Scialuppa

C’è un uomo, politico di lungo corso, che ha raccolto oltre 100mila firme richieste per candidarsi a presidente alle prossime elezioni in Russia, si chiama Boris Nadezhdin e però non può farlo perché la Cec (comitato di controllo russo sulle regole per i candidati) dice che ci sono troppe irregolarità e troppe “anime morte” tra le firme raccolte per poter accedere a contrastare la leadership a Putin.

C’era da aspettarselo, lo sapeva anche chi ha fatto la fila sotto la neve coi piedi al ghiaccio, i russi che sono contrari alla guerra contro l’Ucraina e che hanno firmato per Nadezhdin sapendo che poteva essere del tutto inutile.

Questi russi andrebbero premiati per il coraggio e il loro candidato dovrebbe essere ammesso alla conquista delle presidenza. ma sembra un film di fantascienza, una cosa irreale scalzare il russo despota da quella sedia alla quale è ancorato da 24 anni.

Nadezhdin ha dichiarato che non si arrende e andrà fino in fondo ricorrendo alla Corte Suprema russa. Determinato dice che è la missione della sua vita mandare a casa Putin perché si comporta come uno che vive nel passato e vuole far rimanere la Russia ancorata al passato e che la sua “operazione speciale” è stato un gravissimo errore…parole sante.

E’ un balsamo leggere quello che afferma quest’uomo sbucato dal nulla e che sembra avere il consenso popolare per scalzare Putin che sembrava, fino a ieri, inamovibile.

Forse è speranza del tutto vana, possibile che Putin si lasci sconfiggere dall’ultimo arrivato ?

Sarebbe troppo bello poter sperare che almeno uno dei dittatori che minacciano il mondo con le loro smanie di protagonismo, possa essere sostituito da una persona per bene (sperando lo sia) che è contrario alla guerra e che vuole portare la Russia a vivere nel presente.

Solo un miracolo. Ma intanto è già qualcosa sapere che c’è qualcuno che sta cercando di impedire a Putin di restare ancora sul ponte di comando e in questo scenario mondiale quasi apocalittico, rappresenta pur sempre una piccola scialuppa di salvataggio.

Ma a volte i miracoli accadono.

Il giusto verso

Guardando le ultime foto di Zelensky mi è venuto in mente un brano di una canzone di Jesus Christ Superstar, dove Gesù canta: “Then I was inspired, now I sad and tired…”, “allora ero ispirato ora sono stanco e triste”. Non sembri irriverente, è proprio la sensazione che ho avuto di un uomo che ha paura, paura di essere tradito dai suoi ogni istante e si guarda dentro e si chiede: “ma perché lo faccio? e posso continuare? e fino a quando?

Qui c’è la disperazione di un uomo (anche Cristo lo era in quel momento) che si domanda fino a che punto deve continuare a bere quella tazza di veleno che il destino gli ha preparato.

Si sente circondato e non sembra avere più speranza, Zelensky, proprio come Gesù nel Getsemani e teme di dover guardarsi le spalle perché ogni momento potrebbe ricevere una pugnalata o, ancora peggio, il bacio di Giuda.

Due anni di guerra sono tanti. Durissimi per chiunque e lui sente l’ombra incombente di Trump alle sue spalle e l’antipatia nei suoi riguardi che cresce, forse anche nel suo stesso paese. Deve riconfermare la legge marziale, c’è bisogno di truppa fresca ma il morale delle truppe è sempre più basso ed il suo di più. Sembra che voglia cambiare uno dei suoi generali più illustri e pare, amati. E fare anche qualche altro cambio ai vertici della Difesa. Qualche cosa non sta andando per il verso giusto. Ma a saperlo quale è il verso giusto. Gli ucraini sono ancora con lui dopo questo strazio o forse se potessero si consegnerebbero ai russi?

Sembra non essere più sicuro di nulla, neppure dei suoi “alleati” che cominciano a mostrare segni di impazienza mentre i russi si fanno sempre più aggressivi e tricky (furbi e parac…) mentre loro, gli ucraini si devono difendere dalle bombe e dalla propaganda e col morale a terra e pochi mezzi a supporto la prospettiva non è delle più chiare.

Non vorrei essere al suo posto, credo che la notte, quando pensa al da farsi, nei rari momenti in cui dorme, sogni di svegliarsi dall’incubo e tornare alla vita, relativamente tranquilla (in Ucraina) di un uomo che non deve difendere il paese da un altro paese spregiudicato e senza scrupoli, grande, grosso e prepotente, senza pietà e con apertura mentale solo verso i propri interessi. Almeno fino a che sarà guidato dal leader attuale. Ma pare che non ci siano cambi in vista.

E Zelensky non sappia più che strade prendere. Spero che sia vicino il momento in cui qualche cosa gli faccia capire quale sia la più giusta per lui e per il suo paese e che non sia una resa ma una “rinascita”. Che la sorte gli sia favorevole.

Colpe collaterali

A 13 anni sei una bambina, una bambina che ha da poco smesso di giocare con le bambole e che alle 7 di sera dovrebbe stare a casa coi genitori soprattutto d’inverno. Anche se a Catania il 30 gennaio scorso il clima non era rigido come da noi al nord, era sempre il 30 di gennaio. A 13 anni uscire col “fidanzatino” dovrebbe essere una uscita col sole, sul lungomare, ma al calar del sole entrambi avrebbero dovuto stare in salotto di casa, magari insieme o ognuno nel proprio, assieme ai genitori o i fratelli, se ne hanno.

Sembro troppo severa? Antiquata? Fuori dal tempo? Forse, ma 13 anni sono davvero pochi per subire quello che subito quella bambina nel parco della Villa Bellini a Catania il 30 gennaio scorso. Una scena da incubo anche per una donna adulta, figuriamoci per una che ha da poco finito le elementari. Ma certo, lo capisco anch’io esagero un po’. Ma che sette ragazzi possano prendere e fare quello che hanno fatto, dopo che sono stati accolti in città da profughi da qualche anno e si stavano avviando ai percorsi di integrazione e formazione e loro, come ringraziamento prendono e violentano una ragazzina davanti agli occhi del 17enne ragazzino anche lui che stava assieme a lei è semplicemente a l l u c i n a n t e.

I genitori di lei, mi dispiace dirlo, hanno una responsabilità, a prescindere, spetta ai genitori fino a che i figli non sono maggiorenni accertare che non possa succedergli nulla di grave e quello che è successo è gravissimo e anche loro dovrebbero essere chiamati a risponderne. negli ultimi decenni troppi genitori “permettono” qualsiasi cosa ai figli minorenni, li lasciano a volte completamente soli e senza la minima guida. I due ragazzini, lei e lui avrebbero dovuto sospettare, guardandosi attorno che qualcosa avrebbe potuto succedere, in un parco, al buio da soli, si può venire aggrediti da malintenzionati. E la responsabilità cade anche sugli amministratori della città che non possono lasciare un parco incustodito in centro città dove i cittadini possono venire aggrediti o derubati o violentati.

Le responsabilità dello stupro vanno ai sette ragazzi, tutti, sia quelli che hanno materialmente compiuto l’atto che quelli che hanno aiutato gli altri a compierlo, ma poi, c’è tutta una lunga lista di responsabilità che non può essere ignorata, messa da parte, come si fa sempre perché “viviamo nel duemila”…eh no, perbacco, il duemila non è garanzia di sicurezza per le donne, bambine o adulte e chi ha delle colpe “collaterali”, secondo me, se ne deve fare carico.

Anche un uomo…

Sgarbi si è dimesso da sottosegretario alla Cultura…e fin qui ci può stare anche un bel chissene…importa. Dopotutto non è la morte di nessuno, se ne farà un altro, forse. Ma Sgarbi è l’uomo esempio dell’italiano a tutto tondo, medio, anulare e mignolo: conflittuale da sempre persino con se stesso, poteva non incorrere in un semplice, banalissimo conflitto d’interessi da sottosegretario?

In fondo è anzi era solo sotto segretario e da sotto si possono fare tante cose che siano o meno in conflitto di interessi con una carica di governo che il sottosegretario aveva preso, come suo standard, un po’ sotto gamba ( come dicono i maligni invidiosi caprini).

Ha avuto però le sue soddisfazioni: il “giornalista” scrittore di bad sellers, ex sindaco ex premier, senatore, conferenziere… Renzi, dalle pagine del “suo” giornale si è congratulato con lui per essersi dimesso in un paese dove non si dimette mai nessuno. Lui, Renzi, politico di sinistra più ricco d’Italia infatti non si sarebbe dimesso neppure da ausiliario della scuola se lo avessero trovato in conflitto d’interessi perché. magari, vendeva brioches agli studenti e queste provenivano da un altro istituto (che stupidata, me lo dico da sola ma è domenica è ho la vicina di casa che si prepara per The voice senior che mi sta cantando “Anche un uomo” di Mina sulla testa con una voce d’oltretomba che da i brividi…), ma Renzi si è dimesso (giocoforza) da premier ma lo ha fatto con molta fatica per il bene nostro e di tutta la cittadinanza italiana… dunque dicevo, anche un uomo con la cultura di uno Sgarbi se si chiama cosi non può non essere un conflitto vivente con se stesso e il resto del mondo.

Quindi? quindi niente, lui è cosi, ha sbagliato chi lo ha eletto? Forse. Ma Sgarbi ha tanti difetti ma se ne intende d’Arte. Pochi come lui in Italia. Ma non si può perdonare che confligga cosi spudoratamente con la legge Frattini del..etc,etc.. No, va ben, ma quanti, prima di lui hanno conflitto con quella legge anche prima che venisse promulgata?

Quanti? Innumeri e non sto a dare numeri perché questo non significa giustificare Sgarbi che non potrebbe essermi più antipatico. Ma Sgarbi è un Paradosso vivente. Di che volete incolparlo? Di essere Sgarbi Vittorio? Sarebbe un’accusa ridicola.

Chi era e chi è si sapeva, Ministro Sangiuliano, lei sarà anche colto e integerrimo ma doveva sapere che Sgarbi è colui che è e lo stesso doveva sapere Meloni. Non vi siete sentiti prima?

E ora vi tocca. Ed è appena cominciata.

Pubblicata (parzialmente) su Italians con la risposta di Beppe Severgnini

la trovate qui

https://italians.corriere.it/2024/02/06/

Shut up

Trump… sapete di chi parlo vero? Quello che non fa le guerre ma che promuove la pace nel mondo smantellando la Nato? Quello che non crede all’inquinamento globale a causa dei combustibili fossili ma si fa una risata e vorrebbe cancellare tutte le misure previste per salvare il pianeta. Quello che ha fatto patti coi Talebani e poi ha fatto ritirare l’esercito proprio in concomitanza con la presidenza Biden. Quello che ha tramato con Zelensky per far accusare il figlio di Biden di corruzione (senza riuscirci perché Zelensky gli ha risposto picche), quello che ha tramato coi russi per venire eletto la prima volta, ha scampato l’impeachment che ne è seguito solo per la sua protervia ed arroganza nel minacciare chiunque testimoniasse contro di lui, quello che ha mandato in galera il suo avvocato per aver pagato hush money ad una pornostar con la quale lui si sollazzava mentre l’ennesima moglie aveva appena avuto un pargolo da lui, quello che ha incitato dei decerebrati ad assaltare il Campidoglio mentre si celebrava l’elezione di Biden, quello che si è portato a casa documenti segreti, quello che ha 30 e passa cause per violenza e molestie sessuali, quello che è stato condannato per abuso sessuale sulla giornalista scrittrice Carroll, quello che è stato condannato a pagare alla medesima 83.3 milioni di dollari (oltre ai 5 per l’abuso) per averla diffamata…riprendo fiato…insomma questo bel tipo qui sembra aver detto all’avvocata della scrittrice a telecamere spente durante un’audizione. “see you next tuesday”. Alla qual cosa lei, perplessa ha risposto, “no, we see next wednesday”. Aveva sbagliato giorno? Macchè, il gentiluomo le aveva lanciato un’offesa gravissima, molto usata dai giovani quando vogliono offendere una ragazza e il peggio che una donna si possa sentir dire in America.

Non sto a spiegarvi ma credete, sono andata a cercarla per capire e non mi sono meravigliata affatto che uno cosi triviale come lui si permetta di trattare in quel modo l’avvocato della sua vittima. Una specie di gioco di parole con le iniziali e la pronuncia.

Un po’ per intenderci come dire ad un uomo: sei una testa di c…che, rivolto ad un avvocato che ti ha appena comminato una pena piuttosto severa per diffamazione non può che costituire un’aggravante. Tanto che i repubblicani ormai stanno pensando che se quello ridiventa presidente dovranno fare una colletta per pagare tutti quelli che diffamerà o insulterà ogni volta che aprirà quella bocca.

Perché con quella carica e con quella responsabilità non può certo dire quello che vuole.

Se diventa presidente il suo motto personale e da seguire con diligenza dovrebbe essere : shut up!

Regime de che?

La campagna di demonizzazione sul governo Meloni è continua, incessante e inopportuna. Io, che da sempre voto a sinistra, la trovo insopportabile.

Cito da un articolo di Huffpost di oggi a firma Elio Vito solo questa frase:

“Peggio, abbiamo un governo e dei governanti che difendono, tutelano, vogliono solo persone che la pensano come loro, che votano per loro.

Per tutti gli altri, giornalisti, magistrati, industriali, editori, insegnanti, professori, militanti, attivisti, oppositori, critici, comuni cittadini che la pensano diversamente e votano diversamente vi è solo la gogna, la criminalizzazione, l’esclusione.

Non sarà fascismo ma puzza davvero tanto di regime.”

Ma davvero stiamo vivendo in un regime? E come mai allora Vito può scrivere questa frase cosi profondamente denigratoria di un governo che sta li da un anno, votato dagli italiani democraticamente e con una larga maggioranza?

Non solo il partito della Premier Giorgia Meloni, Fratelli d’Italia, nei sondaggi è ancora al 29 per cento circa. Gli italiani sono cosi scemi da non riconoscere di stare vivendo in un regime e continuerebbero a votarlo?

Mentre il maggior partito rivoluzionario italiano, quello per intenderci che alle politiche superava il 30 per cento dei voti, si ritrova con la metà circa e se si andasse a votare ora prenderebbe forse, alla meglio, qualche voto in più o in meno di quel 15 per cento che ottiene nei sondaggi. Per non parlare del PD, quello che con Renzi alle europee ottenne il 41 per cento e che ora nei sondaggi sta esattamente a metà (come i cinquestelle), come mai?

Ma se siamo già in un regime come afferma Elio Vito dalle pagine online di HP, come mai i parlamentari di questi due partiti non fanno fuoco e fiamme ma sono persi in questioni di scarso interesse (tipo le loro ubbie sui campi larghi o stretti e intese o mica intese di comodo) o addirittura, la leader da poco votata del PD, sembra già in vista di sostituzione?

La gente che vive la propria vita tutti i giorni con i problemi che ha la vita di tutti i giorni non passa il tempo a cercare le pulci sui vestiti di Meloni o dei componenti del governo, ma pensa a viverla come può o al meglio e durante tutti i governi che hanno visto destra e sinistra contrapporsi o unificarsi, abbiamo avuto diversi se non molti problemi e l’Italia non ha fatto quei giganteschi passi in avanti promessi da entrambi gli schieramenti, ma al contrario si trova su chine pericolose ormai da anni anche con al governo illuminati scienziati come i grillini, quelli della cancellazione della povertà e molto altro rimasto nei sogni di chi li ha votati.

Dunque perché tanto livore verso questo governo, da subito tacciato di puzzare di fascismo e ora di un non meglio definito “regime”?

Mi sa che quello che puzza in questa rappresentazione continua è ancora e sempre l’incapacità di tanti italiani di accettare una donna a capo del governo e di accettare che la democrazia prevede alternanza e non sempre e solo chi ci piace e ci paga profumatamente per scrivere tutto e il suo contrario su governi di segno opposto a chi detiene la proprietà del giornale. L’obiettività non è di questo mondo o di questo paese e se il fascismo ha attecchito lo ha potuto fare anche (certo non solo) grazie alla scarsa intelligenza o stupidità di chi vede solo il bene nel proprio orto e figure losche aggirarsi in quello altrui. Insomma opportunismo elevato a politica. Criticare è giusto persino doveroso, demonizzare, il più delle volte, controproducente e comunque disonesto e la negazione della democrazia.

Fermenti …europei

Tutti insieme a Bruxelles per convincere un riottoso Orban a dare il suo consenso agli aiuti per l’Ucraina. Intanto, poco distante dalla sede del consiglio europeo, alcuni manifestanti hanno creato un piccolo incendio per attirare l’attenzione sulle proteste dei trattori che va avanti da giorni nelle maggiori capitali europee.

Tra i capi di stato europei c’è la ferma intenzione di convincere il premier ungherese che gli aiuti all’Ucraina sono indispensabili per assicurare la pace in Europa. E molti, soprattutto il premier tedesco Sholz, si dicono convinti che l’ungherese alla fine cederà a più miti consigli(europei).

Minacciarlo di farlo uscire dalla unione non se ne parla, l’Ungheria deve rimanere nella UE, dicono in tanti, Orban fa il duro ma ha un cuore tenero alla fine cederà. Non può continuare la sua politica di “foot dragging”, dicono. Che sarebbe come dire:” lo convinceremo con le buone o le cattive quel tiratardi di Viktor, quel populista narcisista maniaco di protagonismo che si vuole prendere la scena e fa il piagnisteo continuamente per lucrare maggiori benefici per il suo paese e fare l’occhiolino da pesce stracco a Putin. Chiudere un occhio davanti ai suoi capricci sarebbe poco dignitoso, deve dire di si”.

Punto.

Poi, a margine, Orban oltre a negare la sua approvazione all’ingresso nella Nato della Svezia, detiene nelle patrie galere una donna italiana che alcune foto hanno mostrato legata con delle orribili cuffiette ai piedi. Ilaria Salis, accusata di aver picchiato due ungheresi durante una manifestazione. Definita attivista antifascista, sembra vada girando un po’ ovunque per proclamare la sua fede e picchiare a destra, un po’ dove capita. Ha precedenti, Questa volta però le è andata male, l’Ungheria di Orban la vuole mettere in galera per un periodo lunghetto. La nostra diplomazia tutta è al lavoro. Solo Salvini rema contro. Ma sappiamo che Salvini ama, un po’ come Orban, distinguersi, è il carattere suo.

Insomma, che dire? non bastano le guerre, le elezioni in Usa con lo spettro di Trump che incombe, no ci si deve mettere anche un capriccioso che nicchia, una attivista che forse, ma dico solo forse, è un po’ troppo attiva e agricoltori che hanno sacrosante e legittime richieste che però, signori, il fuoco e il fermare il traffico da giorni… anche meno. Nessuno vi bada? avete giuste rivendicazioni? fatele valere nelle sedi competenti. E poi magari, ogni tanto scioperate è giusto, ma con un po’ di misura o vogliamo scatenare la guerra delle patate e dei pomodori e delle zucche?

Non ce ne sono abbastanza di guerre in giro? E di zucche?

Noi (cittadini europei ) speriamo, come sempre, che i capi di stato riuniti non scatenino altre guerre intestine altrimenti dovremo, sempre noi europei, farci carico anche di fornirgli, a nostre spese, i fermenti lattici. A quintali. Eh no, perbacco! Datevi una regolata: mangiate di meno e bevete di meno e trovate soluzioni ai problemi, e non fateci venire il mal di pancia, noi, i fermenti li paghiamo sempre tutti… di tasca nostra.