e le bombe che cadono non sono certo morbide.