Qualche giorno dopo il terribile femminicidio di Giulia Cecchettin, scrissi sul mio blog e inviai alla rubrica di Beppe Severgnini sul Corriere: Italians, poche righe, poi pubblicate, dove affermavo che la presenza in TV della sorella della povera Giulia a poche ore dalla sua morte, durante una veglia funebre in suo onore, mi era sembrata sopra le righe e una strumentalizzazione di un fatto orribile appena accaduto.
Ecco, lo dico qui:
Una mia replica non è mai stata pubblicata e però quelle parole mi sono decisamente rimaste sullo stomaco, non credo di avere mai in vita ricevuto un simile ammonimento, neppure da mia madre.
Ora a distanza di qualche mese scopriamo che il padre e la sorella della povera Giulia sono piuttosto presenti nei media, compaiono in TV in talk show, recentemente hanno fatto ancora la loro comparizione alla celebrazione della laurea ad honorem per Giulia dove entrambi parlano a lungo, il padre ha scritto a tempo di record un libro edito da una nota casa editrice che uscirà a marzo…
La sorella ha contestato un pezzo contro la violenza di genere a Sanremo ottenendo di farsi dire da Amadeus che, gli dispiace ma non poteva invitarla sul palco dell’Ariston perché non aveva il suo telefono…
Marco Travaglio su di lei ha scritto:
«Si è fiondata nella famoseria sanremese inventandosi un’astrusa polemica contro il tristissimo e noiosissimo pistolotto del cast di Mare Fuori», commenta Travaglio. «Quando persino la morte dei propri cari esce dal silenzio che si deve ai defunti e diventa trampolino di lancio, ascensore sociale e quarto d’ora di celebrità, lasciateci almeno il diritto all’imbarazzo. E al fischio», conclude. Ma non mi risulta che nessuno ancora gli abbia detto di vergognarsi. E non credo, abbia motivo per farlo. Per quanto non lo trovi simpatico, gli riconosco del coraggio in certe sue affermazioni (non sempre scontato nei giornalisti)
Il padre oltre al libro pare si sia candidato co PD alle prossime europee, ma oggi smentisce. Paura forse che la “strumentalizzazione” da me evocata e contestatami cosi duramente, esca in tutta la sua evidenza? Forse lui e la figlia hanno battuto un po’ troppo il “ferro”?
https://www.open.online/2024/02/12/elezioni-europee-2024-pd-gino-cecchettin-candidatura/
Una smentita che sembra piuttosto una ritirata quasi strategica dopo la marea di insulti che, immagino, gli siano arrivati.
Insomma, alla fine, dell’assassino di Giulia non sappiamo più quasi nulla, ancora non è stata fissata una data per la prima udienza, in compenso però dei due familiari della povera ragazza veniamo a sapere tutti i giorni. Il loro sfrenato “attivismo” comincia a dar da pensare anche altri e il duro rimprovero che mi sono presa ormai tre mesi fa dal giornalista, sembra essere ora del tutto ingiustificato.
E una (per quanto involontaria) ingiustizia nei miei riguardi che avevo solo espresso un’opinione che a distanza di poco tempo si è rivelata quasi profetica.
“Pecunia non olet” potrebbe essere aggiunto a questa tragedia. Lei aveva colpito nel segno. Severgnini invece replico’ dal suo scanno inaccessibile, con un commento veramento disdicevole ed offensivo.
Mandai al “Guru di Crema” un semplice commento a proposito di quegl’imbecilli che si erano incollati sulla strada per protestare” ecologicamente” e, con mia sorpresa, fu pubblicato con l’aggiunta naturalmente della solita risposta sarcastica alla “ipse dixit”:
https://italians.corriere.it/2023/12/08/lettera-i-ragazzi-di-ultima-generazione-che-vadano-sulla-i-45-in-texas/
Visto di essete stato accusato di appartenere alla SNAP (Sempre Nervosetti Aggressivi e Polemici) spedii in seguito ad Italians un altro semplice commento a proposito dei susseguenti colpi di questa banda di pseudo ecologisti cretini, che pitturarono di verde diverse acque italiane e che definii “Rebels without a cause”. (Non le allego la lettera completa per non annoiarla ulteriormente, ma mi limito al PS finale).
“PS: e’ abbastanza evidente che non faccio parte della schiera dei suoi CREEP (Corteggiatori Rammolliti & Ecologicamente Esperti Piaggiatori).
PPS: di sicuro questa lettera verra’ cestinata”.
“I rest my case”.
R
Luigi, come può vedere ho levato il link che aveva allegato al suo commento (oggi 13 febbraio), mi è parso che rientrasse di più nel “pettegolezzo” e a me i pettegolezzi come ho già avuto modo di dirle non piacciono. Mi dispiace avrei dovuto farlo da subito ma non sempre sono abbastanza “vigile” da accorgermi di tutto. Mi scuso anche con il diretto interessato per averlo lasciato passare. Ripeto il mio blog non si presta a pettegolezzi e non ho scritto questo post a questo fine.
Non ho scritto questo post per “rivalsa” o per ottenere improbabili scuse che sapevo già non sarebbero mai arrivate, ma per evidenziare che forse la mia prima intuizione nei confronti della sorella della povera Giulia non era così scandalosa ed ora, a distanza di poco tempo, sono in tanti ad esprimerla. E lo scopo è anche riportare l’attenzione sul fatto che Turetta, l’assassino di Giulia è stato del tutto dimenticato, quasi come se ad ucciderla non fosse stato lui ma il “patriarcato” . Non mi sembra giusto che passi per normale il comportamento di questi due signori, perché mai si era visto che le vittime di un femminicidio ottenessero tanta visibilità mediatica su di loro e tanta attenzione dei media tutti e neppure mai si era visto che un genitore o congiunto di una donna morta ammazzata avesse attirato su di sé un costante interesse di case editrici, gruppi politici, imprenditori della “parola”, istituzioni pubbliche quali la scuola, ad esempio e potrei continuare.
Mai tanti fari accesi sui familiari di una vittima di femminicidio e quasi totale indifferenza e ignoranza di come si sono svolti i fatti e di come quella povera ragazza sia finita uccisa in quel modo e perché.
L’assassino è passato in terzo piano, quasi dimenticato dai giornalisti che si sono invece quasi tutti o tanti fiondati, almeno all’inizio a decantare queste due figure (L’Espresso ha fatto Elena Cecchettin persona dell’anno) mai familiari delle tante vittime di femminicidio avevano ottenuto tante onorificenze e attenzioni.
Tutte meritate? E perché?
E non si pensi che non capisca il dolore di un genitore o di una sorella in una caso come questo, ma è proprio perché lo capisco che non capisco come possa tramutarsi in tutta una serie di manifestazioni di attenzione e onorificenze date a due persone altrimenti del tutto sconosciute.
Che Gino Cecchettini minacci denunce non mi stupisce, ora che ha ricevuto una valanga di insulti per il suo annunciato impegno in politica, dopo tutto il resto che sappiamo, libro compreso, che tema di entrare in una spirale di odio che non aveva previsto è comprensibile, ma si tira indietro ora perché ha ricevuto tante critiche? ma se non ci fossero state forse si sarebbe candidato e avrebbe ottenuto il seggio.
Mi dispiace ma non ci vedo un atteggiamento limpido né in lui né nella figlia e la battaglia che dicono di voler condurre contro la violenza sulle donne è troppo seria per essere strumentalizzata, come sembra, da due persone che, certamente colpite da una tragedia, a mio parere però si danno troppo da fare per una causa che sembra (e non solo a me) molto più personale che universale.
https://www.ilgiornale.it/news/interni/candidato-col-pd-avvocati-smentiscono-verit-su-gino-2282973.html
Questo è il senso di questo post.
E aggiungo che ci sono tanti che hanno provato a scrivere libri che non sono mai usciti dal loro cassetto dei sogni e che l’editoria italiana ha del tutto snobbato rinunciando al suo vero ruolo pr il quale riceve anche sovvenzioni statali: scoprire talenti!
Mi volete dire che Gino Cecchettin rappresenta un “talento” da scoprire? O non è piuttosto anche lui, alla fine, una persona colpita d auna simile tragedia, che può col suo libro, fornire un profitto alle casse di chi lo edita con tanta solerzia e “umanitario impegno”?
E lui stesso che possa definirsi scrittore e magari continuare su questa strada “grazie” ad una tragedia che meriterebbe piuttosto silenzi che parole al vento?
Ci vedo, purtroppo, in tutta questa storia collaterale alla morte di una povera ragazza per mano di un brutale assassino, una grande ipocrisia alimentata ad arte per interessi “altri” che l’impegno per una lotta sacrosanta e molto ma molto seria.
Guardi che sorella e padre della povera Giulia non sono i soli a splendere di luce riflessa, allego un video clip riguardante la nonna, Carla Gatto, che pubblicizzava un suo libro” Con lo zaino in spalla e…” : https://www.youtube.com/watch?v=hhcpsREo7bc.
I sorrisini della signora e l’enfasi con cui spiega alla giornalista la ragione di questo libro mi sembrarono un po’ troppo fuori luogo per una nonna addolorata.
Le faccio ora un esempio di un altro tragico fatto accaduto da queste parti per motivi diversi, ma con un finale simile: una povera vittima innocente.
https://www.bbc.co.uk/news/uk-england-manchester-68184224.
Le notizia di questa tragedia fu pubblicata con grande rilievo sui giornali, dopodiche’ gli aggiornamenti vennero notificati solamente dalla polizia di Manchester. Nessuna speculazione medianica e la famiglia si ritiro’ nel silenzio del suo dolore senza essere ulteriormente importunata. La storia della vicenda venne gradualmente alla luce durante il processo, nuda e cruda senza speculazioni medianiche. Il fattaccio avvenne nel febbraio del 2023, la giuria giudico’ i due colpevoli di assassinio il 20 dicembre 2023 e Mrs Justice Yipil li sentenzio’ il primo di febbraio 2024. Le considerazioni delle due famiglie coinvolte non hanno bisogno di ulteriori commenti.
R
Luigi, so bene che c’entra anche la nonna, non l’avevo dimenticata solo non ho voluto accennare anche a lei anche per non darle ulteriore pubblicità, ora lei inserisce il link e lo fa mio malgrado, ma le assicuro che lo sapevo. Mi sembrava già troppo parlare dei due padre e figlia, inserire anche la nonna poteva sembrare da parte mia accanimento. Sa, io credo che in tutte le cose serva senso della misura e ho pensato che la “misura” fosse già abbastanza colma.
E, purtroppo, di casi come quello che cita, qui da noi ne accadono quasi tutti i giorni. ED è per questo che, ripeto, la lotta alla violenza sulle donne è una battaglia molto seria e non può essere svilita con polemicucce come quelle che la sorella di Giulia ha tentato di fare con Sanremo.
Il malvezzo che lei ha stigmatizzato è reale e concordo col mio omonimo sul motto di Vespasiano.
La storia del padre della Cecchettin mi ricorda la storia di Ilaria Cucchi, che è riuscita perfino a farsi eleggere in Senato senza alcun merito personale, speculando sulla fine disgraziata di quel fratello che, quando era vivo, era la pecora nera della famiglia, emarginato da tutti.
Poi, quando è morto in quella maniera tremenda, tutti a stracciarsi le vesti e a dire quanto gli volevano bene.
R
NO, questa non gliela passo. Ilaria Cucchi è un caso del tutto diverso non le permetto di paragonarla ai Cecchettin. Come al solito lei usa quanto viene scritto per riprendere i suoi leit motiv. IL caso di Cucchi è vergognoso ed è stato un calvario per tutta la famiglia. Se Ilaria ha deciso di entrare in politica lo ha fatto dopo anni di impegno per arrivare alla verità, impegno che le è stato riconosciuto da un gruppo politico che ha voluto investire sulle sue capacità, sulla sua tenacia e la sua forza nel cercare Giustizia per il fratello, anche questo è politica e non sempre chi accetta di entrarci lo fa per mero interesse personale ma esiste anche nella politica un fine più nobile.
E anche se la pecunia potrebbe forse entrare nel caso dei Cecchettin anche se ( e mi scusi l’altro Luigi), sembra un po’ “pesante” affermarlo nei riguardi di chi ha perso una figlia e una sorella in quel modo e io non lo avrei detto, non credo si tratti solo di quello, ma di un incomprensibile smodato desiderio di apparire che non sarebbe così anomalo se non fosse legato al fatto orribile della scomparsa in quel modo atroce, di una sorella e di una figlia.
Noto che non c’e’ stato nessun commento al riguardo della tragedia di Brianna Ghei. La famiglia della vittima ha manifestato il suo immenso dolore, ma non ha mai pensato di scrivere qualche libro o presentare un candidato alla Camera dei Comuni.
Paese che vai, gente che trovi. Sono contento di essere approdato nella “Perfide Albion”, dove il buon senso, in generale, prevale ancora.
R
Luigi nessuno finora tra i congiunti delle vittime neppure qui da noi aveva tenuto un comportamento simile, è anomalo anche in Italia non mi risulta nessun precedente del genere.
Se si riferisce al Caso di Ilaria Cucchi citato da Lenzini, non ha nulla a che vedere col femminicidio ma è un caso molto grave accaduto qualche anno fa di cui forse lei non è a conoscenza, ma potrà trovare tutto in rete-