Mettiamo che io potessi interloquire direttamente con Giorgia Meloni, premier italiana, le vorrei dire alcune cose. Una per esempio sarebbe questa: ma perché non ritiri subito la querela per diffamazione nei riguardi del professor Luciano Canfora?
Faresti un bel gesto e poi, capisco, la definizione “nazista nell’anima” che Canfora ha dato di te è pessima, brutta, cattiva e persino becera. Si, è vero.
Ma dopotutto viene da uno che sta all’opposizione e dicendo queste cose si squalifica da sé ed è un vero peccato perché è una personalità conosciuta in tutto il mondo per il suo impegno e la sua grande cultura. Che sia un po’ “prezzemolino” ci sta, ha tante di quelle cariche e parla a raffica dovunque venga invitato, ma se non lo fa uno che ha fatto delle “belle lettere” la ragione della sua vita, chi altri?
Guarda – le direi in confidenza, fossi in te me ne farei addirittura un vanto.
Ma si! Ma tu guarda il pulpito da dove arriva questo bel “complimento”, da uno che ha ciccato parecchio quando sei arrivata a Chigi, un comunista così che neppure il famoso personaggio di “Un sacco bello”…dunque? Non potevi aspettarti altro. Un professore della sua fama poi troverà sempre il modo di cavarsela, si arringherà da solo e finirà che ti rivolterà la frittata tanto che te la potresti dover mangiare persino bruciacchiata.
Canfora, dicono, i sinceri democratici (sostenitori della teoria del lasciamo gli ucraini nella m…e togliamoci il pensiero…) ha solo esercitato un suo diritto costituzionale. Embeh? Che le offese sono diventate costituzionali? Eh già, se a profferirle è un tipo noto e arcinoto, amato e pluripremiato come il professore, si. Perdinci! Hanno persino stilato petizioni i suoi amici, sono pronti a fare quadrato e anche cerchio intorno a questa figura di “eroe”.
Senti amme, Giorgia, lascia perdere, perdonalo, non ti curar di lui e diglielo con garbo: professò te perdono, vai in pace.
E’ Pasqua, sii magnanima, generosa nell’anima, anche se Canfora ti sta un po’ sull’anima, perdonalo e lascialo di stucco o meglio senza parole.
Quale migliore punizione per un filologo di chiara anzi chiarissima fama?
Distintamente ecc. ecc.
Io alla Meloni vorrei chiedere, piuttosto, di essere un po’ meno “nazionalista.
Le frasi: “questa nazione”;
“dobbiamo fare gli interessi dell’Italia…, la nostra nazione;
ricorrono spesso nel suo vocabolario.
Va bene che l’amor di Patria non guasta e io sono sicuramente per il bene della…”nostra nazione”, ma…nel mondo d’oggi, con tutte le tante Potenze che ci circondano e ci minacciano pure (Russi, Cinesi, Musulmani…), non sarebbe utile spingere lo sguardo un po’ piu’ oltre i confini delle nostre lillipuziane “nazioni” e cominciare seriamente, tutti insieme intorno ad un tavolo, i leaders europei, a ragionare di unione politica europea per creare un Governo Federale Europeo che guidi la politica estera, la economia e…la difesa?
Eventuali Forze Armate europee chi le coordina, chi le dirige?
I vari generali dei Paesi UE a rotazione?
Oppure, come sarebbe meglio, una governance federale della quale un :Pentagono Europeo” potrebbe rappresentarne il cuore?
Caro Presidente Meloni…
Lei fa bene a ripetere il mantra “la nostra nazione” ma non esageri che’ altrimenti rischiamo tutti, in Europa, di questo passo, di tornare ai “liberi Comuni” o…alle “polis” di ellenica memoria.
R
sono d’accordo sul “non esagerare” e sul resto.