La brutalità, la crudeltà e l’accanimento, l’ingiustizia la protervia e infine, la paura.
Forse tutto questo e anche di più sono all’origine della aggressione di un cittadino russo a Vilnius in Lituania, nei pressi della sua casa. Si tratta di un collaboratore di Navalny e un suo avvocato.
E’ stato preso a martellate ed è finito in ospedale, dopo che qualcuno lo ha assalito ed è scappato lasciandolo pesto e sanguinante a terra.
Non è morto ma poco ci è mancato. Ha detto che continuerà l’opera di Navalny di contrasto al governo russo e questa sembra essere la ragione per cui è stato ridotto in quello stato. Per ora se la caverà ma sembra davvero un avvertimento. Il presidente lituano ha detto che il responsabile verrà preso e che dovrà pagare per quanto ha fatto.
Si, ma prenderlo non sarà facile.
Mi dispiace parlare ancora di queste cose, mi crea una profonda amarezza e anche imbarazzo perché so che in Italia ci sono molti sostenitori del Cremlino e del suo attuale presidente. Ho dovuto constatare che i miei connazionali non credono che la Russia stia veramente aggredendo l’Ucraina ma che si stia in qualche modo difendendo dagli Usa. Una narrazione che molti intellettuali diventati ormai famosi per il loro lavorio continuo di disinformazione nel nostro paese, non fanno che continuare a diffondere e questo sta creando una “guerra” tra noi italiani, tra chi la pensa cosi e chi invece vede nella Russia di Putin una minaccia alla pace duramente conquistata e mantenuta negli anni dal dopoguerra ad oggi.
Una cosa che mi terrorizza, sconcerta, mi lascia allibita è la facilità con la quale molti italiani sono pronti a giustificare qualsiasi azione, anche la più brutale e trovare le scuse più insensate per stravolgere la realtà. E la realtà è diventata un optional, un film, una fiction, qualcosa insomma di indeterminato, imprecisato, di Ma Anche e di E Allora che inquieta, molto. Non si riconosce la realtà per come viene rappresentata dai media perché potrebbe essere manipolata ma si è pronti a non vedere le manipolazioni della propaganda russa diffusa da propagandisti italiani con molto impegno e metodicità e quella non è manipolazione per molti, ma una visione “reale” che gli stupidi che credono ai media proni agli americani, non vedrebbero.
E sono in tanti pronti a correggerti a dirti quanto sei cretina a credere a quello che raccontano i media sulla guerra in Ucraina. Bisogna credere alle Basile, agli Orsini, ai Santori che hanno, a loro dire, la visione della verità “vera”.
Per non parlare poi del Papa che dice agli ucraini di arrendersi davanti alla forza, di calare le braghe davanti alla prepotenza. Non dice ai russi di smetterla, no, dice agli ucraini di darsi a mani alzate nel consegnarsi al nemico. Sic et simpliciter.
E molti, tanti, troppi, un esercito di miei connazionali gli da ragione: è il papa saprà ben quello che dice, mi dicono. E in America si sta per dare le chiavi del comando a uno che dice che “Hitler ha fatto anche cose buone” e, pare, tiene un libro dei suoi discorsi sul comodino…
Povera me. E povero mondo e poveri noi, stupidi che crediamo di vedere una realtà che non esiste: gli ucraini si fanno i film, in Russia si sta per dare in mano il paese a Putin per altri sei anni, all’uomo che regalò il lettone a Berlusconi, suo amico, una vita fa, prima del Covid che ha segnato un confine tra la nostra vita irreale di prima e questa, purtroppo “reale” di ora. E ci ha abituato a credere, obbedire e …arrenderci.
Io no.
Quante opinioni opinabili, per usare un linguaggio politically correct, in questo articolo. A cominciar da questa frase
“in Italia ci sono molti sostenitori del Cremlino e del suo attuale presidente”.
Chi? Immagino i cosiddetti “putiniani”, ossia coloro che si battono per una soluzione diplomatica del conflitto tra Russia e Ucraina. I quali non parteggiano né per gli uni né per gli altri, escludendo che il conflitto si debba concludere con una vittoria, e si battono per un compromesso. Nessuno dei putiniani ha mai detto: “La Russia deve vincere”, bensì “E’ ora che tutte le energie si concentrino nella ricerca di un compromesso, proprio per evitare che la Russia possa vincere”, il che significa perdere qualcosa per guadagnarne un’altra, ma soprattutto fermare la carneficina di giovani vite. I putiniani potranno sbagliare, ma non rientrano affatto nelle frase citata che trovo falsa, sia rispetto ai putiniani che scrivono in questo blog, sia riguardo tutti quei personaggi citati oltre come fossero dei propagantisti(“Bisogna credere alle Basile, agli Orsini, ai Santori”)
Continuando con quest’altra frase completamente gratuita:
“Una cosa che mi terrorizza, sconcerta, mi lascia allibita è la facilità con la quale molti italiani sono pronti a giustificare qualsiasi azione, anche la più brutale e trovare le scuse più insensate per stravolgere la realtà.”
Giustificare “qualsiasi azione, anche la più brutale?” C’è qualcuno che l’abbia mai fatto? Non ci credo, però constato che se denuncio i misfatti di Netanyahu, cala il sipario, come è calato il sipario su quel militare Usa che si è bruciato dinanzi l’ambasciata israeliana a Washington,
Perché non si parla mai di Aaron Bushnell | L’Espresso (lespresso.it)
di cui anch’io ho accennato in queste pagine senza riceverne un minimo commento.
Cara M , lasciamo perdere l’analisi seria delle cause reali di questo conflitto, già se n’è parlato a sufficienza, e se ne riceverebbe l’ennesimo dileggio(“la realtà è diventata un optional, un film, una fiction”), trovo divisive queste tue frasi, in cui si prospetta uno scontro tra fazioni e si dà addosso all’ altra fazione in cui si annovera persino il papa tacciato di suggerire il “calabrachismo” agli ucraini, ma non si prospetta una, che sia una, soluzione, a meno che non si pensi che la guerra possa finire insultando da mane a sera Putin e intimandogli di retrocedere, oppure con la la resa dei conti finale tra Occidente e Russia. Potresti chiarire una volta per tutte come pervenire alla pace?
R
https://stream24.ilsole24ore.com/video/italia/gaza-convoglio-aiuti-entra-striscia/AF37ABzC
https://www.linkiesta.it/2023/03/putiniani-italiani-russia-ucraina/
https://www.linkiesta.it/2022/10/guerra-russia-ucraina-zelensky/
Premesso che io, Alessandro non sono tenuta a chiarire proprio nulla e premesso che le mie opinioni sono opinabili almeno quanto le tue, provo a rispondere ancora ma comincio veramente a pensare che sia inutile. Certo abbiamo idee contrapposte ma non significa che io mi riferisca a qualcuno che scrive qui sopra ed alle nostre diatribe quando parlo delle guerra in Ucraina. C’è tutto un mondo intorno, se leggi gli articoli che ti ho linkato forse te ne renderai conto. Ma li devi leggere e non solo il titolo che compare sul link. Ma questo te lo rispedisco al mittente: ” però constato che se denuncio i misfatti di Netanyahu, cala il sipario, come è calato il sipario su quel militare Usa che si è bruciato dinanzi l’ambasciata israeliana a Washington,
Perché non si parla mai di Aaron Bushnell | L’Espresso (lespresso.it)
di cui anch’io ho accennato in queste pagine senza riceverne un minimo commento.”
Qui non siamo a teatro e non ci sono sipari che calano, ti ho detto più volte che non intendo trattare la guerra in medio oriente per scelta personale perché è un tema troppo complesso e lo considero un tema troppo delicato per “trattarlo” in una discussione su un blog e, ripeto, non mi sento di farlo perché richiederebbe ancora più impegno di quanto ne richieda parlare dell’Ucraina e ancora più attenzione. Quando e se mi sentirò di parlare di questa tragedia, lo saprai, fino ad allora dovrai “accontentarti” di quello che passa il “convento”.
In quanto al soldato americano, ho trovato molto su di lui sull’web, povero ragazzo. Riposi in pace. Se ne parla abbastanza e c’è anche chi se ne approfitta per apparire sull’Espresso “portatore di sacri principi umanitari”…conosco il tipo da lunga data.
Io non ne ho parlato perché ho rispetto per i morti (mi fa molta pena lui e la sua famiglia)e non credo che debba essere tu a stabilire la scaletta dei miei interventi, di chi e cosa “devo” parlare.
E infine, vuoi sapere da me come risolvere il conflitto? se avessi la soluzione e fossi certa che è quella giusta la farei pervenire in busta sigillata al Consiglio dei Ministri perché possa farla pervenire a chi di dovere prima di subito. Ma certo non quella prospettata dal Papa.
Ma tu che leggi il mio blog da anni (come “l’altro” dove abbiamo scambiato a lungo le nostre opinabili opinioni, ora chiuso), se hai letto quello che ho scritto (fiumi di parole) dovresti già saperlo. Come dovrebbe saperlo chi mi legge qui da anni.
Riscrivo il link del mio post precedente
https://lespresso.it/c/mondo/2024/3/12/perche-non-si-parla-mai-di-aaron-bushnell/50249
Provi per favore a paragonare questo articolo della BBC con quello dell’Espresso.
Un’inchiesta giornalistica contro un’opinione personale.
https://www.bbc.co.uk/news/world-us-canada-68455401
Ho trovato molto interessante il commento di Stefania Rossini:
“Messaggio reso più potente dal fatto che era urlato da un militare che conosceva gli orrori delle guerre”. Forse la giornalista dell’Espresso avrebbe dovuto informarsi piu’ dettagliatamente sul CV di Aaron Bushnell.
“Bushnell è cresciuto a Orleans,nel Massachusetts. Ha iniziato la sua carriera con l’aeronautica degli Stati Uniti (USAF) nel maggio 2020 dopo aver svolto formazione tecnica di base. Dopo aver studiato sicurezza informatica, ha ottenuto una formazione tecnica sui Client Systems. Successivamente ha ricoperto il ruolo di ingegnere DevOps presso l’USAF a San Antonio, Texas, mentre proseguiva gli studi per ottenere una laurea in ingegneria informatica presso la Southern New Hampshire University” (Wikipedia).
Come si puo’ vedere, Stefania Rossini, dal suo ufficio di Roma, ha fatto un drammatico volo pindarico. “Gli orrori delle guerre” non sono mai stati sperimentati dal povero Aaron (RIP).
“Putin fa gli auguri a Papa Francesco: “Un vero e onesto difensore della pace”
di
Huffpost
Ecco Bergoglio, un bello spottone elettorale per il leader russo, difensore della pace anche lui come il papa…
Un giovane militare sacrifica la sua vita perché rigetta, e non vuole sentirsene complice, i massacri degli israeliani a Gaza che si sono consumati con la complicità degli Stati Uniti, e nel silenzio colpevole del resto dell’Occidente.
Un fatto che sgomenta e anche un pugno allo stomaco per quella umanità assuefatta alle guerre, ma ecco i distinguo per depotenziare in qualche modo il messaggio: si, però… si eccepisce che gli orrori della guerra il militare non li aveva sperimentati, come invece scritto nell’articolo dell’Espresso; si però… gli amici faticano a capire, e si cita un articolo della BBC, adombrando varie ipotesi, perché credere semplicemente a ciò che lui stesso ha proclamato sembra difficile, forse fa rimordere certe coscienze. Povero giovane, peccato non gli si possa fare un’intervista post mortem per ulteriori approfondimenti e trovare chissà che cosa da ridire.
R
si Alessandro, “trovare da ridire”….ma se sei stato proprio tu ad insistere perché se ne parlasse!, Io avevo glissato proprio perché volevo evitare polemiche su una caso cosi terribile sei tu quello che postato quella lettera con risposta sull’Espresso, non hai speso una sola parola per Navalny, per la strage di Bucha, per Mariupol, per i bambini ucraini deportati in massa … Vorrei sentire da te anche un commento su quell’avvocato massacrato a colpi di martello o pensi che me lo sia inventato io?
E poi se “gli orrori” della guerra questo povero ragazzo non li ha visti, non li ha visti, con tutto il rispetto per la giornalista Rossini che io apprezzo e “conosco”, ragione di più per sottolineare che forse proprio da persone come lei, ci si aspetta la versione reale delle cose e non cose che non corrispondono alla realtà, una svista in questi casi può essere fraintesa. Proprio da giornalisti seri e onesti intellettualmente come lei ci si aspetta la verità. Se Aaron non è mai stato in guerra gli orrori li poteva immaginare e suppore ma non li ha sperimentati di persona. La cosa cambia, assume un aspetto del tutto diverso.
Per “conoscere gli orrori della guerra” non è necessario averli sperimentati di persona, altrimenti sarebbe il caso di chiedersi di che stiamo parlando quassù.
Dato perciò il giusto valore (ossia zero) al distinguo di Luigi, mi chiedo se Mariagrazia abbia per caso intervistato il militare statunitense c per potere eccepire sul significato del suo gesto.
Jan Palash prima di morire consegnò una busta in cui era scritto “Non è suicidio” temendo che i sovietici potessero travisare il senso del suo gesto. Il militare statunitense, non l’ha fatto, ha commesso l’errore di fidarsi dell’onestà del giudizio occidentale.
R
Io non ho eccepito nulla sul gesto di Aaron, meno che mai sul significato del suo gesto, dove lo avresti letto? ho solo detto che se non ha provato gli orrori della guerra non li ha provati e quella frase è stata scritta per avvalorare e enfatizzare la tesi dell’autore della lettera, senza aver controllato se Aaron avesse o meno provato gli orrori della guerra. Una svista sicuramente che però è funzionale alla rappresentazione di chi scrive la lettera, a prescindere da come la si pensi.
In quanto allo zero che dai alle parole di Luigi. Ma come? tu che sei paladino della libertà di espressione dai valore zero a chi si esprime qui? Quindi la libertà di espressione ha valore solo quando piace a te? Alla tua insomma e a quella che esprime concetti che tu condividi? Altrimenti ha valore pari a zero? Potevi dire che non condividevi ma non potevi non condividere visto che Luigi ha fatto solo un’osservazione e non ha espresso alcuna valutazione e quindi per sminuirla gli dai valore zero? Che Aaron non ha mai sperimentato di persona gli orrori della guerra ( e tu non lo smentisci), è solo una costatazione non un giudizio di merito, quindi perché dargli valore zero? Significa sminuire i fatti e anche i fatti hanno un loro valore. Anzi diciamo che i fatti hanno più valore delle opinioni.
Quindi il tuo zero deriva da una tua errata valutazione dell’osservazione fatta da Luigi o da malafede. Scegli tu.
Mariagrazia, perché si prende una frase e se ne trae un significato che non ha?
Ripeto che dire “conoscere gli orrori delle guerra” non significa “averli sperimentati”, le fonti della conoscenza sono molteplici, e fra queste far parte di una certa organizzazione e frequentare un certo ambiente. Quindi la puntualizzazione di Luigi mi pare poco pertinente (per questo ho detto, senza volere offendere, che vale zero), fatta presumibilmente per ridimensionare il significato di quel gesto. Ciò detto, non mi sogno nemmeno(e fra l’altro non potrei farlo)di voler limitare la libertà di espressione: ognuno può dire ciò che vuole, come ognuno può criticare ciò che si dice.
R
L’osservazione di Luigi è pertinente: la frase dice: ““Messaggio reso più potente dal fatto che era urlato da un militare che conosceva gli orrori delle guerre”. “Reso più potente” significa che la tesi della lettera viene sposata in pieno anche perché il messaggio era reso più “potente” e “urlato” “da un militare che conosceva gli orrori delle guerre”. No, niente affatto, non poteva essere più potente per quello visto che gli orrori delle guerre il militare non li ha conosciuti. O li ha conosciuti come li possiamo conoscere tu o io o qualsiasi persona che li guarda dal di fuori, lui “dentro” gli orrori non c’è mai stato, quindi quella frase è stata scritta erroneamente per enfatizzare il gesto, che non aveva bisogno di alcuna enfasi essendo già un gesto drammatico e molto forte, ma non proveniva “da un militare che conosceva gli orrori delle guerre perché quel militare svolgeva funzioni distanti dai teatri di guerra. E anche la tua insinuazione che Luigi volesse “ridimensionare” il gesto è arbitraria e gratuita.
Nessuno intende dare alla frase “un significato che non ha”, questo lo affermi tu che insisti sulla tua posizione polemizzando solo perché capisci benissimo che l’intervento di Luigi è pertinente e ci fa conoscere la realtà e non una realtà modificata per quanto involontariamente. Le parole hanno un senso e sono importanti e chi le usa sapendo che vengono lette da molte persone ha il dovere di essere preciso.
Quella frase andrebbe rettificata, a mio parere e può darsi che Stefania Rossini lo faccia quanto prima.
Io noto spesso nei notiziati in TV che chi legge le notizia sbaglia le virgole, cambiando il significato della frase.
Anche in questo caso, forse, stiamo discutendo su una virgola in più o in meno.
Se intendiamo che un militare, in quanto tale, conosce cos’è la guerra più di un cittadino o una cittadina qualsiasi, il discorso fila.
Se intendiamo che quel ragazzo non era solo un militare, ma un militare con esperienza diretta di guerra, il discorso non fila.
Sarebbe stato meglio dire solo che era un militare. Molto raro che un militare si dia fuoco. Forse è il primo caso da sempre. Chi fa un mestiere che ha come obiettivo principale la sopravvivenza, è attaccato alla vita.
R
il suo discorso, invece, “fila” e persino fonde meglio di una sottiletta.
I russi hanno deciso di non arrendersi. L’uomo del Cremlino che pretende di stare al potere in eterno si ritrova, forse con sua grande sorpresa, a fronteggiare proteste pacifiche di persone che non vogliono che le elezioni siano la solita farsa:
https://www.theguardian.com/world/2024/mar/17/russians-urged-to-disrupt-final-day-of-vladimir-putins-presidential-election
anche per chi mi insegna da due anni che i russi stanno tutti con Valdimiro Vladimirovich…”l’invincibile”…
“However, there was no independent tally of how many of Russia’s 114 million voters turned out at noon to show opposition to Putin, and many polling stations in Russia did not report an increase in the flow of voters.”
Non te la traduco perchè poi ti incavoli, ma insomma, lo sai anche tu cosa significa.
Inoltre, e mi si perdoni il realistico cinismo, quello che conta nelle elezioni è VINCERLE.
Da noi (in Sardegna) c’è chi ha stappato le bottiglie per quasi mille voti in più, pensa te a vincere con il 90% o con l’89.98% che differenza. Poi, vabbè, c’è la soddisfazione (per chi sta al caldo e al sicuro) di dire “le abbiamo prese ma quante gliene abbiamo dette”, e su social, blog e quotidiani fa notizia anche questo.
R
ma che paragoni fai? Secondo te è lo stesso votare in uno stato dove governa un autocrate da 24 anni, senza nessuna opposizione o votare in una regione italiana dove vige (ancora) la democrazia?
““I am here to honour his legacy,” he said, adding that he had spoiled the ballot by writing Navalny’s name.”
“Sono qui per onorare la sua eredità” ha detto un uomo al seggio. “Ho votato per Navalny”
“Sono qui per onorare la sua eredità” ha detto un uomo al seggio. “
Sì, ma che votava nella ridente cittadina di Phuket (Thailandia) in cui vive da anni.
Mannaggia, Mariagrazia, Putin è un dittatore VERO, crudele, efficiente, informatissimo da un servizio spionaggio tra i più pervasivi: ma ti sembra possibile che permetta che si formino CODE di dissidenti che rilasciano interviste a giornalisti anti-Putin liberi di andare e girare per le città russe? Se davvero fosse un simile gioppino non ci sarebbe bisogno dell’ONU, basterebbe la Polizia Locale…
R
Nencioni, datti una calmata The Guardian non è il Corriere dei piccoli, se lo scrive e li fotografa (guarda i link) vuol dire che è vero. Frena la tua ammirazione per Vladimirovich, ora stai esagerando…
Ma se non ti fidi neppure di Mentana…
https://www.open.online/2024/03/17/russia-mezzogiorno-contro-putin-file-urne-elezioni-video/
“Migliaia di cittadini russi si sono messi in fila davanti ai seggi oggi alle ore 12 per protestare silenziosamente contro lo strapotere di Vladimir Putin, la cui rielezione alla guida della Russia per altri cinque anni è scontata all’esito di un voto senza alcun reale rivale in una dittatura feroce. “
Mariagrazia, io per lavoro facevo le bucce alle sperimentazioni cliniche: i dati, le illustrazioni, i grafici e le tabelle li so leggere. Inoltre insegno fotografia ed ho tenuto corsi di tecnica di ripresa, ossia come distorcere/ addomesticare la realtà con un semplice spostamento della macchina: figurati se mi spavento davanti a un po’ di propaganda (perchè tali sono i servizi sulla Russia scritti da giornalisti che in Russia non li hanno lasciati entrare).
R
Ah si? Ammetti la propaganda solo quando fa comodo a te? Riprodotti da tutti i media internazionali sarebbero tutti fake secondo te? anche le code riprese all’estero? Sarai un grande esperto di fotografia ma in questo caso non hai capito che si tratta di gente vera.
La prima foto del Guardian dice: Gente in coda davanti a un seggio a San Pietroburgo – il che, in un giorno di votazioni non mi sembra uno spettacolo così strano
Seconda foto: Gente in coda davanti all’ ambasciata Russa a Berlino, idem con patate, mettersi in coda a Berlino non credo spaventi lo Zar.
R
ma sono in coda per unirsi alla “protesta di Mezzogiorno” lanciata da Navalny pacificamente per dare un segnale di dissenso.
Altra notiziona: Migliaia di cittadini russi si sono messi in fila davanti ai seggi oggi alle ore 12 per protestare silenziosamente contro lo strapotere di Vladimir Putin.
Ossia, per protestare contro il dittatore vado a votarlo (altro non si può fare), però a mezzogiorno – mi darai atto che, visto dalla parte di Putin, non è un evento così rivoluzionario.
R
Visto dalla parte di Putin niente è rivoluzionario, ma visto dalla parte contraria a Putin lo è, perché li in Russia, lo dici tu continuamente, non si muove foglia che Putin non voglia, questa volta qualche foglia si è mossa e se non lo impensierisce sai quanto me ne importa?
Questa “ribellione popolare” ha portato a BEN settanta e spiccioli persone su 140 milioni – il che significa che o la protesta non c’è o Vladimir è davvero il cattivo che sembra ed è ben saldo al potere, e allora tutti i trionfalismi speranzosi dei nostri Mazzini da tastiera sono, per l’appunto, superficiale propaganda.
R
SEI TU irrispettoso verso centinaia di persone che hanno manifestato pacificamente in Russia e all’estero:
https://www.theguardian.com/world/2024/mar/17/a-farce-not-an-election-russians-abroad-join-noon-against-putin-protest
La protesta di Mezzogiorno lanciata da Julya Navalnaya può non impensierire Putin ma c’è stata e anche c’è stato chi ha avuto il coraggio di andare a tributare un omaggio al dissidente morto in Siberia per cause mai accertate al cimitero, cosa non del tutto priva di rischi e tutta questa gente merita rispetto, e dei discorsi alla Schlein io non so proprio che farmene e non c’è nessuna esultanza ma solo l’amarezza di scoprire che tante persone combattono per la loro libertà inutilmente e ci lasciano la vita. Di questi dovresti avere rispetto e non prendere per i fondelli chi si impegna rischiando la vita per un futuro diverso da quello che propone Putin da 25 anni. E non c’ è nessun entusiasmo mediatico, ma la consapevolezza che non tutto in questa elezione è andata come voleva Putin che usa il “tallone di ferro” come dici e mena per il naso milioni di persone.
A me pare che tutti questi ragionamenti e questi giudizi su Putin abbiano equivalgano a guardare il dito se qualcuno ci indica la luna.
Putin è il capo della Russia, ma chi conta per noi non è Putin, ma la Russia.
Se Putin cadesse e fosse sostituito da un altro non credo che la politica della Russia cambierebbe, perché i problemi che deve affrontare sono quelli, e non ci sono molte altre soluzioni.
A proposito, voglio fare un parallelo che mi pare illuminante.
Quando si fanno delle ipotesi di riforme conviene prima guardarsi in giro e fare “benchmarking”, studiando come sono andate esperienze analoghe fatta da altri.
Aung San Suu Kyi è stata la Navalny della Birmania, con la differenza che lei è riuscita a coronare il suo sogno. Dopo anni di carcere, dopo la celebrazione del suo impegno da parte degli occidentali, che le hanno assegnato tutti i premi possibili, alla fine ha vinto le elezioni ed è diventata il capo del governo.
Ben presto si è scontrata con gli stessi problemi che si erano trovati ad affrontare i suoi predecessori, e si è vista costretta ad affrontarli con gli stessi metodi: l’autoritarismo e la repressione, rendendosi complice di massacri a danno delle minoranze ribelli. Alla fine un nuovo colpo di stato l’ha destituita ed è stata arrestata. Questo per dire che non esistono soluzioni semplici per problemi complessi, e che l’idealismo, quando si scontra con i problemi pratici, combina disastri. Meglio un autocrate capace che vede lontano che un democratico inesperto e senza strategia.
R
Prima fa affermazioni apodittiche, poi esempi “illuminanti” e tira fuori nientemeno che la Birmania O Myanmar, lei ne approfitta per gettare discredito su una persona della quale non sa nulla se non quello che leggiucchia su giornali (sempre di parte), ma è male informato (come succede spesso), il caso è molto complesso ma lei sembra avere sempre a portata di mano le “soluzioni semplici” sempre che siano funzionali alle sue idee. “Meglio un autocrate…? più putiniano di cosi e non protesti perché è lei che scrive i suoi post.
https://www.tempi.it/myanmar-birmania-san-suu-kyi-esercito-colpo-di-stato-rohingya/
Per tornare al tema, una domanda che ci dovremmo fare è questa.
Se nel 2022 a capo della Russia ci fosse stato Navalny invece di Putin, l’attacco all’Ucraina non ci sarebbe stato?
Pensiamo davvero che Navalny sarebbe stato così poco patriottico e così poco sensibile agli interessi del suo popolo che avrebbe accettato che l’Ucraina entrasse nella NATO e facesse installare le basi americane sui confini della Russia?
Che poi, dopo l’Ucraina – l’appetito vien mangiando – magari entrassero nella NATO anche le nazioni del Caucaso? E, perché no, il Kazakstan?
E che la Crimea passasse all’Ucraina privando la Russia dell’accesso a Mar Nero e al Mediterraneo?
Risulta che Navalny avesse fatto dichiarazioni in questo senso, cioè che contestasse la politica estera di Putin e volesse portare invece la Russia in un’alleanza a guida americana? Oppure le sue critiche a Putin riguardavano solo la corruzione e il suo atteggiamento repressivo verso i dissidenti?
Quando si critica quello che è successo bisogna sempre immaginare cos’altro poteva succedere in alternativa, e se sarebbe stato meglio o peggio.
R
Ecco, Lenzini, Alexiey Navalny le risponde subito: questo è il suo “testamento”. Questo eroe è ben lungi dall’uomo meschino che lei ha descritto se fosse stato nei panni di Putin, ma sarebbe stato per i russi e per il mondo una vera fortuna averlo al suo posto. Era un politico di lungo corso, lungimirante ed intelligente. Lo legga bene fino alla fine e forse capirà finalmente come mai non c’è più.
Ma questa volta la devo ringraziare perché è stata la sua domanda che mi ha fatto cercare in rete e trovare le parole di Navalny che non avevo mai letto prima di ora, mi ha commosso: Capisco ora di più perché i russi sono andati in cosi tanti al suo funerale sfidando gli sgherri di Putin.
https://www.agi.it/estero/news/2024-02-16/la-piattaforma-politica-di-navalny-in-punti-25330118/