Stagnola

Ricordo bene il giorno in cui la diciottenne Camilla Canepa è morta. Erano i giorni dell’open day, famoso per aver dato ai giovani la possibilità di poter “finalmente” frequentare di nuovo le discoteche e vivere normalmente dopo anni di restrizioni a causa del Covid. Gli avrebbe permesso di ottenere il famoso Green Pass, il lasciapassare per la felicità. Contestato dai cosiddetti tanto insultati ovunque No-Vax che non erano affatto contro il vaccino ma contro una terapia sperimentale obbligatoria che non forniva nessuna garanzia di non contrarre la malattia ma, al contrario, poteva avere effetti avversi anche letali.

Questa povera ragazza ora testimonia che AVEVANO RAGIONE. Dopo anni in cui si è cercato di negare l’evidenza omettendo persino dalle cartelle cliniche l’attestazione dell’inoculazione del vaccino che ha causato la morte di Camilla. Ma non solo, ora sappiamo che due medici ricercatori avevano avvertito il famoso CTS della pericolosità del vaccino ed avevano cercato di fermare gli open days, ma erano stati ignorati come mosche fastidiose e forse, persino definiti No Vax dai geniali sostenitori del vaccino miracoloso.

L’amarezza dell’ematologa Anna Rubartelli e dell’ex primario Enrico Haupt, che scrissero per bloccare gli Open Day e prepararono le linee guida per trattare la sindrome fatale alla 18enne

Da La Repubblica.

Non solo, i due medici avevano anche preparato una cura che avrebbe potuto salvare la ragazza, ma la Regione Liguria l’aveva ignorata.

Ora ci sono cinque indagati tra i medici che hanno trattato il ricovero in ospedale della povera ragazza ma non sono loro che andrebbero indagati o non solo, qualcuno gli doveva aver suggerito di non segnalare l’avvenuto vaccino sulla scheda, non credo sia stata una loro iniziativa. Ma “sono sempre le strasse che vanno per aria”…

Quel qualcuno deve essere trovato ed incriminato. Come lo dovrebbe essere anche l’ex ministro Speranza che aveva annunciato con grande pompa l’avvento di quei fatali open days e dietro a lui l’ineffabile premier con la pochette che ha la responsabilità di tutto quello che è avvenuto durante la pandemia, per avere emanato decreti restrittivi nonsense e non aver previsto invece terapie e cure e iniziative che potessero arginare all’inizio l’espandersi dell’epidemia.

La morte di Camilla Canepa e di altri giovani e meno giovani causata dal vaccino va ascritta non solo all’incompetenza del governo ma alla sua arroganza , compresa quella dei signori membri del CTS che per anni ci hanno imbonito con sufficienza tesi e antitesi sui vaccini senza prendere seriamente in considerazione la pericolosità di alcuni e snobbando con sufficienza qualsiasi cura alternativa.

Tutti lor signori andrebbero indagati e puniti. La morte di Camilla è un po’ anche loro responsabilità.

E non mi si venga a dire che è un “caso isolato” perché abbiamo visto come sono riusciti a imbrattare le carte per non farci sapere la verità.

E sarebbe ora e tempo che ai famosi No-Vax dei quali si è detto di tutto e di più fino a classificarli ad esempio proverbiale di stupidità, venisse ridata la dignità che meritano, perché quell’epiteto diventato simbolo di ignoranza e facinorosità è ingiusto e ignobile. Loro avevano visto giusto dentro l’ipocrisia di chi voleva far passare per oro quello che non era neppure stagnola.

https://www.open.online/2024/03/25/camilla-canepa-vaccino-astrazeneca-regione-liguria-cts/

6 commenti su “Stagnola”

  1. Off topic

    guardate come questo ponte a Baltimora è crollato investito da una nave:
    https://www.theguardian.com/us-news/live/2024/mar/26/baltimore-bridge-collapse-ship-collision-francis-scott-key-updates

    sembra che almeno sette auto siano precipitate nel fiume.
    Il ponte era lungo oltre due chilometri.
    Mi è balzata subito alla mente una immagine del ponte sullo Stretto (ancora nei sogni) che potrebbe finire allo stesso modo dopo se venisse costruito e sarebbe davvero un beffa.
    A vederlo precipitare in acqua sembra un modellino di plastica e non una struttura di tonnellate di acciaio e quanto altro…

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    • Beh, pure la nave che l’ha colpito non era esattamente un pedalò…
      R
      certo che no ma che razza di struttura era se non aveva previsto l’impatto anche di una nave di grossa stazza come una portacontainers?
      Quindi non solo il Ponte Morandi aveva difetti di costruzione ma evidentemente di “Morandi” ce ne sono anche sparsi per il mondo. Il brutto è trovarsi a passarci sopra.

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      • Era stato progettato negli anni ’70, le portacontainer così grosse a quei tempi non c’erano – anzi, i container stessi erano visti male dai sindacati degli scaricatori. I progetti li fai comunque su pericoli “verosimili”, neanche le Torri erano state costruite per resistere a un Boeing.
        R
        è caduto come se fosse di carta stagnola, il progettista (sempre che sia vivo) se la dovrà vedere coi periti e coi giudici oppure al suo posto lo stato dovrà rispondere della manutenzione o di aver permesso il passaggio di quelle navi.

        Rispondi
    • Prima di esprimere giudizi bisognerebbe prima informarsi adeguatamente.

      Francis Scott Free Bridge fu inaugurato nel 1977.
      Lunghezza totale: 2836m
      Lunghezza campata principale: 366m
      Luce di passaggio: 56m
      Profondita’ acqua: 15m.
      https://en.wikipedia.org/wiki/Francis_Scott_Key_Bridge_(Baltimore)

      Il diagramma qui sotto mostra l’evoluzione della capacita’ delle navi container a partire dal 1969.
      https://logisticselearning.com/wp-content/uploads/2022/06/Container-vessel-size-evolution-1.jpg

      MV Dali era gia’ stata coinvolta in un incidendente l’11 di luglio del 2016 nel porto di Anversa “causando danni significativi alla poppa e allo specchio di poppa della nave”
      https://en.wikipedia.org/wiki/MV_Dali.

      BBC online:
      https://www.bbc.co.uk/news/live/world-us-canada-68663071
      “Shipping expert explains why vessel may have crashed” (10:59)
      “What do we know about what went wrong?” (17:31).

      Per quanto riguarda il Ponte sullo Stretto, qualora dovesse essere costruito, di sicuro non subira’ questa fine perche’ le due torri principali di supporto all’unica campata lunga 3300m saranno costruite sulla terraferma.
      Problemi potrebbero derivare da terremoti
      https://www.youtube.com/watch?v=ZJe9_hoVkFA (Discussione geologica, min 3:34)
      e pericoli di “flutter”

      https://www.youtube.com/watch?v=XggxeuFDaDU.
      R
      Grazie di questa spiegazione, ma Luigi mi dica, cosa avrei scritto di sbagliato che ha causato quel suo “bisognerebbe informarsi”? Sapevo per averlo letto poco fa che quella portacontainers aveva già avuto un incidente simile nel porto di Anversa e quindi? ma la notizia è uscita da poco e comunque mi dica cosa avrei sbagliato nel mio giudizio cosi la prossima volta ci sto più attenta e controllo bene ogni parola che scrivo. La mia non era certo un’analisi tecnica, non sono ingegnere navale o altro e ho solo scritto un appunto generico da profana, oppure lei ha trovato qualche cosa di offensivo nei riguardi di qualcuno? Oppure lei mi sta dicendo che per dare un giudizio su qualsiasi cosa mi devo prima prendere una laurea specifica?

      Rispondi
      • Neanch’io sono un ingegnere navale, ma un semplice geologo in pensione.
        La mia e’ un’osservazione alla sua risposta ad Alessandro Nencioni ed mi sono rivolto direttamente a lei senza cercare di coinvolgere terzi.

        “è caduto come se fosse di carta stagnola, il progettista (sempre che sia vivo) se la dovrà vedere coi periti e coi giudici oppure al suo posto lo stato dovrà rispondere della manutenzione o di aver permesso il passaggio di quelle navi”.

        Chi andra’ in galera di sicuro sara’ il capitano della MV Dali e forse qualcuno del Port Authority di Baltimora se i controlli prima della partenza della nave non sono stati fatti a puntino. Il progettista, se e’ ancora vivo, potra’ godersi la sua pensione senza nessun problema perche’ il ponte fu costruito stando ai criteri delle leggi dell’epoca.
        Questo articolo della CBS dovrebbe dare una risposta al suo quesito.
        https://www.cbsnews.com/news/francis-scott-key-bridge-baltimore-condition-container-ship-what-we-know-how-collapse-happened/
        Biden ha gia’ promesso l’aiuto federale per ricostruire il ponte e questo sara’ di sicuro progettato ed eretto con piloni a prova d’impatto, con un occhio al futuro, del tonnellaggio delle navi che transiteranno lungo il Patapsco River. A meno che andra’ in vigore la politica “green” ed allora solo le caravelle potranno attraccare alle banchine del porto di Baltimora.
        R
        “Un’inchiesta sulle condizioni del ponte di Baltimora sarà aperta non appena le condizioni di sicurezza lo consentiranno. Lo ha detto il portavoce dei vigili del fuoco Kevin Cartwright. «Il ponte era in piedi da decenni e ha servito milioni di pendolari nell’area metropolitana. Saranno coinvolti ingegneri strutturisti per cercare di capire quali fossero le condizioni al momento del crollo», ha detto Cartwright.”
        Da IL Sole 24 ore
        Luigi, la ringrazio per l’attenzione con la quale lei segue il mio blog, tuttavia mi preme dire che talvolta posso anche scrivere qualcosa che a lei o ad altri non sta bene, basta semplicemente farmelo osservare e io mi adeguo o rispondo nel merito. Non ho la pretesa di essere infallibile e di solito ho l’abitudine di informarmi prima di scrivere qualsiasi cosa, quella era una mia impressione data a caldo, impressionata dal video, ma se sbaglio sono anche pronta eventualmente a scusarmi. In questo caso è logico che la colpa è di chi è andato addosso al ponte, ma quello che intendevo è che forse saranno coinvolti anche altri soggetti. E gli articoli che le allego lo confermano.

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  2. Sul crollo del ponte:
    “Un esperto di ingegneria strutturale ha spiegato a SkyNews che il crollo del ponte di Baltimora è stato così “catastrofico” perché, tutti i suoi elementi erano “interconnessi”. Altri ponti più recenti hanno pilastri centrali indipendenti dal resto della struttura, ma nel caso del Francis Scott Bridge, costruito nel 1977, «quando togli una parte tutto il resta del sistema interconnesso crolla», ha spiegato a SkyNews Julian Carter secondo cui le dimensioni dei cargo che solcano oggi i mari sono molto maggiori rispetto a quelle degli anni Settanta quando presumibilmente fu testata la resistenza del ponte all’impatto con una nave. Secondo l’esperto l’evento di Baltimora indurrà certamente altri gestori di porti e ponti a riesaminare il rischio di una simile situazione.”
    Da L’Edicola

    https://www.ansa.it/amp/sito/notizie/mondo/nordamerica/2024/03/26/usa-urto-con-una-nave-cargo-crolla-il-ponte-di-baltimora.-una_2b0b4232-08cd-4864-88f0-97b

    https://www.ilsole24ore.com/art/il-ponte-baltimora-crolla-l-impatto-una-grande-nave-numerosi-veicoli-acqua-AFwxOtCD

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